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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’101Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Le 23178 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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| Quando l’umanità
non capisce inventa e si dispera,
quel suo pensar alla morte ... gli dura
una vita intera; l’anima non tradisce mai
se ognuno si pende, teneri saranno quei
pianti; eventuali rimpianti, non sono
solo per le donne!
Come
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| Cerco l’ultimo raggio di luce della sera,
il primo della mattina.
Cerco il canto dell’usignolo, tra una miriadi di cinguettii, dell’allodola.
Cerco una panchina vuota in montagna, coperta di foglie.
(Mi avevi promesso che ci saremmo andati
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| Girovago tra pensieri della mente
mentre abbracci si aprono al sole .
Stelle di luce riflessa si inchinano
a sguardi di un azzurro speciale
con la luna che illumina
giorni di speranza.
Vibra il corpo di illusioni stanche,
un’ emozione di una
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Bali, che dolce incanto...
Io cammino lentamente
osservando ad ogni lato
con mistico stupore
e inarrivabile mistero
pagode che sfidano il cielo
e i tuoi innumerevoli templi
d’inconsueta architettura.
Fermo ad ogni passo
guardo verso l’alto
e
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chi resta
avrà dall’altro da lassù lo sguardo
o dai recessi dell’essere dove
si presume
risieda l’anima
chi resta alzerà gli occhi al cielo
in un atipico silenzio
rassegnato
un’altra primavera e
nuovamente
guarderà il glicine fiorire
si
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Sembrano dormire le tue montagne
rilassandosi pei sogni
e nel taciturno recitare
cogli occhi vivi e spalancati
seguono il ritmo dei tuoi passi.
Le vedi sorde
e poi t’ascoltano senza parole.
Le vedi dure
e poi ti addolciscono
con la
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E’ già notte.
Povero Diavolo.
L’inferno ribolle delle bugie degli uomini.
E’ già notte, Satan.
Quale maschera sceglierai
per spaventare gli sciocchi?
L’animo umano ha abissi profondi.
L’orrido ed il bello, la bontà e la crudeltà,
la verità e
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Sei meravigliosa quando il sole
t’annaffia coi suoi morbidi tramonti:
e abbraccia le casette, le scuole,
e gli stanchi ed innevati monti,
il cui ricordo pigramente duole.
In lontananza vedo i tuoi ponti,
fieri, sì come il cuore li vuole.
Non hai
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Pur brevi spazi sibilano
tra invariate armonie
da pioggia cadute.
Lì
prostate le
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Il sorriso sgargiante di un papavero
e l’oro squillante del girasole.
Il verde rigoglioso dei sentieri in un trionfo di colline
tra cascate in fiore di caprifoglio
ed il silenzio delle sorgenti.
Il celeste incanto di un fiordaliso.
Giugno generoso
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Sentirsi bene
perché fuori c’è il sole
e l’aria calda
che tanto aspettavi
ti fa rivivere
di nuova stagione.
Sentirsi così
come una notte ripiena di stelle
che fanno addolcire
il tuo sonno.
Ti senti forte
perché sei vero
non il solito
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Il futuro ormai
è una macchia nera nel cielo
e coriandoli di luce
confondono lo sguardo
La speranza aveva torto
nel raccontare il tempo
che lentamente scorre a vuoto
fra le rive del fiume
Le nuvole hanno lasciato
il vento al suo respiro
e
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La rondinella canta dell’Estate,
canta su’ i nidi de’ i primi figliuoli,
canta su’ i biancospini e i sacri vischi...
canta, ed è un Vate...
un Vate che mi canta
parole armonïose.
I suoi piccini ripòsansi soli,
mentre il vento leggèr, leggèr fa
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Uno scatto veloce
una storia impressa nel tempo
che già come passato
gioca il suo ruolo di ricordo.
Un attimo che racconta
come un lampo
che squarcia il cielo.
Muto e silenzioso
dona i suoi stralci
come rami di un albero
riportando frame di
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Città di veri santi e di bestemmie
di lacrime e canzoni improvvisate
di tragiche lezioni mai imparate
nel tempo dedicato alle vendemmie.
Città del sole coi suoi raggi accesi
ferita dalle nubi di ponente
piagata da quell’essere impotente
lungo la
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Cedi i tuoi rami alle stelle
e sarò qui a pretendere l’ombra
dove la luce non arriva
nelle sere di malinconia
Scegli ogni goccia di pioggia
e fra le nuvole
avrò il vento dalla mia parte
a soffiare via il dolore
Perché il tempo non
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Lo scuotere del capo al ritmo d’una nenia
dà voce al tintinnio ai lobi d’un riflesso
Fili d’oro scendono irregolari al viso
tenuti saldi insieme. Un chiodo chiameresti
oppure vite quel punto che al centro li sostiene
Penzola il glicine fuori del
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| Verde è il muschio
lungo il piccolo sentiero
con la luce del mattino
che si gretola dentro i reticoli
dei rami
tra fronde spinose
e gemme speziate.
Lontano il riflesso del lago
nel mormorio delle acque,
lo sbuffo del vento
carico di
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| Solo seduto sulla panchina
osservo l’orizzonte.
I miei pensieri si affratellano
agli specchi lacustri incorniciati
da catene di monti ingrigiti.
Allo scrutarle di traverso
le cime sembrano volti,
con quegli sguardi,
come il tuo,
protesi verso
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| E’ l’alba... ed il mattin che l’accompagna
di sua rugiada irrora piante e fiori,
e il sol che grande appare all’orizzonte
di luce inonda il mare, monti e valli.
Ma il contadin solerte è già nei campi
a dissodar le zolle nere ed arse,
e pensa al
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| Ombre e chiaroscuri
s’incuneano tra le fessure
delle imposte
sottile luce penetra.
Con lei la
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Il màr è irato, e urla rabbioso, e grida,
invòca la Tempesta che divora
le prue d’in su’ gli scogli ove sorge Ilio,
le pietre urlanti di nebbie di fuoco,
di cènere e furòr,
mare crudèl!...
Tirèsia lo diceva; e presagiva
di Nettuno la Furia
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A volte la parola, quella giusta,
gioca con il poeta a nascondino,
e non si fa trovare se non dopo
giorni o mesi passati a ricercarla.
Stanca allora del gioco, della burla,
si presenta al poeta con un poco
d’aria canzonatoria, capolino
facendo
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vaghezza d’ essere se
s’inclina il pensiero
su reconditi azzurri forse
sognati
nell’ antenascita
il fiore della
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| Si, accetto tutte le prove
che man mano mi presenti,
le affronto, cerco di superarle
con pazienza e rassegnazione,
ma non senza dolore e spine
che pungono e fanno male.
Ogni anno una nuova prova
una novità in più, diversa.
Vita, sei bella,
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| Nel silenzio
a te ritorno...
e odo un leggero
stormire
di verdi foglie
all’imbrunire.
Nel silenzio
un fremito di vento
sulla pelle.
Trema e vibra
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Lo sciame di bimbi ai piccoli getti
nel mezzodì col sole più acuto
-il brillio acquoso degli zampilli
ora elevati, sonori e spavaldi
dopo in frantumi argentati e guazzetti
l’acqua si tuffa, e il suono è taciuto
-nel marmo si spegne e pare
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Mi è rimasta nel cuore
l’ultima lacrima
che per te ho serbato.
Per tutto ciò che un tempo
avrebbe potuto essere tra di noi
e non è stato.
Se allora come oggi
indifeso e dolce su di me
il tuo sguardo azzurro
si fosse posato...
Ho stretto
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Ho il sole negli occhi stamattina
spilli dorati che squillano fuoco
un via vai di risveglio fin sopra le pietre.
L’ebrezza il piacere, un cane che abbaia
la mamma e il bambino, la corsa
fin sulla soglia d’asilo.
Dal bar della piazza il filo di
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E lascia andare
chi il tremolio
che delle stelle
è l’incantevole bellezza
ne fa scempio
rivolgendo insulti
maledicendo i padri
non è così
che insegnarono
illuminando
il più profondo oscuro
dei pensieri
non doveva esistere
così tanta
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Resti di fortezza invalicabile
pesanti mura e fossati
ricordano tempi antichi.
Ciuffi di capperi immortali
sgretolano la roccia senza fretta
incuranti del tempo.
Attorno stormir di foglie
con grande nobiltà rompe il silenzio
ma solo a
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23178 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2791 al n° 2820.
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