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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 37758 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Ho perso nella gola
il fiato,
perché non digerisco la gente
e un cd masterizzato
dove tira o va
mi annoio,
non
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Vondur |
10/10/2012 21:53 | 3698 |
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Musicista immenso
fu 'l Cigno di Busseto!
Ancor grande consenso
ottien suo Rigoletto,
Traviata e Trovatore.
E' questa trilogia
che gli mise l'ale
anche se 'n compagnia
di Wagner: un rivale,
pure di gran "spessore".
Barezzi, il
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Attraversa il cielo
il bianco gregge;
dall'invisibile sospinto
cavalca paesi
senza scia.
Nella purezza sua
mi perdo e
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Ricordando l'ieri sulle candide pagine dell'oggi
scrivo il sospiro con cui nell'attraversare il mondo
ho chiamato sorelle le stagioni.
Ero fragile quanto forte
quando la porta del destino si era aperta in tante altre
sconosciute vie sfilanti nei
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Luce ed ombra simbiosi in danza che
coinvolge, assorbe essenza di energia
universale, magico incantesimo ancestrale,
In
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spesso ti penso
sento la tua voce
mi giro
ma non ti vedo
non ho corrispondenze nel
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| Son sicuro,
che scivolavano le menti
recintate da sole spine ferrose
nelle opposte fazioni
tra la caligine in caduta
mentre ogni fiocco ardito
di grigia umanità,
si poggiava sui selciati
con lieve leggerezza,
quasi fosse un
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EnzoL |
10/10/2012 19:27 | 1781 |
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Ho scalato a mani
nude pareti aride
della vita
mentre un destino
avverso mi scorreva
tra le dita
scivolar tra le lacrime
in un altalenante salita,
solo appigli inerti
sapevan trovar le mie membra
*
ancor attendo
una fulgida luce
per
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Cosa accadrà un domani
a questo immenso di campi
che ancor non son violati dalle case
basta un futile silenzio
che non si lascia imprigionare
ne in una foto
ne in una pennellata di pensieri.
Vivere tra i germogli
di una natura che
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| Verrà giorno che il sole
stingerà i colori,
verrà giorno che il vento
distaccherà l’ultima
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Al tramonto oh sole tu ancor abbagli
nel calar lentamente alla ognun vista,
lasci traccia dell’anima ch’or s’è desta,
il mare in spuma ... d’arancio intagli.
T’osserva dal patio in eleganza
d’umile casa sulla riva dei pensieri,
lei, la
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Non era un gioco come appariva
ma solo un miraggio...
strana chimera
o scogliera da sfregio
che emergeva e attirava
in quel mar vagheggiato
dove frangeva quell'ira a schianto...
e dove il lido tormentato
soccombeva nella schiuma...
piombo...
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Vivì |
10/10/2012 11:29| 3279 |
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A ben guardarti, non è certo una conquista
ti é naturale
muovere appena in su le sopracciglia
per dare ancor più luce dentro agli occhi
scuri, come non si dovrebbe avere
con il colore chiaro e dolce che sovrasta
Ma il verde o
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*
ha preso il passo alla sveglia
rintocca a pause fisse, se la ride
si beffa dei miei nodi dolci
puerili calli
e cosa tormentano (ancora) queste mura?
non hanno ambito abbastanza?
Loro! malafede di nudo, eppure
intatte - nessun punto o
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Solenni
in un prato da pur tiepido autunno
già quasi stremato,
perplesse
osservate fluire la vita
infinita corrente a voi insensata.
Luce radente di inizio del giorno
rileva le masse
austere e rocciose
del corpo immutato scavato
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Bugiarda la parola
e insufficiente
lei non sa dire quanto t'amo
o cara
La cerco generosa
invece è avara
perché non mi accontenta facilmente.
Vecchio poeta
inquieto e balbuziente
titolare d'un'anima corsara
scrivi un
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Sprazzi inattesi
di fredda rugiada
l’anima han dipinto
del verde campo
figlio prediletto
dell’amata natura.
L’estate si spegne
con dolcezza
mentre
un furtivo sole
ruba le gocce
dal viso delle foglie.
Con argentei ricami
presto
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Ecco ci sei
io ti sento
ci sono dei cristalli
trasparenti cristalli sulla mia pelle
Eccoti dipingimi
la mia pelle è la tua tela
pitturami con colori di foglie
con sfumature di sabbia
Cristallino
è così
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Nel deserto, rosa, in piena aridità
tu mi sorprendi coi tuoi spenti colori
poiché sei sempre piena di tanta beltà
'nostante i diurni alti calori
e tutte le notti a basse temperature
rimani naturalmente sempre bella
con le tue
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Quando le feste
erano gemma d’un bambino
di strenne e commensali
di riverberi accesi
fino a tarda sera
sorrisi e tombolate
repentini abbracci
stropicciano la memoria
che ancor si culla.
Le stelle sorgevano
a rintoccar le ore
nella luce
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Non ho più carezze
da regalarti
i miei occhi
son freddi oceani,
in cui annega
ogni tenerezza
le mie labbra
sembran mute,
assenti son le note
di dolcezza
son fiume che scorre
apatico e spento
l'anima mia
è un greto
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Cadon gocce
su labbra
scolorite
di un corpo
esaurito
da velenosi
amori,
consumato
da quadri
color assenzio
dolce
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Nei frammenti dell'inconscio
l'eco di lacrime richiama gli angeli
e negli intrecci di confuse parole
che nella preghiera si slegano
riunisco ME
sconfiggo inutili silenzi lasciando nuda la voce
e nell'errore non mi annego
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Si spezzò la linea del tramonto
e caddi insieme agli angeli,
verdi conigli forgiavano anelli
e fiaccole spente illuminavano il sentiero
trovai molti me ma nessun me mi trovò
rimasi solo nei frammenti di una vita
che liscia scorre
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| Bolle di sapone le tue parole,
bolle del niente che mi hai donato,
il vuoto ha aleggiato su di noi
un vuoto impreziosito,
al tuo servizio abdicato.
Un castello di sabbia depredato
da esseri deformi,
e streghe e arpie,
questo era il tuo amore,
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| Tratteggi di desideri,
ti ritrovi
a prepar la valigia,
seguendo l'antico detto,
nella vita mai spento
d'irreale compressione
d'invisibile e luminoso
vento.
Ragion pratica
enuncia
la sol'mia conoscenza
non vada protetta
in taluna
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Vorrei andare lontano
in quel cielo che ho messo da parte ieri
quando camminavo
nelle strade abbandonate da un pensiero
senza voce
sordo e cieco di ragioni
Non so più chi sono
un'estranea in questa pelle che mi deforma le vene
e se
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solitario volo
nel silenzio intorno
senza urli e sussurri
sogni e desii
trovan
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a lezione di piano
sui trampoli per essere notate
le nottate disegnano
le virgole
hanno quel non so che
due punti e a capo
troppo abusato l'incedere del passo
e del vissuto rimane
il buio in una stanza
fuori la distanza fra uno scalino e
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37758 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 19771 al n° 19800.
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