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♦ Rita Angelini | |
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Le 70 poesie che partecipano al concorso "Come la riscrivo io" |
L'autore che meglio riscriverà a suo modo una poesia conosciuta (dal 01/03/2009 al 31/03/2009) |
Partecipano 3 poesie per ciascun autore |
| Ho concepito con te
almeno un milione di sogni
e adesso che non ci sei
la vita li ha spenti ad uno ad uno.
Con te non c'era deserto che mi potesse stremare
né vetta di monte che non si lasciasse scalare
la realtà non era quella che si
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| Ogni istante è passato
ogni attimo è istante che stà passando
guardo nello specchio colui che...
colui che forse stà sempre più invecchiando
il colore del sole che picchia contro...
contro il mio viso che si osserva
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| Forse un giorno svegliandomi in frantumi,
inerte, guardandomi, riconoscerò me stesso:
l'indifferenza dentro, la
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Masai |
12/03/2009 14:17 | 4498 |
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| L'età fiorita rivolge sincera
il suo desire alla grave sconfitta.
Come un fior per troppa neve, s'estingue.
Non c'è vivo mondo, non vi son lingue
per significar la giovine brama
e la sua esigua voce soffocata.
Fuggire,
posarsi
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| Nel parlarle ci scambiavamo
il "voi" con il "tu".
Un contrappunto tra il vuoto
e l'intimo calore di un sogno
di un innamorato felice.
Avendola dinnanzi, stavo
in silenzio senza avere
la forza di distogliere
lo sguardo.
E
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| Ricordo di spazi infiniti
su tempi gocciolanti d'inchiostro,
aperture sinistre sbiadiscono
l'ormai tormentato momento.
Il sole da vita ad una roccia
che goccia a goccia è stata
frantumata dal mare,
nell'irreale atmosfera dei tempi
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| Quando cadrà quel velo d’ombra
sopra il mio cuore innamorato e stanco
non sciupare con stille di lacrime dolenti
gli occhi tuoi belli di cerbiatto
fendi la nebbia che salirà da oriente
con la forza pura del sorriso
io non ti lascerò,
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| E come pensare al miglior futuro
col mediato inganno sul pensier nostro
fra oscene battaglie di populismo
in folte piazze cieche con le fauci
all'iniqua equità presto sbarrate
e al marchiato sigillo del volere
drizzar come pare la nostra
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Del mio amore non ebbi cura mai,
innaffiai fiori che non erano miei
faticai dissodando terre che non possedevo
e mi ferii strappando rovi che erano tuoi.
Ma eravamo in due nel giardino sbocciato
sedevamo nel centro
ed io in te ero quello che avevo
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Sì, ci sei stato. E poi è stato silenzio.
Vana l'attesa di un simile stampo,
ma aberrante nella risposta un lampo
che scosse vite, mai più si scorderà.
Determinazione e forza innata,
hai calcato i grandi palchi del
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Fuori |
09/03/2009 01:05 | 1346 |
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(ho bisogno)
Steccati di infinito
per le danze dell'anima
cieli di vetro
come gommapiuma
stelle calde da mordere
come bignè fragranti
e parole che scivolano
lievi
come pioggia sui vetri
che esplodono
con fragore di onda
in lapilli
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E' inutile cercare qui il motivo,
perché scrivo del muto amore che è vivo.
Perdona il mio cuore, con te
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T'amo mio bove e mite un sentimento
di pensieri e di biade al cor m'infondi
là sui bei prati liberi e giocondi
con l'amore che sprizza ogni momento.
Quando mi guardan gli occhi tuoi rotondi
mi sento trasportare via dal vento
io non ti
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Mi piaci quando taci, perché non sei noiosa,
mi guardi da lontano e la tua voce non mi tocca.
Par quasi che i tuoi occhi siano volati via
ed è come se un mocio ti chiudesse la bocca.
Tutte le cose sono colme della mia calma
e tu da
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Il mio cuore senza cravatta
si è tolto anche la giacca
e la tengo fra le dita
piena di storia e lacrime.
I pensieri annidati
tra le pieghe, dove sono?
Dove le rose
che piovevano senza profumo?
Povero bozzolo che impedivi
un volo di
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Sarà forse nell'udire la pioggia
scandire insoddisfatta
il tempo sulle chiome dei limoni,
sulla siepe, scesa al tintinnare
che t'incupisci, matta? Allora, volta
ad osservare il mare sarà luce
che ti lega di rosso
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Zima |
07/03/2009 00:55 | 6404 |
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Ogni notte
incubi e sogni
tu luna io mare
per noi decidi
vicinanze e allontanamenti
ed io vivo solo quando
addormentata ti specchi in me.
Incubi e sogni
alta e bassa marea
chiedo aiuto al vento
per ingrossare le mie onde
ma non ti
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| Qui,
tra papaveri
e spighe di grano,
il mio cuore cupo
ti cerca,
e il mio corpo
arde di desiderio,
Bimba bruna e agile.
Il tuo corpo allegro
mi turba,
quando giochi con il sole,
e danzi sinuosa
tra i campi.
Qui,
tra spighe di grano
e
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Non ha pace l'anima di spine
mille francesche
a santificare i suoi giardini
poi cadranno
le gemme dalle coppe
e il sale seccherà sul pane
nello specchio ancora
nere chiazze di vizio
la mano stringe un ventre
dove la fame ripresenta
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Amara |
04/03/2009 19:24 | 8062 |
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A te mio Creatore
Porgo le mie angosce
le mie paure
al tuo volere
frantumerai
questa roccia
in granelli di
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Mi piaghes cando caglias e cumparis assente,
non ti toccat sa 'oghe mia, e dae tesu m'iscurtas dulchemente.
Paret chi sos ojos non siant cuddos ch'haias,
e chi unu 'asu caente si siat firmadu in laras.
Ja chi 'onzi cosa intundu giughet s'anima
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Amara
voce segreta
dell'Amore Oscuro,
dal petto sanguinante
ti innalzi,
come un belato
di agnello sacrificato.
Dolore,
ti prego,
allontana
il tuo Calice di fiele.
Amara voce
dell'Amore occulto
doloroso memento
alla luna
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Guardo la strada deserta
non vedo nulla oltre il buio.
Ascolto i rumori della città
non sento nulla oltre il
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Si rincorrono
per ritrovarsi
gocce di acqua piovana
Sequenza naturale
che appare agl'occhi
ingenui
un
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Le notti d'inverno andrò per le strade,
rincuorato dal vino, calpestando la neve fresca:
danzerò, incantato, nella bianca notte.
E correrò con il vento accanto al cuore.
Non riderò, non piangerò: ma
La tetra
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Continueranno a parlare
con grappoli di petrolio nella borsa,
innaffieranno il cielo di papaveri neri
vendendoli nei supermercati.
È il tempo dell'uva congelata,
trasportata in autocarri
dalle montagne ferite al mare.
In Italia dormono
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Il tuo ricordo
emerge
nella notte
come un eterno lamento.
Troppo dolore
hai inferto
al mio cuore.
Spine laceranti
e
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Noi che stiamo a leggere le pagine della cronaca nera,
Stanchi, appesantiti; usiamo gli occhiali
Per leggere un'altra morte: cruda, vera.
Leggiamo come per vizio di morti altrui sui giornali;
Mentre la nostra è: un vecchio ricordo, una
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70 poesie proposte per questo concorso. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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