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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’091Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Le 23177 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Sciupo il mio tempo spendendolo male...
giorni infruttuosi, infruttiferi e vani
quasi passassero in forma casuale,
provo sconforto nell’oggi e nel domani
mentre indolente l’accidia si ingrassa,
pongo ai miei giorni un ingiusto valore...
come
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| Ciglia incorniciano
il disegno del tuo viso
impresso sulla retina.
Tende, nel silenzio, sventolano
al soffio dei battiti.
Carezze mitigano maree di respiro
come onde sulla pelle.
Venti impetuosi pettinano
capelli al sole... melodie
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| Inspirare e alzare le gambe
espirare abbassando,
rilassare le spalle,
rientrare la pancia ecc.,
ma il pensiero... no
lui è fisso, penetrante
e non si sposta.
Almeno seguisse la tecnica del respiro
...del vai e vieni,
con pause più o meno
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| Recubro las noches
-no queda otro camino-
mientras el desvarío remueve
oscuros espantapájaros
Visión nocturna
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Abbaglia quel raggio che al colle
è in adorno,
il primo respiro, il vagito
del giorno...
un baleno, un sussulto e un saluto
alla vita,
così vibra e ora pulsa quell’alba
rosata.
E’ neonato il tempo che illumina
e avanza
scandito dal lieto
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Vivì |
02/03/2019 10:38 | 880 |
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| Gira e rigira
ogni cosa mi riporta a te,
allungo una mano
per una carezza,
mentre gli occhi vagano
nel vuoto.
Guardo il cielo coperto
non c’è la luna,
ho una stretta al cuore,
ma sei con me... e respiro,
la notte non fa più paura,
apre le
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Una poesia che apra la coscienza,
uno schiaffo per ogni lettore blando,
che si strugge in un pianto arso.
Sul filo dei mille versi sciolti,
eccoli lì, i danzanti cuori,
che riversano la solitudine,
tra le righe dell’anima,
e le spiegazzature della
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(I primi posti)
Erano nei banchi in chiesa o della scuola
dove il dubbio serpeggiava nella mente
sul giusto e sull’iniquo
su quel ch’era corretto oppur sbagliato
Un dubbio che s’ergeva sempre e a torto...
Io muta in un silenzio goffo
tacevo
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Mio demone
prigioniero del possesso
pesante come un macigno
mortifichi la carne
con l’opaco dell’animo
e, involto nel sacco
assorbi la
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Il granello di polvere spia
l’incendio di marzo:
dalle finestre
si apre il canto delle ore.
Qualcuno
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| Per ogni fine
c’è un inizio
e il tempo vile
preferisce un cd ad un vinile.
Una foto in copertina
e una custodia di cartone,
quasi un misto
tra ricordo ed emozione.
Più che polvere
è il profumo dell’incanto.
Nell’ipnosi il disco gira
sopra a un
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Così mite mi carezza quell’aria,
così dolce il profumo che varia...
è un sentor a vagare appena
ma già pulsa di vita pur mera
che s’indovina nei dintorni sincera.
Che brusio su quel prato e sui rami
e tra loro già rimandan richiami...
è ancor
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Vivì |
28/02/2019 13:27 | 839 |
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Siccome non riesce a sopportare
senza pausa il poeta la bellezza
medusea della donna con cui a stare
tanto ambisce, rivolge una carezza
con gli occhi a alcuni luoghi circostanti,
per renderli un po’ complici, ruffiani;
a distanza di tempo, quando
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Di notte inghiottito dalla marea distratta
semafori e finestre, irriguardose scorie
di auto sonnolente
e la sella che balza impudente
per i vicoli che non temono distanze
mentre i dossi si fanno frequenti
nuova terra, nuova corsa
i pedali non
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Gli occhi smeraldini
si riempiono di stupore
alla vista di tanta bellezza.
L’aria profuma di sereno
gli alberi chinano le fronde,
mentre calda soffia, una brezza mattutina.
Il cielo si riflette,
come uno specchio,
su quel ramo del fiume
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E quel ragazzo di Via Manzoni
oggi ne ha fatta tanta di strada
scrive poesie, scrive canzoni
e tra di queste una ballata.
I primi amori qui sono nati
e tanti amici ritornano qui
come anche lui qui passa spesso
per ritrovare un poco se stesso
a
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Un’arancia rossa,
un’isola nel mare
una lucertola immobile
il muro bianco, al sole
la polvere sul viso
i prati, le conchiglie
la voce di una madre
e l’eco, e le distanze
un velo chiaro di sposa
un bimbo e il suo regalo
un sorriso e un altro
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| Sono come le nocciole al burro
le tue labbra!
Schiudono come la rosa,
spalmando il dolce sapore.
Combaciano sui solchi pieghettati
della sottile pelle delle mie
come un carro armato cingolato
della seconda guerra mondiale.
La lingua un proiettile
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| Annottano inconsapevoli
pensieri, indifesi
nell’immagine d’un vuoto
e la mia voce si perde in un grido
che lascia echi su sentieri
da una vita percorsi.
E tu resti là,
immobile,
in quella cornice d’ombre
dove solo il sogno
d’un’aurora sul
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I sogni non sono ancora finiti
e racconterai nuove storie
di viaggi sulle nuvole
mentre il vento soffia via la cenere
I giorni avranno ancora l’alba
e la sera i tramonti
per dipingere altri colori
quelli più scuri prima della notte
I tuoi
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Ehi,
ti ho vista, sai?
mentre a mani nude cancellavi i tuoi passi
dai gorghi della solitudine.
Eri un pupazzo senza più sorrisi,
ossigeno divelto dai polmoni,
occhi rinchiusi in uno scrigno di latta,
pianto sommesso...
intrappolato fra le
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| Ecatombe trascurata...
Ma è allarme costante
ad aggredire la dignità.
Fremiti di umiltà morenti
di giovinette coi capelli grigi
chiedono appartenenza.
Arrancano fantasmi...
Relazioni scialbe
nell’incomunicabilità.
Ingannevoli killers
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| sogno di vedere mio figlio nel fuoco di una solitudine d’inverno
il mio cuore suda le pulsioni di una mamma breve
rollo l’ultima sigaretta mentre l’inferno è sceso nel silenzio
lui non ce l’ha fatta rimasto tra le sterili stanze dell’ospedale
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| Scampoli di vita logora sciattata
da ricucire per poter riflettere,
imparare, lasciarsi andare tra spire
di apolide vento per ricominciare
Pupille vuote negli occhi della mente
pareti scoscese, tornare indietro
per poterle scalare,
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Cerchi sull’acqua:
un pescatore stanco
e la sua lenza.
Scuri cipressi
guardiani solitari
lungo la strada.
Arco di luce
è il sole al tramonto,
il tempo scorre.
Opache le nuvole.
mentre tutt’intorno
vince il silenzio.
Rimango solo
col mio
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Odo il fischio d’un merlo alla finestra
che si ripete alle prime ore del mattino
e di rimando un chiurlo vi si accorda
non so se di cardellino o capinera
L’aria stride al nero tocco delle cornacchie
penso al frastuono in certi tiepidi
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| Punto
e di scelta rima dipinger quadro
di scosceso viottolo tra ulivi e rododendri
in discesa libera alla spiaggia dell’anima.
Punto
e di crisalide sentire il corpo in armonia
farfalla primaverile in fieri
a baciar fiori di mimose voluttuose
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Ricami di rami
intessuti di vivide emozioni
in ciascuno capto il cammino
gemme fiori frutti d’amore
formando una tela d’autore
la mia storia.
Corteccia di giorni vissuti con palpito
sostanza di sogni incandescenti
l’argenteo nei capelli mi
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Quando avevano imparato a misconoscerlo?
Appena nato scuro e inquietante
o quando si era azzoppato?
Forme di vita semplici provano ribellione
o solo paura?
Era arrivato al portico un giorno di maggio
salendo una fredda scala di ferro.
Aveva
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Questa strada
ha già dato tutto
e non ci sono luci
né ombre nel cielo
Questa città
è vuota per me
ed ogni stella
è già stata uccisa
Nessun nome
da dare alle stagioni
e qualche corvo
gira in attesa
Di un ultimo respiro
fra le
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Come per i numeri alla roulette...
Se dico noir è rouge
Spesso è così la sera
disillusa dal dì trascorso
Il pensiero seppur costante
rivela defaillance
L’anima è congelata
al tempo dell’innocenza
non è una spugna
è un velo
Vorrebbe lidi
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23177 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2191 al n° 2220.
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