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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ Michelangelo La Rocca | |
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Le 37741 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Lento il movimento
Dentro le vesti di emozioni
Mosse dall’alitar del vento
Prendendo origine da sensazioni
Si muove nell’impazienza
Come dal suo respiro avvolta
Da non voler farne senza
Nei sensi, d’eccitazione travolta
Lasciva segue il
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Si lagna il temporale
nella notte più nera,
era appena sera
ed eri da me venuta
più non speravo
ma dentro io sentivo
leggeri passi verso il cuore
e ne godeva il mio spirito.
Ora gocce e gocce
sul tetto camminano,
seguono la
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Vorrei comporre un dolce madrigale
da dedicare alla mia donna bella
non so di che parlare son leale.
Ho timor di
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| Hai visto
di cosa è capace
il mondo?
[Un volo raso
ci tocca entrambi]
E qualche volta
anche un addio
vincola all'amore
Ho lasciato l'angolo
d'un verbo senza fine
con mani cariche di grazia
E
hai visto
di cosa è
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EnzoL |
25/06/2014 19:48| 3565 |
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Oggi ti sei vestita di bianco?
Oppure di azzurro?
Hai tirato fuori dall’armadio
quel vestitino con le lunette
gialle e rosse?
(Ti stringe davanti)
ma lo fai apposta
proprio lì in mezzo
al collo un foularino a strisce blu?
inguainato tutto
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Come sarebbe bello se la Terra
fusse ripopolata di perzone
oneste, generose, dorci e bòne
che un sapessero più cos'è la guerra.
Come sarebbe bello se ar Governo
ciandéssero sortanto l'artruisti
invece che que
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Vivrò solo per te e ti sarò fedele,
mi dicevi, sarò l'àncora che tiene
in porto la nave, che la salverà
dalla tempesta.
E tu sarai la stella che illuminerà
il mio navigare, sarai l'alba lucente
dopo la
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Sofferenze, dolori, bagnata sabbia
stesi nei cortili della bramata speranza,
pensieri assillanti, a cogliere voce
nello scrivere tremulo di quell’alba in sussurro
sui muri dell’avvenire cosparsi di nebbia.
Liriche apostrofate, incenerite dal
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Erano passi di bambina timidi e strambi
quelli che mi lasciavo dietro
lungo sentieri che parlavano di me
- e sorrisi ai pali delle strade
sguardi sul mondo fuggevoli e curiosi
stomaco straripante di musica
e intanto - sui sandali lustri
gocce
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QUANDO TI SENTIRAI TRISTE
ALZA GLI OCCHI AL CIELO
E PREGA.
SEI NATA
DOPO LA MIA SCOMPARSA
E NON HO AVUTO IL TEMPO
DI AMMIRARE LA TUA BELLEZZA.
QUANDO TI SENTIRAI TRISTE
ALZA GLI OCCHI AL CIELO
E PREGA.
SARÒ NASCOSTO DIETRO LE
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| A te, mi sto legando piano,
sinfonie di attimi,
spasmodiche attese di un segno.
Era una bella amicizia,
prima di
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| Rosa
è pure il tramonto
e non si sa
se è vicino o lontano
io ho la tua mano
come il tutto l'ha in me
e scelgo la lentezza
quella che trasforma
i colori delle nuvole.
Dammi un bacio
lo vuole il mare,
lui che non riesce
a
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| Nausea
degli attimi inquieti
di obblighi fragili
dall'anonimo scopo.
Inspiro
aria ammorbata
di paure soffuse
sussurrate asincrone
da più pareti di me.
Refrattaria
sembro alla pace
mentre frammenti
scricchiolano
ad ogni
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| posso farne a meno, sai?
gettò la ventiquattrore dal finestrino, striando il cielo di verde -
schizzò sulle strade sfiorando passanti
come cortecce sfregiate dalla sega del padrone
- le buganvillee così buganvillee
le
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In riva al mare
un gabbiano impaurito
ferma
nel tramonto il volo,
così come lo sguardo
s’arrende
spettinato altrove.
Riluce nelle fioche luci
rimaste accese,
perdendosi
agli occhi d’un pescatore
che s’immerge,
nello sfilacciato
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| Il giorno stanco, alle soglie della sera,
trema di sospiri profondi.
E non chiamare terra il corpo di questa madre
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| Si era seduta la sera
sotto l'albero grande
là dove tu mi aspettavi.
Io silenzioso chiamavo
il fruscio del vento
e venne leggero e tiepido
a giocare con i tuoi capelli,
mi sembravi una bandiera
che invitava alla festa.
Non volevo
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| Quando ritorno all'arenile e siedo,
lanciando dei sassi per tedio;
per me, non vi è altro rimedio:
che
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| Verranno a prendermi le tue parole
e lo faranno in un giorno solo
all'improvviso quando spunta il sole
verranno a prendermi e non sarò più solo.
Verranno a dirmi che sono pazzo ancora
e che saranno mille giorni nuovi
come gli
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| Sono stato
come un passaggio
nella notte che ghermiva
il colore della stoffa dei sedili
avvolti sul dolore senza fiato
comodo, per quel che ho potuto
dare.
Un breve tratto, ci sogna
ancora
immobili e snudati
ad un fiato
da quell’amore
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EnzoL |
23/06/2014 17:57| 3780 |
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Non raccogliere quel fiore
che il vento ha spezzato
durante il temporale estivo.
Non raccogliere quel fiore
che la brina mattutina
ha ingioiellato di lacrime.
Non raccogliere quel fiore
ferito dal mio orgoglio
perché non ho
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Essenza di vita
esplosione di colori
carezze donate nell’oblio dell’anima,
degli occhi l’ammiro
nel nome indicato dalla natura.
Sfolgorio armonico
nello sguardo fissato alla gioia delle stelle,
luminescenza in bagliore
nelle nuvole individuate
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Che tristezza ci fanno le città
che potevano esser capitali,
che scherzi della storia assai abituali
hanno ridotto in quello stato là!
Dà brividi saper che per un pelo
la stessa Roma nel Trecento visse
ancora, ché un dio volle non finisse
la sua
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Sei tu Notte che col cinereo manto
nel tuo buio m'avvolgi misterioso
nel silenzio dell'ombra sei ristoro
mentre l'oblio ai miei sensi distendi.
Brezza leggera il mio viso accarezzi
poi che tu di luce eterna preannunci
la quiete con la tua volta
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| Ogni ora,
segna attimi vissuti,
il tempo ricuce le ferite
da temibili perché.
Nel sottofondo,
rumori cari al cuore,
tacciono ai silenzi
scavati nel cercarti,
fragili e indifesi
ritrovano negli istanti
tutto di te.
Si scorgono a ogni
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| Nel festivo mattino ecco le suore
disporsi assorte ai lati dell'altare
uscendo da due porte laterali
in fila indiana con le mani giunte.
Con una sincronia che non ha pari
vengono ad abbellire questa messa
che il sacerdote entrato dopo
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| Quel bambino, padrone d'un sorriso
Racconta la dolcezza del tuo viso,
Incantato, ascolto questa favola,
Trovo il tuo
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In quel divenir del giorno
Nell’apparir di bagliori
Di Selene brilla il contorno
Delizia di vista nei colori
Inseguendo tetri pensieri
Nell’immenso si perdono
Rimanendo ricordi di ieri
Ombre di dubbio svaniscono
L’anima si accende
Aurora dei
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Così si muore
se non si muore prima
come uccellini al nido
lenzuola bianche stese
sul corpo che è
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| Non aspettammo che tempi migliori
immaginando mille futuri alati
così bevendo le cose peggiori.
E dagli amari salici
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