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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 23178 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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smeraldi e zaffiri
tra cielo e mare
l’onda intorta l’avvolge
in schiuma bianca
dell’astro della sera
avanti viaggiatori, avanti
dall’attimo che segue, avanti
tra grillo e Cassiopea!
il tempo in amore supera parola,
tempo d’esserlo,
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Eccola Menfi. Stesa nella piana
distende il suo sorriso a chi la guarda.
Domina il verde
e tutto intorno noti
segni di civiltà d’antichi tempi
quando l’uomo con meno tecnicismo
sempre adoperava
cervello e intelligenza.
Scorre la telecamera e
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E poi, saper leggere
l’infinito di uno sguardo,
ascoltare le note sorde
di un dolore appena nato,
scorrere il tempo
senza temerlo,
camminare accanto alla paura
e sconfiggerla una volta ancora,
rialzarsi da una caduta
e tradire le ferite con la
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tremule onde nel crespato mare
s’innalzano lievi frusciando
negli angoli della bocca da baciare
perduto nei pensieri sulla sabbia ramata di nostalgia
scivolano le foglie accartocciate
nel soffio ventoso dove scrissi il tuo nome
bagnato dalle
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Cantano i disegni di lotta negli scantinati di Daraya
o respiro di libertà ucciso dalle bombe senza fine
senza più cibo mangiamo i teschi nudi di massacri
oscena parola che c’ha svuotato di speranza
senza più cielo avveleniamo le nostre voci di
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Gira e rigira in senso orario
l’antico souvenir che giace sul piano.
Triste melodia che mescola i pensieri,
la piccola orchestra in quiete tempesta.
Vittima di un destino che guida il gioco
con lubrici ingranaggi di ottone antico.
Note
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Finirà in polvere
il tempo,
metallo
di cui ignori il nome
come fosse piombo
forte come l’acciaio;
Eppure
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I giorni passano
i ricordi dormono
su cuscini scomodi.
Vagano lentamente
su estreme paludi
riverberi del sole
di un disperato ieri.
Schiuse chimere
elaborano ancora
pioggia liberatoria.
Sguardi nel cemento
ad ascoltare
passi lenti
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| Nel crepuscolo della sera
delicate emozioni
negli echi misteriosi
della notte
risvegliano i sensi
e accendono i ricordi.
La luna, complice,
strizza l’occhio alle stelle
perché facciano più luce
e risplenda tutto il cielo
per fare da cornice
a
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Sono nato con indosso delle scarpette rosse.
Le avevo da sempre
e le ho ritrovate molto presto.
Aderiscono alla mia pelle
come un riflesso della mia anima
e danzano, danzano senza fermarsi mai,
nemmeno per un secondo.
La gente odia le mie
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Con le mani appoggiate alla luna
cercavi di sostenere il cielo
o forse una conversazione
troppo profonda per una sera
Passata a mentire le speranze
di una rovina annunciata
ma mai completamente
trascorsa alla disperazione
Con le labbra
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Langue ancor dormiente
quel ciel che mellifluo estende
nel tenebroso oblio,
si crogiolano le tardive stelle
mai propense al temporaneo addio.
Tremolano simili a votive fiammelle
e mentre sciolgon le notturne ore
già, un timido chiarore,
è araldo
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Vivì |
07/11/2015 07:34 | 2268| |
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| I miei pensieri, braccia che bramano
di poter accarezzare il tuo cuore,
di poter prendere per mano
quel sentimento d’amore
Tutto è melodia suona al sorger della luna,
il sapore della notte si fa sentire
il mio corpo freme nell’ascoltare,
i miei
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Tonda, gibbosa, a falce...
spunti alle spalle
di mondi sognanti.
Cali, cresci, svanisci...
spiando illusioni
di complici amanti.
Cogli, conservi, nutri...
dei poeti le segrete
insonni emozioni.
Leggi, piangi, ridi...
con loro
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Assai ombroso il mattino si leva
con quel bigio pennella assai greve,
a mugghiare il dissenso anche un bove
...e così ancor scroscia e ancor piove!
Quanto serra dietro ai vetri l’umore,
che divien dei pensieri il censore
ancorato a quel ciel
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Vivì |
06/05/2018 07:39| 976 |
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Contavamo i passi
sotto quel cielo angusto
fatto di quadratini e varchi.
Un guado
sarebbe stato pur sempre un guado
via di fuga o speranza inattesa
quasi come sentenziare sul nulla.
Impossibile!
Impossibile sì! Che l’estasi si
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La tenerezza
sarebbe svanita con i segreti
mai pronunciati
sulle ombre che calavano
Qualche carezza
sarebbe stata rimandata
al cuore della notte
e la luna vegliava nel buio
Sicuramente
avrei dimenticato i confini
di qualche terra
maledetta
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A pelo d’acqua l’aria scivola
per approdare su bianchi lidi:
un solitario gabbiano vola
su gusci di conchiglie. Lividi
di ferite e graffi sui piedi
che nudi lasciano tenui orme.
Basta il soffiar di lieve brezza
e ritorna vergine la rena.
Corro
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Giro in tondo nel Centro commerciale,
di una giovane donna in compagnia:
ad ogni giro sempre appare uguale
contemplazione d’arida idiozia.
E si fa qualche acquisto assai banale;
non c’è nessuno nella libreria:
se tutto ha un prezzo, se tutt’è
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Sono avvezze ad amori paralleli
le sere di maggio lastricate pensose
di buone intenzioni e piccoli soli
nelle verande liberty addobbate di rose
Intrecciano sguardi ammiccanti d’edera
bollicine frizzanti lungo crinali di schiene
estasi in viaggio
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Riempirsi gl’occhi di uno sguardo
che ha il folle tatto delle distanze
e il trepido abbraccio di un’attesa
Gettarsi in un intreccio d’iridi
che imbriglia e disarciona
E sentir come le palpebre
mungon stille d’autoerotismo,
per celare il
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Guardano gli orizzonti.
Oltre invisibili ponti.
Guardano le nuvole e sognano,
sognano di spiccare il volo.
Nascondono le fragilità dietro maschere di gesso.
Esplodono come vulcani le passioni ed i desideri.
Ascoltano le onde del mare ed il
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Occhi trasparenti
come il sole risaltano
allo scoccar del pennello
impregnato di vita
Erge colore dell’anima
variopinto come il cuore
ammalia la tela
luccica la luna
tra acque limpide e sapori.
stregata mano d’amore
affascina il
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| Ora la mia vita,
come fossi aquilone
a un filo è legata,
ad ogni sbalzo
a te mi riporta
m’allontana e m’avvicina
ad ogni alito di vento.
Spesso la testa gira,
sembro tentennare
ma forte mi trattiene
quel filo ... non mi lascia.
A volte
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Napoli il tempo perso e ritrovato
l’affaccio sulla vita e i suoi perché
nel senso d’ogni cosa schiavo e re
un viso cristallino deturpato.
Napoli il pianto del suo figlio odiato
che canta nella notte senza i se
nel ventre ribollente di caffè
con
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| La macchina corre sull’asfalto
il piede preme sull’acceleratore
lo stereo suona
e la musica più dolce mi rapisce.
Le mani al volante e gli occhi lì
in fondo alla strada
verso la montagna di fronte;
nuvole nere in cielo,
presagio di pioggia.
Ad un
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| Tu che dormivi attaccato ad una sorda macchina di silenzi
piccolo angelo rappreso di una malattia sconosciuta alle stelle
giorno dopo giorno i tuoi occhi si consumarono di una stanchezza accennata di morte
brandello di una vita che volevano spegnere di
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| Una fugace musica artistica
è il sonetto, dolce vibrazione,
nella sua corporatura più tipica
tanto da mostrarsi come canzone.
In endecasillabi è la metrica
quattordici versi, la spartizione
una carezza morbida e mistica
per spumeggiare
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| In polvere e resine
i nostri pensieri si sciolgono.
Ho cancellato sogni
perché al sorgere
come fiocchi
sarebbero svaniti.
Cadenze che come febbri
ricorrenti vanno
e canti che s’intonano ad un cielo
grigio e di segni privo.
Ed io
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| Simmetrico ondeggiare di trottole
dai colori sgargianti piroettano
sogni e fantasie d’Innocenti ragazzi
su selciato sconnesso.
S’alternano, si scambiano
si scontrano.
Sinuose movenze
nella velocità della giostra
e ancora ...
Immagini
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| Inevitabilmente perde la sua trasparenza
il mondo.
Precipita nel vuoto assordato dal tacito silenzio
che si leva dentro se stesso.
Ombre inquiete d’inseparabili amanti
inseguono la traccia d’un magico istante
d’un amore fatato.
Solamente la
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23178 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2911 al n° 2940.
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