C’è un buio
che diventa madre,
che diviene abbraccio,
che fagocita silenzi...
C’è un buio
che osa baciare la luce.
C’è un buio
che sa aprire gli occhi...
E quei laghi così scuri,
increspando le onde,
scoprono la lucentezza
dei fondali
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La festa è nell’aria
mi entra sotto la pelle
cerca il cuore
e se lo trova
caldo e pronto
per una nuova lode
al Dio creatore
e canta la mia vita tutta
conta unita al sole
a le nuvole delle alte vette
e una pace sconosciuta
mi invade e
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De notte mi sogno cavalli
bianchi come il latte
che io mungevo
quando ero ragazzino,
da grande poi me li trovo,
vestito in grigio verde
e con le stellette,
questi stupendi animali,
che io ammiro
per la loro bellezza,
ora, chiedo Dio,
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Nella sera tarda
rovescio il cuore mio
per vedere dove oggi
io ho nascosto Dio,
e fra le mie
più belle sorprese
me lo trovo lì
sulla porta,
che mi aspetta.
Ecco mi dico:
questo è il Dio
che fa per me.
Sbatto bene il cuscino
che, pulito e
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Gelo ho nel cuore
in questa notte
che stelle non ha
e lo spirito mio
naviga i neri meandri
dove voci non vivono,
così l’anima mia
nuda, spoglia di infinite
parole che non nascono,
mentre Dio appena di là
le sta, da me, aspettando.
Muovo
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Sorge presto il sole a giugno
e più tardi va a riposo,
ché col riso suo brioso
ti vuol fare sollazzar.
E risplende sopra i monti
dentro i borghi e nelle valli,
e tra fiori rossi e gialli
vuole ognuno vezzeggiar.
I balconi inghirlandati
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Si è spostato
quel sole stanco
e subito la luna
è apparsa nel cielo,
mi sento sicuro
che cerca qualche amico,
con due dita sulla lingua
gli faccio un fischio
per farle capire
che sono qua io, e subito
la mia mente balla,
il cuore fa salti di
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Mosto
un mio pensiero
e lo schiaccio
come si schiaccia l’uva,
ne faccio succo
che disperdo sui
parchi pubblici
della mia città,
poi aspetto
e mi costruisco
delle possibili risposte,
risposte che attende
l’uomo che verrà:
tutto
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Scendo negli abissi
dell’umano vivere
e spacco la mente
nei cervelli elevati,
mi dono ad un sapere
che trovo un po’ scomodo,
adoro le
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Scegliere
quello che soddisfa l’egoismo,
e nascondersi
senza memoria e inquietudine,
sarà mai possibile?
Poi lentamente muoversi
perché è lenta la saggezza,
e a volte ha la faccia
dell’indifferenza.
Invece di correre, fermarsi
essere sincera
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Volo come un’angelo
alto, dietro ai tuoi passi,
sono leggero
come una piuma,
scendo e ti accarezzo
ma solo sul cuore e lì
faccio miei i suoi battiti
poi vengo a
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Tutto di corsa il mattino
mi prepara la luce
che mi serve fino a notte,
io lo lascio fare e salgo
un gradino della storia:
storia, che ha dato l’uomo.
Il giorno poi, sempre nuovo
fa quello che vuole,
nessuno lui ascolta
pensa solo a farsi
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Condanno le guerre, le invasioni,
in un mondo dove la pace è un sogno,
dove il sangue macchia la terra
e le lacrime annegano l’umanità.
Cessate il fuoco, grido al vento,
le armi si spezzino come rami secchi,
e le parole siano la nostra chiave
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Era un Artista futurista
il suo sogno era:
una Italia libera,
lo si capiva bene
dalle sue ultimo opere,
e dopo sofferenze
nel suo corpo
e nel suo spirito,
spirito di grande artista:
venne la gioia
del venticinque aprile,
per lui durò solo un
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Volevo volare
sui passi alpini
sopra i giardini marini
nei campi del riso
e a tutti regalare
il mio sorriso, ma
invece sono volato
in fondo a l’anima mia
dove ho trovato
là ben coperto
il peso del vivere
che mia madre,
da sempre, nascosto
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I bambini della nebbia
dormono, appoggiati ai rami
dei colli, scendono e scivolano
con gli occhi chiusi
su un soffio d’aria, una nuvola
di cipria sul volto del cielo.
Gli alberi racchiudono le loro braccia,
tremano immobili per i piccoli
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Me ne vado
fra le verdi siepi,
di spini colme,
ma a giugno
hanno le mòre mature,
dolci e succose,
sembrano la mia vita,
come loro io, pungo,
ma poi a volte sono
buono e gustoso,
i neri temporali
lavano e nutrono
le mie tante siepi,
anche per
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Ho saltato la siepe
in questo giorno
che il vento
fa da padrone.
T’ho vista e sono qui
mi gusto un bacio rubato
dai profumi che il vento
disperde sulla piazza di tutti.
Se tu mi abbracci forte forte
mi lascio andare
in una finta morte
perché
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La volontà, ormai confusa tra temperatura e memoria
è alterna come i sorrisi, veleni di poderoso refrigerio
alla vita sotto copertura, alle mie bugie
ai diritti sognati e perduti, a mille rivolte solo di parole.
Io dono un sorriso agli auguri ricevuti
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ruscelli
e in questi
nasce il vento
e rapace
passa a cogliere
desideri
e in fontane
di cielo
li disperde
e poi rapisce
lampi di sole
e li scaraventa
su montagne
in vallate
sopra i mari
e tuonano
in nubi rossastre
le mie
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Mace de fiori
nasse de april,
che belo goardar
la natua fiorir!
Urtè dal vento
i profumi i va a spasso,
’l par ‘n miracolo
quel fio sul
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Poeti si nasce
e non si diventa
a forza di leggere libri.
Il poeta fiorisce
sulle piazze festose,
nelle situazioni luttuose
si fa sicuro e forte
non pensa alla morte
né lascia cadere le speranze.
Nelle primavere esplode,
nei lunghi
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Con passi giganti
viene la sera
scende dal colle
e oscura il paese,
ad ogni mese
cambia orario,
non se ne cura
del piacere
o del dispiacere,
che lei tutta colorata,
può fare a me.
Allora io per metterla
bene su l’attenti,
accendo il
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Le tue parole
aprono finestre
che non si aprivano più
nello spirito
del mio vivere.
La mia festa oggi
non è nella luce
di un nuovo sole,
ma nella
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 | D’estate,
era inondata di luce.
D’inverno,
percorsa dal vento.
Una collina d’argento,
colma di ulivi,
la sovrastava.
Pietre vive a gradoni,
una cupola piccola
e macchie di vita,
colorate,
diroccate,
raggiunte col fiatone.
In
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| Coando ‘l vento
’l sopia su i coèrti,
’nfilandose coà e là
’n tuti i busi vèrti
e anca le piére
le manda fredo,
mi da soto le coèrte
sèro i oci e vedo
nuvoloni che se rugola
da par tuto su nel cel
e la me val la se nèta
da tuto coel sporco
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| Appena la luna
scende dl suo carro
fontane di luce
mi dà il colle.
Un canto mi nasce
nella valle tutta verde
che mi aspetta
per cullarmi un po‘.
Grondo di gioia,
stendo i miei passi
fra le attente viti
che si preparano
a donarmi la loro anima.
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| Ho nella mente
gli occhi chiari
della mia mamma
e nel cuore porto
le sue tante preghiere,
le sue mai erano
pacate carezze,
nelle notti lei
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Se sapessi
che cos’è l’Amore
Se l’avessi già in me
tutto per te
e lo potessi
perfino controllare
non m’accontenterei
ci puoi contare
di regalartene
un pezzetto
piuttosto t’offrirei
l’intero blocco
fino a
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Rigenera il cuore
quel colore accostato
ad un lembo di cielo
oltre i venti delle vette
ed è colto dall’estro
di una pittrice innamorata
degli spazzi celesti
che si abbassano a lei
si sprigiona il pensiero
catturato dall’opera
e si immerge
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