Le fonti di luce
non sono come le belle
fontanelle dell’acqua
che loro palano, cantano,
recitano una preghiera
che sa di eterna storia.
Le fonti della luce
germogliano simili a silenziosi
fiori coltivati al suono
di festose campane
e di omelie
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Dentro e fuori me
panelli di luce vera,
albe e tramonti
non sono fra loro
in conflitto là dove sono,
ed io mi par d’essere
sulla tomba del male
e lì, cerco di navigare
sulle vette dello spirito
che ama sempre spostarsi
fra una vetta e
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Le strade della luce
non hanno l’asfalto
né sono fra le siepi
ma salgono sempre.
Per loro la notte
mai si fa viva
sono figlie dell’azzurro
e amano l’infinito.
Lo spirito, figlio dell’uomo,
le cerca, le vuole, le ama,
e loro, si fanno trovare
in
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| Tal seme quel granaio or poco interra
ma inermi e in armi ormai di linfa asciutti,
ferito dal fratello ormai rivale:
ma cosa importa poi se l’amico è Russo?
Antico suol vissuto era lo stesso
parenti ora aborriti non diversi,
grande nazione in un
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| Trascino il sole
nelle mie notti
prive di vera luce,
ma il sole non mi segue
all’ora cerco Dio
fonte di calda luce.
lo trovo in attesa,
l’abbaglio non c’è,
la pace del cuore
non manca mai,
le stagioni siedono
appena oltre
quell’azzurro
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| Nelle notti di maggio
brevi e profumate
fugge il pensiero
dal mio volere
e sono lassù
vestito di bianco,
mi sembra, ma non so
che io sia sulla strada,
la strada di Gesù.
E’ notte profonda
e l’onda del bianco
mi veste e mi stacco
da tutto ciò
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| Era un mattino di maggio,
nuvole di profumi e fiori
mi accompagnavano
sulla lunga strada
per andare alla chiesa
dove avrei incontrato Gesù
nel mio cuore.
Tutti erano per me
ed io pensavo a Lui,
cosa gli avrei detto?
E Gesù, mi avrebbe
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| E’ una miniera nera la mia notte
senza una fiamma di luce
manco una strada per il piede
né un soffio di brezza
solo io sento il respiro sereno
quello dell’anima mia viva.
Mi trascino in una preghiera
vecchia, antica da me considerata,
preghiera
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Credevo che per me fosse finita
già più di là che di qua
con la mia vita
ma mi ripeto ora
a più non posso
che è troppo presto
per dar soddisfazione
a quel bel mostro
del Nulla
E chi se no
che vuol da noi
la rinuncia
al bene
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I pascoli del cielo,
erano per mia madre,
lassù sul colle alto, là:
"Dio è più vicino,"
diceva sempre lei,
con gli occhi pieni di luce,
ed io in quel verde fiorito
pregavo con lo sguardo
fisso nell’azzurro senza fine.
Vivevo una pace piena,
che
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Rivivo il tempo
dei vespri cantati
là nella chiesa
lontana da casa mia,
avevo riccioli biondi
e qualcuno mi diceva:
"Ciao bambino Gesù."
Era doppia festa per me
che salivo al Suo altare
per vedere da vicino
chi cantava le lodi a Dio.
La
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Scaccio
le vittorie del cuore
accarezzo le sconfitte dell’anima
adoro le stelle
ma amo la terra
nella piazza in festa
mi sento solo
di maggio sul fieno
scrivo i suoi versi, versi
che il prato non legge
mi è dolce la vendemmia
anche se il
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Mi vesto di realtà,
i sogni sono di là
-già è al lavoro l’anima-
ho per guida i miei sentieri,
là fra spini molto cattivi
i gigli rossi nascosti
non vivono la luce dell’azzurro.
Voglio i calici
di quei fiori rupestri,
in questo mio, essere
c’è
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Quando la scena
tanto bella abbaglia
dal cuore in subbuglio
l’anima si stacca
e mi nascono pensieri
e cercano posto nella mente,
belli, come ma ho sognato.
Poi, una stella io sogno
tutta per me,
e cerco poi il libro
che ogni cosa
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Mi basterebbe
ascoltare la tua voce,
così composta
profonda e dolce.
Accompagnamento ideale,
musica per le orecchie,
ma ancora di più
per il cuore...
Né più e né meno
che un preludio d’amore.
Ma tu non vuoi,
esiti a darmi
questa
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Divino è il Redentore
la pace che all’uomo dona
è vita, vita vera che cresce in noi
e noi la possiamo donare:
e farla nostra, restando in Lui
e i passi dell’uomo si fanno azzurri
e sono là presenti nei cieli
dove l’umana vita è assente,
ma, non è
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Nelle notti di luna calante
caccio il sonno nelle ombre
che divorano i crepacci
figli della mia valle,
mi alzo nelle luci della fede
e là, da solo, cerco Dio
vivo nei passi dell’uomo.
Godo delle vittorie inattese,
mentre soffro per le sconfitte
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| Quattro le mosche grasse, ricordate,
quattro, si disse sul velluto grigio,
si scaldano or su un canto del destino.
Intanto taglio un fico nel giardino
e so che poco scalda d’ogni tipo...
Ma in questi tempi sai, parlar di fico
sebbene i troppi
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| Baci rubati alle stelle,
impazzita la luna ci guarda
e la madre tua
non si allontana,
l’amore che scoppia
questa notte è con noi
si lascia guidare
vuole crescere ancora
vuole una piazza,
un mare in burrasca
una pazzia di entrambi,
presa per
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| Passeggio io nell’alba chiara,
quell’alba che ha appena annientato
il buio freddo della notte.
Nuovo pure io mi sento,
il cuore, apre le sue finestre,
la mente vola su letti di petali,
l’anima mia cerca le Cattedrali
dove la storia ha lavorato
e
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| Quando il mio cuore canta
il sorriso mi veste lo sguardo
e l’anima mia si dispone
per incontrare il Suo Creatore,
ed il giorno mio
è tutto un’alba nuova.
La bellezza che mi circonda,
non l’ho mai vista così viva,
mi accompagna su arditi passi,
mi
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| Ve sete accorti che ar Santo Natale,
co li Re Maggi guidati da’ na stella
accesa apposta ne’ la Notte Bella,
fra li
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| Una fetta di luna
sul mio campo arato,
concimato e seminato,
te lo poso sulle tua mani
o luna mia cara,
tu sai tutto, di me
della mia terra,
dei miei sogni,
questa notte sarò con te,
fra i fiori tutti
che impazziti ti aspettano
e si alzano per
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| Mi siedo e spetto
che passi il bambinello,
quello che è nato
in questa notte rumorosa.
Sono un uomo qualsiasi,
non chiedo a lui tesori,
ma un piatto di minestra
da mangiare con chi mi ama
e con chi mi odia,
seduti a tavola assieme,
sono sicuro
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| Mi passano e ripassano
i passi della storia,
mi va di contarli,
di amarli e di odiarli,
ma di loro io vivo!
Creo, costruisco e distruggo,
piango e rido e poi canto
alla vita che non si dimentica,
di me e della mia povera storia.
Di là del muro
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| La terra era dura,
la pioggia, quasi assente,
gli animali dimagrivano
il latte era sempre meno
mentre i tanti figli crescevano.
Le notti del contadino
si facevano bianche
e le stelle nel cielo
non mancavano mai,
la loro poca luce,
unita a
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| Io lo seguivo, quel Barbone,
curavo le sue ferite,
il suo grazie era sincero,
lo trovarono morto,
in mano teneva stretti
3 quaderni pieni zeppi
di poesie, ben curate.
Diceva il giornale,
scrivendo di lui:
"Poesie di inestimabile valore!"
Io,
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| Con il mio coro
avevo cantato il TE DEUM,
era l’ultimo giorno dell’anno,
il giorno dopo
tornai a fare il soldato,
nella paura mi misi a pregare.
Il terrorismo in quel tempo
picchiava forte
ed io avevo un buon fucile
e munizioni ed ero
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| Per tradizion son esse fede e acquisti
e fuor son io di tal giostrar perverso
ma avendo in calendario un posto fisso
irriverente pur ne pago il fio.
Anzian poi non so star su un ermo colle
se intorno mi divampano emozioni
sol cerco di evitar
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| Questa notte ho sognato
che avevo infinite braccia
e ti stringevo e sentivo
il tuo corpo tutto caldo
e tutto cercava le mie braccia.
Impazziva con me pure il prato
che dondolava come fosse vento,
mi sussurrai: Fermati,
l’amore è dolcezza,
è
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