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Le 537 poesie in esclusiva dell'argomento "Comicita'"
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| Col dito volto a terra
dall’ira, quasi spinto
a Carlo Terzo, ignaro
domanda Carlo Quinto
“ Chi è stato tanto vile,
codardo, tanto pazzo,
da fare la pipì
davanti al mio palazzo?”
“ Io, certo, non son stato
a farti questo scherzo!
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| E dire che agognavo solo il giglio
da cogliere nel campo del piacere!
Ma colsi una pedata nel sedere
e la cacciata dal di noi giaciglio.
“Screanzato! Fuggi via, ché se ti piglio
ti strappo il cuore, i reni e le budella!”
sbraitava il padre
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| I Veneti, si sa, come i Toscani
(ognuno - ahinoi! - possiede i propri nei),
maestri sono nel recare immani
oltraggi a tutti i più recenti Dei.
Per lamentarsi un po’ della corvée
che in caserma un tenente gli imponeva,
usava un Veneziano frasi
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Alle otto del mattino
con cornetto e cappuccino
quando il sole fa ritorno
tutti dicono: " Buongiorno "!
Mentre dopo mezzogiorno
il "saluto" più gradito
come dire " preferito "
è sentir "
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Ah, non c’è che dir son proprio belli,
chi pitta d’arancio, di nero i suoi capelli!
Al par di novello Botticelli
di color cangiante, come piume di augelli
della bellezza Primavera;
quanto fa piacer, anche di sera
una capigliatura bionda,
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| Io sono come un uccellino appena nato
in questo mondo un poco complicato
mai avevo spiccato il volo dalla conca
che mi fu d’oro, prezioso dolce tesoro
A volte come i bimbi adolescenti
batto i piedi e stringo pure i denti
oppure gattino un po’
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| Grida di donna ed urla, in grande affanno!...
Da troppo si dilungano i lamenti
e colpi ribaditi, in un crescendo...
Versi, grugniti, riecheggiar lì dentro,
e insieme con feroci incitamenti
c'è percezione di furiosi
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In una lunga notte di diarrea
che il mal di pancia
strappava al sonno,
sei arrivato.
Non ti ho cercato,
hai bussato alla porta del cesso,
dove volevo privacy
e non mi hai più lasciata.
Amarti è stato
come spalmarsi merda
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Mi comincia st’avventura
in un mese: è dismisura.
Tanto sono innamorato,
da gettar anche il gelato.
Ho provato st’emozione,
anche solo a colazione,
che ripeto tutto il giorno
quando Paola m’è intorno.
Tanto ero già impegnato
che con modo più
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Forse per vivere la vita
dovresti cominciare dalla fine
perché guardando al passato
tu sapresti prevenire guai ed errori
e soprattutto inventarti giorni nuovi!
Immagina d’essere al tuo funerale
ad origliare dalla bara canti e cantilene
chi
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Après un mois de mai
morne, triste et pluvieux,
bouche ouverte
au silence inépuisable,
me revoilà radieuse
dans cet espace innommé.
L’atmosphère
est chargé de mystère.
Quel
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Moglie... Marito
trasandata ...adorato
non ti avessi mai sposata... non ti avessi mai sposato
di notte sempre stanca ...dopo tutti questi anni
anche il sesso manca ...a stirar e lavar panni
mi sento ancora un gallo ...dopo tutti questi affanni
se
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Ronzio il cogliere, fastidioso pone
nei cieli gioisce del dover suo essere,
incuriosisce, menziona momenti
su lunghezze d’onda a frastornare siede.
Ballerino, quasi incredulo s’affaccia,
recita movenze nell’aria, nei silenzi
ogni distrazione
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Ripenso sempre al giorno in cui ti vidi
la prima volta, mi paresti bella
oltre ogni dire e ancora tu ne ridi
di quando t' abbordai con gran favella:
"Bellezza, io non so da quali lidi
tu venga, se dal Sole o d'altra stella,
ma
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dubito del dubitare postumo
invecchio come posso
precoce decadimento
pensiero molesto
meglio l'osso o l'arrosto
sono assuefatto all'odore
profumo che sale
il sale fa male
non me lo dire
lasciami indovinare
bisogna reagire
andiamo a fare
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Non è la tua birra,
ma latte scremato,
colorato di paglia
e di formaggio grattugiato.
Mi mangio erba gatta
ogni sera sul davanzale
e non son matta.
Ma tu caro umano
non fumare la tua,
che ti fa strano.
Mi bevo questa birra
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passeggio
in mano un calice di vetro
sorseggio
nettare di vino
ancheggio
con fare birichino
il nesso non ha senso con l'inchino
cazzeggio
la voce alzo di tono un pochino
destreggio
tra tavolini bassi e rami di pino
gorgheggio
su quelle
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Oggetto predicato e complemento:
Davvero uno splendido esemplare
Magnifico austero e senza piume,
Io elogio l’armonia di quell’uccello
Di se sicuro e piuttosto audace
E me lo liscio gli parlo e l’accarezzo
Lo bacio lo lambisco e lo trastullo
Ma
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Su stradina di campagna
d’un paese un po’ in montagna
vanno il nonno e un somarello
col nipote giovincello.
Van tranquilli e spensierati
ammirando i campi arati
quando incrociano un compare
con la lingua da comare:
-- Io a piedi non andrei
e
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| Il demonio arriva alle tre
a gran scorno di Libro e te
alle quindici t'attende
il buon dio sorridente
Sarà lotta molto dura
non bisogna aver paura
se la fede poi ti manca
la tua anima si stanca
Il demonio vuole quella
ma io sono
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| Erano compatte le notti
E la sposa nella cittadella
Mascherava contentezza
Mentre in carcere
Il moro scudiero
Isolato con il suo dolore
Così gemeva:
Troppo in alto
Son salito
E arrivato sulla vetta
Una fitta stretta, stretta.
Ho
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Commosso scorgo
l'ombroso bosco
con l'odoroso olmo fosco;
son sottotono
sono contorto
solo col mondo storto
no,
non lo sopporto;
sormonto 'l dosso
corro sottofosso
scovo l'orso,
morboso mostro
'l pomposo corvo torvo
non odo lo zozzo
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| Vuote latte
in movimento
muri e cemento,
ferro e fragranza
a rinverdir
le narici.
Il tempo
si passa in attesa:
la fila anche per la
spesa.
E le nuvole
stamani l'hai sentite
a bussar la finestra:
insolenti a disturbar
la nostra notte
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| (Lui) Tutto il mondo ha infestato
stò esser disgraziato,
non c'è luogo in stò pianeta
dove la sua fama vittime non mieta.
Davvero insistente
stò razza di delinquente,
ovunque tu vada
devi star attento alla sua
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| Prendo la Donna
Io ci so fare
mai son incapace
insegno pur al compare.
La porto con me
s'avvicina
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| A Patrì, t'ho detto!
"nu me graffià, me sanguina a schiena,
me dole"
l'artro giorno, nu me pare vero
pure n'unghia c'ho trovato.
Valentì, che viziaccio,
mentre li intento
che te passa pe la mente?
d'azzannamme
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| Tanto s’impara stando con gli ovini!
Modo diretto, schietto e naturale,
la riflession matura e l'intelletto;
ci vuol discernimento, ed intuizione.
Dispensator di vita, oppur di morte,
l’operator conosce e sa di tutto;
possiede mente fina e
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| Era napoletano e per vent’anni
in terra siciliana lavorato
aveva; lì era a nozze convolato,
e infine con la moglie ritornato
a Napoli, nei suoi maturi anni.
Per vezzo, per capriccio o per amore
continuava sovente a adoperare
la sicula parlata,
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| Io mi voglio suicidare,
si ammazzare!
Urge una gagliarda corda ...
buona forse in ferramenta.
E ci vuol nodo speciale,
io non riesco, ho da imparare;
e imbarazzo a domandare.
Devo andare sul sicuro:
scorrerà senza
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| Camminiamo di notte alla cerca dei sogni,
abbiamo impressioni come gli ispettori;
e sul treno che porta alla nuova Europa,
da tempo c'è il sospetto di nuovi controllori...
ora che non fa più paura lo so...
non se né parala
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| Dove vado... ti ritrovo! ...
"Dai, mi vuoi lasciare in pace?"
Or c’è un altra che mi piace
e a fatica mi rinnovo.
Ma se sempre innanzi sorgi,
mi ritornano i tormenti.
a fai sì che mai ti scordi,
rimembrando i bei momenti.
Prima vaga, ed or
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537 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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