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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’964Autori attivi: 7’475
Gli ultimi 5 iscritti: Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum - Daniele Alimonda - Gaetano J |
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Le 37728 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Croce subita...
battuta a terra...
un altare lontano,
mano al petto,
un pane troppo amaro da mangiare...
No!
Non è più tempo!
Non voglio più ginocchia livide,
troppo peso a chinare la testa...
No!
Sono figlia
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Gioisce il mio ardire
scrutando questa cupola cosparsa di stelle
laddove irradia
questo memorabile dì.
Lungo queste coste
che intridono le nostre anime
accartocciando quest’amore
con l’integrità delle stelle.
Una gioia
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Ecco l'alba
che baci mi porta,
la via è aperta
e vengo da te,
non sono più solo
l'estate è con me,
tu ridi, sei calda,
sei come un temporale,
mi ami e ti doni
come una pioggia,
simile ad un vento,
liscia come
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Sei l'abbaglio impossibile
quel flash improvviso
che colpisce e quasi ferisce
i miei occhi
sei come luce per una falena
mi attiri verso il tuo fuoco
già quasi mi tocchi
gioco rischioso
potrei illuminarmi
o anche morirne
stai
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Sabyr |
21/01/2016 17:10 | 1800 |
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Viviamo, cibiamoci (scodinzolanti) di naturalistica vezzosità,
come cuccioli di cane, nel passibile latrato di un'esagerazione.
Concediamoci nella nostra esistenza in un prolisso atto
di terapeutica collisione animalesca.
Le nostre alme
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Disarmata ai tuoi occhi
il cuore spoglio depongo
giunge l’alba dipinta di porpora
M’innalzo
non risponde lo spirito
scivolo ove il silenzio stordisce
ancora sole
sempre fra le nuvole
Tempra la preghiera mi dona
vuoto attorno
solamente
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Sono voci
voci che si celano tra mille sguardi,
anelano al mistico respiro
e dal silenzio sibilano d'un fiato.
Sono voci che amplificano l'eterno
lo portano a divenir tutto d'immenso,
negli occhi tremano lucenti lacrime
aspettando il
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Scende silente l'ombra della sera
nei vicoli solinghi del paese
e nelle vie della città assiepata
di gente dal gran disio di perenne
giovinezza. Spande la bianca luna
il suo chiaror coi luminosi raggi,
allietando tuguri e
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- Ti ho visto di nascosto
tra un dipinto e un caffè.-
E passeggio e respiro
aria tra le note
di strade rivisitate
e tra le pareti
e gli occhi grandi
di un murales.
- Ti ho visto di nascosto,
ti ho immaginato,
eri tu
lì
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| Quando il popolo è distratto
la politica tende solo al potere,
Non rispetta alcun contratto
per lo scranno pronti a tradire.
La propaganda di nobili ideali,
serve solo ad irretire consensi,
promesse impossibili e plateali
hanno il fine di lauti
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L’alba di quel domani giunge, cinge il petto
traccia linee indivisibili e legate nel tempo,
su quei momenti che inesorabilmente passano
lasciandosi cullare dalle folate di vento.
Gli inumiditi occhi osservano le fuggenti ore
le lancette che
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Ô Éos,
Déesse de l'Aube,
sœur de Séléné
et d'Hélios,
souvent mes pensées
vont à Éros
Dieu de l'Amour
et fils de la Nuit.
Comme Sapho,
je me pleure de lui
et
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Stelle perverse brillate senza posa
in questo cielo di nero catrame,
che inutile pretesa credere d' illuminare,
con il vostro scintillio, quest' anima,
essa
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| Eccoli lì
visi tristi, occhi cupi, testa bassa...
Non più battiti nei loro cuori.
Han perso speranza in là fuori.
Ansimano, camminano, vagano,
senza una meta,
con indosso un'armatura, sottile,
come uno strato di
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| Sereno è l'alto cielo
e fa suo il mio spirito
che naviga in una valanga
di vive contraddizioni.
L'anima mia se ne sta
a vagare in remote storie
e si stancano sempre più
i nulli passi, del tempo figli.
E sopra, sopra il tutto
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| Imbrunire d’inverno
lo sguardo sfiora delicato
l’ombra di uno stanco pomeriggio
disteso sopra le colline senesi
bellezza
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| la mia essenza
si specchia
nel bianco di cieli anteriori
dove
a iniziare voli
in un battere d’ali fuggono
piccole morti
e ad abbracciare il sereno
quel
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| La strada è un nastro lucido,
batte la pioggia, sferza il vento i rami degli alberi spogli.
Anche la povertà,
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L’ultimo sguardo me l’hai regalato,
da una lettiga del pronto soccorso.
In una muta sala d’attesa relegato
fissavo con ansia una porta chiusa
Davanti a Cristo mi inginocchiai,
supplicando avere buone notizie;
col cuore in preghiera lo invocai
in
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Quanto è amaro
il cammino.
Non vedo più
il ritorno d’una rondine,
non sento più
lo stridio nel suo cielo.
Non è come un tempo.
La primavera,
anch’essa un ricordo.
Mi sono persa,
forse
mai ritrovata
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Occhi sognati
occhi d’amore
bruni desideri
di tenerezze
di umani silenzi
e di parole.
Sotto il manto corvino
dei capelli
il tuo chiaro cuore distilla
limpide gocce di rugiada
come l’erba del mattino
a primavera.
Il tuo corpo
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Quel che conti sulle dita della mano
son pensieri, dolori, gioie o semplici emozioni,
stringono, fanno a pugni, in silenzio ti accarezzano.
Son falangi che ti toccano fin laggiù nell'universo
poi disprezzano, uccidono, t'amano e
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Qui, dove sono adesso, senza pensare al ritorno
t’amo ancora nella tua miseria
che triste mi ripudia.
E nelle tue parole che mi uccidono,
come nella tua rabbia che non si cheta io ti amo.
Nelle tue lacrime
e nel tuo dolore mi distruggo
pensando
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Ora che questo giorno
non è più lo stesso,
e distrattamente fugge via,
non mi farò prendere
dalla notte che a volte ti rapisce
e non ti fa tornare indietro.
Quello che non si ama
non mi interessa,
per questo
ancora ti
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È perché le lacrime di un bimbo
sono come la lastra di ghiaccio
sulla strada.
La neve penetra la pelle dei passanti
sotto l’indifferenza di una luna
tormentata dalla pigrizia.
È perché – ti ho visto –
lacrime
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Tu che scivoli,
tra fantasie vergini,
tu che vaghi,
nel subconscio dei miei occhi,
tu che scivoli,
tra i profumi più intensi.
Che mi colpiscono il volto,
come schiaffi di petali
quando si rischia d'annegare
nelle fiabe.
Tra i fuochi
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Coraggio! Stringimi, saziami follemente a me,
con manovrato, mio acume come teletrasportato in te.
Sei la mia fiamma inesorabilmente coadiuvata dalla mia calcata
smania di farti intercalare dalle mie persistenti braccia,
a ciò paradossali,
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Adolescenza galoppa la notte in cieli stellati,
il capo sul cuscino osserva la volta, lasciando
aperta la porta a sogno proibito.
Fluttua nell’aria come fosse in groppa
ad un destriero, chiude i pugni, imprigiona
la vita, sogna ad occhi aperti
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| E poi è finito.
Finito il mio stare immobile
su giudizi che non mi appartengono
[rispolverati da troppo lontano]
finito credere che il mito esista ancora
due palmi al di sopra degli occhi
senza inseguire un termine di paragone
del
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| Girano il capo all’unisono
timore e speranza, identici sguardi
orecchie e camminata si sono adeguate
stare insieme li ha resi simili.
Corpi in equilibrio nel comprendersi
hanno scambiato parti d'una stessa impalcatura
fame d’amore, fondamenta
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37728 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 9961 al n° 9990.
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