Io e te soli nei nostri
bei sogni di marzo,
in cerca delle prime viole,
fra i sentieri più difficili
perché là nascevano
un po’ nascoste, un po’ no,
ed era per noi, come
accarezzare l’azzurro del cielo,
ma più belle dell’azzurro
e dei fiori,
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Giugno era una festa
tutti i giorni a raccogliere
le ciliegie con te.
Eri più bella dell’alba
e calda e colorata
come il tramonto
che ogni sera ci donava
l’ora, delle carezze e dei baci.
Le labbra tue due volte rosse,
le tue mani stanche
sul
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Mi nasce un pianto
nelle notti del vento salato,
la rossa sabbia sul davanzale
dell’amico mare lontano,
lui si spoglia e strappato
dalla tormenta, sanguina.
Non si fa tranquillo
il mio sudato sonno.
Sporca è l’alba
quando torno nella corte
ad
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Sereni fiumi di luce
mi nascono dalle rocce
della mia verde valle
e, lenti mi seguono,
mi illuminano nuove strade,
salgono e scendono
dai colli che ombreggiano
qua e là i ridenti prati.
In cuor mio prego
che non scenda la notte,
è bello
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La coscienza dell’altro
io non la vedo, né la sento,
ma non mi va di investigare
come se fossi un teste,
e cammino spedito
su strade che già conosco,
quasi ignaro del tramonto,
del temporale o del vento.
Sento un leggero benessere
in una adorata
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La mia festa è solo mia,
non è la luce che gli manca,
ma mille immagini, quelle sì.
La campana suona ancora
e il mio cuore di gioia si riempie,
leggera è la mente
nei ricordi che accarezza,
ma il volo della certezza
più non sento intorno a
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Mi sorride il tempo
che saltavo il fosso
per vederti tornare
nei colori della sera.
Eri bella e leggera
più della brezza
che alla sera scendeva
per accompagnarti.
Io ero come un fiore
e vestito di vento
ti accarezzavo tutta
ma non
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Nelle ombre che vestono l’uomo
la più nera e cruda era lassù,
là, dove le Cattedrali grondano
dello Spirito che alza
questo essere, simile a Dio,
e, che aspira alla propria santità.
Là, l’errore si è fatto: dolore
violenza, vera pazzia e
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La notte mi ha dato il sogno
ascolto i passi dell’alba
apro la porta e ti aspetto
oggi è la festa,
la festa del cuore mio,
la camicia più bella
quella che piace tanto a te,
dalla finestra vedo
il prato che si sta svegliando
amo già tutto ciò ce
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Dimmi uomo dove vai,
se una certezza non l’hai,
cento dei, non ti hanno comprato
e mille promesse ti hanno tradito,
hai forse fatto un patto con Dio?
Ora, voci confuse, ti annebbiano,
hai perso il sorriso,,
mi sembri affamato
ma non di pane o di
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L’alba sento strana
una campana suona a festa
e mi accompagna
mi eleva nell’alba
grondo di gioia
su passi tanto cercati
distinguo a mala pena
la luce dell’alba
con quella dello spirito mio.
In Dio mi lascio andare
sommo i pensieri chiari
mentre
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Le fonti di luce
non sono come le belle
fontanelle dell’acqua
che loro palano, cantano,
recitano una preghiera
che sa di eterna storia.
Le fonti della luce
germogliano simili a silenziosi
fiori coltivati al suono
di festose campane
e di omelie
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Dentro e fuori me
panelli di luce vera,
albe e tramonti
non sono fra loro
in conflitto là dove sono,
ed io mi par d’essere
sulla tomba del male
e lì, cerco di navigare
sulle vette dello spirito
che ama sempre spostarsi
fra una vetta e
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Le strade della luce
non hanno l’asfalto
né sono fra le siepi
ma salgono sempre.
Per loro la notte
mai si fa viva
sono figlie dell’azzurro
e amano l’infinito.
Lo spirito, figlio dell’uomo,
le cerca, le vuole, le ama,
e loro, si fanno trovare
in
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 | Tal seme quel granaio or poco interra
ma inermi e in armi ormai di linfa asciutti,
ferito dal fratello ormai rivale:
ma cosa importa poi se l’amico è Russo?
Antico suol vissuto era lo stesso
parenti ora aborriti non diversi,
grande nazione in un
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| Trascino il sole
nelle mie notti
prive di vera luce,
ma il sole non mi segue
all’ora cerco Dio
fonte di calda luce.
lo trovo in attesa,
l’abbaglio non c’è,
la pace del cuore
non manca mai,
le stagioni siedono
appena oltre
quell’azzurro
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| Nelle notti di maggio
brevi e profumate
fugge il pensiero
dal mio volere
e sono lassù
vestito di bianco,
mi sembra, ma non so
che io sia sulla strada,
la strada di Gesù.
E’ notte profonda
e l’onda del bianco
mi veste e mi stacco
da tutto ciò
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| Era un mattino di maggio,
nuvole di profumi e fiori
mi accompagnavano
sulla lunga strada
per andare alla chiesa
dove avrei incontrato Gesù
nel mio cuore.
Tutti erano per me
ed io pensavo a Lui,
cosa gli avrei detto?
E Gesù, mi avrebbe
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| E’ una miniera nera la mia notte
senza una fiamma di luce
manco una strada per il piede
né un soffio di brezza
solo io sento il respiro sereno
quello dell’anima mia viva.
Mi trascino in una preghiera
vecchia, antica da me considerata,
preghiera
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Credevo che per me fosse finita
già più di là che di qua
con la mia vita
ma mi ripeto ora
a più non posso
che è troppo presto
per dar soddisfazione
a quel bel mostro
del Nulla
E chi se no
che vuol da noi
la rinuncia
al bene
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I pascoli del cielo,
erano per mia madre,
lassù sul colle alto, là:
"Dio è più vicino,"
diceva sempre lei,
con gli occhi pieni di luce,
ed io in quel verde fiorito
pregavo con lo sguardo
fisso nell’azzurro senza fine.
Vivevo una pace piena,
che
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Rivivo il tempo
dei vespri cantati
là nella chiesa
lontana da casa mia,
avevo riccioli biondi
e qualcuno mi diceva:
"Ciao bambino Gesù."
Era doppia festa per me
che salivo al Suo altare
per vedere da vicino
chi cantava le lodi a Dio.
La
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Scaccio
le vittorie del cuore
accarezzo le sconfitte dell’anima
adoro le stelle
ma amo la terra
nella piazza in festa
mi sento solo
di maggio sul fieno
scrivo i suoi versi, versi
che il prato non legge
mi è dolce la vendemmia
anche se il
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Mi vesto di realtà,
i sogni sono di là
-già è al lavoro l’anima-
ho per guida i miei sentieri,
là fra spini molto cattivi
i gigli rossi nascosti
non vivono la luce dell’azzurro.
Voglio i calici
di quei fiori rupestri,
in questo mio, essere
c’è
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Quando la scena
tanto bella abbaglia
dal cuore in subbuglio
l’anima si stacca
e mi nascono pensieri
e cercano posto nella mente,
belli, come ma ho sognato.
Poi, una stella io sogno
tutta per me,
e cerco poi il libro
che ogni cosa
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Mi basterebbe
ascoltare la tua voce,
così composta
profonda e dolce.
Accompagnamento ideale,
musica per le orecchie,
ma ancora di più
per il cuore...
Né più e né meno
che un preludio d’amore.
Ma tu non vuoi,
esiti a darmi
questa
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Divino è il Redentore
la pace che all’uomo dona
è vita, vita vera che cresce in noi
e noi la possiamo donare:
e farla nostra, restando in Lui
e i passi dell’uomo si fanno azzurri
e sono là presenti nei cieli
dove l’umana vita è assente,
ma, non è
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Nelle notti di luna calante
caccio il sonno nelle ombre
che divorano i crepacci
figli della mia valle,
mi alzo nelle luci della fede
e là, da solo, cerco Dio
vivo nei passi dell’uomo.
Godo delle vittorie inattese,
mentre soffro per le sconfitte
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 | Quattro le mosche grasse, ricordate,
quattro, si disse sul velluto grigio,
si scaldano or su un canto del destino.
Intanto taglio un fico nel giardino
e so che poco scalda d’ogni tipo...
Ma in questi tempi sai, parlar di fico
sebbene i troppi
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| Baci rubati alle stelle,
impazzita la luna ci guarda
e la madre tua
non si allontana,
l’amore che scoppia
questa notte è con noi
si lascia guidare
vuole crescere ancora
vuole una piazza,
un mare in burrasca
una pazzia di entrambi,
presa per
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