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Le 4053 poesie in esclusiva dell'argomento "Famiglia"
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Nella vallata i bimbi giocano felici.
Il sole è alto nel cielo,
tutto è tranquillo.
I prati sono verdi,
si odono le allegre voci
dei fanciulli che si rincorrono.
Nell’aria aleggia una dolce melodia
che invita all’allegria.
le svolazzanti
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Madre, scorre lento il tempo
lontano da casa, mentre la faccia s’increspa
e la vita si consuma su queste righe.
Non sto male al Nord,
e ti scrivono ora mani d’uomo
che si son sporcate d’umanità.
Mani che forse avresti voluto d’eterno bimbo
per
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Ancor ti rivedo d’umiltà vestita,
a me appressandoti,
pur con lena
racconti delle tue alterne vicissitudini.
La fuga dal tempo nel ristoro del celestial volto,
la vista del mondo supremo,
al di sopra dell’effimero avanzar di stagioni
e mute
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Il mondo più pulito
è quello dei bambini
che giocano felici
in casa e nei giardini.
E l’unico pensiero
è di rivaleggiare,
di sera dentro il letto
si mettono a sognare.
Un mondo tutto loro
di gioia e fantasia
e vivono ogni cosa
in piena
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Con calma e con dolcezza
come sempre ti avrei parlato
e con il cuore in gola
negli occhi t’avrei guardato
se non ti fossi allontanato...
Ti avrei donato dei consigli,
accarezzato la tua fronte
ed ascoltato la tua voce
non a parlare invano
a
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No, no non è la pioggia che batte sui vetri
in questa giornata piovosa né foglie cadute
lontano e qui sbattute forte dal vento, no
è una voce che nasce dal cuore e che piano
mi dice non senti? E’ il soffio d’un’anima
che bussa per te discesa
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Ho rubato
le tue sembianze
e ora ti scrivo
con l’inchiostro nero
della tua assenza,
rovina di una vanità mortifera
che ha reso eterno
il tuo sonno,
confinando me
su quell’isola,
chiamata “ricordo”.
Ed è così,
che allo specchio
vedo
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Tremula voce, flebile respiro
le stanche pareti s’accostano inerte
aleggia il pensiero d’un terminato cammino
una meteora a scendere su membra sofferte
Giungono tra i mutismi di smarriti sguardi
i vuoti, i giorni del silenzio
con lenti movimenti a
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| Miei cari genitori
voi siete due tesori
io sono fortunato
ma super impegnato.
Play station e computer
addiesse elle e router
la musica e l’inglese
diciotto volte al mese.
Io non ne posso più
di tutto sto su e giù
pe’ i compiti di
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| Seduta nella vecchia sua poltrona,
la nonna guarda, dorme e si abbandona,
pare che dorma, sogna, o forse niente,
aveva il suo uomo ed andò via per sempre.
Era un veliero, era la sua mente,
con lui fu come il mare ed i pescatori,
insieme le risorse
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| Nonostante il tuo muoverti silenzioso
sento il tuo respiro affannoso
mentre prepari lo zaino.
L’hai riempito del desinare
preparato la sera.
Controlli le cartine, la tabacchiera:
fino al prossimo turno puoi fumare.
La fiaschetta di vino è ben
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Tra poco si addobberanno le strade
i panettoni sono già sugli scaffali
tutto muterà in fermeto per un giorno assieme
ma noi non ci saremo
io non ci sarò...
a far luce con voi
scaldare la terra
far crescere le piante
scorrere i
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Scompaiono i rami fini ricurvi _ i nodi come nei_
diramano inseguendo la luce sotto il carico
di fronde vivide in un raggio_ cupe all’imbrunire_
i rami di foglie oberati _ che a contarle una vita non basta_
e vanno le foglie nel mulinello del vento
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conosceva solo occhi di ragazza
ma se a sostituirli è madre
così stiamo messi, così
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Mio fratello, ha un cuore proprio dov’è il mio...
Mio fratello, è mio fratello
così come per lui, lo sono anch’io...
Mio fratello ha sentimenti talmente grandi
da viverli con me...
Mio fratello ha il suo perché
in tutti quei momenti che
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Mi vivi ed io ti vivo
ricambio la tenerezza
con bacche di mirto
fiorite al sole d’ottobre.
Se io non fossi
tu non saresti
luce degli occhi miei
sollievo di confusione...
batti in punta di piedi
alla porta del cuore
a passi scalzi
accompagni
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| Mentre il vento
scrive il tuo nome
il sole nasce
accende il mio cuore
sento il profumo
della tua vita.
Meravigliosi
dolcissimi ricordi di te
volano silenziosi
verso il cielo.
Splendida
dolce mia creatura
eri il fiore più bello del mondo
che
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Guardarvi e perdermi
nei vostri occhi bambini
che svettano la chioma al cielo
mantello d’oggi, di maturità.
Come quattro angeli senza ali
lanciate rose infiammate d’amore
prostrate ginocchia alle mani stanche
che ancora intrecciano filo di
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Su tre dei quattro lati del guardino
tornano a ottobre a farmi compagnia
i gialli sole lucenti al lucente sole
dell’elianto tuberoso fiori e al cuore
alla mente all’animo portano gesti
sorrisi dal profumo antico: d’un fosso
rive curvo ne taglia una
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Ricordo il suo silenzio.
La malinconia
che velava i suoi occhi.
Ricordo la tristezza
che impreziosiva
il suo viso di minatore.
L’espressione del suo volto
prima che l’infermiera
chiudesse per sempre la porta
della stanza
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| I bambini guardano dal cielo
sgambettando e sorridono.
Si rincorrono... s’affannano
vado io! È il mio turno!
No! Io sono il primo...
guarda laggiù... li vedi?
Hanno i miei occhi...
la fossetta sul mento
e l’oro nei capelli.
L’altro china
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Si sentiva di lui il cigolio delle scarpe sulla ghiaia
e il brontolio del lucchetto al cancello.
Tornava al nido anche quella sera
ad attenderlo i suoi rondinotti.
Non aveva pane nella bisaccia
ma polvere di diamante nero
che piccozza, da
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| Hai fatto un percorso
con ingegno e tenacia
e in un giorno d’autunno
il successo ti bacia.
Sai contare le stelle
senza farti ingannare
e di polvere sugli affetti
non ne lasci posare.
Ti raggiunga di cuore
un augurio speciale:
ti rincorra
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| Ed affrontavi il vento col sorriso
di chi ha scoperto il sole incantatore
e trasmettevi a fiumi vivo ardore
scarnificato a sangue sul tuo viso.
E riflettevi a specchio il paradiso
coi tuoi ancoraggi offerti dal vigore
la notte il giorno e il tempo
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| Tu che pensi poeta di strada
e miri il dito sul solito difetto,
ogni ricorrenza lo stesso effetto
e la sostanza va in sordina,
mentre in auge sempre la vetrina
accattivante scimmiotta e invita.
Lo so sei il solito bastiancontrario
su tutto fai la
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| Ricorda i tuoi occhi giovani
vivi, senza rughe
mai spensierati
divincolavi nel buio
senza soldi
ma con la speranza
Ricorda le mani piccole
ma quanti aghi
quanti fili finire sotto i piedi
muovevano la tua felicità
l’addormentava
e per un po’
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| il silenzio di uno sguardo
parole misurate
che non trovano più spazio
i se come le sbarre di una cella
nessuna chiave per uscire
tra le narici l’odore acre del rimpianto
foto in bianco e nero
ingiallite dal tempo
-di un tempo che non passa-
una
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L’aria settembrina penetra dalla finestra
e un dolce sapore di cucina
si insinua dalla porta, mandando in estasi
i miei dormienti sensi e gli ancor più svegli pensieri.
E tutto sa’ di festa seppure la stagione estiva
volga verso la fine, dove
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Sei andata via agli altri,
ma non ai miei occhi.
Ti rivedo nel tuo essere,
a me dolce.
Ascolto le tue parole,
i tuoi detti antichi,
sempre attuali.
Le tue incitazioni fiduciose
di chi affida tutto al Padre,
sicura di essere esaudita
nei suoi
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Aveva sedici anni la mia mamma
e un cuore di farfalla.
Quando al petto mi stringeva
dolce melodia d’usignolo la ninna nanna
ed io contavo ogni respiro e nutrivo il cuore.
Si fregiava del titolo di donna
ma era ragazza e sposa dal candor di
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| Eri tornata,
coi semi nel pugnetto,
a maggio, dall’asilo,
e li hai piantati col nonno
nel giardino.
Ier l’altro li hai rivisti
ed innaffiati,
alti e slanciati steli
verso i cieli,
le corolle ancor chiuse,
non concluse.
Hai dato un bacio
a
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4053 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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