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Le 37753 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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| Come un ramo deluso
scevro dalle foglie
a gridar d'odio sulla neve
rimane scalzo il mio dolore
Lontani, sono i tripudi
nefasti gli orpelli dei giochi.
Il trastullo avvenente
dei tuoi palmi venerati
ormai amaro veleno distillato
Cosa
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EnzoL |
06/01/2013 19:15 | 4525 |
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| Ruvide, di un passo,
come piedi rivestiti di conchiglie
pronti a camminare, su,
per i ponti tra le invisibili luci,
e nebbia che mi porti messaggi dal mare,
dal tuo mare.
Sei ancora immobile,
sul mio letto,
come una madre che non ha versi per
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Stellati barlumi
migran solinghi
obliando in quest'occhi
il tralucere notturno
Un'illune gangrena
stormisce
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Voce si sente mite
Calde parole aperte
Angelico canto
Soffre affranto
Guida celeste
L ‘essenza investe
Grazia divina
Che si vicina
Dono immenso
Che ha odore di incenso
Colmo cuore
Sente dolore
Chiede aiuto
Per chi si è perduta
E con
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cosa dice il testo nel contesto?
e quando Shakespeare distillava atti in un pub del centro
Dickens ne amava il pizzo o il lazzo
trastullando la mente?
erano avvezzi i bicchieri a ripiegare altrove
versando contenuti a discernimento?
saranno stati
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La sabbia del tempo
scivola tra i capelli
rendendo d'argento
nell'attimo il pensiero
e mentre scorre
al fine
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Nell’ombra del nostro lampione
ascoltiamo le rime di una poesia
adagiati su una panchina
con il tuo odore e i nostri ricordi
Sentire le voci delle nonne
e il botto di una bottiglia
la gioia di un bimbo
e l’animo privo di malizia
Immaginare un
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Garantisco a me stesso
la luce nella notte
così il salto degli ostacoli
non mi fa paura
e l'amara canzone del tempo
non mi frena, né mi distoglie.
La mente rauca
per mano mi tiene
e con me viene
dove altri non sono
traguardo
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Sette rose rosse
bussano alla tua porta:
è il far del giorno.
Se potessi scegliere
recupererei il tramonto:
lo imbottiglierei.
In un cinema di periferia
incalzano vicinanze di poltrona:
ci si sdraia a leggere i titoli di coda
la prima
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Se potessi entrare nel cervello
degli uomini che camminano,
di tutte le donne che incontro
e cancellare là ogni forma di paura
per far posto a sconosciuti semi
che la speranza ha in sé,
allora potrei dirmi in cuor mio:
la mia vita non
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Oggi è un giorno che si scrive a caso
perché da molto non scrive più
è come cancellare al volo
i suoi ricordi,
questa sera dal balcone piove
e poco importa sai perchè...
mal che vada,
ci pensa il sole!
...la
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C’è uno strano silenzio
in questa stanza, dove ti
attendo e penso alle parole
che dirai.
Risorgeranno dal lontano
luogo, gli abbracci che ci
univano, facendoci vibrare.
La rosa, dentro il vaso di
cristallo è pronta anche lei
a
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| Quasi li ricordo,
quei fremiti dolciastri
Quei cimeli ormai sbiaditi
in una nenia senza tempo
Piccoli cenni verticali sfuggiti
a leggiadre sinfonie
d'amore materno
Che d'occhi ingenui e cuori
non v'è più traccia
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EnzoL |
05/01/2013 16:05 | 2163 |
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oh se potessi
uscire da qui
ma intendo da qui: le viscere contorte
soffrono l’inutile ritorno di bile
me ne andrei
anche dall’estasi del respiro
sospendendomi un attimo o tutto il tempo del mondo
ma poi...
poi, certo avrei da scegliere
la
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Mormora il cielo ... la mia cecità
Mentre avviluppato nel regno
Di un freddo distacco
Cerco di raccattare
illusori sprazzi di felicità.
Ah se potessi! Getterei via
dall’alto del mio tempio
le sontuose vesti
della mia
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Ti accorgerai all'alba del tuo silenzio
di quanto questa notte sarà pelle di un profumo
che solo il sangue di passione può scorrere nei versi del cuore
l'eco di stelle sarà canzone
in serenate di lune nella luce dei miei
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Soffice e tiepida
la tua mano sul cuore
mi scioglie in canto
l'irto dell'atesa.
Salgo con te
sui lacci del vento
fin là dove
l'anima mia esplode.
A due misure dall'infinito
le nostre mani stendono
le foglie del
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Sorridi al nero dei giorni
che imprime volte sugli sguardi
persi in quelle bolle ristagnati
di pallide riverenze
del tutto va bene.
Tutto va bene!
perché altrimenti ti tirano su il morale...
e fa male più di un’ispezione
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scorrendo il dito
dove andiamo amore?
il cielo non è parsimonioso
l'ombra
risolve nel silenzio
muovendo al salice radice
-un dolore che fatica-
che facciamo amore?
agli albori di questa mattanza
luoghi senza pozze - impossibili di
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Scia leggera sulla neve
e cristalli di ghiaccio
s'alzano al cielo
corre sulla neve
la principessa di cristallo
e dipinge ali bianche
sulla roccia.
Che nome hai
principessa di cristallo?
Che filo di luce
filtra dai tuoi occhiali
nei
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| Pallidi versi indissolubili
colorano il viso roseo
dell’innata tua timidezza
Volteggia come un falco
la nostra amata giovinezza
e nell’aria fresca vibra
la tua ingenua fanciullezza
Anni di passione e amore
a suggellare ciò che non
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adoro gli applausi
compagnia felice
divo eccelso
estasi
pubblico in delirio
tragedia greca
epiteto
arsi
miele
marmellata
melassa
applausi
musica dell stelle
cade la neve
befana carbone
scopa della nonna
transgenico
io sul
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Dicono che i sogni svaniscono all'alba
eppure sono passati attimi, ore, cieli
e l'infinito dei tuoi occhi ha superato l'oltre
come se la notte e il giorno avessero solo una sorte
quell'aria Tua che diventa miele nel vincere il respiro della mia
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Stima reciproca, unica
l’essere amici veri
affettuoso binomio
in affinità di sentimento,
uno stabilire con vincolo indissolubile
da saper in ogni tempo fraternizzare.
Annodare rapporto
senza proforma, chiacchiericcio
annullando ogni possibile
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non osare, non osare: non osare!
tre nani ed un turacciolo
non osare, non osare...
la madre d'un corsaro
dammi la cura, dammi la cura...
la cruna d'una proboscide
andiamo, non andiamo...
pan di stelle nella notte
alla battuta, alla
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Oh come vorrei tornar
a ripescar i miei anni!
A sentir i battiti
di tutti quegli affanni!
Quando la tua bellezza
d’amor si camuffava
e a ogni mia carezza
il cuore tuo tremava.
Stille di dolore
ti hanno irrigato il cuore
in
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Su colori antichi
sola passeggi
e attendi ansiosa
il mio passo felpato.
Nella nebbia più bianca
nel sorriso tuo vero,
nella luce di un sì
io mi alzo estasiato.
Noi due siamo un bocciolo
in una valle che esplode,
in un tempo che
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Ho toccato le labbra tue socchiudendo gli occhi
col tatto voluttuoso di soffici carezze,
ho accostato le mie alle tue pronte e vogliose
donando all’anima mia incantevole messaggio.
Mi sono assopito al dolce suo pensiero
mutando i sogni nel candido
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| Nel buio della mia casa
la luce del giorno traballa
l’essere uomo sento vuoto
privato del fermo salario
in disparte perdendo l’arte
Arso dal momento rivango
all’amico della mia follia
esperto della mia poca luce
reitero e senza sosta
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Squarciato dalle mie inesattezze
mi costringo nell'oscuro filiforme
materiale, morale, mentale.
Si propaga l'ideazione
abbracciata ad un emozione
senza sirene o annunciazione.
Un flash,
breve e accecante
ricorsiva spinta illuminante
la seguo,
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