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Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Ottobre 2024 |
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Le 37741 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Appena sopra
il mio statico pensiero
ci sei tu
su di una nuvola di sogni.
La luce del tuo viso
mi è faro nei crepacci
che il mio cuore
ha lentamente formato.
Ma tu, unico essere sei
che tutto copri
con colpi di abbaglio
che mi
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Non ci sono più passeri
a cinguettare
di mattino presto,
e a farti svegliare.
Anche quel cicaleccio
che sentivi venire
dallo stormo che al leccio
tornava a dormire,
più non odi al tramonto.
Pure da sotto gli embrici del tetto,
dove
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NON DIMENTICHERÒ MAI
IL GIORNO IN CUI MI LASCIASTI.
IL CIELO ERA PLUMBEO
E SENZA RONDINI.
SCOPPIAI A PIANGERE
E LE MIE LACRIME DISEGNARONO
SUL MIO VISO
STRANI DISEGNI ARABESCHI.
NON DIMENTICHERÒ MAI
QUEL POMERIGGIO DI
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Ho bisogno del tuo tempo
perché le mie parole non sono chiodi
seguono un binario solo mio
arrivato da epoche lontane
a tratti prorompono sbucando dal cassetto
come un sole che spunta dalle nuvole
ho bisogno – non mi curo di nasconderlo
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Per noi due
Le parole son superflue,
non abbiamo l’esigenza
del continuo ciarlare.
Al tumulto quotidiano
preferiamo l’assenza di rumori
Siamo complici nel silenzio.
Il mio sguardo
è condivisione del tuo
I nostri passi combaciano
In
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M'è dolce il rimembrar pensieri antichi
del mare sulla riva addormentarmi
sognare ancor quel filo d'aquilone
che mi portava su fino alle stelle.
Ma il tempo corre coi suoi rugosi anni
mentre lassù la luna rubiconda
stancamente
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Non siamo sulla road di Kerouac
la nostra è una strada
comune di collegamento
insomma una provinciale
avrei voluto oggi
chiederti un passaggio
per tornare a casa.
Non so come guidi
come giri il volante
non so come impugni il
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Ho molto amato le tue gambe di passo
quell’incedere malinteso per schivare sguardi
donna di nuove terre e di promesse
mai
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Non lasciarmi vivere
nell’attesa di un ritorno.
Ogni volta che ti vedo
ho la sensazione
che sia l’ultima volta.
Sono in preda
a una crisi di nervi:
appari e scompari
come la Madonna.
Non trattarmi
come se non contassi niente.
Anche se
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Perché il cuor mi fa soffrir così tanto
L'amor ha forse come prezzo il pianto?
Ed io ingenuo continuo a
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E sentirsi nel cuore,
come fossimo
battiti primordiali,
malga incandescente
dove nasce la vita.
Custodi del mistero
racchiuso nell'infinito,
principio e mai fine.
Anime destinate
ad unirsi in corpi
scolpiti dalla mano
di un Dio
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| Respiro stasera
un soffio tenue di vento
dal sentore inconsueto,
diluito nell’aria
c’è granulo pollinico di desiderio.
Microspore s’inoltrano in me
intensamente avverto
l’irrefrenabile bisogno di te.
In assenza dei tuoi
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| Ti vestiva di ombre il pino
mentre le margherite
cercavano gli ultimi raggi
di un sole già spento.
Le mie mani
volevano il tuo corpo
e tu mi davi un sorriso
che era un grande sì.
Soli io e te in quel tutto
che notte si
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| Quello che fummo, ora più non siamo,
e ciò che foste, adesso più non siete,
ma, se per avventura c’incontriamo,
ricerchiamo le maschere desuete.
Le maschere che noi mettemmo allora,
le prime volte che ci conoscemmo,
accantonate furono, ed ora
non
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E’ notte
e nell’oblio
percepisco i tuoi sospiri
mentre gentilmente
accolgo le tue braccia
per non lasciarti mai
cosi che
possano infervorare
le nostre anime
affinché il respiro
diventi lieve
restando immobili
nel buio più
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Anima indistinta che vaghi nelle notti di luna,
ti riconosco m'assomigli,
nessun nome
nessuna identità
stretti in un incorporeo abbraccio
sulle nostre fredde labbra
lieve si posa un improbabile bacio
Le tenebre si fan luce ed
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Scalciando foglie ingiallite dal tempo
percorre il viale, un uomo, lungo il fiume,
un vecchio, la malinconica sua solitudine,
passo lento, soffermarsi, silenzioso
ad osservar delle acque lo scivolar
giù per la vallata lo scorrere... il
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| E poi succede
così all'improvviso
in un giorno qualunque
che le più dure parole
come sassi sul cuore
si mutino in versi di seta.
È sempre il vento
che toglie il respiro
ai tormenti del fato.
È sempre il tempo
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Come l’ultimo garrito
della rondine alla fine
del viaggio: troppo lungo,
urlo la mia antica dolcezza.
Un omaggio alla stagione
del nostro amore.
Spezzo lance sul nostro
presente, che non sa più
progettare l’avvenire.
Si perdono come
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Come marinaio stanco,
abbandonata la rotta
e riverso s’un fianco,
sembro una carcassa
che dopo tanto navigare
s’è fermata a boccheggiare
co’ suoi ultimi pensieri
in un lento fluttuare
su ricordi di quel che fui ieri.
L’anima mia
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C’era un affermazione piena
e piena era la grazia d’una rosa con una spremuta di cielo
e tanto verde da far cantare le
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| Ti racconto di una fiamma
che sovente m'attende
nel silenzio dei sogni
nei miei occhi velati
da riflessi argentati.
Non conosco il nome
e nemmeno il suo volto.
Tutto ciò che so
È che
Incondizionatamente
mi ama
E conosce
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| M'è riapparso il Mugello in una luce
ben diversa da come lo pensavo
incorniciato in gran ghirlanda d'oro
nei ricordi lontani di un ragazzo.
Ora la realtà più non coincide,
tocco con mano tutti i mutamenti
e non ritrovo nulla
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| Basta poco
un po' più del niente
a ridare il coraggio
a chi da qualche tempo
l'ha perso.
È sufficiente
un semplice gesto
per riconquistare la stima
dell'amico di sempre.
Un pezzo di pane
nel mare della povertà
non
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| Vorrei seguire non solo il profumo
ma anche il suono di una parola sola,
vederlo andar via dalle tue labbra,
arrivare nella mia mente,
chinando il capo in un pensiero.
Vorrei che il suo ritmo
fosse lungo e lento.
Amore.
E prolungare a te,
ogni
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| Dolce Trinacria che il sole vagheggia
ed il mare da ogni parte carezza
or mi rammento ch'ancor giovinetto
il cuore mio di profumi inebriasti.
Erano zagare e fiori di loto
calde mimose e fiori di platano
fiori di mandorlo e fiori di
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E’ raccapricciante la parola,
a volte.
Graffia il foglio,
quando dall’io
è il dolore a fare rumore,
quando quel suo tentare
di ritornare alla vita
non ha voce,
ma rauco è il sospiro.
Altre,
è come corda d’un violino
a
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| Tutti e due
tanto l'uno che l'altro
dovremmo rimediare
alla profonda evacuazione
allo stoma a desiderio
di quel male retroverso
E sugge
il cloro che mi sfianca
sciabordando radioattivo sulle pene
O sul gemito bastardo nelle notti
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EnzoL |
14/06/2014 19:39| 3616 |
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| "Ma chi ti credi di essere?!" domandò lentamente
la musa al muso
- un incipit importante - pensò, e già annegava nel Nilo
la voglia di vino al naso.
- prudono i capelli sul volto
sgrammaticati
minimizzati
nulla
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