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Le 6644 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Sorgente di vita
ondeggiante nella via
attrae i sensi .
donna d’amare
non da oltraggiare.
Una carezza
un sorriso
un cuore
rosso d’amore.
Non rubare
la gioia
che accresce
violente passioni.
Dolce come fragola
contorna
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Nella notte senza sonno
ho rubato tue carezze,
eri fredda quasi gelida
mentre sveglio io scottavo,
finivo un sogno
e ne aprivo un’altro
partendo dalle tue mani
che scivolavano via
dal corpo mio.
Sembrava un vento
il soffio mio
fra i tuoi
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Mi vedi senza guardarmi
mi tocchi senza emozione
devo quasi rubarmi
le tue carezze senza passione
I tuoi baci desiderati
per me sono ormai preclusi,
come gemme incastonati
dentro ad uno scrigno rinchiusi
Mi sento una ladra d’amore
nella tua
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 | Parvenze son parole d’amore
nel cielo d’arsura e contaminate
ombre,
sentiero di rose apparente
nel giardino di false illusioni.
Rovi nell’anima scendono,
spine pungenti trapassano
il cuore vuoto di sogni
e carezze rubate.
Donna aggredita dal
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 | Senza impoverire il cielo
pieno di stelle
ruberei la luna per te
e non sarebbe abbastanza...
strapperei il più bello
dei tuoi sorrisi
come il mare alle onde
i colori diversi
tra profumi
d’erba e di vento
in un bacio mischiato
con il
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 | Quando ti accorgi del niente
porti con te, poesia e follia dei versi
i tuoi pensieri frammentati in un rigo
e copri con il vento il sorriso.
Prese le mani al mare
in onde avvolgenti, ti lasci cullare,
come la marea rende agitata l’anima
e si
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Cosa ti potrebbe consolare,
ora che sei da sola nel buio
rannicchiata in un angolo?
Non sai più cos’é l’amare,
perché lui è stato solo un guaio,
un enorme peso, uno spigolo.
Tutte le carezze per sperare,
per illuderti di un amore
che d’amore
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 | Soffice e macraba carezza d’amore, abbandonandola,
ho lasciato il vuoto tra le pieghe del cuore...
asciugavi, Tu, le gote imperlate, salate,
ritraendo i misteri dell’animo in pena;
Un’istante è la vita, un giro di boa,
al largo va, ondivaga,
Mi
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E’ una ferita viva dentro me
e grida e urla come un’affamata
sorella e madre mensa apparecchiata
tra le carezze e i tanti miei perché.
E il tempo che dimentica i tuoi se
ripassa lentamente all’impazzata
amico mio nemico da parata
con le dolcezze
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Le pupille cobalto
giocano isterìe
sul carisma
del ramarro che ammalia
e infingono
le tue storie d’amore
e noia.
T’affacci
stropicciata in vestaglia
nell’attico
in cui, dea,
nasci ogni notte
a raccontarmi
di amore e d’altri mondi.
E
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Angelo di pietra
io ti ricordo ancora
il tuo bacio tagliava
la bava di stella
L’ombra dalla luce
in un respiro lasciato
alla notte discesa
su un cielo di strada
Bambola di sale
io ti penso ancora
la tua bocca tremava
sul bordo
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Il vento mi ha detto
che eri sola
quando il mare ha gridato
tempeste di freddo
E nessuno ha pensato
di tenerti per mano
mentre il tramonto tesseva
le sue nuvole d’oro
Il sole mi ha detto
che non ha voluto vedere
i colori sbiaditi
del tuo
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Sei figlia
di un venerdì santo
passioni di bistrot,
frontiera
d’angiporti.
Sguardo gotico
e volontà di incipit
capti
rassicuranti brezze di un sorriso
e costruisci sopra
siparietti d’amore.
Sfiori la bocca
con anime di ribes
e proclami
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Poggiata al verde sentiero
siede la panchina di sangue dipinta
la paura del non dire
si specchia al buio vivere,
sobbalza, rischiara
le menti di pensiero
per cercare un giorno di pace.
E penetra nel tempo, il silenzio corroso da mani
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Cinque lettere soltanto,
ma dal gran significato,
perché forman la parola
più sublime ed importante!
Perch’è lei che rappresenta
tre miliardi d’esemplari
sorprendenti e misteriosi
che ci hanno procreato!
Sono femmine divine
che propagano
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Penso alle tue mani
mani fragili, da lavoro
mani che ho cercato
mani che aprono porte
che le richiudono dietro le tue spalle
penso alle tue mani
mani chiuse a pugno
quando dormi
mani che stringono altre mani
mani, che tradiscono
penso alle tue
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Si smarrì
tra tessuti azzurri
e portali di ieri
lungo fiumi di bambini
e cani abituati al sole.
Qualcuno
senza
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Poi c’è quel vento freddo
che entra dentro
e prosciuga le viscere,
quel vento che
conduce voce di pianto,
lamento di madre
su zolle di terra rivoltate
arate concimate
da zampilli di lacrime
sottili e amare.
Non risplendono frutti
dai rami
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A cosa serve la primavera,
il profumo dei fiori a sera
quando il tramonto s’avvera,
a che serve la dolce fragranza,
dei vellutai petali la danza
quando un refolo avanza,
non certo a consolare il pianto
dei tuoi tristi occhi, tanto
nessuno
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Le sere di maggio
erano tanto belle,
le ragazze erano felici
e sempre vestite a nuovo,
il buio tardava
nella corte profumata
da gronde e gronde di rose,
tutti gli sguardi
rubavano agli uomini,
che ruvidi nel corpo
ma dolci negli occhi,
davano
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E quell’ombra di irrisolto sul tuo viso
difficile non riflettere e non dire nulla
nel provare affanno della nostalgia.
L’aria della sera odora di spesso
nel silenzio che squarcia lo spirito
con la malinconia insinuata in te
subdolamente
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Sai quanto ti ho pensata,
cercata nelle frame dei pensieri?
Mi mancano le tue gioie,
le amarezze nelle quali
ci ritrovavamo come ramo e linfa.
Sono andata ad occhi bassi,
lontana dalla follia nemica
che aveva graffiato ancora la mia pelle.
Avevo
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Si veste di buio una poesia
che nasce dalla sua malinconia
quando la sento sussurrare
"papà non riesco più a sognare!"
Nel cuor dell’adolescenza
percepisco oltre l’apparenza
ciò che inoltre mi vorrebbe dire
con empatica afflizione.
Ma pur in
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Ero solo un ritaglio di carne
fatto a pezzi sul pavimento...
un distacco lento tra anima e corpo
mentre d’inchiostro nero gli occhi
piangevano
ricordi a colori.
Non ti attraversa la vita...
quando la morte ti trapassa il cuore
ed il
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Un “grazie” a Dio Signore
che in dì poté creare,
per inventar l’amore,
un magico esemplare!
La donna è come un fiore,
grazioso e delicato,
è simbolo di amore,
è un fiore profumato.
La donna è calamita,
è l’alba più radiosa,
è il sogno
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Una barchetta di carta galleggia
su pozzanghera che riflette le nuvole.
In fondo al vicolo una bimba
con succinti abiti sgualciti e luce
che le sfiora i capelli illuminandoli.
Una colomba s’abbevera e gorgheggia
rubando la scena per pochi
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Pelle di serpente
ti lasciavi accarezzare
appena dopo il tramonto
quando il sole tremava
Lingua di serpente
mi ferivi con le parole
e mi baciavi
con il sangue delle sere
Passate ad aspettare
un gesto ed una pena
stracciata con le vesti
di
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Quello che trovo in un silenzio
sono i ricordi del passato
fermi davanti al precipizio
di un’avventura malandata
sei tu musa del mio desiderio
dove scivola la mia cordata
giorno è la notte non ho riposo
c’è un bivacco per ripararmi
di un amore
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Foglia
strappata dal vento,
caduta da un albero,
come paglia di grano,
che il vento poserà
sulla sabbia
l’ onda
potrà
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Lei cercò nello specchio
gli sguardi perduti
e si chiese, dove finisca la luce
quando non rimbalza
non ne ha il coraggio
quando anche a interrogarla
con i propri occhi,
sguardi su sguardi
inganni su inganni
essa tace, si inabissa
dietro
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Quelle nuvole
erano solo nostre
e quando spegnevo la luce
sapevo che tu c’eri
Nascosta al respiro
che rivelava segreti di cielo
appena sussurrati
dalle ultime tracce di buio
Quelle lacrime
erano solo graffi
gocce di mare mai cadute
davvero
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6644 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 541 al n° 570.
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