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Le 6643 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Si aprono occhi vermigli nella sera
di dolce profumo si insaporisce l’aria
belle di notte in fiore e spesso ad altra
bella di notte corre nel buio il ricordo
mio bella di notte dal profumo tanto amaro
e che non era un fiore un venduto corpo
a
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Il Talmud dà una chiara spiegazione
di come mise Dio la donna al mondo,
ci spiega bene quale soluzione
Egli adottò per render l’uom giocondo.
E’ donna all’uomo simile: ragione
non c’è per creder lei d’un altro mondo,
mentre è giusta, corretta
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Dove oggi tu sei non so né se ricordi:
Mezzoldo alta Val Brembana rapido
il torrente scendeva tra i grigi
massi figli di un remoto tempo dell’alta
lì montagna tu le bianche mani nelle
gelate acque ridendo vi muovevi qual
guizzanti trote che io nel
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La pioggia
nei tuoi occhi
sapeva di terra
bruciata dal sole
e verso sera
quando temevi
che il buio
ci avrebbe portato
via da tutte
le cose del mondo
allora, si
piangevi stelle.
Piccole lacrime
di luce
rubata alle
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Non è ancora ora
di uscire
per cogliere ombre
da questa notte
e mi chiamerai solo
quando avrai
bisogno di qualche
carezza rubata.
Poi sarà tardi
per dire parole
d’amore disegnato
male sui bordi
di una luna fragile
mentre già
sorgono le
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Scorre laggiù in basso l’amato azzurro
fiume qui un campo di grano spighe
dorate al vento si scuote e gli occhi
chiude una antica visione si apre ricordo
del passato un fanciulla bionda correndo
gli si fa incontro e lui le braccia apre
come per
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Lei mi direbbe
dei miei occhi
e che ho resistito
troppo a lungo
nella polvere
dei giorni inutili
a cantare sogni
nelle strade vane.
Lei mi bacerebbe
e mi farebbe
sentire il respiro
delle notti oscure
con un solo
sguardo da amare
o da
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Non sei il Dio degli inferi
bestiolina dal pelo setoso e morbido,
nero come la notte senza stelle.
Il tuo padrone, inizialmente
amante di docili animali,
un giorno ti ha portato nella sua casa.
Insieme alla sua sposa
tu, con le tue fusa, li rendevi
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La grazia di una donna
a stabilirla non sono le sue sembianze:
il girovita o l’avvenente seno
il taglio dei capelli
o il profilo perfetto
e né basta un
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Potresti chiudere
le finestre per impedire
al vento di sfiorarti
e tutti ti vedrebbero
soffocare lentamente
di troppo amore
fra queste mura tristi
di nostalgia velata.
Potresti parlare
delle stelle ormai spente
e sperare che le
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Invano cerco oggi il paese invano cerco
la via sol ricordo vi era un cancello
un roseto di rose rosse una fanciulla
che con grazia lì le stava curando
mi vide mi sorrise e poi seria con esil
dolce voce chi cercassi domandò nessun
io risposi che qui
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Tempo di tempesta rumorosamente
cade la grandine sui tetti forte
picchia la nonna coi nipoti
dalla finestra guarda sul giardino
brocche divelte il vento altri
rami agita e piega con forza
verso a terra l’erba sofferente
ricoperta da un bianco
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 | Nata versante distorto
hai colorato libertà
oltre le crepe del torto
d’una patriarcale infamità!
Ci hai creduto nell’Amore
in ragazzo adeguata età,
consapevole del disonore
sugellato da familiarità.
Sfidato l’empio
resti esempio ...
chi t’ha
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Resterò appeso alle ciglia
come il dolore
che non passa per anni
e si riflette nello sguardo
chiaro delle iridi
sfumate di cielo e distacco
quasi il tempo
abbia pregato il perdono.
Sognerò scivolando sul nero
dei tuoi capelli
a metà fra
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Belle di notte fiore delicato
profumato che si apre al calar
del sole e nell’ombra della sera
la sua essenza addolcisce l’aria
poi alla luce del sole si spegne
s’addormenta belle di notte donne
che si vendono e per danaro offrono
l’amore quel falso
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Sa di sale quella pelle bruciata dal sole,
sa di menta quel respiro che non dice parole;
l’ansia s’accende e si spegne e riparte,
il tremore non s’arrende e batte forte.
E’ Corinna, sta sdraiata con le gambe incrociate,
gli occhi asciutti e le dita
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È semplice
ti potevo accarezzare
ma non l’ho fatto
perché avevo paura
del tuo sguardo
fatto per graffiare
le nubi del cielo
quando il sole trema.
E non è al tramonto
che temevo
le nuove notti
appena dopo il vento
che la sera
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Non ti desti mai
per vinta
pur se madre dei guai
è sempre incinta!
Figli scevra luce
t’hanno tormentata ...
vuoti senza pace
pure bullizzata?
Angeli immortalavi
feriti in afflizione
mentre vita amavi
essere speciale.
Son parole le lacrime
che
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Due piccole dalie lì quasi nascoste
tra gli altri fiori nel giardino
del vicino un cara vecchia figura
mi hanno ricordato sì mia nonna Nina
curva con i suoi allora settantanni
a recidere con una forbice corrosa
questi fiori tutti i giorni sotto il
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Fresca
gemma di Malvarosa,
sorriso che catturi
la bellezza
di un’aurora ad Haiti
e la notte
in vetta al Ruwenzori
a contare le stelle.
Onda
del mio mare in tempesta
vai sommergendo
ritornelli in esilio
conficcati
fra le rocce in
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La tua anima
era diversa dal corpo
nuda quando
respiravamo insieme
e pura mentre
le carezze cercavano
l’ombra del buio
che io amavo tanto.
La tua pelle
profumava di miele
ed io non sapevo
disegnare desideri
sulle nuvole scure
se la tua
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Non parlerò
almeno finché non avrai
il mio fiato sul seno
e ruberai per me
qualche stella del cielo
presa per sbaglio
fra le tante nere carezze
gelide di graffio.
Non tremerò
per il tuo livido sguardo
mia Signora d’Inverno
che ordini lune
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Rimbomba ancora un tuono
tra le cime smeraldine,
mentre la roccia crepita e vomita
rosso fuoco e sbuffi fiammanti.
Il vento poco indugia
e trasporta a valle cenere e lapilli.
Parole e gesti
pietrificati restano
tra l’inesorabile avanzare
dello
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Nulla più odo,
nulla più vedo,
oltre la siepe del mio dolore
si allungano sentieri
avvolti nel buio,
bramo uno spiraglio di luce,
dai folti rami di quercia,
l’edera racchiude ogni spazio
e la luce muore nelle tenebre
solo dal brusio di
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Viso
di scabri miserere
su una vita
di generosi baci
e di sere
a confondersi
tra voglie e virtù
e sguardi
di farfalla nel buio.
Danzi
vortice nell’ebbrezza
dei dinieghi
nell’ardite carezze
di un innocente in più.
Chiudi il
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Le falene non hanno
il tuo profumo
di nuvola nera
spazzata dal vento
che in inverno
confonde il dolore
con il gelo
sussurrato alla pelle.
Le farfalle
non muoiono mai
come te
nel cielo dei sogni
spezzati al mattino
quando il sole
sembra
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Guida la mano
compirò dei cerchi d’oro
sulla pelle
e splenderai di buio
nel tempo di un respiro
che non sa
se fermarsi qui
o andare via per sempre.
Tieni la mia bocca
e stringi forte
perché non possa
liberarmi da questo cielo
già
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Donna ti canto
con tutta la passione del mio verso
felice con le rime a capriole
di alzare in alto il seme femminile
e tu che sei una stella e l’universo
ti accendi ogni mattina in grembo al sole
col tono grazie a te tenorenile.
Eva ti
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Si alzava il vento e del tiglio le foglie
piano sollevava e lì la nascosta fragranza
dei suoi fiori spandendosi l’aria questa
tutta profumava e all’animo dando un soffio
di dolcezza per incanto smosse alta la tenda
dei ricordi ed ecco una figura tu
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 | "La danza talvolta
diventa poesia" ...
tuo pensiero una volta
e l’hai resa magia!
Essenza regale
creatura divina
grazia scevra eguale
concretezza meneghina!
Periferia metropolitana
inizia glorioso viaggio
pianeta itinerante gitana
ti sembrò
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| Due vasetti ben confezionati
dono gentile di una amica
una etichetta Brienno 2020
uno ne apro un profumo intenso
delicato nato da foglie figlie
da chi con i suoi fiori come
Teofrasto sommo disse da gioia
e colore alla montagna é l’origano,
tolgo
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6643 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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