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♦ rita damonte | |
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Le 37667 poesie pubblicate in licenza Creative Commons 
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Passi spensierati
e poco costanti
io e te stendiamo
sul tappeto morbido
di colorate foglie.
E’ autunno pieno.
Sembra che tutto muoia
mentre in noi nasce già
una nuova voglia di vivere.
Una meravigliosa primavera.
Si accende il
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Mi è amico il ramarro, fedele
nell’ozio di sole
sul greppo, che inquieto si torce
a bugna di calce
in cumulo a nervi
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 | Ho una mia idea
su corpi strani risorti dagli armadi
sui miei sotterranei silenzi
sulle correzioni cosmetiche della nostalgia.
Vanno e vengono con un sospiro
bruciano con un fumo diverso
l’erba, il legno e i miei ricordi.
Uccido in un quieto
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| angelo icona della volta
che mi vedevi da lassù
la testa all’ indietro
a contemplare i lineamenti perfetti
nei tuoi occhi vedevo palpitare
il cuore della Bellezza e
m’ incantavo
poi per paura
del male del mondo
la sera mi rifugiavo nel
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| Parlami di Lui vecchio Rovere
che dai il tuo nome al paese,
che vivi la tua vita da secoli
davanti alla sua casa
e accarezzi il campanile
appena si sveglia il vento.
Raccontami dei momenti lieti,
dei battesimi, dei matrimoni
e quelli tristi
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 | E ora, due ore e piove
è soglia
scompone e quanto premono
le cose che si fermano,
fogli e appunti di giardini
diari di
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 | Con freddo e vento cadono le foglie
e un bacio è il sol che più non arroventa
assidua pioggia fine infastidisce
e insidia pur se al chiaro par tendenza.
Pomezia non è più come agli albori
langue indistinta astratta, approssimata,
chi guida non ha
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Solenne sinfonia fioca sgorga
incanta il suo fiorir immortalando
parole marcate con devota semplicità
nella luce di fievole tramonto... le verità.
Labbra sussurrano una nenia, il fraseggio
in pellegrinaggio all’edificato santuario
per Lei,
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Con mani sporche, la miseria in volto
compongo divino orizzonte
miraggio incandescente
ultimo baluardo di salvezza.
Eppure sfiorando nella memoria
di un’inquietudine profonda,
un dubbio m’acceca ...
no, migrar nell’oltre non
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 | Capirò il tuo amore infine
dolce come miele di robinia.
Eri mirto
selvatico come l’aspra montagna
delle tue origini
anche amara mi piacevi
nei luoghi dell’ascetismo
tra il Morrone e il mare
profumi di rosmarino
di salmastro
di acqua
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| Vita mia cercati un padre:
uno spirito che mi illumini,
una pioggia di certezze
con una brezza di pace
nelle mie albe tempestose
mi sentirò guerriero,
nei venti duri della storia
sarò al suo riparo
avrò un consiglio
ogni volta che lo
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| Immagina
bello è l’angelo
benedetto dal creato
canta e balla
allora sogna
il Paradiso
non mente mai
ma sincero crea
un brindisi
evviva la vita è bella
giocattoli bellissimi
musica da sogno
una palma nel deserto
porta acqua agli
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| sostanza
sei di luce e di sangue
le cellule cambiano di continuo e
non sei più lo stesso di prima
-com’ è ogni ciclo in natura
ma eco
insopprimibile in te
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Le acque serene
del lago velato
da bruma sottile
celano l’ignoto
aleggia un senso
di cupo mistero
che la tenue luce
in paura traduce
si ha il sentore
d’oscure energie
che vibrano lievi
tra stille sospese
la zattera liscia
avanza silente
si
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Vivo gli ultimi giorni
della mia esistenza
all’ombra
di una sofferta umanità.
Guardo la gente
con indicibile angoscia.
Penso continuamente
alla
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Oggi raccontami un’emozione
o una fantasiosa sensazione
di quelle che tolgono il respiro
quando sogni che ti sono vicino.
La tua essenza respirerò pur senza
poterti ora accarezzare i capelli ...
quando li sciogli, son così belli!
E riuscirò a
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Di stracci e di pece vestita più
non siedi Sovrana, sul trono
dei Padri più non t’ergi, o Regina.
Chi t’ha ridotta in tal
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Son diventato terra ove sprofondano
le radici che alimentano la vita,
la pioggia mi bagna dal di dentro
con lacrime d’immensa solitudine,
mentre il vento accarezza le mie fronde
sussurrandomi storie già vissute,
prima che la fiamma che rigenera
mi
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Se tu
sei qui
non prendo in giro i miei occhi
hanno già scelto, è così
Se tu
li segui
non si sono mai persi,
prova e fermali
Sarà già buio
sarai tra gli angoli,
così lontana che una strada
darà il tuo nome a una salita
Ripenso a
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 | Ora lo spazio chiede incantagione
per un tuo bacio come foglia d’acero
che d’autunno divampa e il seno penetra
ch’è plasma
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| (splendenza rubata da un
non- dove -mi dico- questo
piccolo universo racchiuso
nel profondo di noi piccoli
universi)
mi ero
annullato in pensieri
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Se dico amore
dico tutto
quel che c’è
tra me e te
E se penso amore
io penso a tutto
quel che c’è
tra me e te
Realtà e sogno
non si distinguono
in una dimensione
tutta nostra
d’amore e sesso
di sesso e amore
di realtà e sogno
e
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Le domande che far dovuto avremmo
a persone che un tempo un dì incontrammo
e che dopo noi più
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Aperto
è mondo sospetto
come
se a chiudere il cancello
stesse provvedendo
un tarlo
socchiuso
lo vedo adesso
aria a
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Sposo Dio
nelle mie notti bianche,
abbraccio la sua luce
e mi abbandono
nella sua misericordia,
mi sento l’atteso
mentre ascolta attento
le mie preghiere,
ho le sue mani fra le mie
e sento le ferite
che io ho a Lui inflitto,
ma vivo lo
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Ho seguito il richiamo
e son giunto qui
in un argine di cielo
che ti appartiene
nel frangente
itinerante della vita.
Hai voluto i miei occhi
e per un eterno istante
mi accarezzi l’anima ...
mentre odo nella sera
l’eco che palpita
l’infinita
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spossato sono dal mio sogno
non mi sovviene per quale ragione
nell’ ondivago moto del cuore
mi disperavo e
come un agnellino piangevo
il sogno dicono
è il negativo del reale
il pianto è gioia
e lo stesso sarà entrando nell’orbita
di cieli
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Restano
le lacrime
una dentro l’altra
come cerchi nel tronco
sotto la corteccia
minano
il crinale
una ad una
come
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 | La voce tua irrora calda l’ombra
nel plesso che una sola luce svela
scende e s’inarca d’attimi un sussurro
chiodo di
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| nei cieli di Torino
promette pioggia livida luce
uno sguardo di sottecchi
al vicino di panchina
mentre leggo Kavafis
-le dà fastidio il fumo?-
al mio cenno spegne
garbato come ne trovi pochi
la metro e sei al centro
Porta Nuova la
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37667 poesie pubblicate in Creative Commons. In questa pagina dal n° 4531 al n° 4560.
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