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♦ Marcella Usai | |
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Le 1550 poesie in esclusiva dell'argomento "Fiabe"
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| La tortorella sul sentiero impervio
svagata va nel bosco
alla ricerca di fata Corallina
Sviata da viandanti malefici
perde la strada
inseguendo perduto sogno
il desiderio muore nella paura
si fonde con pietra di silenzio
nel disperso
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| Giro giro tondo ... vorrei girare il mondo
e andar in una fiaba ove c'è odor di pesco
ed in un grande bosco... se proprio ci riesco
Dalla rugiada del mattino ghermirei il sapore
e dal verde bosco mi nutrirei d'amore
A dolce pioggia
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L'hai vista anche tu
aggirarsi
tra i boschi vestita di seta,
quando la luna piena
illumina il crepuscolo
e timide lucciole l'accompagnano?
Etereo e sognante
il suo sguardo.
Voluttuoso e cangiante
il suo portamento,
in un'atmosfera
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| Si narra che da remoti secoli a tutt'ora
nel sottobosco una fata dimora.
Celata nella fitta boscaglia
in un angolo di meraviglia
mimetizzata tra foglie e rami
si nasconde agli sguardi umani.
Con magiche pozioni
rende vivaci le
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Le ali sbattono il sorriso
allo smeriglio del giorno
quando il glicine suona
melodie d'acqua selvaggia
e i capelli danzano
le cetre senza tempo
Dipinge il bosco
Flora
-nelle guance lo specchio di un amore-
saltellando trecce e sogni
con la
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Nell'acquietar del bosco
m'addentrai all'imbrunire
nello strano sembrar
che qualcun me seguisse
nel mio ire
e a poco a poco
parvemi sentire
flebil sussurro
che cominciai a udire.
"Tu pellegrin del bosco,
che i segreti vuoi
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| Bosco incantato dove gnomi il mio cuor
cattura e lo colma di avventura
e mi indicano la strada dove
li senso della vita supera l'allegria.
La' dove tu fata scintillante
per mano mi prendi
e gioire mi fai di niente.
Quel niente che al tuo
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Attori in maschera
senza dialogo
muta la scena
e le anime applaudono...
mentre i nonni galoppano
sulle sedie a dondolo
dimenticandosi le domande
alle risposte...
e sono brufoli nella notte
le stelle
quando i pensieri parcheggiano
in sosta
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| La bella strega del bosco giallo
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le intriganti poesie d'amore
rubate alle donne del bosco verde.
I vecchi e i giovani poeti del bosco rosso
scrivono
lunghe poesie d'amore
per le donne del bosco verde.
Le donne del bosco
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| M'appari da lacustre loco
contornata dal candido cigno
e subito mi poni il cuore in foco
Ebbrezza naturale di candide vesti
di gocce di brillanti rivestita
che bramo di bere fino ad essere ebbro
D'ubriacarmi in te non ho timore
lucente
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| E' dolce questo sole
appena arrivato
occhi di prato
proprio come te
Mi racconti
la tristezza
i tuoi dubbi
i tuoi guai
io vorrei
sorridere
come fai tu
Prendi pure
queste mani
cosa vedi
nei miei domani
io sono solo
sicuro dei
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| Eterei volteggi
la fata del bosco
vestito sontuoso
nei gesti eleganti,
il cuore rapisce
con canto soave.
Amore sprigiona
nell'aria
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| Una fiaba per te
che la notte non dormi,
un sussurro di me
sui tuoi vaghi contorni
che racconti stupori
più vibranti ed arditi,
che riveli gli amori
mai dal cuore sì uditi.
Senti il canto...
Si eleva
nell'assorto silenzio
mentre
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| Ai piedi del faggio imponente
giaceva immobile la fata.
La penombra del sottobosco
violata appena
dal raggio di un titubante sole.
Pietoso tentativo di diradar
la bruma
che avvolgeva d'umida coltre
la selva
dove più non
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| ''Beannaigh nò an ghealach
Runes na bhflaitheas...
Beannaigh an nàdùr,
agus gach blàth ar a gas.''
Intensamente,
intonò il suo canto,
la luna le rispose,
con la Rede dargento.
Athame di cristallo,
traccia il
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| Frammenti di stelle cadenti
illuminano gli spettri nel bosco
velando di malinconia gli alberi aridi
e i nidi abbandonati dalle gazze ladre
prima della stagione delle piogge.
Una fata vestita di bianco,
appare dal cavo di un albero antico,
in un
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Scende lenta
dal ramo la foglia,
è una lacrima di
pioggia salata,
scende piano e mi riempie
la mano e dalle dita
dolcemente sfiorate
si moltiplicano gocce
gemmate d'argento
che si fanno
improvvise in un prato
filari stele di grano
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| La storia non la conosco
quindi l'immagino e ci dipingo su:
vediamo ...
il bosco era fatato
il mago era ubriaco
la moglie contadina
la figlia una fatina
sul trespolo cornacchie
nel trogolo ranocchie
a tavola la pozione
in abbondante
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| Entro le sue verdi gemme germina
tana di luce a elargir speranze
a stinti cuori scorticati dal dolore
con voce soave scioglie i graffi.
Preziosi intenti nel suo gioioso fremer d'ali
a diradar le umide nebbie con la magia
di flautate e armoniose
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| C'era una volta Cenerella,
principessa giovane e molto bella,
occhi non riempiti da gocce di mare,
capelli non dipinti coi raggi del sole.
Spesso, si dondolava sulla sua altalena
e, a volte, canticchiava gioiosa e serena,
era sola, ma sola non
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L'estate divampava
e chinò il capo
il fiore
che più beveva la rugiada,
il vento gli spirava
la corolla
e sussurrava:
- pioverà
e placherai la sete
non temere -
di fede
offrì la spenta chioma
che primavera
aveva
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ti porterò dove le nuvole
raggiungono il sole
fino al confine del buio
mano alla mano
con le ombre di un passato
che non muore
ritroveremo nella cesta dei ricordi
amore e sentimenti
nascosti nella profondità di un dolore
che nella
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In un antico castello
nacque una bambina
all'anziano re
e alla sua regina.
Già per lei
sognavano
sfarzosi tornei
con prodi condottieri
e nobili cavalieri.
Ma la fanciulla
ahimè
non divenne snella
e nemmeno bella
e presa da
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| Nell'Alveare c'era confusione
perché l'Ape Regina, la padrona,
siccome era parecchio spendacciona
per certi ammanchi d'amministrazione
mise le api in Cassa Integrazione.
Sul primo si discusse più alla buona
poi si passò
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| questa è la ballata del cane zoppo
che se ne andava
su e giù per il paese...
in groppa aveva un gatto
un poco sordo
e sulla coda,
un usignolo balbuziente...
eran tre amici veri
contenti per niente
e anche un po suonati
ma molto
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Favole entusiasmanti
su d’un destriero alato
e volar nei sogni d’ ogni stella
incantati abbagli.
Sorprendersi
fiabe scoccate da una luna
nella ridente danza
fulgori rifulgenti.
Favole entusiasmanti
in primaverili orti
ammalianti lucciole
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| Alla corte del re
figure evanescenti,
antichi dipinti
affollano
dolci dame e nobili signori
sfilano alteri,
giullari e menestrelli
aprono danze
musica soave...
Alla corte del re
c'è gran da fare,
dolce menestrello
voglio solo
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Filo di seta teso
dal vento sospinto
forte ma fragile
alle intemperie soggiace
qualcun s'accorge
in controluce sua immagine
a mò di capello funge
e soffian su esso
e restan, a spettacolo rimirare
di ciò che a lor piace
un sol
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Copre non solo il mento e le caviglie;
biglie impazzite: lavastoviglie.
Cantano fuori dal coro per decoro:
loro escremento sonoro.
Mulinéllo di vulva nera...
- ancora tu, ma non dovevamo vederci più -
tette mosce come
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Ci daremo
appuntamento
nel bosco
tra i bisbigli
dei folletti
e l'odore umido
dei muschi
accanto
al ruscello
che mormora
filastrocche
sconnesse
e inseguiremo
la pioggia di sole
tra le foglie
mosse dal vento
Vedrai
ci troveremo
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Dopo una rapida sosta
un uccello verso il cielo volò
restai immobile a osservare
ricercava qualcosa
per edificare un riparo
poi volto il capo verso me
mi squadrò accuratamente
senza niente tralasciare
e si mise a cinguettare
In
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1550 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1261 al n° 1290.
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