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Le 37665 poesie pubblicate in licenza Creative Commons 
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Fra i ciliegi in fiore
esplode l’amica primavera,
non più nuda e assente,
ma colorita e ben vestita.
Sento la tua mano che mi guida
in un caldo e dolce andare,
passano nella mia mente, assente,
i tuoi primi bacci sulle mie labbra
assettata di te,
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Notturna riflessione mentre veglio
ove tutto potrebbe andar meglio
se in terra ci fossimo resi conto
che ogni secondo bimbo muore!
Guerre carestie malattie
per intere famiglie cancellate
nella cimentosa indifferenza
di chi al suo agio pensa.
Così
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Ce la faremo a superare
tale pandemia universale
"coronavirus" non immortale
pur se troppa morte sa elargire.
Torneremo ad abbracciare
chi vogliamo bene
ora imposto timor
a distanza innaturale!
Potrà mai esser tutto uguale
sia in bene che nel
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In quel giorno di giugno hai tagliuzzato
la mia anima disperdendo il seme
nel tuo grembo senza amore.
Un gioco
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e mi alzo
mi siedo sul letto
più non voglio dormire
esco e vado a salire
al fianco del fresco ruscello
lui scende e mi parla
non trovo fatica
ma una pace profonda
questa sì la trovo
in passo non rallento
su un piccolo piano
il prato è
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Peggior bestia del male sarà
chi ad uccider Donna è
specie se ha promesso Amore
e non dolore a farla morire!
Vivevano sotto stesso tetto
mai mancato Ella rispetto
ma forse per malata "gelosia"
soffocandole vita lui l’ha data via.
Medicina studiata
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E ti ha portato il vento
in un silenzio dove non c’è paura,
e le parole saranno balsamo per gli angeli.
Su uno scenario senza luci,
all’apparenza buio,
s’accenderanno al cielo
mille e mille altre ancora.
E si rovista in quello che si
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Se ne stanno lì ferme
nel mio ombrggiato giardino,
attente e pronte a girarsi
verso il sole che ora non c’è,
ma come lo vedono, ecco
che allargandosi mostrano
tutti i loro bianchi petali.
Le margarettine, povere,
hanno abbellito il
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Appena passerà l’epidemia
tornerò ad accarezzare
il tuo sorriso.
Ti amo con lo sguardo.
Nascosto dietro le sbarre
di una buffa mascherina
di
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Non decanterò ode
se me la dovessi invocare
mentre ti spogli audace
in camera a darmi pace!
Sarai Donna in cui morire
per poi rinascere fra Te
ma se poi non scriverò
non chiedermi perché.
Indipendente da me
poesia sìmil- fiore
che sboccia solo
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Sono schiavo che t’imprime in un ritratto,
per l’ardente taciturno desiderio,
con l’ossequio d’inchinarmi al tuo cospetto,
e spiegar sulla mia linfa il tuo sipario.
Appagando con lascivia i nostri fuochi,
col pensiero che si tinge di perverso,
io
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Sono e mi sento figlio
di una terra promessa,
ha un colle come altare
e una valle come giardino,
matura l’uva salendo,
e l’oliva per l’olio
nelle dolci verdi discese.
L’uomo che qui vive
mai abbandona il canto,
anche se ha le mani
dure e
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Quando davanti ai miei occhi tu passi,
dolente ti vedo, come stremata,
vien meno il vigore, hai chiuse le labbra
sotto una benda dal bianco colore.
Ti fermi stupita, io fermo il mio sguardo,
non proferisci parola, sei muta,
ti guardo, ti scruto,
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pianto nei vasi le potature del vento
inattese: il profumo non ha una sola casa.
insolito, è polvere d’ossa e
ciliegi e
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Sarà il cuore a parlare
guardando cielo
complice mare
più per ascoltare!
Quei silenzi d’eterno
faranno perno
anima in comunione
col Dio Creatore.
Sarà attimo di pace
nel mondo feroce
sempre a dimenticare
bambini con fame.
Madri private
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Nelle mie lunghe notti
vivo e rivivo le stagioni
dell’amore giovane,
bello, spensierato,
di quello buono e maturo.
La notte mi accompagna,
con aliti di vento
che accarezzano le persiane,
che mi fanno fresche le coperte
e mi spingono verso
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Memoriale d’infinito valore
storia dell’umanità universale
che coinvolge pur chi non crede
ove tutto il mondo è già in rete!
Solenne benedizione
con indulgenza plenaria
affidando a Dio il pianeta
contro pandemia planetaria!
"Dona salute ai
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Spazia pensiero mio
sulle ali di una fede antica,
rinfresca la tua speranza
nella certezza di un Dio
che cammina con la tua forza
per
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Umani veri saremo
se le mani uniremo
contro ogni male
per il bene universale!
Fai comunione
non resterai "solo"
e coscienza in pace
ti renderà
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Solo là se ne sta
il carpine sul colle,
baluardo contro i venti
non chiede aiuto, lotta
e, intanto lui vive!
Non è vecchio,
aveva un compagno,
se ne è andato col vento,
lui, adesso guarda il sole
nelle sue lenti stagioni,
sembra un povero,
ma
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Ti sento in un lontano silenzio,
nel grigio imbastire
di nuvole e pioggia,
in un arcobaleno disegnare il coraggio.
In quel chissà dove sei
ritorni a riflettermi lo sguardo.
Un flash in bianco e nero alla memoria.
E come ferite
cucite a voci
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Cercano vento
le colorate altalene,
assenti i bambini
con le loro grida.
Tristi sono le viole,
da sotto le siepi,
guardano un povero sole.
Qualche sperduta farfalla
se ne sta nella noia
fra pochi fiori gialli.
Nascosto l’uccellino,
si fa
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Indosso una mascherina
che mi confonde la mente.
Ho paura dell’aria
che mi accarezza le narici.
Sono in preda
alla disperazione.
Guardo il cielo
alla ricerca di una stella
che mi conduca fuori
da questa angoscia.
Trattengo il
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Una sveglia sirena
in allarme nella sfera
d’un pianeta in collisione
con (dis-) umana involuzione!
Non si può sfidare
Madre Natura senza male
ritornarci contro,
nessuno sconto.
Lei sempre sperimenta
nottetempo si ritempra
ere glaciali
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 | “Guida dei miei stivali
ma che t’impicci a fare,
tu non sai proprio niente! ...
In contenuti sobrio e mal fornito,
inesattezze, abbagli,
e scarse indicazioni fuorvianti
su tutto hai dati obsoleti e stantii.
Con quel tuo far gentile e
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| Mi parlava la sera,
ed io ero muto
guardavo il tramonto,
ingrandivo le parole,
mi sentivo maestro:
cancellavo, aggiungevo,
coloravo, poi mi alzai.
In piedi mi sentivo, grande.
Dietro di me, saliva la luna,
mi frustava, non voleva
che io mi
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Ho intravisto un punto
allontanarsi al sole.
L’ho seguito con lo sguardo
fino a raggiungerlo.
- Esplodeva la sua potenza -
E mi raccontava dell’impotenza
fra gli artigli rugginosi
d’un criptico fiato.
Così a tornare
su questo fermo
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Triste è la sera che a me s’avvicina
quando l’aria buia l’anima invade,
mentre la luna, da tempo in sordina,
non splende più su paesi e contrade.
Ormai da giorni non odo più il mare,
non odo più la risacca dell’onda,
ascolto il lugubre solo
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Crea forma la penna
anelante meraviglia
sulle note melodia
solfeggianti poesia.
Mentre inizia a danzare
Ella essere speciale
anima con artisti
d’ogni ove musicisti.
È un gioco di riflessi
fra capelli suoi e amplessi
sul corpo vibrazione
armonia
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 | La primavera brucia
il silenzio della notte,
cerca luce nei fiocchi di neve.
Aspetta che il vento plachi
la processione di spasmi
nell’aria gelida.
Crespato afrore di fiori
muore sul parapetto
delle umane paure.
Urlo di madre terra
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37665 poesie pubblicate in Creative Commons. In questa pagina dal n° 2851 al n° 2880.
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