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♦ Luciano Vacca | |
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Ottobre 2024 |
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Le 37739 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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| Ricordati di me
guardando le stelle brillare
in cielo
sono lacrime di donna
che hanno pianto una notte,
fissate lassù
per splendere
insieme alla luna,
illuminano il cielo
per ricordare
che siamo vento
nella tempesta
luce
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Quel tempo passato
a rincorrere i sogni
volando leggera con
ali di fata.
E tu che ridevi parlando
d’amore, di luoghi
incantati da stringere
al cuore.
Non c’è mai giorno
che non ti ricordi,
guardando le nuvole
vagare nel
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| L’arcano senso di parole sibilline
avvolge il mistero e lo feconda
d’oscure frasi opache, con il fine
di far perdere a ognun la trebisonda,
così l’ignoto il terrore alimenta
a chi dimanda in cuor suo chi sia
a dialogar in modo che
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Quattro tasche per la sospensione,
quattro sfumature per assediare il grumo,
un po' di torpore per dilaniare lesioni
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alla fine del tempo
è come ti separassi da te stesso
in un secondo ineluttabile strappo
simile alla nascita
quando
ti
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Brividi
lama tagliente
il sangue nelle vene
la paura di volare
il tuo sguardo di ghiaccio
ricordo
ricordo un’inverno
una colomba ferita
il pianto del bambino
la musica del cuore
poi sognare
la vita che ti sfugge
tra le mani
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Davanti a me l'immensità del cielo
io guardo ed estasiato il fiume ammiro
che lentamente scorre nel suo alveo
rifugiandosi nel mar di cristallo.
Volano i pensieri nella mia mente
come spauriti augelli su nel cielo
e s'alternan le nubi or
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Tu mi hai detto:
"Io ci sarò sempre,
ma tu non ti scordar di me."
Eravamo sotto la luna.
Pochi giorni
e tanto, tanto sole,
eri diventata rossa
e le scottature io ti fasciavo.
Quanti baci e mezzi baci
all'ombra che non
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| Il vento della stagione
sta muovendo speditamente
verso la radura dei sogni,
trascinando via
ogni inesaudito desiderio.
Pure questa scarna luce
che ancora mi attornia
si va affievolendo verso sera.
Ma il luccicore dei tuoi occhi
ragazzo
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Chi mai
ti prenderà la mente
se fuggirai il mio tempo
Chi mai
avrà labbra per te
e gli occhi e le mani volubili
Chi mai
perdendosi l'alba tua
ti subirà la notte
E non voglio
coincidenze né il fato
ad
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Infine capii
l'aspra radice
del disagio feroce
che impregnante
ustionava la fibra
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| Come vorrei, come vorrei
un cuore
grande
da abbracciare,
nei lunghi silenzi,
come vorrei
d’un tramonto
conservare i colori
e nell’empireo
tratteggiare il tuo viso.
Come vorrei
che fossi qui.
Come vorrei
aprire lo sguardo
e di un
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Tra le linee del destino... leggerò
le parole che mi sussurrerai... sfoglierò
le carezze che scivoleranno spensierate
mentre all’osservo del tramonto... ti sfiorerò.
Scriverò versi su libri a te dedicati,
da binari verso fiorite albe
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Se non ci fosse più tempo ...
...sparire nel nulla senza rimpianti
e fuggire l’esistente e i suoi canti
di nenie e mantra ch’avvinghiano
alla vita e di vita ringhiano ...
...se non rimanesse tempo ...
...per togliere la ruggine dalle
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| Chiuse le finestre
il buio sovrasta
coltelli d’ombra in
angoli oscuri
dove
il cuore imbarca
malinconia
la mente divaga
un’orda di solitudine
avanza
dentro me un IO che scalcia
vuole uscire,
par forzare
la quiete che precede la
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Ora che il tempo ha smarrito le ore
E imprigionato gli attimi
Nuvole di solitudine si perdono
Nel riverbero d’antico fremito.
Non ti scordar di me
Di me che rincorrendo i giorni
mi persi nel cielo azzurro di un sorriso
Sarò nel tepore
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| Nell'acqua mi immergo
cercando l'abbraccio
dell'armonioso mare,
volteggio e danzo
nel tramonto della fiera sera
e muovo e
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Vieni con me, nell'attimo
in cui ti porterò ad amare,
quando la luna s'arrampicherà
sul tuo viso e sfiorerà i tuoi occhi,
ed allora troverà le profondità
del tuo sguardo.
In fine si nasconderà
nella
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Più forte il tuono
mi strappa un sì
e tu, pallida e forte
mi porti sulle vette
che l'amore ha in sé.
la pioggia violenta,
i lampi infuocati,
il lamento del bosco
ci accompagnano, forse
mentre assaggiamo la pazzia
che due
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| Lapidi ammuffite disseminate
sul campo incolto
d'arido selciato fan da riparo
alle anime penitenti,
accolgono il pianto ossequioso
di chi profonde preghiere lamentose
cantilenate sottovoce
tra i bisbigli del silenzio,
echeggiano nell'aria
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Ascendono silenziosamente,
accarezzano l’aria con soffi di pensiero,
contorni nella luce della natura
a scegliere con movenze omertose
le sfogliate pagine, da ombre vezzeggiate.
Fiaccole illuminate dallo scorrere del tempo,
istanti assaporati
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M'è dolce lo star con te infino all'alba
per ragionar un po' dei tempi andati
guardare ognora il tuo soave viso
con un silenzio che sa di mistero.
Passano gli anni e passan sì veloci
a guisa d'onda lunga in fiume in piena
e noi
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Uno sbattere di ali vedo e
un volo circolare che circola
in su, intorno, in tondo, intenso.
In questo imbrunire l'occhio è
ingannato da nere macchie che
come inchiostro da calamaio si
spargono sul foglio della sera.
Uno stridio di suoni
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| Parlare con la mente altrove
essere in rivolta con se stessi
l'animo triste di chi ha sete
di gioia.
Pensieri effimeri,
male oscuro,
la notte cala sulla vita
di chi pensa di averla in mano.
Comandare se stessi
forzare la mano
e trovarsi con
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Pur temendo di scoprire
l’ombra della stanza oscura,
in quel vetro piombato
un nudo corpo
ne scrutava il riflesso
cercando in quei teneri
ma tenebrosi occhi
l’evanescente anima.
Mortificato dal non veder
quello spirito che voleva
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Sperano i più
che mutando
il paesaggio
un poco forse
si respira
T'accorgi poi
quanto vano
sia il viaggio
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Io da sempre mi sento clandestino
su questa Terra che mi accolse ignara
contro mia volontà, questo è il destino
che certo non mi dà sorte preclara.
Mi concesse la Terra pane e vino
ed accanto mi pose gente cara,
per ciò
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non era questa
la vita che volevi
bambole in panno lenci un amorino
più avanti negli anni poi
il male che covava
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Ecco il tramonto
che di rosa si colora,
prendimi per mano
almeno per un po'.
L'aria torna tiepida,
le rondini
ci fanno guardare il cielo
e tu, ascolta il mio cuore.
C'è una vetta da scalare
su quella colorata nuvola,
con i tuoi
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Ho respirato
da altri respiri
guardato
da altri occhi
Come foglie
portate dal vento
posate sullo stesso prato
Ho ascoltato
ciò che non
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