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Le 537 poesie in esclusiva dell'argomento "Comicita'"
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Quest’affresco è un vero capolavoro!
È il più grande investimento tu possa fare,
quindi non stare lì troppo a pensare;
alla tua famiglia porterà tanto decoro,
cambierà la tua situazione patrimoniale
e magari
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| Quando Giulio Cesare
trapassò il Decamerone,
e'l poeta Attilio Regolo
lo cantò nel Rubicone,
il triangolo rettangolo,
il quale regge l'ablativo,
scompigliò tra Scilla e il Tanai
il pronome relativo;
ma Pi Greco,
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| Sarebbe meglio o almeno più normale,
trovarci attorno a un tavolo imbandito
per ricordare insieme il tempo antico
- dice un cugino dopo il funerale.
E invece ci incontriamo unicamente
in queste sconsolanti circostanze
- mormora zio
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Se dico che a Seriate il chierico
di un abate ebete col diabete
non ebbe mai sete,
voi forse non mi crederete,
ma se dico che presto piangerete
presso quell’abete,
perché soli vi troverete
ad esser caduti nella rete
di chi v’ha fatto
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Il sesso m’ha da sempre entusiasmato
seppur l’abbia scarsamente praticato
di donne ne ho avute un numero assai modesto
forse perché troppo timido o troppo onesto
Fra le poche femmine che ho posseduto
non ve n’erano né di mercenarie né di
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| pigio crucciato contrasto
il dito indice nel tasto
m'arruffo t9 sbaraglio
cancello di ferro mi sbaglio
scotta magneti ondosi
cervelli fritti rugosi e fumosi
tecno alchimia poca logia
complessi di eco fagia
almeno un giorno di riposo
crumiro
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| Cosi mi son deciso;
e andando tra le vie che pubblicano poesie
col sorriso scricchioletto d'un adolesente
infatuato su di me
le espongo apertamente.
Già di risate prevedo
si ricolmono con ilarità il cuore
se, qualcuno li
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| Passa un giorno, passa l'altro
mai non cambia il fiero Arturo
egli era poco scaltro
e voleva fare il duro.
Fare il duro col nemico,
che albergava in mezzo ai rapi
e nomavasi, vi dico,
il Signore delle Api.
Il Signore era invidioso
della
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| Lasciate, amici miei, ch'io vi racconti
l'ardore d'una marcia valorosa
ch'ingaggiano soldati tutti pronti
a far la loro fama più gloriosa.
Partiti dal portone del fortino
situato nel paesello di Capretto
son già ad ore ed ore di
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La mamma vi ha donato una splendida casetta,
Sul cui davanti cresce un triangolo di erbetta;
Si osserva dall'esterno un taglio verticale,
Che divide nel bel mezzo l'entrata principale,
L'ingresso che in passato era stretto e piccolino,
È
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I sogni di bambina, in verità,
lo so, non corrispondono a realtà.
Sognavo un bel ragazzo tutto biondo,
un bruno mi ritrovo, porco mondo!
Sognavo l'occhio azzurro ammaliatore,
tu l'hai non so neanch'io di che colore.
Bicipiti
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| Come sintonia di amanti
scivolar la notte, oh... mista pazzia
cercarti, e non trovarti
forte è il mio desiderio di vederti
Nel buio senza chiudere occhio
inebriato dalla tua invisibile presenza
così vicina sulla mia pelle appari
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| T'amo o mio bove!
Mueggiare felici
tra verdi pianure
non ci son nemici
non ci son paure.
Momenti di pace
per oggi godiamo
che forse alla brace
domani
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| al volger della sera mi accingo crucciato
le stelle la luna mi tolgono il fiato
provvisto di fari armeggio di luce
rifletto scoraggio raggiungo l'effetto
m'arrabbio detesto le patate nel testo
le giro e rigiro colpevole d'assaggio
si
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| fionda fatuo vano perfetto vaso
cotta terra dal sapore del valore
arcigno giaciglio peso di macigno
costo tosto segretamente riposto
tredici quattordici quindici e sedici
li gioco a lotto spero in un botto
strappo tutto pure l'ultimo
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| Non cado
se disteso sul prato
che mi azzurro e m'innuvolo...
Il mio equilibrio è l'instabile
di questo cuore in down.
La differenza è che io
pur di sentire potrei morire.
La differenza la fa il vento
che live come
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| Affinché tu non sia più fiacco
ti invito a gustare
la cucina di Venere e di Bacco
il tutto innaffiato di buon vino speziato.
Sfido qualunque bravo cuoco
a preparar cibi squisiti senza fuoco
e perciò
ti esorto a gustar senza
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| Domattina annamo ar mare
sveglia all'arba
du ore sull'annulare
manco er tempo de fasse un po de barba
lascio er mezzo da zio Orazio
se ce trovo un po de spazio
poi a piedi su la spiaggia
pe trova' posto su la piazza
mezz'oretta dentro
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Turan |
28/08/2011 21:15| 502 |
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| Immerso mare
sottratta luce
smeraldo udire
pescosa foce
In creste d'onda
riemersi rami
il piede sonda
pungenti ami
Spezzate pesche
verdeggianti rami
rapitori d'esche
a pescatori grami
Di sole reti
setaccian luce
pigliando
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| E’ forza di donna
la parola ingoiata
d’arguzia elevata
in antichi principi
Pizzetta guerriera
tu doni sorrisi
tra impasti di dolci e oneri assolti.
Compagna di lui
nelle ore d’attesa ... la doccia richiede
attenzione assoluta
un pelo non
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| A assaggiare i prodotti della terra
quella giornata estiva assai invogliava,
con tanta fame che, dopo la guerra,
nelle bocche del popolo albergava.
Per ingraziarsi il suocero futuro,
aveva una mia zia con sé portato
una scorta di fichi, di
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"Dai! Un altro bicchiere!
Che ti fa solo bene,
continua a bere,
che cosa ti trattiene?"
"Nulla mi trattiene
se non la mia coscienza,
posso fare un eccezione,
ne sono all'altezza!"
Due giorni seguenti
tra i banchi di
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| Il pelo sta tornando di moda
non quel pelo lì
c'è sempre
al cambiar delle mode.
Sta tornando il pelo degli uomini
il pelo maschile
il pelo virile
il pelo pelo
nelle orecchie
nel naso
sulle spalle
sul petto
sulle gambe.
Il
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| Per l'ignaro litorale
partì l'orda agguerrita
sui meccanici cavalli
arrancando la salita.
I manieri lasciaron vuoti
di posate, teglie e cibarie
che al seguito avean vitto
per guarnigioni da sfamare.
Or successe che nel mezzo
mi
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| La penna sta in attesa
vicino al foglio bianco
e assiste alla contesa
fra il disilluso stanco
dall'anima indifesa
e il piccolo poeta saltimbanco
che non conosce resa.
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| Sulla nostra pelle abbiamo il segno del tempo
sulle nostre spalle abbiamo il peso del vento
nella nostra mente c'è il chiarore di un lampo
sulla nostra bocca nemmeno un lamento
Nelle nostre mani la chiave del mondo
nel ricordo un botto
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Io ora su me stesso
accovacciato
scrivo versi
a rigar candore versi
ad espletar poesia
su un notes stracciato
financo su carta
morbidamente rotolosa.
Il mio datore di paga
a ore mi paga
ora salario riposante
su bisogno impellente
che ogni
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Nel giardino di Ubaldino
si scherza, si gioca
e...
si beve il vino!
E' un innocuo
bravo signore
che nella vita
fa il pittore.
Con Van Gogh
Dalì e Picasso
lui certamente
non tiene il passo.
Il suo pennello
lavora sicuro
fa
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| Io risiedo in zona centro
tra lo smog ed il cemento,
giacché non periferia
non temevo: é zona mia!
Però un dì tornando a casa,
giunto al ferro dell'entrata
mi raggiunge una ragazza,
s'avvicina e poi m'abbraccia ...
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| È questa un'ode inutile
che non vuol dire nulla,
nata da mente futile,
balzana e un po' fasulla:
ha solo il pregio stupido
del ritmo e della rima
e dopo che l'ho scritta
son sciocco più di prima.
Ma tu che leggi, pensaci
e
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| D'antagonismo avvinto
nel servire insiem la mente,
"Senti," esclama lui furente:
"Tu sei grossa ed ingombrante,
lenta, goffa, appariscente;
gran ferraglia cigolante,
vanitosa ed invadente!
Quel su e giù sui tacchi a
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537 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 241 al n° 270.
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