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Le 23195 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Vento impetuoso
strappa ultime foglie,
vorticano leggere
sulle strade senza fine,
vetusto paesaggio,
ammalia sguardo,
sveglia mente distratta
dal mistero del mitico passaggio.
Strade di ieri svelan segreto,
batte cuor
allo scorrere del
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| Dei giorni il sole splende
della bellezza del cuore
e mentre d'ogni speranza si nutre
di brezza il vento,
silenzio sente
l'onda sulla roccia.
Una tempesta affonda il mare
e del calore, il sorriso svanisce,
nel sentiero della vita,
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| svigorisce il tramonto sul mare
aurei silenzi colorano
i nostri naufraghi cuori
sopra il vasto mare dell’oblio
il cielo sostiene il ritmo
delle
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Jibi |
25/11/2015 14:48 | 962 |
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| Dimmi
sei più tornata sulla Futa
a guardare la rondine festosa
in un paesaggio antico a primavera?
E ancora in cuor ti scende il panorama
di mugellana terra verdeggiante
nel ricordo dei Medici passati,
Piero e Lorenzo in quel di
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Non ricordi più
le luci di settembre
con la luna che fuggiva via
per non sentire le nostre carezze
Non hai più paura delle ombre
e delle ultime ore della sera
quando sognavi il mattino
e le nuove albe
Io ho consegnato al mare
le
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La sera a Pescara
odora di negozi chiusi
e luci sommesse
manifesti affissi
cercano studenti
affittano camere
e vivono di albatros
che pagano il sangue.
Le vie sono fredde
come gli sguardi
persi nelle maglie
di saracinesche chiuse
banditi e
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danzano allegre le fronde
con l'andar del tempo
al risuono della brezza leggera
del mattino soave
lungo i sentieri tapezzati
di odori autunnali
scorgo con la curiosita
di un fanciullo in fiore
la rugiada che brilla
sulle foglie appena
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ti bacio sul volto d'un buio di silenzi
urlo che ti sciogli in uno sputo di notti
demoni ubriachi d'un graffio di lacrime
gravidi versi rigati d'un inferno di mari in tempesta
corpo accartocciato che tremi spasmi antichi di madre
tu che rubi il
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Quante volte ho respirato i silenzi
dei tuoi alberi pallidi.
Quante volte ho preso ombre frastagliate
e le ho lanciate come fossero farfalle.
Quante volte ho visto piangere Rue De Luneville
premendo sul tuo sguardo le speranze.
Quante volte ho
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Oh bianca luna, amica
delle mie notti insonni,
mi guardi diafana
tu certo tutto sai,
conosci i sogni degli uomini,
gli intrighi, le follie
da lassù silenziosa luna
avvolgi con il tuo candore
questa insana terra,
nulla trapela dei suoi
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| Nel cuore mai si arrendano
fuoriuscite melodie
dall'assieme delle buone intenzioni...
finemente pronte
decise e intraprendenti
armonie del credere sempre
da troppo tempo
venefiche polveri soffocano
il volto vero
che il mondo invano
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| Cupi e tristi
sono gli addii,
massacrati,
non si voltano mai indietro
fanno un cammino lento
silenzioso,
sulla schiena scivola il passato
con in mano i brandelli disperati di risentimenti
e sogni liquefatti.
Gli addii,
vanno via per
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| candidamente m’appresto a passi silenti tra il gelo
che monta a neve e soffia nuvole di pensiero
accade che - tra le luci della sera- t’appaia improvviso
(braccia tese sguardo basso, nessun perdono)
a curve alterne s’accorciano distanze
intanto
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Senti: è novembre! novembre; è l’autunno,
oh Anima! E fredda qui scorre l’Arbogna,
in un bacio di brine, e vola via
or l’ultimo uccelletto, e va lontano;
né più forse farà ritorno, e né
mai avrà un suo
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Punge, nel riverbero del sole lungo
sopra gli ippocastani
mossi dai dispetti di piccioni
un piccolo rumore strano
preda del nulla passato
nei minuti di grafite
a ricordo della caduca invadenza
di corpi
aspettati nell’ascolto
di
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Si perde al mondo l’umano sentimento,
tutto discerne dal vitale consenso.
Amore, pace, prendono senso
al percorso arabico dell’intreccio comune,
libera via plasmatica,
sconosciuta percezione nella strada impervia e sconnessa,
è rimasto
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Screzia di luce il meriggio riarso
lo sciabordio inerte delle onde.
Uno straripare di cielo
s’incrina e si
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Ho visto le foglie sulla strada
cacciate dal vento che dirada
folate che a stento raggiungon la rada
In preda a un sereno che pare di maggio
flettendo le voglie che vengono a meno
Gli alberi spogli non hanno lamento
filtrando un miraggio che da
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| Convulsa
scoppia senza freni,
mostruosità inespressiva
sfocia nella deformità di un grido
amplificato dall'acuto dell'improperio.
Esasperante aggressività incontenibile
si riversa nell'intimo
agitando le irritanti vene
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| cammino sui sanpietrini guardandone con attenzione le fessure
l'incastro perfetto e meno perfetto che nell'insieme rende il sogno
lastricato di passi lenti e veloci e meno lenti e meno veloci
(se potessi ti toglierei dalla mia mente, mentre sali i
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| Fu passaggio
la luna si affacciò in drappeggio
cedette a hélios testimone
non fu mai così incerta, staffetta
ma
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Qui dentro,
un vuoto che attraversa ogni attimo
che sembra dire al cuore questo è
l'ultimo battito
e lascia esanime il tuo ammasso di cellule.
E sei lo specchio perfetto di una vita amara
rincorsa senza mai traguardo di quest'avventura
e
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Un alito di vento
una brezza d’acqua,
uno stormo di uccelli...
tutto intorno sibila
per un domani che accadrà
per un oggi che si sussegue.
Percepisco il vento
avvolge i miei pensieri,
respiro un attimo...
e volo via!
Sono tra le
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I fiori di malva
avevano il colore del peccato
che rifletteva le promesse
nel mattino, senza pace
E qualche goccia di pioggia
scura delle notti di novembre
aveva atteso la mia pelle
e le ultime carezze
Non conoscevo
la strada del ritorno
ma
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| Gettano le reti
che filano
tra nuvole ed acqua
ogni ora che passa
e un sorriso rimane
in un ansa del mare.
Una madre fortuna
abbraccia
un bambino vestito
di un sarong turchino,
di sorrisi si ciba la bocca
mentre il guizzo
di un pesce
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| Si fondono
nei silenzi colmi di vuoto
sinfonie d'autunno e di mare
perse nei labirinti
di geometriche gabbie
di cerchi concentrici
fuse agli oscuri pensieri
di un cielo cupo
che promette tempeste
ma poi si dimentica
e mi consola
con
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| I migliori santuari, le più belle
basiliche, le chiese senza uguali
si trovano senz’altro proprio nelle
città ideali d’uomini speciali:
dei filosofi fu l’antica Atene,
e Firenze d’artisti e di pittori;
la nostra mente sempre in serbo tiene
la
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| Liberi momenti
indecenti lascivi pass
per il nirvana
sono forbiti inganni
la piatta ragione
proiettori in libera uscita
necessario e mentale orgasmo...
occhi screditano
mani tremanti
viso contratto
altisonanti fremiti...
(piedistallo
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La verità, dov’è?
Come la colgo?
Caos faceva Parmenide
tra verità e opinione
Aristotele lo sapeva che sta dentro di noi
per Epicuro erano tutte
le sensazioni indistintamente quelle
vere.
Io, nei momenti tristi
con
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Indecifrabili geroglifici
di nudi pensieri
nel mio onirico tempo.
Frastagliate immagini
decriptate al mattino
rincorrendone il senso.
Se sognare è in parte vivere
in un’altra dimensione,
quanta vita ho abbracciato
disvelata in un
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| Che orrore
quanta follia!
Nello scempio dei corpi
steli mozzati
riversi al suolo.
Rigoglio perduto
petali intrisi di sangue.
Infranta la vita.
Terrore!
Occhi spersi,
lamenti tra le urla.
La voce degli innocenti
mi strappa i lembi
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23195 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6181 al n° 6210.
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