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Le 37755 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Due cravatte
vissero nel mondo infranto
come fosse un cappio al collo
perché la gente non chiude gli occhi
anzi, li apre ancor più
e giudica amaramente.
E negare l’evidenza
non possono far altro
quanto bella sarebbe
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| Con la dolce coperta piccina
ci copriremo le paure
Poche e solidali carezze
bastano, a sollevarci in un sorriso
ma è degli occhi che implorano
che necessita il mondo
come fosse un sasso sporco
coperto dalle acque,
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EnzoL |
15/11/2012 18:46 | 3100 |
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Un minuto spiraglio,
una linea sottile,
rompe il buio più fitto,
dando luce d'intorno.
Non so dire che sia,
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In questa notte senza noi
la luna non illumina
Muta
piange silente le sorelle stelle
spente, incredule
Il sole quest'oggi
non scalda
un grigiore avvolge i raggi
frammenti di cielo
han perso l'azzurro
Il tuo Niente?
tutto per
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è ora!
l’ultimo dito sui bottoni
la parola
bizzarro il tempo: si prese gioco delle forme
dei vestiti le foto
le calze: scivolate fuori sotto i limoni
non un guitto e va bene così ché non è tutto
infila la cruna s’alza
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Mi guardi con occhi sinceri,
non c'è senso non c'è illusione,
soltanto un silenzio, che vive nel
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Brama la mia pelle
il piacere delle tue mani,
tra dolci dune
e intime profondità
freme il mio istinto,
ed è dannatamente incandescente
il fervor che mi brucia dentro
Non oso fermar la passione
s'infiammano i sensi
con felpati
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| si!
forse ci siamo perduti cercando
Zenit o Nadir
non importa dove e quando
forse ci siamo accorti
che non è solo improvvisare
che riflettere a volte serve
come le braccia forti per dissodare
come la breccia che apre il cuore
a cuore
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| Vivo nell'alba
che non sa svegliarsi,
che rovista nell'uomo
appena questo apre gli occhi
e non distinguo la luce
dal buio mattutino.
Un silenzio spettrale
mi gela l'anima
quando questa
si stava sciogliendo
aspettando la campana.
Lontana
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| Perla, di sogni infranti
ti sei cibata e di tristi colori
autunnali che come glicine
hanno ricoperto il ritmico pulsare
del cuore.
Ora splendi di lattee promesse
di stelle commosse dalle tue
vermiglianti terre selvagge
odoranti di arcobaleni e
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Infiniti alianti
aironi volavan nell’aere del mattino
campane cantavan l’immenso
anni di fanciul vivaci
tra sfiorate nubi
con le flebili ali smosse.
Volavan nell’aere del mattino
leggere piume silenti
come uccelli nel migrar perenne
nel ciel
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Curva
il dolore
piega il volto
e distillano i palmi
- un bracciante che apre il solco -
così scavo varchi nel
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Un pezzo di cielo sereno
e tante nubi intorno
Questi sono i tuoi occhi
Li vedo trasformarsi
in un continuo cambiare del tuo umore
Oscurarsi od annebbiarsi
oppure illuminarsi
seguendo il variare del battito del tuo cuore
Quegli occhi che
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Desiderio del Poeta
era di poter parlare
a "quei due che insieme vanno",
così leggeri da non faticare.
L'amor che in vita li portò a morire,
li fa, insieme, ancor andare.
"Quali colombe dal disio
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duole qualcosa
per distrazione passa avanti - stringe
un gesto fra tanti caduto al destino
s'è fermato il semaforo grigio della città
la gazza ladra - eccesso di una sera in salita
riporta piccoli fiori luminosi
non oso chiedere
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L'anima nuda di fronte allo specchio
Senza più nome,
Né volto, né colore
Il buio pugnala la luce alle spalle
Cocci di vita in un nulla infinito
Come pezzi di un puzzle mai finito
Come stormi di uccelli
Che volan senza
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due passi avanti
e dell'incontro il vuoto
cercano riparo alianti
voliamo
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Scendere scale d'oblio ormai usurate,
impolverate da ricordi velati in balze
d'organza tarlata, svestire pensieri
ribelli da inutili orpelli .
Impedire a false identità di assaporare
in spicchi acidi, spiacevoli
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| La felicità è un attimo
è nel tempo delle bambole da pettinare
in un giro di giostra
nello zucchero filato
Il tempo di leccarsi le dita ed è gia svanita!
La felicità è come fresca rugiada
che presto
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Anna62 |
14/11/2012 00:23 | 1463 |
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Un sorriso su un volto
tregua a momenti di stenti
fradice ore perdute su un calesse
estenuante viaggio di metropoli
luci che si accendono e poi
planano nel vespro
oblio di una notte affranta.
Un sorriso su un volto
trovata constatazione
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Riconosco,
come un cieco
la mia anima,
ne tocco le forme.
Accarezzo gli strappi
E le ferite infette
Mai curate
E so,
dove cercare le sue cicatrici.
Riconosco i solchi
Dei suoi piedi
Testardi
Sulle stesse strade
Infuocate,
e la
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respiro che non sosta in angoli
muta pendenza
attende piedi
sposta argini come foglie al vento
andremo a cercare parole di luna e sole
- così vicine da non potersi guardare - estreme da non sembrare
abbiamo sbagliato metodo: doveva
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| Ho respinto il vento
che sferza tra i capelli
e la pioggia
ferirmi nel silenzio.
E’ senza respiro l’ombra,
al sorgere
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| Semi_flessi gli sproloqui degli astanti
son come incarnati lunari crateri
sferiche funivie ligie di batteri,
in giugulari faringee arrotature
equazioni metafisiche irrisorie
c'osteggiano le derive di continenti
enormi smisurate, misure
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EnzoL |
13/11/2012 19:28 | 1796 |
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Un fragoroso suono
dentro madreperlaceo involucro
riverbera il mio cuore
in un brivido acuto di sopita passione.
La calda luce d’immenso bene
appare d’improvviso nel fulgore
di un tempo impietrito
là dove il mare ancora luccica
i palpiti
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Limitar
dei passi
con finta indifferenza
m’inseguono
note ombre ad ostacoli.
Vaganti
ora
le scopro.
Sono avanti quei muri
ove pretendo
tutto avvenga.
D’intrepido avanzare
sei nell’angolo
alla fine
del corso chiuso.
Sei uguale
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All’ improvviso un lampo
e poi un tuono
spezzano il buio ed il silenzio
di questa scura notte
Infine uno scroscio di
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Isomorfi attimi sognati
ma nascosti anche al signore
si fissano al di sopra delle palpebre
in un lapalissiano sentire
che ai più è vicino,
ora capisco
che lo stormire degli alberelli
e le favole che fanno capolino
nei ruscelli non
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Ti sussurrerò un bacio
tra le braccia smarrito
lo farò piano, con dolcezza,
e racconterò ancora al diario
di te, di
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37755 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 19381 al n° 19410.
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