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Le 37668 poesie pubblicate in licenza Creative Commons 
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Nei tuoi occhi blu
si abbatte il vento,
quello dei coriandoli
in questa grande festa
che il carnevale ci dona.
Il tuo sorriso azzurro
si perde nel mio cielo,
ed io vivo attimio
che il tuo l’amore
non mi aveva mai dato.
Sulla piazza dei
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Avvolgente è il tepore di docile luna
che vagando sul tortuoso sentiero
di una notte silente
respira fango d’umana indecenza.
E non c’è pudore alla disperazione
l’anima dibattendosi in sospiro opprimente
precipita nel baratro d’un mondo
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Quando muore un poeta
i clown smettono di fare sorridere
gli spettatori del circo.
Quando muore un poeta
le stelle smettono di sfavillare
sulle promesse degli innamorati.
Quando muore un poeta
gli angeli smettono di cantare
le odi
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Poi finì l’autunno
con l’aspettare il freddo.
- Fu triste la sera
coi sui tarli di nebbia -
Senza orme,
senza
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Stendo i passi
sul colle mio caro,
ad ogni alito di vento
un ricordo mi prende
e cammino nel mio passato.
Ho cento cancelli
che non ho aperto
e corso su mille strade
sconnesse e mi hanno...
riempito di niente.
Su questo mio colle
avevo
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Nel fitto bosco
osservo alberi...
rami intrecciati
in giochi tortuosi
sembrano rovi spinati.
Mani protese
volteggiano
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ti ricorderanno un giorno?
ti sorprendi
a evocare oggi i tuoi fantasmi
altro tempo
età dell’oro quando
il sangue sparpagliato nella
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Rosso il cielo si riflette sull’acqua,
danzan tra l’onde le nubi arancio,
sulla sabbia bagnata orme d’uomo
oramai sbiadite dall’andirivieni
della bianca schiuma di salsedine,
lenta la luce s’offusca laggiù
e s’alza il buio della notte
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Bianchi, incontaminati, nelle risme
conversano tra loro mille fogli,
sperando che ad un uomo mai la voglia
venga di sradicarli da quel nuovo
albero, artificiale, che l’industria
della carta ha creato da un bel po’ .
L’un l’altro si raccontano le
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È ladra di sogni,
questa notte senza luna
che affida alla morte
le mie certezze illusorie.
È ladra di te
e del tempo trascorso,
rivelatrice indulgente
di una velata ipocrisia.
A te che sei cambiato
o che non sei mai stato,
auguro la mia
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Tornano alla memoria
passi disgiunti
nel dolente cammino
di foglie morte.
Quanto tacere
tra i rami spogli,
non si
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Chiudo gli occhi
nel tuo respiro,
e scendo lentamente
nel tuo pensiero
mi nasce un desiderio
che prendi come mio dono,
mi alzo nell’azzurro
e vivo là l’alito del cielo
tienimi stretto
non lasciarmi fuggire
è troppo grande
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Triste è Firenze nel piovoso giorno
che i monumenti splendidi già abbruna
e non avrà di luce alcun ritorno
poiché la sera incombe inopportuna.
Con il pensiero allora me ne torno
ad un serale splendido con luna
che tutto svela quel che c’è
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 | “Ti trovo proprio bene, e un po’ pancione ...”
“Ho preso il cortisone”
“Netto e leggero il pelo al nuovo taglio”
"Perduto, ché io mai lo avrei lasciato,
“Sereno, sembri assorto ...”
“Perché non dormo a notte”
“In macchina sebben non vai
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Onde di passione si poggiarono sul cuore,
si adagiarono con un manto di fiori
con ali del destino tra i felici albori
con lo stringersi in tenero abbaglio
mano nella mano l’illuminato spiraglio
...e fu subito, subito amore.
Abbracciati
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Ci daremo appuntamento
dove il vento
cancella le sue impronte
e il senso del tempo
può essere smarrito
Sotto la
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Sabyr |
18/01/2018 06:56 | 2163 |
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Ad un palmo dal mio cuore,
ponesti le tue ali,
per concedermi di volare tra i dedali indecifrabili,
ove sostano le infinite frangibilità
di chi ama.
Un grammo di piume porpora,
aggrappate al ricamo occulto della mia anima,
che si confina tra
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chiaraluce
cornice a memorie
ne trae e ritrae
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Quei teneri baci...
che mi donavi
quando vestiti di stracci
giocavamo sui prati
tu eri limpida
come l’ultimo bocciolo
che si apriva
davanti ai nostri occhi
io cavalcavo felice
le bianche nuvole
e scendevo in cerca
del tuo abbraccio
il
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rinfranca il pensiero d’essere
immortale -e già dalla ferita della
creazione lo sei-
la morte ti cerca?
uscito dal guscio tu sarai altro
l’anima libera sarà dai lacci
lo spazio mentale onde di luce e amore
niente d’ imprevisto se la
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Spolvero idee
nella stanza
della ragione...
arresto il fiume
dei sentimenti
che dentro avanza...
per darmi dolore.
Ogni porta
dell’umano sentire
la voce dell’anima
dischiude
con favore.
Camminare
su un fiorito giardino
di variopinte
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 | Sarò Ulisse quando incontra le sirene.
Non mi metterò la cera nelle orecchie
non mi legherò all’albero maestro
ascolterò il tuo dolce canto di sirena
ammaliante come sai esserlo da sempre.
Gli dei hanno sballottato Ulisse
A me hanno concesso tanti
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| Cade
inevitabile a terra
pioggia d’acqua attratta
da una sensuale gravità
Cado
senza logica o
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 | Un mondo più normale
diverso e meglio si può immaginare
solo con più coscienza è ormai fatale.
Un modo onesto e giusto
che io conosco avendo già provato
è di sicuro effetto e senza rischio ...
Dunque, perché aspettare?
Si può cambiare, certo,
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| con l’avvicendarsi degli anni
si risvegliava in te il bambino
negli ultimi tempi
c’era sempre lei a rifarti
il letto a tagliarti la carne
il tuo angelo
premuroso
che non ti perdeva di vista un momento
eri un omone- bambinone
te ne sei andato
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La maiuscola ingoio
non mi fermo mentre scrivo
virgole e punteggiatura
conosco a memoria.
Disperse nell’uso quotidiano
giammai le fisso
in ogni frase, saluto, commento,
o nel racconto d’una storia.
Comunico a modo mio
per sentirmi
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Dimmi, tu hai visto al bosco dell’ontano
una donna gentile che ha parlato
e t’ha chiesto di me che son lontano
e pur ti ha detto che mi ha tanto amato?
Anch’io molto l’amai, tu piano piano
comprenderai cos’è che mi ha portato
a domandarti in
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Col grigio schermo loci
al limite contorto dell’inerzia
dai poli che si strappano per vite
disunite, gittate sterili di
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Finto stupore d’oasi, quasi sdegno
l’atto strillato senza verbo, a taglio alto
trasmesso in cavo, piatto il
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Dove vanno i sorrisi
della parola luce? quando
più oltre il muschio
ombre alitate posano
mazzi di fiori alla memoria.
Ti tiene in vita un nugolo
di occhi nudi
la coltre di calore
a cui hai
dato un nome di stella rossa
col refuso del
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37668 poesie pubblicate in Creative Commons. In questa pagina dal n° 5701 al n° 5730.
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