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Le 846 poesie in esclusiva dell'argomento "Festivita'"
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C’era una volta una favola vera,
un racconto tra quelli che ti riempiono
al lègger della fine il cuor di lacrime...
Ricordi tu la brezza d’una fiaba
che per la Notte andava, quando tu
perennemente avevi la paüra,
fauci di tenebre immote
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Io non son vissuta allora
ma ho sentito di Te i racconti
che posteri han riportato.
Sulla croce Ti hanno messo
e di Te l’immagine riflessa
son pien le chiese e le cappelle
su di Te c’è chi ha dipinto e scritto,
T’han scolpito nella
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| Poesia è guardare
fuori dalla finestra
quando al mattino
la luce filtra tra i rami
degli alberi,
un leggero soffio declina
Il giorno e
il suo lento andare verso il divenire
oltrepassa il coraggio di vivere...
Poesia è ascoltare
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Luce che spiove
sui giorni stracciati dal dolore
Luce che illumina
gli occhi stanchi
del mondo
Luce
flebile candela
tra le ombre
di una stanza chiusa
un groviglio
di rimpianti
rannicchiati e tristi.
Luce
che rischiara le lacrime
di
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Ci sono cose che ci lasciano senza fiato e la morte nel cuore,
accadono ogni giorno...
nonostante il nostro credere, nell'amore.
E rimaniamo sempre più, costernati dall'immensità delle persone
che non seguono la retta via, ma si
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Eccolo il greto...
muove da solo le ciglia.
Il vento asciuga le sue lacrime.
Lo sa la regina degli alberi.
Il pesco fiorito nell’orto.
L’ombra rigida al passo
solfeggia un po’ di nascosto.
La terra paventa giorni
socchiusi dentro un nido
fra
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In faccia al silenzio
leviamo lo sguardo.
Ma sentiamo i suoi occhi
che ci premono all'appello.
E' il
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Dalla croce fu staccato e deposto
nel sudario che consunto lo avvolge.
Tutto il peso del Calvario è nascosto
in un velo che la vista sconvolge.
Ora il Cristo par dormire riposto
dentro un dramma che ogni cosa stravolge,
dentro un telo che
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Che PASQUA beata e santificata...
...nel regno dell'esultante Primavera:
fiori nei viottoli di lussureggiante vivacità,
vagano, vagabondano felici
nel Sole limpido della stagionale
retribuzione emotiva.
E l'amor mio flette sulle
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È tempo,
di raccogliere il fiore
che è sbocciato nel tempio del sole,
di lasciare cadere i fucili,
riportare l'ulivo al suo nido...
ed insegnare di nuovo l'amore,
È tempo,
che anche il salice rialzi la testa
per guardare
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Apre le porte
l’Eterno Divino
fiorisce nell'aria
giardino d’amore
umore di gioia
esulta il Supremo
luce di vita emana dal cielo
Splende sulla terra
astro Divino
celeste giorno
il cuore incanta dona
gioia all'umile cuore
ora perenne
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Sono salito
sui gradini della speranza
e la Luce della Pasqua
mi aspettava
un cielo limpido
mi accompagnava
leggero leggevo
i segni profondi
della storia dell'uomo.
Una campana,
che la sua età,
non conosco, suonava.
Ogni cosa a me
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S’apre
sentiero tra le dita del sole,
palla infuocata brucia senza fine,
copre la luce delle altre stelle,
che, regnan sperdute nell'immenso silente.
Stelle amiche d'ammirare,
giostre, che ruotano nella galassia remota,
città, dal sole
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Prego in questa santa notte,
euforia del cuore
canta in solitudine beata
l'attesa della Resurrezione,
la tua rinascita,
mio Signore.
Quanti sudari sulla terra
imbrattati da ferina mano
si stendono cupamente
sugli occhi ostinati
nel non vedere
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Mi avvicino alla tua croce,
il rametto d'ulivo perde foglie,
la tua corona è fiorita
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Gli occhi spiano
un mondo vuoto
e la sua notte è buia
in questo sonno d'onde
senza rumore
la memoria non ha più odori
negli angoli del cuore
di sterili e ciechi silenzi...
L'anima furtivamente attende
un amato
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| E' Pasqua nel giorno che nasce
è Pasqua nel cuore e nell'aria,
è Pasqua
risorge il Signore.
E' Pasqua
l’allegra campana
rintocca felice
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| È compassione o solamente sete
d'aspro: lo sguardo ghiaccio, scandagliando
la questua, impone querula quïete
al clochard che scartoccia masticando
il come e il quando ha smarrito le mete.
Voli ricognitivi, divaganti,
(a mo' di
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| Suonavano un tempo di Sabato
quello Santo a festa e al mezzodì
a stuolo le campane ad annunziar
di Cristo Signor Nostro dall’avello
uscito la Resurrezione oggi
in questo dì son mute mutati i Riti
antichi che di un dì in quel
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Ancora sole
buccia di banana
metamorfosi in oro
come limone di Haifa
spremuto all’origine
e poco zucchero.
Ancora vita
gioco primitivo
miracolo del sangue
nel tramonto sulla pietra
lasciato alla fortuna
e alla tua gloria.
Ancora
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E bussi dirompente al mio destino
toccando e risvegliando quella fede
che naviga nel dubbio se non vede
col verbo fantasiale tuo divino.
E il cuore trilla nudo e giacobino
cogliendo alla tua mensa il ganimede
che sperpera nel sonno le sue
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La luce
ha ha forza di permettere la vita
quel bagliore
è stimolo alla risurrezione
e ci apre gli occhi alla verità.
Dopo il silenzio, il grido della morte
ecco la risurrezione.
Di chi crede che la vita è dono
è
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Odore di latte
pane e latte
e odore di pupe
con le uova sode al petto.
Corvi e gabbiani
a litigare per un granchio
mentre lontano l'ultima barca
porta un crocifisso nel mare.
Il vuoto di sabbia
la carta del sette di picche
un cuore sulla
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Pasqua, passaggio
dalla Morte alla Vita
dal buio alla Luce infinita;
davanti a me incantato paesaggio.
D'intorno mi dicono: "E' risorto!"
Ha guarito, vissuto
perdonato e veduto
chi lo volle sulla Croce, morto.
La natura, gli
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Abbracciar,
chi si è fatto uomo,
l'amore in Cristo
un silenzio reale,
orme dei suoi passi
nella luce eterna,
dall'oriente al mattino
si svegliarono
col segno della croce
su cui fu martoriato,
sangue versato per noi peccatori
ti sei
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| Il verme più grosso
esemplare delicato
con jeans wild boy
in prima fila
e gli altri
figli di non so quale madre
stato di abbondanza
col fuoco contagioso
delle mani fra le gambe.
Su un soffio di terra rossa
hanno giocato a dadi
la pelle
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La morte in Te
piove la Vita,
di compunzione intrisa
china il capo nelle lacrime,
al
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| Zitta zitta rosse guanciotte
s’intrufola nei camini
importante missione
deve portare a termine
non facile la cernita
miriade di calze danzano nella gerla
un nome per ognuna
e raccomandazioni non mancano
pregustando già
il sorriso di quei
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| Primo in classifica
primeggia sul podio
come tanti soldatini
si susseguono giorni
dentini di latte
sculettano contenti
il domani attrae
lumicino lontano il futuro
l’ignoranza
un nome da depennare
nel suo cappotto avvolge
colorati fili di
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| Ho dai rami illuminati d'inverno
un fascio di Geminidi iridate
che spruzzano d'illusione
felice
la mia attesa dell'attesa.
Con te a sperare nel tuo respiro
sul finire di feste opulente
l'anno che nasce
più vuoto di tanto
ma pieno di
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| Ho chiuso la finestra al cielo
che accendeva false stelle
e al vento ululante
che solitario giocava
con i fiori più secchi
ho racimolato a sufficienza
i miei sogni
per salire i gradini del tempo
e afferrarti la mano
ho sentito salir
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846 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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