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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’956Autori attivi: 7’476
Gli ultimi 5 iscritti: Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum - Daniele Alimonda - Gaetano J |
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Le 37728 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Ascolto i violini
delle chiome dei faggi,
mi rubano i versi
che coprivo di fiori
una sciarpa di cielo
li copre e li adora,
sonnecchiano un po'
poi dondolano nel verde.
Onde di profumi
si stendono sui capelli,
mi sento leggero
sul tappetto
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Dichiaro al tramonto il tuo amore
mentre mi accordo con le cicale
e assaggio un po' del tuo respiro
sul collo violato arranco
sulle tue gambe intono
un gemito chiaro ed un altro passo
mi avvicina alla mia fonte
con la lingua caccio - tingo
ti
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Scelgo la rosa più bella della
mia memoria, per non morire
dentro amare delusioni.
Ho affidato a quel colore
l’unica vera storia, del primo
sogno, vissuto sulla scia del
primo amore.
Era il nostro segreto l’aspettarsi
un intreccio
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Il sole destò i semi dal greve sonno
là dove crebbero vite nuove
inebriate e semplici.
Così gli amori cerei
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Sono parole scritte
in un cielo vuoto
di nuvole
dove aleggia
un respiro di vento
che le porta lontano
oltre l'orizzonte infinito.
Saranno le gocce di rugiada,
che scacceranno il vento,
a riportarle
su questo foglio bianco,
dove
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Pioggia di papaveri e paglia,
sulle tempie del tempo assopito,
tra la noia, di poco apre le ciglia,
dal dipinto che sua moglie,
la megera cieca, la sorte,
gli svela.
Tra tempere, pennellate ed acquerelli,
una bambina di luna la carne,
di luce
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Ci sono dei poeti così bravi
che appena han pubblicato una poesia
si trovano cinquanta e più letture
anche senza commenti oppur bacheche.
E appena son passate un paio d'ore
han superato quota centottanta
e proseguono indomiti il
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| Vorrei essere Sole per un attimo
a scaldare cuori di naviganti fanciulli
che a piedi nudi affondano
sui sentieri di una valle senza fiori
Per un attimo vorrei essere mare piatto
per ingoiare la luna calante
e illuminare gli abissi agli angeli
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| Non riesco ad agganciare
quei versi che il cielo
semina nella mia valle,
una leggera brezza,
nel verde degli ulivi,
li fa girare con la storia
della mia amata terra.
Se non li fermo oggi
saranno fiori domani,
perché abbellire
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Era così dolce destarsi al refolo
di vento, con il pensiero di te
che mi accompagnava nel silenzio.
Non sono certa che il tarlo del
dubbio, non torni senza essere
invocato, nella malinconia che
prende forma.
Ma il sogno di te
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| Bramosia
che scioglie
le trecce
su candide spalle
volli la quiete
dopo
con avidità
e cessò
il tumulto
sedato
spento
desiderio
che appaga
la voluttà
in un attimo
ebbi la pace
infine
e sognai
gemiti riflessi
in
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Vorrei diventare invisibile
come il vento che scompigliava
i tuoi lunghi capelli bianchi.
Vorrei diventare immortale
come le minuscole rughe
scolpite sul tuo viso sofferto.
Vorrei diventare sublime
come l’aria che accarezzava
la tua pelle
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Bevo in palmo di mano desideri
nascosti in sogni scomposti, catturo
istanti di notti silenti, colmandole
di dolci note, in melodie nascenti.
Cammino lungo fianchi scoscesi di
pensieri sospesi, rimasti incagliati
su orli di realtà
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Paradossale o da metropolitana storia,
sei negli occhi di una volpe,
nelle gesta d'una faina.
Sei bricconcella negli atti d'un fanciullo,
sei pur contrariamente molteplice
e da sgomento, nelle pupille vezzose,
(squinternate di malvagia
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| Occhiuto indagator sofisticato
ch'oltre l’usata soglia svela arcano
lesioni ricercando ovver bubboni
ripresi in ciclo chiuso e messi in chiaro.
È un ricercar nel risalir l’uscita
inverso al senso che suol far rifiuto,
un perscrutare lungo
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| Quando sol della fame c'era... il vizio
non trovavi in commercio cose strane,
ma oggi posso togliermi lo sfizio
di acquistare delizie... oltre che il pane.
Ho comprato una radio di gran prezzo
che appena accesa voce fa ascoltare
che dice: “Sono
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Avevo deposto il mio cuore
dentro un'urna di ghiaccio senza
guardare tramonti e albe di sole.
Avevo gettato le chiavi in un
luogo segreto, e più non vedevo
lo scorrere delle stagioni.
Come tronco di albero che non
metteva germogli,
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| Ruberò un tramonto una di queste sere
e lo lancerò nel vento oltre le frontiere
al di là d’ogni vera sensazione di vita
a sconfinare dentro l’irrealtà infinita
non aspetterò che giunga buio tenebroso
aprirò
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| Coriandoli di luce
le tue parole mi donano
nella notte nera
mentre mi sussurri
le attese frasi dell'amore.
Non dormo ma colgo
a piene mani
quei cerchi inatesi
che il cielo lascia cadere
per chi li sa cogliere.
Abbracciati l'un l'altro
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| Vuoi questo e quello
del tuo scontento
degli altri invidioso
incline al morso
di chi ti ha
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| fine del giorno
inargentata sul mare
-negli ultimi guizzi
di luce palpita
il cuore delle barche
e la vita? si perpetua
-la vita non può morire
impregnata fin nel verde
dei frondosi rami
casa degli uccelli
la casa è il secondo
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Ho aperto le mie braccia a salutare il giorno
ho spalancato la finestra al sole d’aprile
ho immerso le mie mani in acqua di fonte
ho teso l’orecchio al sibilo del vento
Estasiato ho mirato un cielo stellato
e l’argentea luna spargere luce su valli
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T'ho chiesto forse d'illuminar il mio viso?
Dimmi Sole,
rispondi a questa banal domanda!
Tu immobile
e noi tutti a girare intorno...
Maledetto vanitoso!
Guarda i miei fratelli
ruotano, altezzosi, oziano.
Osserva Venere,
imbevuta
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| Rose di maggio
di una bellezza imbattibile
che abbracciano
verso dopo verso,
rose di maggio
che solfeggiano il tuo cuore
in ritmo d’arpa
e gioia d’oro
che colora il liquore di vita
tra fiori di margherita ...
rose di maggio
all'angolo
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I tempi avversi, gli avversi luoghi,
gli ameni colli, ed io, ancora io,
tra i campi dei poderi di madonna solitudine.
E le scarpinate, e quelle voci frastornate,
le malmenate carni e le dilaniate storie erranti
di pastori, di dottori, degli stupidi.
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Lasciami andare ora
il mio cuore appartiene
alla notte
al quieto silenzio
che precede l'oblio
ed a un voto segreto
un muto patto
stipulato con il cielo
per la mia ascesa
ho promesso di svanire
senza rimpianti
di spirare
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Sabyr |
22/04/2016 14:43 | 1918 |
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| Quer sono de richiamo a via Lentini
però io l’ho da dì, ch’è assai sgraziato,
ma quella voce che che a pregà ce invita,
è qui sortanto un nastro registrato.
Si la discerni bene è Avemaria,
ma stona, e
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| Tu piangi terra mia!
Soffri, il deturpo non ti appartiene,
la rovina mai vorresti del Creato
eppur osservi incredula le continue arene,
all'affaccio d’un gioiello sbiadito, usurpato,
sfigurato dalla ingiustizia immonda.
A che serve lo scaldare
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| Chi non conosce tristezza
non conosce felicità,
solo latta,
venduta come fosse oro
ed indossata come gioiello.
Chi non ha visto tempeste,
uragani,
guerre,
non gioirà mai vedendo natura sgorgare
dai crateri delle granate,
e vita
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| Così mi trovai
in un campo dorato
il vento correva
tutto ad un fiato
le nuvole spremute
come limoni
non v'erano santi
e neppure padroni
ma quale il mio posto
qualcuno può tradire
cercavo cose nell'avvenire
forse un futuro
e'
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