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Trovati 722 commenti di Moreno Tonioni
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«Leggo e rileggo con curiosità e piacere questo "diverso" narrare di morte.
La Di Caro con un pizzico di squisito sarcasmo s'approccia alla figura della morte a viso aperto, rifiutando il sommesso e diffuso fare che normalmente viene adoperato nell'argomentato.
Una poesia che con ironico ludo traccia l'immaginario di un attore probabilmente malato e sofferente, il quale guarda direttamente negli occhi la signora nera mentre pone lei domande cercando rassicurazioni sull'inevitabile divenire.
Trovo questo testo piacevole nella forma e squisito nel linguaggio.
Apprezzo particolarmente l'immagine a tergo, della quale mi dolgo non conoscerne l'autore, simile a Ray Casear nella tecnica ma assolutamente diverso nel messaggio, qui dolce e lieve.» |
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Inserito il 08/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Chiamami " di Lunabionda Valentina Di Caro |
«Essere capaci d'amare e essere amati pone la persona all'interno di una bolla lieve che dona la semplicità di un sentire ricambiato e condiviso.
Ecco allora che l'attore di questa poesia riflette sulla possibile mancanza evidenziandone il doloroso strazio che involgerebbe l'anima.
La Barone con questo suo elaborato torna prepotentemente a sottilineare la bellezza e la serenità che l'amare condiviso dona, quale semplice nutrimento dell'anima affermato con contatti di pelle.
Squisito e curioso l'uso di maipiù, che come never- more appartiene alla mia iconografia personale rappresentando l'italianizzazione del mio nik
La chiusa è spettacolare ... allungo le mani, ci sei e rasserenata mi riaddormento... paga.» |
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Inserito il 08/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Maipiù " di Annamaria Barone |
«Buk da sempre mi incuriosisce e stimola nel suo irriverente e dissacrante narrare come nel suo smisurato senso del vivere.
Approdo a questa poe della Longo grazie a un fortuito incontro su di un gruppo fb... piacevolmente fortuito direi, in quanto questa lirica mi ha subito avvolto e dolcemente guidato nell'attenta e squisita descrizione dell'autrice.
Questa poesia dal ricercato linguaggio si presenta al lettore con la squisitezza di illuminate metafore concatenate e contigue.
Uno tsunami narrativo che ben rispecchia la travolgente figura di Charles.
Letta e assaporata con piacere.» |
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Inserito il 07/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Bukowski " di Grazia Longo |
«Leggo questa poe del Martino con il piacere donatomi dallo scorrere lieve di eleganti e ben strutturate strofe.
Non entro in merito alla tematica del narrato (peraltro condivisa), ma voglio soffermarmi sulla crescita individuale di questo autore che seguo da tempo.
Il linguaggio come la forma stanno subendo un importante cambiamento all'insegna dell'attenta ricerca e di un'accurato studio.
Le metafore divengono di giorno in giorno più incisive e le parole derivano da una più attenta ricerca.
L'insieme è armonioso e fluido grazie anche alla non esasperata proposizione, rispettosa dei canoni classici seppur rivisitati in chiave più attuale.
Questa poe è squisito rispetto della tradizione con misurato felice rinnovamento.» |
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Inserito il 07/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Ti cerco... Poesia!" di Duilio Martino |
«Leggere questa della Sensoli mi ha donato un brivido...
fango a incenerir verecondia... colori luttuosi e carezza di vento contaminato...
L'autrice narra a tinte forti di una tragedia ahimè rinnovata, e fa questo con un'abilità rara che permette lei di non essere prosastica come normalmente accade nel descrivere un fatto di cronaca.
Perché (questa è la mia lettura) questa introspezione narra di una vicenda gaà accaduta ma non ancora obliata, e fa questo con metafore eccelse e mirate che donano al suo scritto la nomea di POESIA» |
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Inserito il 05/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Era limpido il ruscello " di Laura Sensoli |
«Vi sono giorni... quei giorni...
Giorni nei quali anche lo spincionare del fringuello pare cacofonia subita... giorni in cui l'anelito pare una chimera e il desio un miraggio.
La Mignosa narra amabilmente questo accadere amaro che i più involge... rammento di un detto "la felicità non è che una breve parentesi di luce nel lungo cammino buio".
La chiusa di questa poesia è se non malinconica direi addirittura tragica, il suo allontanarsi e il buio che contestualmente avanza... avrei preferito un finale tipo drago vinto o strega ravveduta... un principe azzurro magari. Ma certo io so, come Tiziana sa, che la vita non è una dolce fiaba.
Touchè» |
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Inserito il 05/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Nello scorrere dei giorni " di Tiziana Mignosa |
«Approdo fra le parole della Cottone con la curiosità di conoscere l'anima di quest'autrice che ho personalmente conosciuto a Roma lo scorso 24 settembre.
Da sempre sostengo che la poesia deve essere emozione in metafora, colpire il lettore con l'eleganza del linguaggio e la prepotenza dei contenuti. Quando questo avviene la poesia popolare diviene poesia colta (lirica).
Questa (come molte altre) poe di Rita è assolutamente poesia lirica, squisito inteccio di eleganti metafore che rincorrendosi concludono il loro percorso in un'importante chiusa.
Rinascere nella delusione che esplode è geniale sinonimo della metafora sita nella fenice.
Lasciarmi le mani mentre danzavo con la mia favola è spettacolare attacco.
Complimenti all'autrice» |
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Inserito il 04/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Rinascere " di Rita Cottone |
«Una supplica dettata dal pentimento di un uomo che in punto di morte prega il suo dio cercando di giustificare le sue gesta.
La Barone con tinte forti narra di un attore che ripercorre le proprie recenti gesta, coonestando il suo fare nell'obbligo dell'obbidienza.
Non sono stato io (eppure ne sono stato strumento) non lo ho deciso io ma lo ho fatto... e ora che la vita mi sta lasciando comprendo d'essere stato artefice del male, in quanto pensante e libero di decidere dell'altrui vita... quasi mi fossi sentito un dio, prima di sprofondare col volto nel fango.
Abbraccio e condivido la tematica del narrato, del quale apprezzo la scorrevolezza e la forza delle parole, sino alla significativa e prepotente chiusa» |
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Inserito il 03/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Non sono stato io " di Annamaria Barone |
«Leggo questa poe di Nero restandone ammaliato dalla profondità della narrazione.
Uno scritto redatto con la squisitezza di prepotenti metafore in un rincorrersi di scenari sofferti sino a terminare nella prepotenza di una chiusa splendida.
Da sempre affermo di non aver particolare simpatia per un nik quando questi non accompagni un nomecognome... a questo autore/trice pongo i miei più sinceri complimenti.» |
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Inserito il 02/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "IV Visione - Mi rassereni" di Nero |
«Offrire i dadi al vento abbandonandosi all'eterno rotolare è fare che appartiene a persone che non vivono, ma subiscono la vita.
Eppure anche al più temerario degli incalliti sognatori accade il lasciarsi trascinare dagli eventi... e si rotola in una direzione che assurdamente non porta a valle e non sempre segue la via dei venti...» |
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Inserito il 02/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Vivendo" di Aldo Bilato |
«Leggo con immenso piacere questa poe del Pettineo.
Un narrato che evidenzia lo stato d'animo di chi verga le proprie emozioni su di un foglio bianco... che a volte bianco rimane.
Testo piacevole nella forma e nel linguaggio.» |
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Inserito il 01/10/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Viaggio nel cuore di un Poeta " di Calogero Pettineo |
«Leggo e rileggo questa lirica della Vai... ""culla di dolore il tuo seno... l'assenza nello specchio... l'odore che non torna"".
Queste metafore sono lancinanti urli di un'espressività eccelsa. Pugni ben assestati nel fianco dell'empatico lettore che fa sua la non obliata sofferenza.
La figura ritratta a tergo dello scritto genera un senso d'attesa verso un'alba che non verrà generando sgomento.
Descrivere un'abbandono è in letteratura solo secondo al narrare d'amore... questo forse in ragione che nell'abbandono e la mancanza si riscopre l'amore.
Questa lirica mi ha affondato, precipitandomi nel ricordo d'una mia, seppur non recente, mancanza... mai scordata.» |
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Inserito il 27/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Culla di dolore " di Maria Grazia Vai |
«Una riproposta che rimarca la capacità di sintesi del Bilato.
L'immagine a tergo è un abbraccio al testo, che avvolto nell'ermetismo suggerisce scenari grevi e sofferti, cesellando un'incontro di sensibile anime che aggregano il lettore all'autore in un'unica sfera di condivisa amarezza.» |
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Inserito il 27/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Pertinenza " di Aldo Bilato |
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«Leggo questa lirica del D'Auria restando immediatamente colpito dall'abbinamento strumentale (bouzoki) che apre questa squisita danza in un Eden, suggerito nelle Omeriche Cicladi.
Di questo testo sottolineo la gentilezza di metafore ricercate, che nell'abile descrizione del paesaggio mediterraneo donano la squisitezza dell'abbraccio.
I giardini di pietra (geniale) si pongono agli occhi dell'attore come oggetto di desiderio e anelito di raggiungimento.
Le policromie lievi dello scenario donano serenità e pace in un manifestarsi che (lava incandescente) trascina e avvolge.
Chiudo questo mio commento con un grazie per questa colta e piacevole lettura.» |
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Inserito il 27/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Al Nord dell'Eden" di Antonio D’Auria |
«Da un poeta che sa narrare d'amore come pochi possono, scaturisce questa, brillantemente esposta lirica.
Il Calzolaro sottolinea abilmente il rovescio della moneta d'amore, evidenziando non il raggiungimento, ma bensì l'inganno e la perdita.
Questa poe nella tematica mi riconduce alla mia "L'inganno di Eros", coinvolgendomi e avvolgendomi quasi vestissi i panni dell'attore, che abbacinato dalla venustà affida lei la propria anima, per poi disperato vederla a terra, posseduta dall'ombra affranta.» |
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Inserito il 27/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Inganno ancestrale " di mario calzolaro |
«L'immensità del mare quale estremo drudo a proteggere l'implume attore di questo sofferto racconto.
Il mare simbolo di quiete e pace, di via di fuga da un'incompreso accadere.
In questa poesia della Cottone, il fanciullo rivolge la sua preghiera al mare.
Una supplica questa che non si sofferma sui bisogni dell'attore, il quale esorta il mare a spazzare via il dolore asperso dalla vile lama della guerra.» |
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Inserito il 26/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Bambino della guerra " di Rita Cottone |
«Sazia... una parola decisa e forte che evoca l'appagamento dell'attore ben narrato con squisite eccelse metafore.
La Barone con questa lirica rimarca fortemente il suo saper narrare a colori.
L'amore che appaga e sazia viene descritto con eleganza e leggiadria da un testo lirico e da un'eloquente immagine.
La nota a piè di poesia sottolinea e rimarca il messaggio dell'autrice che mai finisce di sorprendere e meravigliare.
Questa autrice pare centillinare le sue parole, nel suo prediligere qualità a quantità, rendendo ancora più preziose le sue spettacolari opere.» |
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Inserito il 26/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Sazia " di Annamaria Barone |
«Il poeta espone lentamente il suo veleno... poeta dannato dalla sua stessa anima inquieta.
Di questa lirica del Martino apprezzo sia la descrizione data alla figura del poeta, che la forma ricercata che dona lirica alla poesia.
Questo sforzo tecnico è meritevole di plauso in quando non vanifica il voluto messaggio.
Le metafore sono veramente geniali e importanti e la chiusa è splendida... L'urlo che sovrasta ogni bisbiglio.
Poeti maledetti persino dalle persone a loro più vicine e care... e maledetti dalla propria immagine riflessa.
Ottimo questo elaborato, un plauso all'autore» |
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Inserito il 26/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Poeti maledetti (sonetto doppio)" di Duilio Martino |
«Descrivere una tragedia che involge folle spaurite, trascinate e violate dalla follia di qualche pazzo assetato di potere e violenza, non è fare facile.
Il Lomanno ha saputo sottolinerare questo accadere con tinte forti e violentemente dirette.
Questa opera urla di dolore e rabbia, d'impotenza contrapposta al desiderio di fare, e tutto questo avviene con un linguaggio duro e diretto come il tema merita.
Le metafore sono una coltellata al fianco dell'ignavo e una carezza per il consapevole. Devo dire che questo testo mi ha particolarmente colpito... affondando l'animo mio in un'empatica condivisione.
Apprezzo di questo testo la durezza delle parole e l'incalzante rincorrersi di esse... a togliere il fiato al lettore.» |
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Inserito il 26/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Ho Visto " di EnzoL |
«Una lirica squisita e emozionante... un'emozione resa maggiore dal privilegio d'aver assistito alla recitazione dell'autore.
Sei nel tempo che non dorme... pura essenza che involge e appaga.
Il Buono, eccelso poeta dell'amore seguita a donare ai suoi lettori eccelse opere tessute con inimitabili metafore. Premio più che meritato.» |
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Inserito il 25/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Sei nel tempo che non dorme " di Nunzio Buono |
«Descrivere un'eros di nicchia come la Maffezzoni ha osato fare non è impresa semplice. Oltre al gusto personale verso una pratica da me mai sperimentata, apprezzo la narrazione e l'attenta sottilineatura degli accadimenti che rendono tale pratica appetibile da molti.
Una poe erotica ben strutturata che precipita diretta al "centro" del lettore.» |
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Inserito il 25/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Soggiogata " di Elisa Maffezzoni |
«Approdo in questa poe del Bilato ammaliato dalla forza espressiva del dipinto raffigurato, per poi precipitare nella prepotente metafora del sasso quale materia per natura e viva quando manipolata dall'umana mano.
Questo abbinamento parole immagine è veramente squisito...
Sasso che odora nel suo simboleggiare l'azione quando scagliato, e riflessione quando poggiato greve al suolo.» |
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Inserito il 18/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Odora il sasso " di Aldo Bilato |
«La poesia intesa come lirica (tutto il resto è pensierino) a differenza della prosa, trasmette emozionalità veicolata da un uso attento di metafore.
Per moltissimi autori la metafora non scorre oltre a sole e sorriso e stelle e occhi.
L'autore poeta possiede una capacità maggiore d'elaborazione della metafora che consente lui di tessere la "lirica".
Leggere i componimenti della Mignosa è leggere poesia lirica (lirica= poesia aulica). Questa autrice tesse con preziosi filati un'eccellente ordito che dona vita a pregiati tessuti di parole.
Non mi sono soffermato sullo specifico di questa lirica in quanto d'indubbia bellezza, di contro ho voluto evidenziare le peculiarità dell'autrice che donano lei il lauro del poeta.» |
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Inserito il 17/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "I percorsi del voglio e dell'avere " di Tiziana Mignosa |
«Questa della Santoniccolo è un urlo rabbioso scagliato verso non un modo di vivere ma contro una più mirata realtà individuale.
Una lirica che avvolge e coinvolge grazie all'abilità dell'autrice nel comporre pensieri con illuminanti metafore.» |
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Inserito il 17/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Silenzi taciuti" di Mirella Santoniccolo Mairim14 |
«Una piacevolissima lettura di un testo piacevole e ben congeniato.
A parer mio (assolutamente discutibile) avrei evitato l'apostrofare degli ieratici in quanto rende meno fluida la lettura in una licenza poetica piuttosto azzardata.
Il Fracassi nella chiusa sigilla con rossa ceralacca quest'elegante ordito.
Complimenti.» |
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Inserito il 17/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "L'isola di Pasqua " di Carlo Fracassi |
«L'abbietezza del'umano non ha pari, e nel suo malsano rincorrere il personale successo giunge a soffrire del delirio d'onnipotenza, coonestando il suo fare con una incomprensibile ragione maggiore.
La Rainieri con questo suo elaborato sottolinea e denuncia un accadere il più delle volte ignorato e distratto, da persone che come noi vivono la fortunata condizione di libertà.
Di questa poe oltre al condiviso messaggio, apprezzo la forma scorrevole e sciolta ottenuta dall'abile incastonatura di parole e frasi.
Un plauso all'autrice» |
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Inserito il 17/09/2011 da Moreno Tonioni alla poesia "Il fiore del male " di Angela Rainieri |
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722 commenti trovati. In questa pagina dal n° 362 al n° 333.
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