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Poesie pubblicate: 361’080Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Le 37739 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Straccio la carta
prima che avida
s'imbeva dei rivoli
di ansie smaniose
che pesano gravide
ad ogni mio fiato.
Frantumo i suoni
tra i denti serrati
le labbra sbiancate
trattengono tese
lo slancio furioso
del grido arcuato.
Sbarro le
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Luna rossa nel cielo, alta m'appari,
sembri guardare queste umane cose
con l'unico colore che non vari...
rosso di rose.
Tu navighi tranquilla su nel cielo
e non mi vedi e senti certamente,
m'illumini soltanto col tuo velo...
rosso
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Il cielo... di un azzurro intenso
e poi
d'improvviso,
più nessun colore...
Un attimo
e un dettaglio giuridico cambia la vita di un uomo.
Dolore!
Ecco quello che ho visto quando ho incrociato i tuoi occhi
Paura...
perché un uomo
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Esali, oh fanciulla, lievi sospiri
tra le rocce scolpite dal vento
in folli volute di perenne felicità.
Là dove le nuvole si incrociano
nella danza del libero pensiero
e gli spiriti si uniscono nel sacro
vincolo dell’amore si
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Lambisce l’acqua corpo ammiccante
quasi fosse amante, inarcato, abbandonato
al piacere d’assaporar sospiro di zefiro birbante,
in ultimo istante.
Soffio vitale che dietro coltre di cielo, regala
refrigerio, spuma che ruzza gioiosa
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Quando nel ciel s'aduna ver la sera
incessante di stelle il tremolio
a illuminare la mia mente stanca
per le fatiche del trascorso giorno
ascoltar m'è dolce o candida luna
il canto d'un violino in lontananza
con la soave melodia
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| Se fra l'altro
parzialmente
mi è interdetto
anche l'uso
d'un pisello
che in passato
di gioia fu
gran generoso
ma che
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Cammino,
tra caffettiere rotte,
scheletrici di porcellane e teiere.
Palude, sembra la cucina,
tra le terre d’acciaio.
- Ho denti,
rossi, tra le calvizie dei solitari,
poker a cui giocavi -.
Scivolo,
tra orecchie appese,
tra elastici, un
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Come sono lontane
le albe d'avorio quando
il cielo si tingeva d'indaco
e i fiori sbocciavano freschi
di rugiada, mentre le rondini
rassettavano i nidi.
Ora guardo le rose che
sfumano i colori, e piegano
il capo inerti, senza il ronzio
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| Vidi scorrere
sulla rabbrividita
adolescente epidermide
un susseguirsi di attimi,
ed io restai indifferente,
lasciando che
quella sconosciuta
ebbrezza di gioventù
mi scivolasse addosso
vezzeggiandomi.
Non si appagò
l’enorme
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| Il cielo noi, da piccoli, in eterno
siamo convinti di poter vedere,
un cielo senza limiti né inverno,
composto d’infinite primavere.
Poi, col tempo che passa, esso s’abbassa,
e grigio e nuvoloso sempre più
ci appare: non appaga, non rilassa,
ma
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| Rompe il silenzio la luna
sulla nostra strada,
sui nostri sguardi
e apre ai desideri.
Mai ti ho vista così,
di argento vestita
con lo sguardo che luccica,
con gli occhi che abbagliano.
In me esplode l'infinito,
nulla riesco a
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| La clemenza per te si è sfiorita,
per un'auto di seconda mano,
per la quale hai pregato invano.
Ed anche per una vincita a carte,
ti sembrerà pure di navigare su Marte,
ma subito barcollerai a fine partita.
E per delle ragazze
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Questa nullità,
intorno,
diventa cielo.
Il passo informe
riprende il cammino.
Le ombre s'accasciano
al tocco di mani
bramose di carezze.
Cercano estasi,
le mie,
le tue.
Il sentiero è nebbioso.
Siamo,
fragilità
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| ‘N freddo ‘n vernale con vento sferzante
che taja le gambe.
La fretta me se portava via, ner mentre,
svortavo ‘n angolo de na via, ero stato ‘n vitato.
ar matrimonio de ‘n amica mia
Corevo distratto, me so ritrovato per tera, vicino
a
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Affamati danzano
complici e intrecciati
incontrollabili sospiri s’espandono
e sfiorati da languidi sguardi
conducono le mani
-tra vette ansimanti
planano-
su labbra tremanti
in bocca assetata cercan ristoro
-palpita il cuore
nel silenzio
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| Ora placa il tuo battito,
che incessante m'attraversa
tra i brividi che dalla tua pelle
si sciolgono al tocco
delle mie mani,
hai mai provato l'assenza
del respiro quando
le labbra sfiorano le tue voglie,
incessanti, ribelli
che s'inarcano
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Non Te ne do
di più
d’Amore Vero
Ne hai avuto
già abbastanza
son sicuro
Ma questa mia
guardia alta
che non riesco
a tenere
la perdo ora
lo so
per un grammo
appena
d’Amore in più
Tu un giorno
lo vedrai
che anche
i
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Nel mio andare, andando dove
volgo frenetico sotto un semaforo
per quel basso raggio serro le palpebre,
nel minuto che
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Quend'era l'uva
pigiata co' piedi,
per noi bambini
era un "Bengodi".
Saltellavamo
ne' tini stracolmi,
come uccellini
tra i rami degli olmi.
Il mosto fluiva
nella tinozza,
e 'l suo profumo
già dava l'ebbrezza.
Era posto
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Percorro questi terreni erbosi
dove cerco commozione
che stringo
attraverso il tuo sguardo
dove carezze e vento
si cullano,
e lì non posso che amarti,
percezioni avvampano
attraverso la mia pelle
tra lamenti e mormorii
di un amore
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No, questo incanto ancora mi perseguita,
non riesco ad uscirne, sono vinto,
ma cosa è che mi percuote l'anima
in tale sentimento senza tempo?
Da angusto spazio guardo in lontananza
il quieto ondulamento di colline
e sullo sfondo,
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Squarciava
le nuvole la luna
e nel cielo
si affacciavano le stelle,
mille e mille fuochi
si spegnevano,
ma il mio fuoco per te
era una scintilla continua.
Ai lampi delle esplosioni
rispondevano
quelle che il mio cuore
non sapeva tenere a
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| Cavallo
a briglie sciolte al vento di solitudine
inquieto e spavaldo sui prati del mondo andavi
principe privo di sella e giaciglio .
Galoppasti
la vita nel saper del sapere
di conoscerne la verità.
E fu di quella notte ove nitristi
il
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Il silenzio delle luci
dai lampioni si propaga nel buio
con dolcezza lo percorre, lo modella
qualche timida lucciola fa da controcanto
aggiungendo al profumo dell’aria pigra
un tocco di vivace movimento.
Perché quando guardo il cielo –
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Lamento condiviso
si leva dalle secchezze
di un'aspra terra
d’acuminate rocce
e scabri altopiani silenti.
Spuntoni frastagliano
il suolo remoto, quando
l’albeggiare violento
incendia la landa
di sangue antico.
Non è luogo di gioie
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Sei sbocciato tra fiori iridescenti
d'anemoni, rose e candidi gigli
in un prato con un sole splendente
ch'ognora ed ovunque irradia i suoi raggi.
Il tuo visino color melograno
soave carezza di brezza leggera
dona candore, dolcezza ed amore
ad
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| Morditi le mani, alla porta c’è l’esattore,
non chiede tasse
–perché hai ancora spiccioli nella tasca?-
Ma domandano di chi è la casa,
e il tuo nome, l’anima – se non dei tuoi figli,
ma le promesse, scritte in lettere
e dietro
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Non sono bufere.
Non sono foglie,
chiuse in un barattolo.
Non sono profumi.
Non sono chitarre.
Non sono silenzi...
- Corri, corri,
afferri la brezza.
Salti, e salti,
acchiappa la luna,
in su, palloncino bianco
che vola su.
Giochi anche
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Un amore
che è già qui
a Settembre
Il mese
che prepara
l'Autunno
lasciando
ancora vivo
il ricordo
d'una tiepida
Estate
Quella
che avrei voluto
passare con Te
Anima mia
che esisti
fra i miei sogni
e il
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