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Le 37666 poesie pubblicate in licenza Creative Commons 
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Caddero le foglie e venne l’Autunno,
con sé portando il vento, pria nascosto
tra gli anfratti dei monti sonnacchiosi,
e bigie nubi apparvero nel cielo.
Fuggirono gli augelli, da improvvise
lingue di fuoco impauriti e tuoni,
mentre le rondini
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Avevo gli occhi neri
nelle stelle lontane,
masticavo la luna
in quelle stagioni
che era per me
sempre freddo inverno,
camminavo pesante
come un vecchio
e non avevo vent’anni,
ero cupo, soffriva il cuore
che era di ghiaccio.
ma un giorno... il
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Sradicato dall’anima
respiro lentamente
fuoco nel petto
Sbiadito di lacrime .
Come un sacco
seduto sul morbido nulla
mi circondo di pensieri
visibili agli occhi persi.
Dove mi trovo
se il luogo non esiste
in questo desolato amore
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l’amore dal volto della Bellezza
quello che avvicina
all’assoluto
non è di qui
l’amore che sappiamo
quello che ci lascia un cangiare di nuvole
ad adombrare aride spiagge
ci assalirà con un vuoto
ad ogni sospiro
dolore d’ una
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La strada de i caretéri
la g’avéa le caredè,
l’éra ‘n rìa e po’ maldestra,
mi la goardàa da la finestra.
La scùria me godéa sentir,
vedéa coel bel caval patir,
ma na òlta i laori i éra cossì,
se te voléi magnar ogni dì.
I bo i aràa i canpi e i
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 | Impronte
intrinsecamente legate
in assenza, presenza, apnee.
Gioia sull’embrice del suono
il cristallo che l’aria
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e per un gesto fugace
come arde la brace
nel fuoco lento che
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Chissà se è finito il tempo
mentre tarda ad arrivar divino vento
di giustizia per spazzar ogni iniquità
pur se Dio la strada giusta indicherà.
Figli retti del "Sublime Impero Ottomano"
svegliatevi per dar una mano
a chi come voi aspira alla
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Là nel tramonto
seguo le tue orme,
mi risuonano nella mente
le tue frasi bellissime
i colori mi rapiscono,
il fruscio del vento
mi invita
verso il tuo profumo
che si perde
nella magia della sera,
così io silenzioso
sono sulle tue orme
e vivo
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Fango
siamo solo sporchi di fango
un bel pianto e tutto se ne va.
Il nostro amore svanito
groppi in gola sulle foto digitali
un click e spariscono anche loro.
Non posso essere così cambiato
dimenticando il nostro racconto tra gli
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cos’ è che ti cresce?
fa senso vedere - cellule
morte si autoespellono
attraverso il dito in
sudorazione
porti con te questa escrescenza
pendula a mo’ di piccola
cresta o mini- veliero se
ci lavori di fantasia
infine la bruciatura e
te ne
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Ti cercai forse irrazionalmente
in ogni poetico istante
sommerso nell’introspezione,
riascoltando il cuore.
E non ti trovai quasi mai
nella nebbia che respirai
inamovibile fra sogni sparsi,
in chiaro scuro riflessi.
Ma ti sento ora più vicina
nei
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Lontano passa
un desiderio mio,
si carica di un pensiero
che mi gira nella mente,
come petali di rosa
si fanno i miei passi,
in un giardino fatto apposta
perché nasca e viva
l’amore, quello vero.
Chissà quale fata
ricca mi magia
mi segue, mi
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apri il giorno
come una scatoletta
-usa e getta
ti affidi alle vacuità dell’oroscopo
la tua nonchalance
dove ti porta
il cul- de- sac che imbocchi
ti si ritorce in un grido
ti dico svuotati
abbandona l’io: fa’
che confluisca nell’immenso
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I nostri occhi - stesso colore -
ma anche capelli e carnagione
mentre nello spirito vivrà il valore
d’una Donna pur s’era in fiore.
Lacrime non potrò asciugare
per chi morendo con onore
ha voluto audace affrontare
la più grave minaccia
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 | Nella prossima vita
mi innamorerò di una donna kurda
anche lei farà lo stesso
mi chiamerò Dîyar
sarò per lei un regalo
lei si chiamerà Gona
sarà la mia
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| La classe del quarantasei
è una classe bella e forte,
di questa classe ha paura
perfino la cattiva sorte
le donne non perdono mai
la loro bellezza e gli uomini
sono garanzia di felicità.
Nati questi bambini, di all’ora
appena in tempo per
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| Le donne sono a volte trampolini
di lancio per magnifiche scoperte
degli uomini che a loro sono inclini
e che hanno le menti un poco aperte.
Chi non le vede come manichini
soltanto, come bambole assai esperte
nel mostrare dei seni e dei
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 | Nel petto un’apprensione, non dà pace
il sonno nega a notte e non disteso,
giacente inerme all’ansia che divora
le fibre tese ai nervi e sfilacciate.
Tra il dubbio e lo sconforto chiedo affranto:
“Nel giusto fu il dover tutto compiuto?”
Ma è
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| Passo su antichi passi
mentre la mente traballa,
mi sento figlio della storia
che bussa per ritornare
a vedere gli antichi miei colli.
Ed io che qui sono nato,
mi fermo, ascolto e tremo
per tanta grandezza sparita.
In un soffio di vento
sento un
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| Hai negli orecchi ancora
il mormorio del mare
e il volo d’un gabbiano
nel limpido tuo sguardo.
Le foglie son cadute
dagli alberi oramai,
la rondine è partita
per lidi assai lontani.
Verrà pure l’inverno
con la sua coltre bianca
che
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Neanche sai
di queste canzoni
che rigano ferite rimaste aperte
al sentirle scivolare sulla pelle.
Inciampano
allo schiantarsi della pioggia
sui vetri di finestre chiuse.
Non sai
dello stordire del vino
per non pensare
all’odore della
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Sale l’età
dopo tante stagioni,
infiniti ricordi
riaccendono l’amore
che fa meno duro il dolore
e carezza l’anima.
I biondi capelli
si sono persi,
le guance di fanciulla,
hanno smarrito
quel vivo rosa
per le vissute
tante e tante
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Rinascerò
dopo la morte.
Nei versi sciolti
di una poesia
d’amore.
Scritta
con il lapis
del
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Sola soléta la luna la passa
’n dì magra ‘n dì grassa,
confini ela no’ la gà
e le strada no’ i gà sfaltà.
De i monti tuti l’è ‘namoràda,
con la nebia l’è senpre ‘rabiàda,
par ela no’ ghè siori o poareti,
l’è bràa, l’è bona, sen i so
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Gli occhi suonano il mare
e nel durante il cielo
consola la grotta e il silenzio
mentre la brezza gioca e si nasconde,
come le sottane sotto le colazioni
all’alba dei figli dei pescatori,
tra il sale e il latte,
tra le parole sarde,
antiche,
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Nuje simmo furtunate
e ‘o ssaje pecché
je tengo a tté
tu tiene a mmé
e simmo tutt’e dduje
figlje ‘e ‘nu Rré
’Stu Rré se chiamma
Ammore
E’ bello ‘e faccia
ma assaje
cchiù bello ‘e core
pecché t’avota a ddoce
tant’ ‘e
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Sento il tuo respiro
passa quel muro che ci divide,
mi porta anche il tuo profumo,
che mi incanta, ma,
l’incanto è tutto ciò che provo.
Cerco l’uscita
o una finestra, canto
leggera una canzone d’amore,
poi sento i tuoi passi,
l’ombra della
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mi attirarono le note dell’organo
il tempo si era fermato e
fu come uscire fuori da me
uno sconosciuto luogo di pace
mi accolse
non era sogno o visione: quella musica
sacra era divenuta parte
di me del mio spirito
mentre mi avvolgeva una
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Annebbia menti amore, e le riduce
ad occuparsi solo di una cosa,
ad unica funzione le conduce,
a progetto di vita fascinosa.
Annebbiamenti in cui non più riluce
il raziocinio, facoltà radiosa,
provoca l’imperioso e estremo duce,
con dittatura sua
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37666 poesie pubblicate in Creative Commons. In questa pagina dal n° 3271 al n° 3300.
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