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Le 6858 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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Ottobre è questione di pioggia:
resta inchiodato all’aria e poi si consuma:
è umore che sa di liquore e lontananza,
un ridere che dio comprende.
Se fosse amore sarebbe scrittura
su fogli di lamiere abbandonate
avrebbe voce antica e bellissima di
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Non collimano i frammenti rinvenuti
e plasmando nuova materia
nuovi corpi si realizzano. Diversi.
Sfere che all’apparenza sono identiche,
ma mutati sono l’icona il soggetto il panorama.
E la pioggia d’oro scende più copiosa,
talvolta al punto che
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Volan vaganti effervescenze
soffuse immensità riflesse
effimere in vital essenza,
ad una ed una a sfiorar la terra
ed eclissare in nudità follicolare
sospir di vento ed eludere da ogni rumore...
L’un l’altra in figure modellanti,
distorte e
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Mi sono ricordato di te
ed è bastato un finestrino abbassato
a tirar fuori dai tuoi occhi una ragione
tutta luminosa di malinconie,
il senso di una spiaggia invernale
nel sollievo del verbo.
Ti ho letto piano e amaro
tutto tagliato nelle ossa,
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Appollaiata sull’aia
richiama a sè i suoi pulcini.
Quello grigio le darà filo da torcere.
Una smorfia col becco
piega il collo di
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Enea,
prode guerriero
nei duelli ferini
narrati da Omero,
assale spavaldo
gli audaci rivali,
decimando i nemici
con colpi mortali
Col favore divino
brandisce la spada
piegando gli ostili
incappati per strada,
soltanto un timore
conduce
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mi attirarono le note dell’organo
il tempo si era fermato e
fu come uscire fuori da me
uno sconosciuto luogo di pace
mi accolse
non era sogno o visione: quella musica
sacra era divenuta parte
di me del mio spirito
mentre mi avvolgeva una
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Cos’è che non ho mai trovato?
quale parola di cui cerco la forma
frantumata nel suo spendore
di ombra e pulviscolo,
covata nel
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trasvolerò mari d’aria
tra galassie interstellari
stanco di questo mondo ipocrita
troverò assegnato un posto
secondo i meriti
dove abiterò per
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"Giunti a una certa età, tante emozioni
faticano ad emergere, a affiorare,
e pertanto cerchiamo delle guide
che possano aiutarci nello scrivere.
Ed i ricordi, pure, un po’ più spenti
sono ormai diventati, ed abbisognano
di rigide stampelle che li
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Entrò nella mia stanza all’improvviso!
Indosso, una pelliccia di valore,
il trucco, leggerissimo, sul viso,
e sotto ... tutta nuda! Che splendore!
Si fece più vicina, accanto al letto,
si tolse la pelliccia, lentamente ...
un fisico impeccabile,
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Si danno nomi che ancora non intendo
voci che perdo in un niente, rumori
di nubi e lontananze. Guardo
il piccolo osso di luna
e so che nell’aria c’è sale. Tutta la mia memoria esplosa.
Dov’è la parola che non sento?
in quale sottrazione vive la
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Avrebbe voluto la mia bocca dire
dell’amore fragile e lontano
e l’anima levarsi in aria come colomba
vincere l’oscurità, gli occhi fissi ad una pallida luna
ma il mio pensiero era già migrato altrove...
Un angelo mi ha detto “ è presto
per
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Son salito in Paradiso
e, credetemi, lassù
ho incontrato tanta gente
che, purtroppo, non c’è più.
Ho cercato tra di loro
la mia mamma e il mio papà,
l’ho abbracciati ed ho provato
una gran felicità.
Ho rivisto la mia amante
dagli occhioni
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Amo le piccole cose,
quelle del cielo
e quelle sfiziose.
Le mani bambine
che toccano il vero,
gli sguardi sereni
dagli occhi sinceri,
la luce cucita
sull’orlo del cielo,
il profumo del pane
da farine di velo,
lo sbuffo del fumo
segnale di
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Passami il vino amore e le tue ebbrezze
da qui si vede il cielo rosseggiare
ed io mi fido del tuo antico stupore
di donna scolpita in un incendio,
passami il tuo ricamo di fiori caduti
nell’ultima regione degli occhi
io sono dove brucia la parola
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In un angolo recondito osservo,
l’orecchio teso al silenzio.
E’ piatta l’aria e da troppo tempo
non ha suono, litanie o canti.
Se non v’è gioia non v’è neppur tristezza.
Anche le voci si fermano al labiale,
l’enfasi solo nei gesti, nessun approdo
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Con i lacci ho le caviglie gonfie
i passi imbrigliati dentro binari storti.
Dal ghigno sul labbro e dal guizzo
all’angolo dell’occhio era evidente...
Peregrina attratta da un chiarore
nel buio d’una stanza, obbediente a Lei,
all’Anima. Una tela
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Del tutto inaspettata
la metto come vuoi nell’insalata
tra il cardo e la cipolla ridanciana
col sale il dio limone e una soprana.
Speciosa e siciliana
è dolce come un fine settimana
in compagnia gustata
ti fa sentire il re della serata.
Che
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Sulla soglia della porta del risveglio
odo trillare un campanello,
il sipario si apre
inizia il teatrino.
Folletti colorati
allegri spensierati
svolazzano beati,
parlano ridono
danzano sul palcoscenico
del teatro del nostro passato.
Sfuma la
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E c’è una luna matta in questo cielo
così impazzita che tra i suoi capelli
si rizzano sinuosi serpentelli
che crescono decisi in dieci a pelo.
E c’è una stella bianca sopra il melo
a illuminare i rami che monelli
raccontano per gioco i tempi
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E lei ballava
sopra un pugno di sguardi
spandendosi come il profumo del glicine in maggio...
dando sfogo ad ogni inibizione.
Sudava come i fiori nei prati
quando stanchi d’abbracci di sole
piangono rugiada
al buio di un’ombra amica.
Nessuno
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Quando vanno in trasferta, i nipotini
di Bianca si permettono ogni azione:
muniti d’arroganza e coltellini,
passano da minacce all’aggressione.
Soprattutto se vanno in un Paese
che di stivale ha forma, ogni pudore
perdono, e a soddisfare lor
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Amo le piccole cose,
quelle del cielo
e quelle sfiziose.
Le mani bambine
che toccano il vero,
gli sguardi sereni
dagli occhi sinceri,
la luce cucita
sull’orlo del cielo,
il profumo del pane
da farine di velo,
lo sbuffo del fumo
segnale di
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Tanti giorni e notti
inutilmente
son passati, e ora
mi duole che il tempo
sia fuggito,
e le mie mani vuote
io guardo
come si guarda un nido
che è rimasto solo.
Le lacrime non servono,
cadono nel nulla
e poi si perdono,
come la pioggia
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scatole nere nel cuore sepolte
hanno banchettato i pesci nel ventre
del relitto ignari che la storia
abbia un sangue e una voce
sul fondale il salone
è un acquario dove sullo specchio
piace immaginare
resistita al tempo
una scritta
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Non chiedermi perché rinuncio ora
alle battaglie in campo aperto
son transitati minuti di scuola
un entusiasmo non più riscoperto
langue motivazione giovanile
il mio insegnante più non risento
gli obiettivi in indiana fila
sono fuggiti nel solco
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 | Quante cose strane
passano a volte per la mente
cose che in quel momento
ti donano anche un brivido
che credevi non provare più.
Senti che l’universo
s’illumina di fantasia
senti che nel tuo cuore
qualcosa ancora vive
e vuoi continuare a
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| Hanno costruito i bambini
sulla battigia un grande castello
fatto con semplicità, è quello
in riva al mare con granellini
di sabbia tra loro ben assemblati
e precisi seguono il progetto
cosicché ti sentirai protetto
anche se son pensieri
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Non corrono più i bambini nel cielo
appresso agli aquiloni. Ho creduto per anni
di vederli passare, tagliare le nubi in volo
e arrivare al traguardo in un grido di gioia.
Forse li confondevo con gli angeli
che restano appesi nella notte
alla
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più che lo sguardo in sé
lo avviluppa il cuore della luce
entrando nel quadro
quella luce enigmatica che
lo seduce come musica lieve
sottofondo di un
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6858 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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