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Le 4052 poesie in esclusiva dell'argomento "Famiglia"
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E ora che ti ho tra le braccia
sono lì che ti guardo
e non so cosa dire.
Avevo sempre pensato
a un momento simile
e continuo a guardarti pensando
agli anni che ti aspettano
per crescere.
Ti vorrei vedere
nelle tue scoperte
nelle tue
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Sarà un bambino
a raccogliere
la culla di conchiglia,
tra una stella
e una pietruzza di vetro.
Nelle manine di gioco e fate,
come schizzi di specchi
le parole balugineranno
armoniose e serene.
Sarà un attimo
e nell’aria sospesa
fluttueranno
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Sulla porta di casa,
come un bimbo
sto in attesa del padre mio
che come ogni sera,
tarda ad arrivare...
_tanta è la fatica che deve fare_
così mamma,
ogni volta, mi dice...
_perciò abbi pazienza
ancora un po’
e vedrai che dalla
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Oggi è la festa e il giorno
di San Carlo e il ricordo
corre a te quaranta anni
fermo fisso e sorridente
su quel bancone di macelleria
dopo Milano il ritorno a Motta
il tuo paese quell’orto dove
solitario spenta una sigaretta
cura davi ai tuoi
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Erano i primi di settembre
la bimba malata stesa nel suo letto
non sapeva di dover morire
alla mamma diceva quando vedrò il sole
lo vedrai domani al suo sorgere
al mattino e la bimba a lei sorrise
e quando poi vi tornerò a scuola
tra poco quando le
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Come lento e con sforzo si muove
chi in risaia impantanato così
io a fatica avanzo tra steli alti
di elianti tuberosi ed erbe selvatiche
infestanti ma poi ecco pure all’ingresso
ostile vi è il cancello che l’abbracciano
rovi spinosi e qual
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Oggi nella ricorrenza di quel triste
giorno quattro settembre del cinquanta
nove quando nel dolore mi lasciasti
volando in cielo cara mia sorella
fisso una delle poche tue fotografie
tu sul balcone di Milano via Padova
novanta terzo piano verso il
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Fisso due visi di vecchi qui fissi
in foto in bianco e nero di fredda
marmorea ceramica su loculi che tengon
dagli anni tanti dei nonni di mio padre
le consumate ossa da qui da questo cimitero
giù poco lontano il Ticino scorre verso
il Po qui mi
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S’erge grido d’afflizione
perpetuo echeggerà
nel limbo d’una stazione
tempo lì mai passerà!
Più o meno uguali
mie figlie - stessa età - ...
riappropriate lor ali
verso l’alba dell’aldilà?
Maledetto social- treno
le hai portate al Creatore
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S’alza dal mare la marina brezza
di volare libero con ritmo veloce
danza in cielo un aquilone e lassù
una macchia di colori, guida lesta
la tua manina il lungo filo tenendo
quell’alato variopinto uccello, gli occhi
lo seguono tu felice e festante
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E sono queste mani a farsi vita
a dare forza e linfa all’esistenza
a porsi con coraggio in faccia ai venti
per contrastare i crudi accadimenti
per essere nel tempo fonte e guida
al canto mai mollato dal destino
capaci di lottare e di affrontare
le
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Da questo giorno da anni riposi dove il sonno
eterno regna poco ho saputo padre mio degli anni
tuoi della fanciullezza e della tarda giovinezza
quel tagliar con i nonni giumchi sulle rive
del Ticino per farne poi da vendere cestini
quel lieto dormir
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| Quando nasci madre
guardi i tratti di un visino
- il suo -
gli occhi che vedranno
mondi a te stranieri
- i suoi -
quando nasci madre
ciò che vedi di fronte ti distende
il più largo sorriso dal profondo,
mai in tutta la vita ripetuto,
e là
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Soffio di vento e tacito momento,
un volo ad atterrar fra dire e fare,
immensità di cielo,
ed un cuor veliero.
Arrivasti a mani vuote,
in ticchettio di frasi, ombre vaganti,
e sole all’orizzonte, arrivasti ad
illuminar il grigior dei
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| Ti guardo partire,
come una piccola vela
in lontananza sfumare
È un primo passo
il mio lasciarti andare.
Guardare la strada luminosa
che si apre
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| Ci sono, perché
è tuo il mio tempo
in ogni attimo di me
ogni mio percorso
su vie credute assurde
ogni mio battito
pensato discorde
ogni mio scritto
in disillusa parola...
Ci sono, perché
solo così
è la mia esistenza
fatta di semplici
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| Son cresciuto all’ombria tua
diffusa lungo la vita mia
in magica sostanza di te
che ancora vivi in cuor mio
e nei ricordi che ogni sera
ravvivo in me, come fossero
essenza pura di una vita intera...
Oh padre mio che tutt’or in sogno
mi diletti coi
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| “L’azienda sta per chiudere i battenti,
purtroppo, questa volta è proprio vero,
ho appena consultato i dirigenti
ed il verdetto è stato assai severo!
La concorrenza estera è spietata,
lavorano, ogni giorno, dodici ore,
con una paga illogica,
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| Figli che sin dal concepimento
siete a risucchiare ogni goccia di sangue
dal ventre materno,
che alla nascita
siete il centro dell’universo.
appropriandovi delle notti e dei giorni,
delle ore e dei minuti,
figli
che riempite ogni spazio del cuore
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| Pane e amore,
tenerezza, gioia e cuore
era il cibo che mi donavi
in ogni istante e ad ogni ora
Mamma.
Se con te il cielo guardavo
le nuvole avevano mille colori,
il sole mi donava
i suoi raggi
più dolci e più belli,
con te la notte
era
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| Non li puoi lasciare
a te sono legati,
mille fili invisibili, fortissimi.
Mi scuoto, mi svincolo,
di sciogliermi cerco e di liberarmi da
questi invisibili e fortissimi fili.
L’essere mio e la mente di spazi ha bisogno,
nuovi orizzonti mi
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| Ogni volta che ti guardo
è come se vivessi l’istante di un riflesso dell’anima
tanto vedo in te quella parte nascosta di me
che grida alla luna ogni volta che si sgretola
quel pensiero ferito dal sopruso
a cui come te mal mi concedo...
Sei grande
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Nitidamente tra spiragli di pelle percepisco il tuo fiato,
complesso è il tempo che palpita quando ti sfioro...
Con la luce del desiderio,
illudiamo il buio che circonda il silenzio,
rincorrendo tutto quello di cui ci siamo sbarazzati...
Nello
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E io ti curerò seme di vita
contro ogni vento
contro ogni tempesta
con l’acqua mia più viva e cristallina
con la costanza avita
come si addice a un prode Tolomeo
eredità divina e sostenuta
tra queste mani vive mai perduta.
E io ti curerò pianta
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Il piatto lo mettevi
sulla sedia posta sul braciere
a riscaldare quel pasto domenicale
e noi intorno, invitati occasionali.
Tu zia lo eri per tutti,
ma solo per affetto.
Le forchette, a rotazione,
raccoglievano le orecchiette sugose,
profumate
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| Seguo giorni
passi svelti dove orme cancellate
soffocano storie di vite
sguardi assenti, naufragate,
solo ansia nei cuori,
emozioni, profumi e colori dimenticati.
Ci si sente estranei tra la folla
dove occhi raccontano,
malinconici, inquieti
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| Lo senti...
senti quel peso su di te
ch’è amore e non fatica,
lo senti perché
è in te che esso vive
o ha vissuto
per buona parte del tempo,
lo percepisci seppure
adesso più non grava
sulle tue spalle
ma continua a vivere
in cuor tuo,
e per te
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Avanza il crepuscolo e lentamente
sbiadiscono i profili delle cose intorno.
Rientra il bimbo dal giocoso cortile
pervaso di vagabonda felicità.
Adescato da un aulente effluvio
raggiunge la mamma in cucina e
s’accosta alla pentola che sta
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La note l’è ciara,
la luna l’è ‘npissà,
i montesèi i’è ‘n festa,
io to oci i slusa,
fra mi e tì ghè la luna,
no’ la sérco
par dirghe grassie,
ghe domando solo
se la ne fa da lèto?
Dopo, par i ninsoi,
ghe pensa ‘l vento
a robar petali dai
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Tengo stretta questa musica
che viaggia controcorrente
a fior di pelle
mentre la pioggia graffia i vetri
e resto ad osservare il grigio informe.
Risuona ancora tra la pelle e il cuore
Il tempo che rincorre e scandisce
un domani di luce piegata.
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| Mi sorprendo nel pensar di te,
dei tuoi occhi che sprizzavano gioia,
quel timbro della tua voce
che cristallina e musicale
allietava me e il mio intorno.
Sono ancora qui che poggio
nel mio camminare
un piede davanti all’altro
ad onorar la
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4052 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 61 al n° 90.
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