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Gli ultimi 5 iscritti: Antonio Ivor Boatti - angelobello11 - Maurizio Cortese - Maria Grazia Cavini - Alessandro di Biasio |
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Le 23195 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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| Che orrore
quanta follia!
Nello scempio dei corpi
steli mozzati
riversi al suolo.
Rigoglio perduto
petali intrisi di sangue.
Infranta la vita.
Terrore!
Occhi spersi,
lamenti tra le urla.
La voce degli innocenti
mi strappa i lembi
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Dovremmo
danzare più spesso
prendere la vita
per la vita
farci abbracciare
lasciarsi trascinare
con slancio
a volte
con dolcezza
altre
Dimenticando
di esistere
librandoci
un po' più in su
un po' più in
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| Lo sguardo distante
-mi vedo lontana-
avvicino pensieri confusi
smarriti nel tempo
tra le onde,
spazzati dal vento.
Miraggio.
Scorro lontana il futuro:
lungo bianche spume
contro banchi di nebbia
attraverso campi di grano
lungo una ruga che
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| La realtà non è ordinata
o ascisse di piano cartesiano,
si sovrappone a carmiche astrazioni
di riflessioni perpendicolari.
Il punto che si incontra con l’amico
non riconosce il sogno dall’azione,
confonde l’urlo inerte della
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DaviD |
19/11/2015 06:38 | 3788 |
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| Va il pensiero sempre oltre la fossa
decisi non ci confondiamo nella massa,
quanto bisogno di sociale circonda
dobbiamo esser uniti come l'onda.
Fermarsi solo a fare il solito affondo
contro incuria e atti vili da sbando
è un pensiero
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Sarà come imbottigliare giovani inizi
per poi sorseggiarli nei momenti bui,
mano nella mano alla scelta
di colorare la vita d'innocenza.
Sarà come riposare
tra le braccia dell'immaginazione,
dove i pensieri muoiono
scoprendo
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| Dei silenzi
la voce tuona sulle parole,
sibila un respiro,
abbraccia la notte,
e nel suo talamo,
un sogno,
lentamente spegne i pensieri,
nel viaggio di ritorno
del suo viso un giorno,
perpetuo canto intona.
Là,
ove il giorno
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| Mira, osserva gli occhi
in circolo.
La mente attenta ragiona
le ore taccagne
lo spirito assente.
Allunga le dita, allarga i palmi
ti prego
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| s'alza il passaggio a livello e la macchina riparte
alle spalle ancora quel cespuglio d'infanzia illuminato dalle lucciole
nelle notti d'attesa di un treno che non passava mai
al canto dei grilli, all'odore di origano
si stava stretti in quella
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Si spegne la luce della luna,
cadon le stelle
nel buio spettrale del terrore,
fanatismo religioso sorriso spegne,
uccide gioia al calar del sole.
Giovani
uniti dall’amor per la musica,
giacciono ora sul gelido pavimento,
sangue innocente
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Non detti che un sorriso
e poi andai via lontano
non vidi più il suo viso
non strinsi la sua mano.
Aveva gli occhi bassi
capiva il mio disagio
con voce tra i singhiozzi
mi disse adagio adagio:
"Lo so che ti ho deluso
ma colpa non
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Sovente ...
quando infuria la tempesta
ed il mio cuore è in tumulto
mi ritorni fugace
caro vecchio Grilli
dai fianchi squarciati
e vedo le tue lacrime riverse
sull'erba inaridita
contare le mani che crudeli
scavano la tua carne
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| Miserabilmente smarriti.
La nostra vita semivuota e grigia
ma NOI, NOI, NOI che alle luci delle prime feste apriamo il nostro cuore
all'amore di vivere.
Forse un sogno?
Un sogno?
NOI che cantiamo, NOI con il proprio compito del saper
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| Come gemme sulla via
o foglie d'autunno sul cammino
la morte crede di raccontare
la sua vittoria
ma è proprio quel giacere che dichiara
l'umile follia di una Primavera indomita
Rigagnoli già rappresi
di cremisi e trasparenze
non
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| Urlano
nell'assordante
silenzio della morte
il proprio nome
sconosciuto
che rimarrà il volto...
oceani di sangue
sommergono valori
che intonano la marsigliese
al battito assassino dell'arma
e accostano fascine d'uomini
al nudo
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| Il dolore
è nelle parole smarrite,
dopo il rumore
e la paura,
nel silenzio che non teme
altro che se stesso.
Perché di cupi silenzi
si riempie il tempo
quando il terrore
corre sul filo della vita,
tenuta stretta
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| S’apre il fiore per incanto
emanando denso profumo,
sale piano piano il canto
delle Muse care all’Uomo
che riempie il cielo intero
di armoniosa melodia.
Chi saprà qual’è il mistero
che risveglia l’anima mia?
Su in alto vola
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Coraggio barbaro
infierisce, uccide il cuore d’Europa,
dove coscienza unisce
beneficio comune.
Follia sanguinaria inzuppa
in un fiume di sangue le mura.
Tossina del terrore, assuefatta dilania il corpo
in una rivoluzione assurda,
ingoia
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Sgorgano ruscelli
che saltano su sassi
limpidi rivoli d'acqua
scendono come lacrime
su gote montagnose,
esse non minacciano
ma bagnano la vita.
Il dolore disprezzato
ma immancabile
nella storia di ogni anima che vale,
lo spirito
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Parigi oggi brucia
tra le lacrime indistinte
dell'umanità,
trafitta dalla lancia dell'odio
trapassando il petto e continua ad urlare: "Libertà".
Ricordo soltanto il silenzio,
come nebbia che avvolge
il beffardo
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Tamburi battono forte al cielo
La danza in cerchio
consacra il sangue agli dei
Offerte di fuoco
purificano il ventre nero
della notte
Madre Terra
selvaggia e nuda
esorta i suoi figli
ad un amplesso primordiale
Sciamani dalla pelle
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Sabyr |
14/11/2015 07:44 | 863 |
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Mio dolce amore, guardiano del cuore,
quanti gabbiani hai visto volare,
mio dolce mare, laggiù è l’ infinito,
quante persone hai visto morire.
Mio dolce mare, quante vittorie,
quante speranze gettate in un grido.
Quante scommesse
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| Tutto gira intorno
al palpito del cuore,
brezza sottile.
Trepidazione passa nelle vene
scorre con il sangue, fremito di emozioni
passeggere, esulta l’anima
come una leggera foglia
che cade sul viso, lascia una scia di brividi
senza
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acerbi silenzi
mi percuotono la mente
nella ridda di pensieri
mi volgo verso l'autunno
con i suoi color ruggine
ridestati dal vento
le campane del eremo antico
ribattono il tempo
che scivola dietro
al tappeto di foglie
calpestate dalla
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Storie e fatti di mamma,
che stordisce i figli deboli,
radice clamorosa dell’uomo
che s’infiltra nelle file
facile d’espansione.
Si prega si adora,
si venera ma l’ombra
nascosta calpesta
scienza della speranza
che guida la vita al
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Fitto di larici e cembri
felci umide di rugiada
muschi al profumo di Natale
bosco, tu t’apri.
Fascio di luce t’attraversa
e penetra la tua natura,
calore dona
a tutte le tue creature.
Così il tuo sguardo
corpo mio pervade
adula cuore
miele
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Il cielo del mio borgo vede lassù le nuvole
e schiarisce qualche goccia all'orizzonte
colora le valli di verde punzecchiato
e disegna lentiggini marroni di bosco.
Il cielo del mio borgo apre braccia nitide d'affetto
e accarezza giornate
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| Nel silenzio ovattato,
odo solo un fischio
che mi rimbalza
da un orecchio all’altro,
mentre il buio incalza.
Sento e m’accorgo che ci sei,
impercettibili il respiro tuo
e la stretta al petto mio.
Una fioca luce illumina il viso
il resto
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| come se non avesse un posto dove stare,
un buco nella voce una ferita in cerca di collocazione
un termine da cui partire
in questo poco inverno appena dici la parola inverno
e piove:
ecco,
mi cammina così negli occhi la poesia
questa ladra
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Dodici apostoli attorno al Maestro
Si conversa... poi si ascolta
è una cena conviviale.
C’è una tavola imbandita:
pane, vino e il Santo Graal.
Santo Graal è coppa di vita...
Tutto è perfetto per il banchetto
ma Gesù sa che affronterà
limiti
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Probabilmente starai pensando
alla radice delle cose
con quello sguardo che va
dalla sera al dubbio
Non respirerai per non sprecare
il buio e le sue ombre
ma offrirai graffi al vicino di casa
per mietere qualche sorriso
Resterai in sospeso
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23195 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6211 al n° 6240.
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