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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 6832 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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è il tempo che voi dite a rubare mani,
a tagliare uno scalzo
Gli occhi rossi allo specchio
veste da sera per il lungomare
Pistole d'acqua, luci e urli di ''dove vai?''
(dove s'era). Prima dei tuoni,
bello! vedi godo?
piccolo
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Magari non eri tu quel click estatico
ma un innesto di colore storto, liscio
per un rosso risolto, un tocco
o due su una spaiata alcova, una curva
uno squillo d'acciaio: Marinetti, non trova?
- eppure schegge di cacao sopra, divaricando
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Lia |
12/04/2016 21:04 | 1721 |
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è quando cerchi un silenzio nell'arte
e sali o scendi e non esisteste un piano
oppure il piano è la parola
che si apre o si chiude
su un
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Ho sognato di giorno, proprio ieri,
intento in consueta pennichella
che ero proprio io Dante Alighieri
con il Virgilio a far la gitarella
per un cerchio infernale buio e triste
senza il conforto manco d'una stella.
Di fronte a cose orrende
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| Corri corri
gioca a nascondino
nel tuo giardino
.
animaletti
fanno i dispetti
lumachine con il fiatone
tentennano il capo
scodinzolando
lucertole fanno a gara
spintoni a iosa
.
attento
non li pestare
lasciano il segno
svelto
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Era la danza vorticosa e immane.
Oh Villi... oh Villi! tacete per sempre
Nell'ossa de' i sepolcri vostri. Eterno
È il sonno che vi culla gli occhi. Urlai io!
Ombre di spettri di donne salìvano,
Vèrgine àëre oscuro
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Polvere di fata
sul bordo del bosco
con l’ombra che scivola piano
verso una lunga notte
Qualche lucciola
non ha trovato la via di casa
e tornerà verso la radura
per rapire il silenzio
La luna avrà pietà
per chi compone
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Prima era silenzio
prima era l'onda magica di un nulla
poi l'energia divenne materia
e un Dio uscì dalle rocce.
Il primo mondo era di ghiaccio
e vennero creati i costruttori
quattro angeli con frac e cappelli
costruirono universi di
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In un’epoca di sfarzi
di lusso e di splendore
l’invidia del successo
ferveva con ardore,
un’isola di pace
nel bianco mare Egeo
era l’ambita meta
per la presa d’un trofeo
Imponente si stagliava
erigendosi al cielo
un colosso realizzato
con
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Ti dedico le ossa vergini
il profumo di terra e di lavoro
e questo aprile di carta argentata
e ti dedico l'attrito
dei sogni sulla lingua
e i segni del mare tutti
sulle piante dei piedi
quando respiri e un silenzio ti porta.
Ecco l'andare
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Chiamasti ogni aurora
verso le tue mani
come se il sole scorresse
fra le dita stanche
Così sbocciando
ad ogni primavera
sulla pelle chiara
al ritmo di terra e roccia
Sapendo del vento
soffiato in un riflesso
per poi restare
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del folle
si montano in spirali
soffocati che
invadono il cervello
mi sento scivolare nel tempo
ti osservo con la tenerezza
e gli occhi di un bambino
in questo specchio ti rivedo
mi stravolge ogni senso
questa carne pretende
la culla delle
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ho trovato l'esatta vertigine
un vortice nella parola e dicono
che sia poesia la pioggia in salita
e questi spigoli che fanno
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Sotto la pioggia d'oro fiorita
m'immaginavo la ninfa
e non osavo spiarla
ché se il dio mi scorgeva
mentre a lei si stringeva
di Ulisse i mali sarebbero nulla
a petto della saetta
che d'ira m'inceneriva.
Eppure la vista da
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| E' inutile
provare a contraddire
stasera al molo
nell'aria carica di pioggia
il gabbiano a bassa quota
Mi è venuto a spiegare
le sterzate sottovento
e ha avuto pazienza
quando ho ceduto
alle scivolate a fior d' acqua
Ma non
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hy ju |
31/03/2016 19:15| 1173 |
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| Alimentano la vita
le parole.
Crescono con te
giocose
amorose
pensose.
Sostengono
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Stupenda luna
che nelle notti scure brilli,
quando gli astri si illuminano
di musica e passione.
T'amo come sempre
e in questa notte scura
avverto il nome tuo
che risuona nel buio
più lontano che mai.
Sono per sempre con te
discosto
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Hanno ammazzato prima del tempo: Papà, Babbo, il Padre d'ogni Natale,
l'hanno constatato in ogni news o rituale, arbitrale telegiornale.
Deperì in anticipo, eroso, sconsolato, derubato in questa notizia, spiaccicato,
pur in una
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Minimo è il suo respiro,
pausa ricurva d’attimi evanescenti,
mentre il suo profilo di
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Resterai nel firmamento
che non tace il destino
come un sospeso labirinto
fra le nuvole al confine
In quel giardino rosso
dove non è mai inverno
per custodire i frutti
di un ricamo oltre tempo
E ci sarà sempre un fiore
a
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sprizzano gli occhi rabbia
un'ira profonda nascosta nell'iride
scandaglia l'anima
si fa nera la notte
urla il silenzio nel petto
la vena incide
scorre nero come la pece
il tuo respiro
inghiotte il buio
digrigna i denti scricchiolano
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Tu arrivavi per restare
e legare il tuo destino
ad un soffio di colore
mentre il calore del sole
abbracciava la tua vita
Ed il vento accarezzava
piano ogni filo d'erba
sulle colline in fiore
lì dove nessuno osava
calpestare i segni
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| E così è
se nessun ricordo
dai tempi
delle epiche battaglie
che angeli caduti
furono e per sempre perduti
prima dell'avvento
di un concistoro eterno
profumo di paradiso...
dodici colline in divenire
uniche testimoni
la
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| sabbia scivola tra le dita
tra i fondali sassosi
dove l'onda scorre svelta
frange gli scogli
sapore di salsedine
resta sulla pelle tra i capelli
dagli abissi
prende forma l'ombra scura
si avvicina la tempesta
il vento sale
borbotta il
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| Dal pozzo alla luna
della rana il canto
s'invola
Limpida sorge
dagli abissi
la voce della
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hy ju |
25/03/2016 15:29| 1118 |
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| È il mio demonio eretico
è l’angelo impudente
che tramano per perdersi
in questo dolce niente
dove che il sole recita
le stelle fanno a gara
a navigare al netto
col lordo della tara.
È il primo e forse l’ultimo
è l’attimo segnato
che cercano
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A sciamar per l’aere fresco,
verso più consono alveare,
men vò con molle andare
ciondolando fiacco fiacco,
quand’ecco che a un tratto
mi si mostra innanzi triste
un randagio can ch’insiste
a ringhiare come un matto.
Ei mi mostra
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| Scrivere è come mangiare.
Nutrirsi di se stesso, gustarsi.
Sbucciare frutta di vocali e lettere,
amalgamare il tutto con lo zucchero filato
e portarselo nella bocca.
E’ anche bollire lettere di spaghetti
con salsa di virgole e
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| quante mani applaudono, si staccano dai nuvoloni e quante pozzanghere a bollire negli occhi e fuochi fatui e sogni come battelli a vapore.
Salgo con un inchino all'amore, quando mi mordo il cuore e sogno
un copione di piogge da bere dove ogni piccola
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| S’accese d’un tratto una speranza improvvisa,
quando un timido sole fece capolino fra nubi
buie e tenebrose, forse la pioggia s’era arresa,
dileguandosi insieme agli invernali incubi,
fu allora che un piccolo germoglio uscì fuori,
timidamente,
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| Scazónte fu la fonte
che a tutto diede inizio
quel zoppicante incontro
di menti sopraffine
vaganti nei meandri e per arguti fini
tra gli anacoluti passi di sintassi
Tetragona la fronte
di un uditor sapiente
per vie traverse accorse
a gabellar
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6832 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1351 al n° 1380.
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