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Le 4053 poesie in esclusiva dell'argomento "Famiglia"
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Io dormivo e sognavo,
serene erano le mie notti
a vegliare su di noi suoi figli,
c’era lei, nostra madre.
Di notte scioglieva
i suoi biondi capelli,
nella debole luce
erano più belli dell’oro.
Silenziosa passava,
io lo so che lei pregava,
mentre
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Senti il profumo del tuo nido
giorni e giorni ha vissuto incamerando aroma
in quell’angolo ove nonna guidava con lo sguardo
solo oggi giorno speciale
ho voluto inebriarti di quel fiore
seppur odore non emani
certa che lassù apprezzerai
volgendo
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Ho colto una rosa per te
nei prati secchi
dove spontanee crescono le lune.
Ho colto una rosa bianca
come il candore del tuo viso
quando ti sei spenta.
Ti piacevano tanto le rose
e rose erano i tuoi baci
sulla mia fronte acerba.
Adesso da quella
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Ed è così che camminano,
mano nella mano,
occhi che sorridono,
tra segreti bisbigliati
dietro mani ancora paffute.
In un mondo ancora in bilico
tra giochi e nuovi progetti
con la pelle che profuma di bambino,
attendono dalla vita
il miglior
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Ruba sonno alla notte,
il sortilegio che custodisce un sogno...
Il mistero è la meta che attende
la tua luce.
Sinuoso è il momento,
guizza come lampo che schiude
lo stupore,
regna la tua bellezza che dona
creazione.
L’orizzonte è il tuo corpo
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Verrò a trovarti
nella tua nuova dimora
quando la terra
fugherà l’ombra
dell’esistenza mia.
Oh, si che verrò a trovarti
madre mia!
Ti porterò un regalo
racchiuso nel palmo della mano
per poi poggiarlo
sulle labbra tue serrate
e farle
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Affronti le tempeste della vita
sopporti il peso degli anni
nascondi sempre i tuoi affanni
di questa foresta costruita.
A nessuno hai negato la tua mano
come eroe affronti tanti guai
la fatica non ti spaventa mai
e la pazienza la porti in primo
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Non ho mai avuto dubbi
sulla tua sensibilità,
sei e rimarrai sempre
quel bambino che tenevo per mano
che pari passo si stringeva alla mia
sicuro che nulla avrebbe
potuto allontanarti da me.
E, sei tu, quel ragazzo
che mi teneva per mano
quando
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C’è il mio bisogno, ora, nella ragione
per ogni nostro perché
dove ti riconosci in ogni mio pensiero
cosi come son sincero, io lo riconosco in te...
Noi che ancora siamo un’unica cosa in questa vita
così densa di avventure, che tutt’ora
non si
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Ti vorrebbero muto
come le statuine del Presepe,
conforme come le copie
di un décollage di Rotella.
Eppure
quando di notte non dormi
e parli di ombre sul soffitto
tessi la tua tela di sogni estremi
e un ombrello può far planare
persone e
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Ricorda
i tuoi capelli rossi,
accanto ad un braciere
cantava la ninna nanna,
a due mesi volasti via
con pianto di babbo e di mamma,
ornato di fiori
e il velo che ti ricopriva...
La tua tomba
ha una croce in legno,
c’è scritto anche il
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Quando passeranno le burrasche
e brezze spireranno su questi anni di quarzo
saremo ancora Nuvole
senza pioggia
a dissetare con l’ombra l’arsura del lungo giorno
libere sulle pareti libere del cielo
rubando aquiloni smarriti dalle dita del
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Quando gli occhi
si colorano di melagrana
mentre osservano le piccole
e le grandi conquiste
di un infante che vuol crescere
allora si capisce quanto
l’essere padre sia importante
e l’abbraccio quotidiano diventa
vita che da alla vita la
giusta
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| Tu giustiziavi l’angolo e il gradino
insultandoli
li cacciavi
quando li urtavo ferendomi
poi lavavi il male
e io smettevo di piangere.
Il dolore ha ancora
i suoi nascondigli segreti
ma la gioia, no
la gioia ama le finestre spalancate.
Mai sono
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E’ nei giorni di Festa come questo
che il Sole mi detesta,
c’è nell’aria una pulitezza di toni
che sbigottisce gli occhi d’ogni viandante
della Primavera
ed io non vedo che la nudità di tutte le cose
come la bruttezza nel cerchio dell’assenza
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Correvano svelti i sandali rossi
tra i viali di villa Ginnetti
calzini corti e gambe scarne
trecce scarmigliate e visi arrossati,
di sole e d’innocenza.
Nel profumo d’erba tagliata
magie celate fra gli oleandri,
tra pini e querce ombrose.
Salti,
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Nelle tasche del nonnino
puoi trovare un po’ di tutto,
una penna, uno stecchino,
una foto di noi tutti.
Qualche volta ci son viti,
quando aggiusta la mia moto,
le sue imprese sono ardite
e combina un terremoto.
Ma la cosa sua più rara
è la
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| Nuvole basse sulla montagna,
cineree, avvolgenti, multiformi,
scure come il mio cuore,
nere come il mio umore.
Ci sono momenti nella vita
ove un gioco crudele
ti frantuma il tuo oggi
e forse il tuo domani.
Raccogli i cocci che ti restano
e piangi
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| E’ finita cosi madre mia
nel pieno inverno,
forte, gelido il vento
ha spazzato via le pene
e la sofferenza tua
specchio del divenire
prossimo l’inverno
della vita mia.
Oltrepassando
le nubi il canto
della morte
ormai si è posato
sulla tua
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| Dal passato mi rincorre
un evento mal gestito
sempre più reiterato
di ricordi mai sopiti
di ricchezza inaspettata
cui far fronte a menadito
di porte fuori uso
allo scopo riciclate.
Porte sgangherate
di un soppalco ho liberato
barili di vino
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Mi ha scelto come padre
fra milioni di persone
benché udivo la sensazione,
se pur distante, nel niente.
Ove una bambina guardavo
e - non capendo - m’incantavo
nel presente incurante
a quel miracolo crescente.
Ma Dio ha un disegno d’Amore
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| Anche domani ricorderò
come brutalmente il
letale regime fascista
ti mandò sul fronte slavo
insieme ad altri ventenni,
a sparare a nemici che
avevano gli stessi anni,
ma difensori
del loro paese dagli invasori.
E nottetempo tra
le trincee
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| Ho percorso troppa strada senza voltarmi
e lo zaino, svuotato dai ricordi, alleggerito.
Lungo il ciglio impolverati
or li raccolgo, sciente
di poter mutare poco, quasi niente.
Il dolce momento di nuova vita
mi è mancato e con esso
il profumo dei
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| Con la mente ora
mi trovo a vagare
nei miei anni scorsi.
Lieto di quanto trascorso,
curioso di quanto verrà.
Proiettato nel futuro,
dei miei tesori,
discreto nel mostrarli
allo sguardo altrui.
Seme che lascia sperare
perché le radici
sono
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Persino le tue nude ossa abbraccerei
se solo lo potessi
tanto profondo
incolmabile
sento il tuo mancarmi
e quella tua quasi muta presenza
tanto preziosa
oggi
che non ci sei.
Molto di più ti parlo
ora che sorde al mondo
le tue orecchie
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| Le giornate sono scure
piene di tristezza,
gli alberi sono spogli,
senza allegria,
tutto è freddo
nel rifiuto del
sofferto inverno.
Pieno di pena e
malsicuro riparo
all’intenso gelo
è il ripensare
agli assolati giorni.
Non c’è cuore
nei
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Sei il giardino che brilla di rugiada, mamma.
Quell’aiuola di viole e le rose
che nel giorno, fanno innamorare il sole.
La culla e la tomba,
quando la tristezza vela le ciglia
di un ombra grigio argento.
La casa che mi aspetta
dopo che il
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Sono padre,
e lo sono gli occhi e il viso:
rughe a solcar le notti insonni
e a volte, spiccioli di Paradiso...
Ma sono padre,
nell’essenza di bene che non ha fine
e nella sintesi dello stesso bene
che a volte strugge e a volte ti
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Evoco il lamento di preda ferita
ululo lunare nella stanza
orfana dei tuoi respiri.
L’anima scuoteva muri d’impotenza
dilaniava il presente.
Premura di mani carezzavano capelli di seta
si chiudevano nelle tue stagioni
tali anelli da custodire
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Se scendessi dalle nuvole
sino a perderti tra il livore del cielo
e il solco della terra dove non batte più il sole,
vedrei la tua figura danzarmi attorno,
udrei lo squillo di campane al vento
scuotermi la testa ronzante
mille suoni indistinti;
la
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Mi sono detta
che non ho saputo amare,
che non ho compreso i doni
che il tempo tirava fuori
dal suo sacco,
ad uno ad uno,
come caramelle.
Mi sono detta
che non ho capito nulla di te,
della tua prepotente felicità,
prima che arrivassero i
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4053 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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