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Le 37729 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Tristezza.
Non senti?
Sento.
Apri le tapparelle delle finestre
per far entrare il sole
la tristezza è nei nostri cuori
Sono tempi tristi?
Così dicono i ben informati
Chissà...
Sono triste
quanto non ti vedo
sono triste
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Salirò ancora, quelle grigie
scogliere, quelle impervie rocce
dove le ginestre si piegano ai
venti ed alla sete.
Ancora rivedrò la banderuola
che in cima al faro sventola
senza sosta, come nel mio
ricordo.
E cercherò
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Al suono di romantico piano, il ricordo,
con me, lì tornerai, in quel luogo... il primo incontro
tra le stelle, il cuore ad ammirare il forte palpito
nel fascino a scorrere il tempo... quel momento, baciando.
L’immaginario vinto dalle
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Da metallo vile
ad oro raffinato
il mio cuore
Da sangue
a pura essenza
si scioglie in nuova sostanza
E la mia pelle
si liquefà in fluida luce
Non v'è più traccia della mia carne
disfatta in spirito
Dalla
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Sabyr |
07/11/2015 07:35 | 931 |
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Quando spuntava l’aurora
sulla collina
dove guardammo insieme il cielo
per l’ultima volta
il mio cuore smetteva di battere
per dare spazio alla libertà
che germogliava nei tuoi occhi.
I raggi di sole
rendevano radioso il tuo sorriso
e
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Parole sporche ho urlato come pietre scagliate in acqua,
dita racchiuse in un pugno stringono se stesse.
Denti digrignano la rabbia che c'è in me,
cuore sfiancato da un'attesa infinita, senza tregua.
Occhi bramosi di vedere una meta che mai
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dipingono il mio sonno i morti
veleggiando al chiaro d’una luna
complice sul filo
d’orizzonte
ricreando gl’incantesimi del
bambino in me mai perduto
veleggiano
discreti sul filo del respiro
entrandomi su dalle narici
con la barca di cristallo
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Quanti graffiti sui muri nascosti
porto dentro di me ogni mia prigione
Nessuno mai leggerà le grida d’aiuto
che cancellate dalla polvere
testimoniano al cuore
E adesso tutti i perché si zittiscono
per le ore che vivranno la
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Ingegno d'uomo a Marmore
precipitò maestose acque,
con boato così travolgente
da ammaliar pittori,
poeti e tanta gente!
Così Piediluco,
lago gaudente
come creatura nacque,
per abbellir sì natura
come a Dio
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Leggero
soffice
mani di velluto
il suono di un painoforte lontano
tu sempre vicina
leggero
come un bacio estivo
come il fumo di un camino
come il vento sui capelli
leggero
è un sorriso dell’anima
un angelo amico
la carezza della
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| E’ viottolo montuoso
quest'andare pel mondo,
cammino tortuoso,
oscillante
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| Il riguardoso sciaguattio che piano
compagna il seral girovagare,
tramuta in fragoroso bociare
se alla pescaia dà
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| Amor illudente
nel mio cervello d'echi...
Cadranno foglie brune
come lacrime saline
a deturpare il senno
se tu non m'ami
un poeta spira
sugli spilli dell'assenza.
Amor illudente
non tacerai il colpo
dell'amorfa
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Bolle di sapone racchiudono effimere chimere,
salgono leggere sulla soglia dell’umano piacere,
in delicate sfumature di colore, carezzano
petali di memorie.
Si librano tra grani di sole, languono il grigio
della sera, scivolano, si perdono,
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Nel mio cervello
pieno zeppo
sei entrata tu
e ti sei lì seduta
la tua bellezza
si è fatta posto
sopra i miei intrighi
e ci stai bene
si è di colpo
arieggiata la mia mente
ed il volto cupo
si è fatto
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Il poeta può pure camuffare
certe sue verità nella poesia,
se è il risultato quello di portare
i suoi lettori a vivida empatia.
Sovente è come attrice, la poesia:
non porta vera vita sulla scena,
ma così ben si cala nella parte
da assumerne
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Striscia il sanguinario
ove platee si prese
zampillar il violino
delicato suona
le noti grevi del massacro
Ingrassa
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Un sentimento
è un addio al razionale...
inquieta l'anima
si scriverà ancora
in un tempo da sfornare
in un autunno d'ombre libranti
sulle nostre storie.
Un sentimento
oltrepassa stupori
di germinate illusioni
come canne
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L'altro duro stratagemma
è così chiaramente
esposto che, guardando al vero
senso, irrigidito,
è quello fatto
per correre tra gli spettrali aneddoti.
è un male, quello dell'esistenza,
colorato di non veniale
e
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La rosa rossa
si svestiva ai tuoi piedi
e petali sopra petali
un letto ti preparava
chiedevi e volevi
la leggerezza di un petalo
mentre io come piuma
dondolando ti cercavo.
Eravamo all'ombra
di un salice che scende
e cadeva sul tuo
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| Vai! Ci mancava che ner Vatìano
si levasse la pelle a poveracci!
Ni venisse la rogna e tre malacci
a chi rubba vaini a tutto spiano!
Ecco perché quer Papa Benedetto
s'è levato di uffia quanto prima!
Siccome, disgraziato, un
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| Già trascorre quest'anno un nuovo autunno
con le foglie sugli alberi ingiallite
che sui viali cadono e nei prati
e spesso il vento se le spazza via.
Sempre uno stesso autunno si ripete
nel vivere dell'uomo, sono tanti,
e già ci
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| Fuggi, nel bosco di betulle
i rami protendono le mani;
fuggi, il passo si fa molle
al ringhio famelico dei cani.
T'accasci sulla gelida terra,
preghi invano che si spalanchi
fuggi, ma il terrore ti afferra;
non chiudere gli occhi
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| Sono il principe delle pere
devoto a tutte le pere del mondo
adoratore della pera
in ogni sua forma
mi piace tutto ciò che ha forma di pera
ecco perché odio le mele
le loro favole
tutte piene di principesse
di streghe cattive
col
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Veste la notte uno strepito
è legno dolcemente piallato
segue un ritmo paziente
nell’arte di una mano sapiente.
La cera che segna quel tempo
sciolta su ceppi d’abete,
guida fiammelle leggiadre
in luce a splendidi liuti.
L’acero profuma in
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Sera.
All’uscita dal teatro
sorrisi di similpelle
cerchi concentrici di parole a fiumi
sguardi e strette di mani
nell’aria ciarliera che ammansiva le incertezze
[l’aria, che non conosce disparità]
pochi metri forse meno
bocconi su un
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Se tu mi lasciassi
chiederei al vento di seguire
le orme dei tuoi passi.
Se tu mi lasciassi
chiederei ai fiori
di esibire i loro colori
per accogliere i miei sogni.
Se tu mi lasciassi
chiederei al sole
d’asciugare le mie lacrime.
Se tu mi
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Nella nebbia del tempo si disperde
a poco a poco
in lenta lontananza
il ricordo di voi che ci lasciaste.
E in questo giorno
doverosa memoria a tutti appare
e traboccano i fiori sulle tombe
e mille lumi brillano
quasi a rassicurarci
per un moto
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Le note sono
tappeto di attimi invisibili
- dita forse
le dita rincorrono gli uccelli
il tubare di altezze riempie la
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| Non conterò più
i giorni della mia vita:
starò in attesa
dello scrutar d’anima
sul mio cuore,
non passerò più
gl’istanti a venire
a misurare il tempo,
perché l’anima
aspira sempre alla
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