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Le 6858 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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qui si comincia, chiusi come dentro a un cuore:
ed è fatica girare la parola, salirla di lato, patirla lentamente:
mi attende il sogno
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La formica ormai impazzita
gira e cade su se stessa:
si cerca ma non si trova
nel formicaio abbandonato
Stremata, ormai inerme
si accascia e sogna piano
di essere un maestoso uccello
dalle grandi ali possenti
Sogna di volare
sul mare
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scrivo sull’arcobaleno
dove il mio angelo è assiso
in veste di musa
egli mi suggerisce parole
macerate nel sangue
che mi si nascondono
alla "vista"
a volte dall’arco-
baleno cade una sillaba
ed io la recupero
riprende vigore
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Persefone
avrei dovuto attendere
il giorno
per non vederti fuggire
Nel regno d’oltretomba
dove l’eterna notte
diviene inverno
ed il gelo trionfa sulla luce
Persefone
avrei dovuto tacere
per non sprecare parole
mentre la sera sbocciava
I
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Tu credi ci sia da qualche parte
qualcosa d’immenso per cui valga la pena,
qualcosa che ride con la bocca e lo stomaco?
Qualcuno che canta i ricordi del tempo
domandandosi piano di due gocce di pianto.
Vorrei tanto ascoltare il racconto del mare
di
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Lucciola di diamante che non cambia
mai colore è l’amore...
In un cielo spesso dipinto con il carbone,
faro per i sogni diventa.
Uomini e donne,
astri silenti trovano la via...
Le favole non annoiano mai,
in questo asfalto che spesso
dice
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Su fogli di cielo
dipingo sogni
coi colori dell’aurora ...
Melodie dolcissime
arcobaleni come culla
librano
estasiata mi lascio accarezzare
m’ accuccio
in quel mio mondo tutto rosa
di tulle e seta
di mille colori
mi vesto ogni giorno
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davanti
dietro di lato s’ allunga
si spezza se riflessa
in acqua mutilato corpo
mi ripete
negativo di me
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Si attende una mano divina che ripulisca la cima
lasciando cadere sul fondo ogni vana conquista
sicché s’annunci la speme in un dì non lontano
quando ognuno pensando alla vita che scorre
nel sangue e nel mondo d’intorno possa dire
"Non ho scettri
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Dall’esame della svista,
risultò che ero distratto,
ne parlai con l’oculista...
«Se ne accorge?» «Niente affatto!»
«Le do io gli occhiali adatti,
sono l’ultimo modello,
fatti apposta per distratti,
se li metta sul cervello.»
«Non si perda più un
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custodirvi l’essenza
primaria -
il suo fiato il suo mistero
è creativa la stanza del cuore:
la vedi tappezzata
dalla immensa pagina del mare
dove scrivere
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Ci fosse un punto dinanzi a ruzzolare
a camminare e tu dietro... lì a seguirlo
Ci fosse un fosso una crepa un foro
oppure un muro l’impeto a frenare
d’una corsa che non si domanda
dove in ultimo andrà a finire!
Ci fosse un dado da lanciare in
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Una creatura a due gambe
con la coda di satiro, fu Crotus
figlio di Pan (leggende molto strambe)
e d’una ninfa balia, figlia di Zeus.
Del tiro con l’arco inventò l’arte
estro invincibile come Orpheus
sempre in festa, mai in disparte
un dì cadde
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qualcosa verrà
in quest’ora anodina
a farsi sangue e presenza
il bianco a violare
ricamandolo di fonèmi e voci
da sirena ecco si veste
la musa
su onde a sognare
-incoronata di nuvole vaghe
come un’eco
quel melodioso canto
che si negò
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Con il pensiero
in un mondo irreale,
dove non esiste il male
e, la felicità è reale.
La mente, pervasa
da quella invisibile sorgente
colma l’interiorità di gioiosa fantasticheria,
che fa viaggiare la mente
e, dimenticare per un attimo
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 | L’acque limpide rispecchiarono il mio volto
scintillarono di luce gli occhi
e tenue il sorriso sulle labbra comparve
quasi a ricordar chi ero un tempo.
Le stagioni son trascorse rincorrendosi
e nascondendosi al sentire dell’anima
evanescenti momenti
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| aprono il mondo della mente
facendosi presenze
i dolci animali d’acqua e cielo
nel vortice di luce
ti si rapprende negli occhi il volo
e l’argenteo guizzo
appena desto
-assimilando ancora frammenti
di visioni-
chiederai all’onda all’uccello
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| Va la biddina a seminare morte
tra le rupe di roccia e le piante contorte
che si trascinano lente
nel letto dell’Anapo...
Come un drago affamato
tutto divora, e che sia umano
o bestia di cortile
a niente rinuncia se non nell’essere servile
a
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| aprii la valigia
era piena di libri e di sogni
di vaghe nuvole e stanche lune
gli chiesi se leggesse poesie
arricciò il naso: -non mi nutro di quella
"manna" il mio cielo è di pietra e
non ne vedi angeli affacciarsi
né madonne
-non siamo -noi
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| Si snodano i nodi del vento
e nasce sui fiori la brezza,
il prato si muove e cammina,
mi contagia, mi invita
a piedi nudi sulle onde colorate.
Prendo due ali dall’azzurro
e rasento petali e boccioli,
come figlio di uccelli io sono,
impazzisco di
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| Suonan oggi dì di Pasqua le campane
a festa e festanri volan le rondini
attorno al campanile, vecchio oggi
ricorda il contadino gli stessi voli
ma visti da lontano allora Sabato
Santo e di quelle il suono debole
là in mezzo alla campagna Cristo
il
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| Portò in un angolo la sua bellezza
il sole brillava sulla terra
e lei al buio sotto gli inferi
fiori e piante germogliavano sulla terra
in un incantevole paradiso terrestre
tutto era un arcobaleno di colori e profumi
le Dee seminavano
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| Il vento mi ha portato una canzone
semplice, chiara, agile all’orecchio
ed io che l’ho ascoltata con passione
ringiovanisco, no, non sono vecchio.
Sento ch’essa mi dà consolazione
e allora dico buonanotte al secchio
e trovo anch’io la nuova
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Le stelle in processione,
pian piano muoiono senza le carezze...
gli uomini con le donne camminano
a mani tese verso deserti nuovi.
Parlerò,
di una luna nuova che non trova
il suo punto d’oro,
di questo sole che divaga ricordando
il
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C’è un pensiero che mi abita sovente
e si contorce per rimanere uguale
un pensiero che io chiamo primitivo
e non muta mai vestito né vetrina
Cammina tra i solchi le ripide e le piane
- invisibile - fedele al suo obiettivo:
contrastare l’ignoranza
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sconvolgere i cieli
vorresti?
rapportare il mondo
con l’ asettico tuo doppio?
chi vuoi che spezzi
per te una lancia
se vai col lupo
seguendo la pista del sangue
in modo sistematico
vedrai crescere detrattori
a stigmatizzare le tue
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E’ questo scrivere un treno
di parole che aleggiano
in cielo cupo o ameno
e nella mente serpeggiano
istanti pronti nell’avanti
in attimi che lampeggiano
come fari per naviganti
gocce di luci sulla strada
emozioni sciolte in pianti
in
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Sarà un fiammifero,
una candela
o una lampada ad accenderla.
Mi basta vederla negli occhi
degli altri,
sentirla dentro,
come
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Ho comprato un pesce rosso
che bello!
Ho comprato un acquario e l’ho messo dentro!
Finalmente qualcuno ascolterà le mie parole
senza arrossire o fare facce strane.
Finalmente qualcuno
condividerà il mio modo di pensare.
Ancora non ci credo...
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combatti contro i mulini
a vento delle ipotesi
ti vedi quel filo d’aquilone
tenuto da un bambino e
toccare il suo cuore e il cielo
o quel bimbo ti vedi
tenuto dal genitore per mano
o ancora -tra fremiti d’ombre-
quel figlio prodigo
che ti
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Arcadico momento,
vortici di grandine
e darvisici canti
posti di traverso,
accade...
Elevato il quanto
di un epìtopo
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6858 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 631 al n° 660.
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