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Le 37799 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Uno sparo frantuma
il silenzio dell’alba.
Un colibrì si schianta
sulla terra rossa
del Salento.
Sotto lo sguardo
compiaciuto
di un
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Parlami sempre
con i tuoi sorrisi,
donami incantevoli
e bellissime parole,
guardami con sguardi
lavati dalla luce
dei tuoi occhi
fissi su di
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Tesoro, luce dei miei occhi, piccola mia
perdonami, ma non potevo non scrivere...
amore mio, tu che nel tuo respiro m’accogli
meritavi un’ode, e la mia è semplice semplice
scritta da un cuore che non ti merita.
Non sono Poeta, ma ti dedico
ciò
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Col profumo ancora dell’estate
è arrivato il mese di settembre,
che annuncia a noi il tepido autunno
coi colori suoi di rosso e arancio.
Cadono le foglie ad una ad una
sul terreno arso ancor di sole,
ma la fresca rugiada notturna
nuova linfa
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Sereni dialoghi notturni
abbiamo io e Te, Creatore
anche del mio pensiero,
così, avvolto nella luce:
Ti parlo, ti chiedo, poi
medito su tutto
quello che ti ho detto.
Sento che non sono solo,
mi circondano i miei avi
che mi hanno voluto qui.
Fra
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Il mio Dio è là
alto nel cielo,
non va, né viene,
Lui è là, sempre.
Quando passa
la sera del pianto,
Lui scende
per essermi vicino,
ed io ascolto
un silenzio che sa
di mille parole, poi
il pianto si confonde
fra la luce dell’alba
e quella
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| Quanto manca...
Alla pioggia, l’attesa...
Odore di fiori umidi, di mani
di terra, di madri e alberi
e di figlie luminose.
Un nero olio
che prende vita
lungo il tragitto di strade
dismesse, di breccia e di nostalgie.
Correrebbe anche il più
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| L’ora del vespro
sempre mi è stata cara,
salivo oltre il tetto
della mia, già alta chiesa,
ed io ero là, in’ alto,
nessuna parola capivo,
ma il canto mi dava
ali di angelo, felice
non mi muovevo,
né parlavo, amavo
la fortuna che avevo.
La notte
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| Eccoti... le tue labbra danzano
timide e leggere
componendo le melodie più belle
la tua bocca canta il piacere
scivolando piano come lava incandescente
e la tua mano, la tua vellutata mano
plana dove il fuoco divampa.
Ma adesso
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| I passi dell’estate
si allungano
e mi regalano
tramonti di speranza.
Sui sentieri del tempo
trovo angeli bianchi,
sembrano fiori,
mi fanno festa
e si fanno
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| Perso nel verso che spesso non rima
confuso sprofondo giù più di prima
sono giorni di sogni e fallace realtà
bagliori che anelano alla
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Amore smarrito
ritrovato
perso
e germogli inversi
ad attecchire su verticali di pietra
- che tu mi cerchi
ma sono dietro
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Stringi più che puoi
quel desiderio assurdo
che esplode quando penso a noi.
Sfioralo con il respiro di un sussurro
con la lingua di una farfalla
e con il fragore di un tremolio
che diventa passo di danza.
Rapisci quel palpito
senza pensare al
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Sento l’alito di Dio
nei rintocchi delle campane
che mi portano
a quel gloria che si perde
oltre le vette
della mia precaria fantasia.
Ma il nulla che mi circonda
fa pure grande la precarietà
di un’uomo assai distratto.
Nella grandezza di umili
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Oggi il mio vivere è in festa,
lo salutano le campane,
quelle della valle
unite a le amiche dei colli,
sento che il cuore
abbraccia tutto il corpo,
ne godo con un nuovo canto,
sale bianca una nuvola,
forse l’ha chiamata lui,
la mente si dà al
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Ho gli occhi
sui passi dell’uomo
e sento il cuore:
ora balla, ora zoppica
ed io sposto al cielo
con parole e sguardi di speranza
il mio volere. Avanza
in me
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La mia mano
tra il tempo e la tua
ferma ad accarezzare i giorni
farà sciogliere nodi e dubbi
come marinai che trovano casa
e
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Morire ogni giorno
io, falloso e stanco,
là nei colori del tramonto,
poi, nascere domani
nella nuova luce
felice e ricco di nuove verità.
ringraziare il sole
che passa un’altra volta
senza chiedere nulla
dell’immenso favore che mi fa,
ogni mio
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Alla luce dell’alba
ti aspetto al bar,
arrivi, sorridi,
una caffè in fretta,
un’ altro sorriso
ed un: buongiorno.
Poi, vivo il dì, pieno
della tua gentilezza, e
non mi manca fino a sera.
Il tramonto ha i suoi colori,
ma anche i suoi pesi,
non
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e s’aprono i cieli
e la domenica
irrompe
come un temporale
nella mente
e porta frescura
nell’arsura
di un cuore
che
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Guardami...
ti sono davanti
trema la voce
e tremano le mie mani.
Non dire nulla e catturami...
legami ai tuoi desideri
e poi baciami
sciogli la paura
e sfiora gli audaci pensieri
i più caldi, i più inconfessabili.
Guardami...
non
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Nei crepacci
del mio cuore
ci sono lacci
che possono bloccare
il mio voler fare
per non diventare
un demente per le cose di Dio,
così salgo io,
a puntellare i pezzi
che si staccano
per andare ad impoverire
quelle mie certezze
costruite
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| No, che non puoi gridar: mi piace evviva:
con chi la reca in dono essa è un tutt’uno,
e tu un maiale stupido e ignorante!.
“Che ti farei!”, sbavando..." e sei linciato!
Ma lei ben oltre ancor se vuol può dire:
“Se non è offesa, a noi si lasci
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| Ascolto il respiro
di una umanità sofferente
in continua ricerca
di un vento di pace,
ma tace nella preghiera
che nasce tutt’intorno,
Mi vesto di un leggero vestito,
la brezza nuova dell’alba
mi sveste e nudo mi illudo
di andare a vivere
nuova
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| Navigo
fra le colline
dell’onore e del disonore,
fra l’una e l’altra:
io uomo e il Dio di ogni bene.
Il disonore della guerra,
ha distrutto,
mentre l’amore
mi ha dato la vita
ed ha ricostruito l’uomo
nella sua pena
di dover: vivere e
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| Ci vuole quasi un genio in quel mestiere
e non son tutti ugual gli operatori,
destrezza e conoscenze sono in gioco
clienti pur sondifferenti assai.
Difficile complessa e delicata
si fa questione a tu per tu in quel sito:
e quei per meglio svolger
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| A piedi scalzi, io uomo
ho cammino su levigate pietre,
preparate dal tempo
e la sua lunga storia.
Ho sanguinato i piedi,
ma poi, il ghiaccio ed il sole
le hanno aperte quelle pietre
e dentro vi sono nati i fiori.
Il Creatore Dio ha forse lì
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| Dammi un secchio
o mio Creatore Dio,
Ti porterò le lacrime
di chi non ti conosce,
di chi non sa, che,
tu entri in chi ti ama
senza che lui ti apra la porta
e ti fai presente in lui
quado tu sai che il suo vivere
ha bisogno di te.
Troppe volte ho
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| Una leggera brezza
mi entra e mi solca
la pelle e la sotto pelle, e
in quei solchi, io
da contadino nato,
semino le sementi
del mio Creatore, poi
mi faggio carico:
delle piogge a vote acide,
dei raggi del sole,
a vote di ghiaccio,
e crescono
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| Sereno è il pensiero
quando l’alba
mi accende le persiane,
lui, subito si arrampica
per andare là dove nascono
i raggi della nuova luce,
sa lui che nel chiarore
c’è la cellula del Creatore
mi alzo e mi sento nuovo,
scarto di me quelle
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37799 poesie pubblicate in Creative Commons. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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