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Le 37667 poesie pubblicate in licenza Creative Commons 
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aspetto l’ ineluttabile
disfacimento della veste
come l’ albero delle
foglie
quelle macerano
l’ albero è albero
il
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Indossa
la criniera del leone...
ovunque ruggisce.
I buoni e gli ingenui
batte incessante...
mai
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Io spero sempre possa tu guarire
e non riesco proprio a immaginare
che questo male debba progredire
e ciò non oso solo di
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Sotto la luna di sera, soli
in braccio alla nostra fontana,
si ascoltava il vento
mentre accarezzava
la chioma dell’omo grande.
Le parole dell’amore
erano timide,
come i piccoli boccioli
che nelle siepe vicina
tentavano di aprirsi,
si
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A volte la parola, quella giusta,
gioca con il poeta a nascondino,
e non si fa trovare se non dopo
giorni o mesi passati a ricercarla.
Stanca allora del gioco, della burla,
si presenta al poeta con un poco
d’aria canzonatoria, capolino
facendo
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Erano i giorni
del sole grande,
della luna impazzita,
dei capelli a spazzola
i pomeriggi mi davano,
sere colme di infiniti sguardi,
mi rimandavano al bacio
che ci portava la festa
e la domenica era grande,
avevo il vestito bello,
colorata la
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Inspiegabile pensiero
m’avvolge...
creando il vuoto
attorno alla vertigine
d’ogni spiegazione.
Si propaga la vita
in
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vaghezza d’ essere se
s’inclina il pensiero
su reconditi azzurri forse
sognati
nell’ antenascita
il fiore della
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Vivi questa vita che non ti appartiene
imprechi il destino per le sue catene
qui il tempo opera senza anestesia
così dà in pasto l’anima alla pazzia
Cadi in un incubo, avresti bisogno
di aggrapparti forte a qualche tuo sogno
che renda tutto almeno
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Sentire mare e oceano
inchinati in un baciamano
e sorseggiare amore
in un mondo senza pudore
dissetarsi in quel mistero
che si schiude in un fiore
ritrovarsi uomo sedotto
sulle ali di un vento corrotto
testimone della debolezza di adamo
in
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Crucciato
è il tempo
mentre il cielo
versa lacrime
inaspettate.
Assenti,
i sorrisi del passato
odono le
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Sul colle alto Rotondo
la voce mia urlo nel veto
che passa più alto del canto
delle allodole innamorate.
-Voglio essere amato
da te che mi suoni lassù
e scendi nella mia valle
che straripa di nuovo verde-.
E scendendo sopra i pini
mi fischia
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si leva
da un’ alba rossa di passione
l’ afflato del cuore
quasi ad alleviare
-volo lieve di farfalla-
le brutture del
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Scrutare il nebuloso cielo
con profondi solchi a marcare visi
con lacrime a scendere senza confini
nell’accosto furtivo... senza avvisi.
Tacita la malinconica melodia
s’affollano i ricordi, oggi l’addio
s’affossano i piedi nel cammino
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Attendo finora
sulla proda del fiume
finché il rivolo fluisce
a rilento nel suo covo
spingendo giù residui e ciottoli.
Scruto impercettibile
il suo procedimento, quieto.
Tutto è inerte, tutto vela,
solo un ticchettio di ardimento
ferma
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 | Nelle radici si fanno grandi i figli,
ma quando si ritraggono nei tronchi
qual è il nome per la madre che rimane
a
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Agiatezze variopinte
superflui pensieri
nella sua anima
dimorano.
Si reputa migliore
ancorata
a falsi principi
che
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 | Ho per me chi lava, stira
ed impasta lì in cucina.
La pensione è sufficiente,
e pel tempo che rimane
io non voglio far più niente ...
Mangio e bevo solamente:
qualche volta al ristorante;
poi, se arriva il funerale ...
non m’importa un
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 | Non c’è davvero
un sentiero ...
Lo crei nel cammino
il tuo destino,
scegliendo i passi
- fra i sassi -
la direzione
e l’occasione.
Quali orizzonti
e quali ponti,
di quante stelle
e quante luci
riluci,
e quello sguardo
sul tuo traguardo
non
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| Do nebie pì’ là
le lava la malga,
chièto chièto ‘l sol
’l se prepara a sugàrla,
fato ‘l so dover
le nébiole le se spampàna
sora praesèi e contrè
che ride par ‘l fresco che passa.
Come ‘n gran maestro
l’istà ‘l spèta la séra
par slongàrse nel
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| sai d’ essere schegge di pensiero
per unificarti alla Mente- madre
dove sei già stato vuoi tornare
ma non ricordi il "dove"
tornare
da dove ti sei staccato
come la foglia che
riprenderà ad abbeverarsi di luce
dopo essere macerata nella terra
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 | Rode questa sorte
lega assente e inerte
maschera dietro irte mura
in una solida cura,
nacqui foglia
forte e libera
via dal ramo
lasciata al vento sola
se conviene
quell’infida quiete,
muta l’aspetto delle cose
la notte scorre nelle
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| A luglio si mieteva il frumento
nei campi alti sul colle,
le ragazze fermavano le trecce
simili ad un nido sulla testa,
Gli uomini curvi sulle spighe
invitavano al canto le donne
che stancamente seguivano
lavorando, curve, con la falce.
Le
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Dal tempo erosa,
al mare conduce
la vecchia stradina...
case biancastre
l’antico borgo accoglie.
Come occhi
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E’ giunta ormai la sera, e, tutt’intorno,
s’ode il suono di languida campana,
che vibra lontano nel cielo bigio,
come d’usignolo l’ultimo canto.
E tu, che nel passato ti rifugi
del tempo andato che giammai ritorna,
all’orizzonte volgi il guardo
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La mezzaluna,
il tuo corpo
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L’amore fra i petali,
tra i germogli della vita,
negli angoli rotondi
di esplosivi tramonti
che sposano le albe.
Io e te sperduti:
dove tutto si apre,
e niente muore
ed il domani non c’è,
tutto è presente.
Io sono ubriaco,
stravolto nella
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Lenta all’orizzonte scivola la luce
in un tramonto che tutto adduce
ed osservo i contorni di un mondo
togliersi il colore per vestirsi di pace.
Venere è la primadonna della sera
nel cielo che insieme a me spera
di poterla per la prima volta
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ed è pleonastico il tuo dire
i tempi son cambiati e
alle piante seccano
i timidi germogli
i pesci son gonfi di plastica e
i cieli di cenere
e i mari piangono coi miei occhi
lasciare parlino i fatti
se voce avranno
in una -lesta?- inversione
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Ho varcato la soglia dei sogni
cercato nei meandri dei desideri
tutto ciò che potesse far fiorire l’amore
che cementasse l’unione
Ho sognato nei sogni
cercato nelle anse delle aspirazioni
mentre tra le mie braccia
ero a coglierne i respiri,
di
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37667 poesie pubblicate in Creative Commons. In questa pagina dal n° 5041 al n° 5070.
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