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Le 4052 poesie in esclusiva dell'argomento "Famiglia"
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| Le trovi pensierose un giorno
alla finestra affacciate
a un ricordo di ritorno,
gli occhi rivolti agli anni
dei quaderni
dell’uso dei punti,
virgole e maiuscole.
Ma i punti fermi sono sempre loro,
porti sicuri quando s’appresta
ad
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In pensione sono andato.
il teatro l’ho provato,
il consuocero l’ho trovato,
i petardi li ho sparati.
Sessanta anni sono passati,
il compleanno, in famiglia,
l’ho previsto ed organizzato.
Al ristorante siamo andati,
il pranzo, con piacere, l’ho
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Mentre silenzio uccide
poesia vuol gridare
su epoca che male
intende sminuire!
Virtuale diffusione
perverso fenomeno
riti d’iniziazione
qual gesto eroico?
Illusi d’onnipotenza
così a tutti dimostrar
pseudo gioco tendenza
realmente
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| Gemme e volto d’un antenata,
inciso tra righe del tempo;
una donna di polso eri.
Sui sconnessi sentieri del passato,
emergevano le tue orme .
Pietre di Gallura, vigne nodose,
pascoli e caprette
Intelaiati nel tuo vivere.
Nonna lontana e
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Il profumo di te o madre su me aleggia
un manto di stelle corolla il mio sguardo,
fronde sono a sorridere il cuore e si poggia
nei navighi del tempo... il lungo silenzio.
Fresca acqua bagna il tuo candido viso
ridona nell’olimpo essere la tua
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Mosaico ancestrale,
alba dietro l’orizzonte,
ricama nel silenzio,
inverni sgargianti,
aurore boreali.
Orfanella d’un tempo,
goccia di memoria,
giostra di
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| Nouvel an,
inscris sur ta partition,
Nina, comme gamme celeste.
Adorable nourrisson,
brode sur nos cœurs,
les lianes de nos ancêtres,
au royaume des câlins.
Nuages de soie,
carillonnez cette ode,
messagère d’une venue,
à l’aube d’un jour
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Ninna nanna d’un fiore,
incidi il tuo colore.
Nubi e fiochi ancestrali,
ascoltate la voce dei batticuori.
Quanti cristalli di stelle,
uniranno queste fiammelle,
intrise d’affetto,
come fiume d’argento.
Accediamo la quieta,
e nell’anima
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Profumava ancora d’estate,
l’aria,
che dalla finestra aperta entrava
e rinfrescava le guance riarse
scompigliando un po’
di quello che restava
dei tuoi capelli rossi,
un praterello irsuto e ispido.
Risuonavano i rintocchi delle ore
uguali alle
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Domani, sarai tu domani,
giorno qualunque in sospir di vita
e nascesti a mia insaputa.
Giorno a passar e svanir
impervio, stanco ed idealistico
in sognanti riflessioni ad elevar pensiero
come fumo in cielo.
Domani sarai un altro domani,
con altri
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Or vecchio oggi come in un sogno
ritorno ancor bambino e rivedo
quel negozio una macelleria di Milano
e lì di mezza età un bel signore
camice bianco su quel bancone ritto
sorridente di mio padre la figura
lì davanti due bilance la rossa
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Mica sol a Te (Voi)
miracolo divino,
ma per l’umanità
nascita bambino.
Dolce l’hai atteso
cucciolotto vita
fragranza paradiso
felicità infinita!
Sogno divenuto luce
frutto d’Amore
angelico adduce
scevro senza fine.
Sarà alquanto diverso
- or
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Schizzi di volti ancestrali
pulsano nei ricordi
e fiocano nel cuore.
Tacchi di vita,
agganciano tesori,
alle falde del tempo.
Gocce di sale,
rannicchiate ormai,
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Puntuale a questo appuntamento
come ogni anno al tramontare
dell’estate e all’alba della
stagione autunnale torna
a sorridermi questo fiore
amico il tuberoso elianto
e alla mente alla memoria
riportare vecchi ricordi
del passato care figure
un
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Ogni parola rimasta a lungo nel cuore
perde parte del suo significato
ogni gesto rimasto inespresso perde di valore
ogni carezza negata rimarrà a lungo nelle tue mani
ogni sguardo nascosto agli occhi dell’altro
non troverà mai l’infinito
ogni
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Notte di tenebre
più lunga dell’anno
ventuno dicembre
solstizio d’inverno!
Quivi son nato
benedetto da Dio
pur se l’oblio
visto anch’io.
Donna m’ha amato
primo istante
come scordar
sorriso eternante?
Uomo m’ha guidato
finché volato via
ove
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| Scende repentina la sera,
ti scrivo da questa mia
solitudine buia e mesta,
che sconsola il gemito
del vento di tempesta.
E’ quasi Natale
perché non torni mamma
stanotte che il vento
corrode le cime, si lamenta,
nelle gole dei monti?
Si
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| Pronto: “buonasera, sono il figlio di Mara
ho trovato una chiamata sul telefonino.
- “buonasera, sono Renata,
la mamma per ora sta bene
ma è risultata positiva al Covid
all’ultimo tampone molecolare”.
Non scorderò più, questa chiamata
e
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“Al cuor non si domanda”
diceva la Celeste al suo Peppino
e quello di rimando
versava nel bicchiere del vin santo
e lei tutta beata
felice del suo essere servita
a letto se ne andava imbandierata.
Mia madre fu da guida
a quattro pargoletti a
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Un pomeriggio nel sonno
ti colse colei che al sonno
eterno porta quel giugno
lontan del novantacinque
oggi aspetto il fiorir dolce
del tuberoso elianto a te
sì caro padre mio tornan
i ricordi lì a fumar nell’orto
quell’unica sola
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C’è ancora quella luce
piccola e lieve
tra i vicoli di un passato
mai dimenticato.
Domande sospese sui fili
tra panni stesi
ad asciugare al vento.
Preghiere sussurrate
tra le mani giunte,
riportano ricordi e lacrime.
E di solitudine si veste
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Vecchia fotografia in bianco nero
del passato sul retro aveva una data
stampigliata nell’album dei ricordi
invano l’ho cercata: era San Carlo
o forse San Silvestro e quale quell’anno
del cinquanta? Ma di quella foto
io ho un ricordo vivo: Milano
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Chino il capo
per guardarmi dentro
per affidare al silenzio
le mie piccole parole
farlo brillare
con i miei desideri bambini.
C’è stato un tempo
che a mani giunte
ogni nodo si scioglieva
e sui fioretti piegati
seminavo speranza.
Quelle sere
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Lassù il lacrimar delle Perseidi cerco
Possa la Luna la sua lanterna spenta
Nel buio alla vista offrir la vision bella
Di queste scie lucenti luminose stelle
Cadenti pronte a sentir il desiderio mio
Rivedere in Cielo il volto della amata
Mia
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Sei qui, racchiusa in una foto,
lo sguardo di sempre, addolcito dal sorriso di una volta.
L’inganno del tempo ci ha divisi,
allontanando noi da chi eravamo,
tra la frivolezza del dire e il serio e tenace puntello di un’idea.
Fermo l’intento di
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Il profumo del ricordo
rapisce chiunque passi
dal giardino degli amanti.
Dietro una peonia
scorgo il tuo sorriso.
L’amore s’accende negli occhi
raddrizza lo stelo incurvato.
Sboccia riconoscente
il tuo novantasimo petalo
dentro l’abbraccio
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Vorrei donarti un pettine
piccolo e leggero
perché tu possa portarlo con te,
sempre
che possa domare i tuoi capelli
dopo una nottata di sonno ristoratore,
perché possa pettinarti alla fine di una lunga giornata stancante,
quando i pensieri
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Dorme la nonna da più di cinquantanni
il sonno dei morti eterno in un cimitero
di campagna ma stanotte l’ho rivista
in sogno come un tempo già vecchia che
seppur dai dolor segnata, due figli
già perduti. ai nipoti, io e i miei cugini,
sempre
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La notte sorge. Non cade più.
Noi, l’uno all’altro affiancati
nell’immenso silenzio di quelli che vanno insieme.
Giorno e notte. Notte e giorno.
Da Via Del Corso
siamo lontani dal rumore del mondo.
Il cielo, tutto per noi, ha l’eternità di
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Mi parli di illusioni,
le belle illusioni raggianti che si offrono al desiderio vetusto.
Vorrei tingere di verde il manto austero delle tue pupille,
al rigore degli anni porgere rinnovati fiori di vita.
Incontro ostilità negli occhi di chi non
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Libero
senza più lacci
il tuo spirito volò
verso di me.
Al nostro abbraccio ritrovato
il tempo di una vita
parve la
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4052 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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