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Le 1551 poesie in esclusiva dell'argomento "Fiabe"
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Questa è la storia di un’ape maldestra,
gira per strada attaccata a una Vespa,
non ha paura ogni volta che sbanda,
pensa di essere lei che comanda.
Mille chilometri e non li dimostra,
curva abbracciata alla freccia di destra,
frena per terra
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Caligine scendeva
dai brulli ed irti colli
sospesi nella notte
che tutto oscura e avvolge
nel silenzio irreale,
e la vita era sospesa
in quelle oscure valli
così dimesse e solitarie
Solo s’aggirava un cuore
nel buio più totale
sospirando ad
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| Ove sacrale silenzio
fu pacificante mormorio
dolcemente fluivano carezze
gongolando all’infinito
Sorridenti le schiumose onde
brillavano su pelle dorata
prima dell’estinguersi a riva
Beata fu la conca degli amanti
che dell’effimero
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| Nelle notti d’estate
quando la calura
ti sveglia
ti sorprendi a pensare
di quando bambina
il caldo non dava
fastidio.
Cavalcavi il vento
sopra prati fioriti
lucciole come lanterne
gioivano al tocco
di una manina
che prendeva quel piccolo
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| Belano le pecore fuori dai recinti
come lupi assetati di sangue
il cane lecca il padrone
il pastore picchia il cane
e da lontano la iena sorride.
Rientrano nei recinti le pecore
il cane abbaia
il padrone sorride
accarezza il cane
e morde il
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| A gruppi di due etti,
correndo come matti,
lasciando vuoti i piatti,
fuggiron gli spaghetti.
Nel tempo che trascorse,
mangiando pane a morsi,
bevendo vino a sorsi,
il cuoco non s’accorse.
Riuscirono a scappare,
eroici e temerari,
tra cozze e
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È una fràgile foglia appesa a un ramo,
è viva a stenti... a malapena, è viva
in un giorno di vento... E ha päura;
è viva, ma ora trema.
"Salvàtemi da questa Furia" grida
la poverina, mentre il Temporale
è giunto. È viva!
"Salvàtemi vi prego!"
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| Un cavaliere sorga un cavaliere
su questa terra putrida imperfetta
e tagli la sua rabbia senza fretta
con la spada puntuta del sapere.
Lo nomino castaldo e se non parte
tracciando con vigore sopra un foglio
la sua protervia e dato che lo
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| Raccontano che un Duca e una Duchessa,
in sella ad una moto (una Ducati),
andarono sfrecciando un po’ affamati
a far giù nel paese colazione.
Si dice che in quel bar c’era un Barone,
seduto insieme a un Conte che contava
caffè, brioches ed altro,
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| Meygatta un’ardita moschettiere
amava andar di notte a far l’alfiere
e proteggeva donne e damigelle
a costo di pagar cara la pelle.
Blugatta con la vita dedicata
a difendere il cuore dell’entrata
con quelle sette essenze del comando
felice e
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| Acciaio temperato
in questa roccia vergine divina
un anno condannato
a fare da guardiano alla regina
con spada scudo e frecce
combatto contro un mago col coraggio
rubato a un vecchio saggio
deciso a conquistare il drappo ambito
contro il malvagio
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| Era un nano cavaliere
non più alto di una sedia
molto forte e coraggioso
con cavallo e con corona
e regnava alla carlona.
Per cavallo aveva un cane
un simpatico bassotto
che chiamava Lancillotto
e col quale senza tema
ti affrontava ogni
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| Di onore e di coraggio tu sarai
il mito della Tavola Rotonda
che ingiusto fato adesso della vita
in tempo breve ti darà vittoria.
E sarà tua ed anche mia più ancora,
nuovo il banchetto e nuovo il nostro amore.
Sarai tu Artù ed io la tua Ginevra
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- Incandescente è il ferro che batto
ne farò spada che m’assomiglia
un autoritratto, una meraviglia...
un dono ai posteri venturi
quando tutto di me diverrà mito -
Nel vento che s’alzerà un domani
su sguardi fieri e cuori puri,
di un infuocato
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Magico intreccio di fate e di arcani,
soavi donzelle e gran cortigiani,
astute le trame sempre più losche,
ma è un cavaliere a sbaragliare le tresche.
Nobili i sproni in quel cuor da leone,
giustizia e pace senza servi o padrone
e se qualcuno lo
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Vivì |
19/05/2018 08:01| 1376| |
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| Principe e cavaliere
della chitarra armato
più baro che mossiere
vi narro il suo passato.
Venduto giù al mercato
a un prode bandolero
giocondamente amato
conquista il mondo intero.
Seguace di re Artù e del destino
si arma con gli amici e
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| Donna e guerriera
la principessa scalza
lottava per la gloria
e il suo casato
era di ferro e d’oro
senza orpelli
capace e forte
come ai tempi belli
lottava per la vita
e per la sorte
con tutta la possanza
del suo io
e combatteva il male
e
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| Sono il principe Gufo della Necchia
che lotta per la vita e non invecchia
trasformato così da maga Titta
che più che donna sembra una marmitta.
Ero sì bello che le principesse
volevano da me smanie e promesse
mentre lottavo prode cavaliere
contro
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| Giorno da portare a sera
ennesima estate.
Massa che si dispiega
le nubi incombono
a scavalco della montagna
per conquistar questo avanzo di cielo.
V’è una sola cicala
a cadenzar col suo canto
questo plumbeo incedere.
Tutte a lavorar le
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| Al buio col lucchetto,
non riesco a realizzarmi,
m’han chiuso nel cassetto,
non posso allontanarmi.
M’annoio mentre aspetto,
non vengono a cercarmi,
son qui solo soletto,
comincio a preoccuparmi.
E’ un po’ che lo sospetto,
però potrei
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Tremola la fiammella
nella lanterna ad olio
I muri di una vecchia cucina
emanano odore stantio
e il camino porta ancora tracce
di legna arsa secoli fa.
Scricchiolano le assi
di una scala di legno
sotto i passi leggeri di bimbi curiosi.
Si
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Per qualcuno è solo un ladro,
un furfante d’altri tempi...
niente soldi, nessun quadro,
ruba cuori e sentimenti.
A chi è ricco ed ha già tutto
prende gioia e felicità,
per donarle, soprattutto,
a chi è senza e non le ha.
Molta gente cambia
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| Non si era mai visto
un tira e molla così,
fatti in là che arrivo io
non mi muovo, resto qui!
Il paese sta aspettando
un governo urgentemente,
ma nessuno muove un dito
non si decide un bel niente!
Bramosia del potere
questo solo è quanto
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| Lo specchio riflette,
domande si pone,
osserva magliette,
piastrelle e persone.
«Cos’han da guardare?!»
talvolta si chiede
e inizia a pensare
a quel che lui vede.
Si ferma parecchio,
non fateci caso,
se avete un orecchio
al posto del naso...
è
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| Cos’altro hai da scrivere,
che non sia già stato scritto,
dalla penna di un poeta
che passò per questa vita?
Cos’altro da descrivere,
di nuovo e mai descritto,
del cielo, del pianeta,
di una storia mai sentita?
Non sono io a decidere,
è il mio
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| Ci son pesci strani,
che nuotan nel mare...
nemmeno i gabbiani
li voglion mangiare.
C’è il pesce bottiglia,
di forma allungata,
che quando sbadiglia
esce acqua gasata...
Il pesce sacchetto,
che in mare galleggia,
il pesce vasetto
che un po’ lo
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| All’asilo ogni bambino
vuol contare a nascondino...
non ci sono soluzioni,
parton le consultazioni.
Vanno lì una alla volta
(la maestra tutti ascolta):
"Se un accordo troverete,
molto presto giocherete."
"Conto io che son più bello!"
"Tocca a me
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| Un uomo che viveva
tra futuro e passato,
s’accorse all’improvviso
di quel tempo sprecato...
Con sogni, desideri,
rimorsi troppo spesso,
tra i ieri e i domani
non c’era mai un adesso.
«E’ tempo di cambiare!
Di liberar la mente!
Di essere me
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| Non si sapeva cos’eran le rose
ma si sapeva che andavano spose.
Rosa la madre, Rosa la figlia,
Rosa la nuora della bisnonna,
era Rosa pure quella,
come le altre era buona, era bella.
Tutto il paese e le vicinanze
profumavano delle fragranze
di
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Quel fragile dondolio
di foglia mossa al vento
nasce e muore in un momento
tra il sogno e la magia.
Il crepuscolo inoltra
un magico silenzio al giorno
chiamando a sé la dolce notte
tra licheni e folte frasche.
Ora il signor vento
pulisce,
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Ho sempre invidiato l’accento,
non se la passa mica male...
sta sdraiato su una vocale,
sogna e russa, spesso lo sento.
Ci vorrebbe un colpo di vento...
e io, con quattro capriole,
andrei su, a cambiar parole
e a dormir, almeno un momento.
«Dai,
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1551 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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