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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’051Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ Marcella Usai | |
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Ottobre 2024 |
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Le 890 poesie pubblicate in licenza Creative Commons in Ribellione
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Piove, maledettamente piove
sulla biancheria appena appesa
piove, sulla macchina appena lavata
stramaledettamente piove
sull'ombrello bucato, sulle lacere scarpe
e le vecchie ciabatte, quelle dietro alle fratte
a riempire le barche.
Piove, sulle
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| Popoli vedendo tra lingue di fuoco
allucinante sfera ai miei occhi
Arcigna esistenza nell’incerto domani
triste s’adagia il mio cuore
su terra infangata e senza cieli
Ancor fiamme sputando la Sfera
presentimento il mio dolore
e a proseliti
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La parola, oh la parola che dissimula
le preci del sole al crepuscolo,
sulle colline che mi videro in silenzio
agli albori di notti che si liberano del giusto.
Ah quelle parole che gridano l’accusa
ai deboli che seguono le greggi,
e l’analfabetismo
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I tempi avversi, gli avversi luoghi,
gli ameni colli, ed io, ancora io,
tra i campi dei poderi di madonna solitudine.
E le scarpinate, e quelle voci frastornate,
le malmenate carni e le dilaniate storie erranti
di pastori, di dottori, degli stupidi.
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Il tuo sguardo fiero rivolto
verso le cime innevate della Majella
mi emoziona ancora.
Non porgevi le spalle al nemico
neanche quando le pallottole
si conficcarono nel tuo corpo.
Impugnavi il fucile
con la delicatezza della farfalla
che si posa
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E’ la vita che sporca i traguardi
come profughi all’orizzonte - che quasi non li vedi –
sappiamo fin troppo
ma senza mai imparare
quando nevica gelano i pensieri
i punti di domanda cadono nell’oblio
il domani è un accordo dissonante
dove
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Un letto, disfatto il piacere
tenuto tra le gambe oltre il delirio
d’un disperato amore che tradito
urla. Il silenzio deprime le colline
che furono un tempo rigogliose e raggianti.
Piene, di parti abortiti come vomitate parole
illuse. Dai pianti
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Negato figlio di una speme,
assiduo chitarrista rude,
prodigioso e perfetto in un mondo tutto tuo,
distolto in tanti vibranti concerti dal vivo;
ti reputi assai eccezionale.
Ma macererai i tuoi ideali ribellandoti
e suonando il tuo
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Investo la città di abbozzate verità
che si consumano nel fuoco
della mia indole caotica
sono l'emblema della furia
mirabile slancio nel vuoto
da sincope - la balaustra
il mio tramonto inarrivabile
invincibile nella
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| Il tempo passa e più non vedo il figlio,
il mio piccino, pargolo adorato;
il latte mi succhiò sol venti giorni ...
poi il cuore ebbi gettato su di un carro!
Contare il suo denar vidi il pastore
che compensare mai potea tal giglio
e persa anche la
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Eccoci al verdetto poeta
e se fosse tutto un bagliore
la nostra arte?
bene, allora supponiamo
che sia il successo la vostra dote,
immaginiamo che io sia un modesto
profano burattino
nato dallo stesso stampo;
cosa mi manca?
cosa distingue il
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Vergognati della tua nuova offerta
sonda i miseri attimi senza passione
rendi vana ogni sentenza
cogli l'ironia che rovescia l'onda
chiama a gran voce la moda
col tuo precario sintomo borderline
ho bisogno di sentire la tua pietà
farsi
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Sono un poeta della nuova leva
ed ho capito e nel cervello sento
che quel bello che la poesia eleva
non è la forza, no, del sentimento.
Quel che rende la mia poesia grandiosa
sono i commenti tanti dei lettori
che me ne fanno giornalmente a
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Siamo i poeti d'oggi, quelli nuovi
che finalmente sanno far poesia,
è tempo che quest'arte si rinnovi,
la forma antica la togliamo via.
Facciamo spezzatino della prosa
e a capo andiamo quando a noi ci pare,
è ormai finito il tempo
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Nei siti letterari ce n'è gente
che crede di poesia essere essenza
e aspettano soltanto riverenza
guardando su se stessi solamente.
Pensano d'esser vati di poesia
e per tutti apparir meravigliosi
senza che alcuno dir contrario osi
ed
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Nostalgia è l’armonia all’infausto mio sentire
che suon di ballata è ancora anima ribelle
Danzanti i pensieri sulle strade del martirio
polvere s’alza sul ciglio del cammino
alle sorgenti lacrime
di metropoli insanguinate
Mio come sempre sulla
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I controllori sono pronti e attenti
a controllare, compito apprezzato,
e lo fanno con spirito di corpo...
grande baldanza e forte è la passione.
Di ogni società in tutti i campi
vedono giusto il vizio dando d'ascia
ed il colpito
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Non m’accorgo se
è sera o luce ancora
vivo lontana e terra non conosco.
Spalanco al sole le porte
ma il sole l’ho lasciato nella mia Isola
più ad essa non appartengo
dentro la sento
ma non mi riconosce.
Nomade son io non ho
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Partono i sogni verso l'infinito,
volano le speranze verso il cielo,
le illusioni per tutti sono un mito
che avvolgono il cervello come un telo.
Un caldo telo che ben ti protegge
per i fulmini veri della vita
contro i quali non c'è nulla
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| Su un carro vide, frale bimba inerme
un traboccar d'agnelli e di lamenti.
Al babbo chiese: “Dove portan quelli?
Ei dritto, senza orpelli, fé: “Al macello" ...
Per sé aver carne rifiutò per anni.
finché amnesia
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Scava a mai nude tra sassi di macerie,
tra fiumi di fango, scava nell’antro
della miseria nera, dove rifugge la luce
dove non è mai primavera.
Scava tra rughe d’anima, annientata
dall’indifferenza, dal male del mondo
dall’incoerenza,
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| Nel mio mondo mi sento ancor rinchiuso
nella mia mente c'è disordine e speranza
voglio sfogarmi ma non
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| Morti
in mare
innocenti senza scelta
immaginando niente
a quattro anni
cosa puoi immaginare
ti affidi alle mani sicure
di un padre di una madre
acqua e terra pari sono
si chiama futuro
una parola poco metabolizzata
i cuccioli di uomo si
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| Di notte muoio svegliando
le tenebre
muoio anche di giorno
collaborando col sole.
Mi cinge il dolore
più la presa non molla.
Esistere, esistere anche nel vuoto
ma la vita non ti accetta.
La maschera non puoi deporre
in questa
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Corrono giorni neri e la cronaca
dice di cedri e cariati larici
rifugi di bruchi efferati
che divelgono verde beltà.
Corrono giorni scabri ed un becero
motivo smuove i ferventi vicoli
dell'urbe allumata e laddove
il gran sogno
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Non sarò l'essere
facile da domare
il puledro pronto
a girare nel recinto
non voglio padroni
in me scorre sangue selvaggio
non mi metterete le briglie
in ogni caso strapperei le redini
nessun sperone colpirà i miei fianchi
scuoto
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Sabyr |
28/11/2015 09:09 | 793 |
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Non canterò canzoni per la pace
come fanno i poeti con fervore,
la speranza sotto le scarpe giace
e resto solo uno strimpellatore.
Io suonerò distratto e senza amore
canzonette leggere, mentre tace
ogni fiducia spenta dentro al
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I falsi profeti
hanno colpito la musica
nelle sue note più vibranti.
La libertà
si espande nell’area surreale
dei bistrot parigini.
La musica
non è la creatura del diavolo
ma la sinfonia dell’anima.
Intima percezione
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Quando confonderai le albe coi tramonti
e non saprai che giorno è oggi, né l’ora,
quando dimenticherai cosa stai facendo
e non ricorderai più il suo volto,
quando ti cadrà il tetto sulla testa
e non capirai se rotto, è il tetto o la tua testa,
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Parole sporche ho urlato come pietre scagliate in acqua,
dita racchiuse in un pugno stringono se stesse.
Denti digrignano la rabbia che c'è in me,
cuore sfiancato da un'attesa infinita, senza tregua.
Occhi bramosi di vedere una meta che mai
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890 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 191 al n° 220.
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