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Trovati 1296 commenti di carla vercelli

Commento n° 786
«La natura è stupendamente coerente con la nostra psicologia e anche con la contrapposizione tra bene e male. Apparentemente un riccio è l'emblema della malvagità con i suoi aculei, ma quello che cela invece è simbolo di dolcezza. "...lo splendore del creato...", come scrive il poeta, è proprio tutto qui, in questo fitto intersecarsi tra dolore e felicità...sta a noi scoprire da esperienze dolorose un insegnamento di amore e di speranza.
Molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 29/09/2016 da carla vercelli alla poesia "Riccio d’autunno" di Luciano Capaldo  

Commento n° 785
«Poesia che narra di un insolito luogo per parlare d'amore, ma il luogo che privilegiano i versi è sempre quello del cuore del poeta tra ricordo e aspirazione a rincontrare la donna desiderata e amata.
Molta eleganza nel lessico e nelle immagini usate e interessante anche il tono confidenziale, intimo e al contempo deciso che traspare nel prosieguo della fantasia amorosa.
»
Inserito il 21/09/2016 da carla vercelli alla poesia "Un insolito luogo per parlarti d’amore" di Umberto De Vita  

Commento n° 784
«Io credo che al poeta, o almeno a colui che s'incammina sulla strada della poesia, accada esattamente il contrario. Non rischia tanto di imitare, ma si accorge un bel giorno, per caso, che, senza aver letto un determinato poeta, quello che lui scrive è simile, se non uguale, a quello già scritto, a volte non solo nel contenuto, ma anche per le parole scelte. A me talvolta succede. E' in quei casi che mi sento modestamente una poetessa.
Versi che fanno riflettere e scavare anche nel proprio vissuto personale.
Molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 06/08/2016 da carla vercelli alla poesia "Sul rischio dell’imitazione" di Antonio Terracciano  

Commento n° 783
«Meravigliosa, rispecchia il mio sentire.
La tecnica giapponese della porcellana consiste nel colmare di oro il vaso che si è rotto e quindi trasformare le ferite in qualcosa di prezioso, mutare la vulnerabilità in unicità, trasformare le incrinature del nostro essere in feritoie attraversate dalla luce.
Molto apprezzata!
»
Inserito il 06/08/2016 da carla vercelli alla poesia "Kintsukuroi" di Antonella Borghini Anto Bee  

Commento n° 782
«Una delle esperienze più emozionanti che ho avuto quando sono andata a Sorrento è quella di passare davanti all'albergo (già frequentato da Lord Byron nel 1700) in cui spirò Caruso, episodio messo in note da un altro grande della musica, Lucio Dalla, nella sua meravigliosa canzone "Caruso".
Questa poesia mi ha fatto rivivere quella emozione come se fossi di nuovo lì e per questo sono infinitamente grata al poeta!
»
Inserito il 06/08/2016 da carla vercelli alla poesia "Caruso: l’ugola d’oro" di Umberto De Vita  

Commento n° 781
«Devo dire che l'ho letta incantata pensando ad una poesia di riflessione sulla meravigliosa natura della Sardegna, poi la nota mi ha veramente colpito e la fiaba (come ogni fiaba che si rispetti) si è riempita di orchi e di streghe e l'effetto è stato ancora più convincente.
Grande bravura nel coinvolgimento del lettore da parte della Poetessa!
»
Inserito il 04/08/2016 da carla vercelli alla poesia "Conosco il cielo e le vesti" di Lia  

Commento n° 780
«"Sono stanco ora, la strada è lunga,
perdonami, ho scordato quello che il Grande alto sul sole
e sul trono gemmato,
manda a te, meditante
(mi ha vinto la vertigine).
Vedi: io sono l'origine,
ma tu, tu sei la pianta."
Rainer Maria Rilke.
Molto apprezzata questa poesia evocativa, anche di riferimenti culturali, e che denota sensibilità e dolcezza!
»
Inserito il 04/08/2016 da carla vercelli alla poesia "Il perdono di una madre" di Daniele miraflores  

Commento n° 779
«Che meraviglia di poesia, come ci ha abituato la Poetessa!
Descrizione di giugno così accorata e ricca di particolari, con una chiusa fantastica! Altro non so aggiungere a tanta Bellezza!
»
Inserito il 20/06/2016 da carla vercelli alla poesia "Làmpadas chi a disòra" di Lia  

Commento n° 778
«E quando ritorna il sole "senza occultamenti", "come una luce tagliente", affiora la "verità", s'affaccia "l'assoluto", si dà uno "schiaffo alla morte"... Ritorna, in altre parole, la speranza...
Bellissima e profondissima, dalla vena poetica inesauribile e quotidiana della Poetessa.
»
Inserito il 20/06/2016 da carla vercelli alla poesia "Terso mattino" di Rita Stanzione  

Commento n° 777
«Molto bello questo sonetto dedicato al castello di Montorio Veronese, semi abbandonato o più che altro non più in auge, come era naturalmente ai tempi della sua costruzione.
Non è facile dedicare versi a luoghi che ci hanno affascinato e ricreare sia lo spirito del posto, sia le emozioni che abbiamo provato visitandoli. Mi pare invece che il poeta qui ci sia riuscito benissimo!
Molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 12/06/2016 da carla vercelli alla poesia "Il castello di Montorio" di Jacopo Jandl  

Commento n° 776
«"ad argomentare il Niente" ci hanno pensato molti filosofi contemporanei e successivi a Pascal con conseguenze non dirette, ma deleterie sulla vita morale e sociale delle persone. Ma si sa che la filosofia si serve, oltre che di argomentazioni, anche di provocazioni, come voleva essere proprio la celebre "scommessa" di Pascal.
Essendo già molto drammatica l'esistenza terrena, se per il credente l'incontro con la morte sarà più drammatico che per l'ateo, non ci si dovrebbe stupire più di tanto, rispondendo a Sergio Quinzio, citato in nota.
La poesia mi è piaciuta veramente tanto, facendo soffermare su molteplici aspetti e riflessioni.
»
Inserito il 12/06/2016 da carla vercelli alla poesia "Sul "pari" di Pascal" di Antonio Terracciano  

Commento n° 775
«Un mix poetico di amor profano e sacro che rende i versi coinvolgenti, evocativi, sensuali, insolitamente freschi e profondi nello stile personalissimo e originale di questo stimatissimo poeta!»
Inserito il 12/06/2016 da carla vercelli alla poesia "A colei che salva" di Alessandro Labriola  

Commento n° 774
«Direi che la poetessa ha scritto un capolavoro dedicato a Matera, bianca città dei Sassi, Patrimonio mondiale dell'umanità e capitale europea del 2019.
Lo stile dei versi è pregnante, accurato, ricercato dal punto di vista lessicale e molto, molto accorato!
Complimenti!
»
Inserito il 04/04/2016 da carla vercelli alla poesia "Bianca Città dei Sassi" di Anna Piccirillo ov  

Commento n° 773
«"...per noi c'era una fetta d'azzurro che elargiva godimento..."
In questa bellissima immagine mi ritrovo... ritrovo quel periodo spensierato della fanciullezza, il mese di giugno in cui finiva la scuola e iniziava l'estate, le giornate si allungavano e si passavano i pomeriggi e le serate correndo, giocando, andando in giro in bicicletta... sempre rimirando quel cielo terso che era una meraviglia e spronava ancor di più ad essere felici! In fondo imparare a vivere è imparare ad essere felici, qualsiasi cosa ci accada!
Complimenti al poeta!
»
Inserito il 04/04/2016 da carla vercelli alla poesia "Una scuola di vita" di Umberto De Vita  

Commento n° 772
«Proprio ieri ho letto da qualche parte che l'umiltà è quella virtù che non si pensa di avere... Probabilmente nel caso del nostro poeta, che confessa in nota di soffrire, secondo lui, di complesso d'inferiorità, si tratta solo di questo.
La poesia è molto interessante, colta e arguta, come la nota.
Complimenti!
»
Inserito il 25/03/2016 da carla vercelli alla poesia "Minderwertigkeit" di Antonio Terracciano  

Commento n° 771
«Splendida poesia: in pochissimi, essenziali versi il poeta è riuscito non solo a far rivivere il suo primo ricordo, ma tutta una storia familiare, un'epoca, quella della seconda guerra mondiale, vista dagli occhi di un bambino quale era il poeta in quel periodo. E ne risulta un quadro vivido di notevole bellezza, incanto, capacità descrittiva e sensibilità!
Complimenti a questo delicato e vero poeta!
»
Inserito il 11/03/2016 da carla vercelli alla poesia "Il mio primo ricordo" di Alberto De Matteis  

Commento n° 770
«Mi piace molto l'irrompere nella quotidianità di un'amicizia, descritta tramite il cibo (e cosa c'è di più quotidiano e di condiviso del cibo...?) di qualcosa che i protagonisti non riescono a gestire, quel qualcosa che va appunto oltre la normale amministrazione della vita, reso magnificamente dal poeta dal susseguirsi di aggettivi come "improbabile... impossibile... impassibile...".
Bellissima poesia, sottilmente ironica e profonda, molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 11/03/2016 da carla vercelli alla poesia "Tra nuvole e circostanze" di Francesco Falconetti  

Commento n° 769
«Una poesia stupenda, quanto incisiva, lapidaria e densa di metafore splendenti: "... eppure eri lì sulla curva del mio cielo... tra le mani la cometa del tuo volto..." in un crescendo espositivo sino alla conclusione, con quel ripetuto, irrimediabile, disarmante rammarico "Eppure eri lì, non me ne sono accorto."
Uno stile elegantissimo quanto foriero di emozioni e riflessioni.
»
Inserito il 10/03/2016 da carla vercelli alla poesia "Non ti ho riconosciuta " di Francesco Fabris Manini  

Commento n° 768
«Ritengo i versi un ottimo inno alla donna, nel suo triplice aspetto di accoglienza del dolore, fonte di piacere, di grazia e soprattutto mistero.
Un inno alla sua naturale ambiguità decantata per secoli da poeti e pittori, un augurio emblematico e iinsieme un monito a rendersi conto delle proprie potenzialità "ché il mondo t'appartiene..." e perché no, aggiungo io delle differenze profonde tra la propria femminilità e il mondo maschile. Le differenze arricchiscono sempre!
Complimenti a questo meraviglioso poeta!
»
Inserito il 08/03/2016 da carla vercelli alla poesia "Donna" di Gesuino Curreli  

Commento n° 767
«Una bellissima poesia, alla quale ci ha abituato l'ottima mente del poeta, che riflette sulla poesia stessa come "l'arte meno ingombrante"... E' proprio di un ingombro fisico che parlano i versi. Posso confermare, dato che mi diletto a dipingere, che quando smetto e ho tutto sottosopra rimpiango il poco ingombro della poesia: un foglio, una penna e la mia mente.
Certo però che l'ingombro della poesia, dato che ha che fare con la parola e la comunicazione, è secondo me molto elevato. Forse proprio per questo i poeti non sono pubblicati così facilmente dalle case editrici come sarebbe auspicabile: la poesia ha la capacità di raggiungere le menti altrui e di modificarle molto più velocemente di un saggio filosofico o di un articolo.
»
Inserito il 05/03/2016 da carla vercelli alla poesia "La meno ingombrante delle arti" di Antonio Terracciano  

Commento n° 766
«La natura ha degli aspetti contrastanti di esplosione e di freschezza, ma anche di deperimento e di morte, come rivelano quegli arbusti sullo sfondo in collina, sapientemente descritti dal poeta, prima della sua domanda- riflessione conclusiva.
In questo paesaggio stridente ci si sente spinti a porsi interrogativi sul proprio destino di decadimento, al quale sembra che non vi sia opposizione. Ma, per fortuna (a volte purtroppo per danno...) l'uomo è dotato di libertà, volontà e ragione e può fare della sua vita quello che crede, fino all'ultimo dei suoi giorni. Poi subentra il mistero...
Molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 28/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Che farai di me, mia vita?" di Umberto De Vita  

Commento n° 765
«"Oltre ogni illusione vi è un limbo d'ineffabile primavera... un luogo d'autentica bellezza"...
Sento questi versi come un'introspezione solare e serena, un angolo d'anima in cui ritrovarsi e rigenerarsi, al di là delle illusioni e i loro molteplici inganni; un luogo dell'anima dove ci si specchia come la quieta luna in uno stagno di ninfee.
Veramente bellissima!
»
Inserito il 26/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Ineffabile primavera" di Gentiana Marika  

Commento n° 764
«"Di cosa siam fatti?" "... dell'essenza dei sogni..." risponderebbe Shakespeare.
E infatti i versi splendidi della poetessa richiamano l'evanescenza del sogno, che però -mentre lo stiamo vivendo- ci sembra assolutamente reale.
Complimenti a questa poetessa e alle sue capacità di attirare il lettore e coinvolgerlo!
»
Inserito il 24/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Di cosa siamo fatti" di Rita Stanzione  

Commento n° 763
«E' come avere il passato nelle tasche o nei solchi, nei cedimenti, nelle rughe...
Se non ci fossero questi incavi non saremmo noi...
Ma al di là dell'interpretazione, del significato, la poesia, dal mio punto di vista, è notevole per i colori, la visione della poesia mentre si leggono i versi. Blu, verde, rosso appaiono in un cielo sopra i tetti dove persino Sirio è dipinta dalle pennellate della poetessa e il quadro è magnifico!
Molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 13/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Incavi del fu" di Lia  

Commento n° 762
«"Chiamerò ninfea la tua bellezza"... che titolo meraviglioso... per dei bellissimi versi dedicati all'amata.
Il poeta prende spunto dai fiori di ninfea, la cui bellezza è splendida ma transitoria, fugace, per esortare l'amata a vivere pienamente il momento d'amore, conscio anch'egli della sua vulnerabilità al tempo.
Molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 13/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Chiamerò ninfea la tua bellezza" di Umberto De Vita  

Commento n° 761
«Molto bella e significativa questa poesia riassumibile forse nel verso "Il mio viso è memoria".
Il tempo non esiste se non nel nostro corpo che subisce mutamenti continui determinati dagli eventi che subiamo e/o viviamo in prima persona.
Uno di questi eventi, il più straordinario forse, ma anche il più quotidiano, è l'amore, la cui evoluzione è ben delineata nella parte finale della poesia in cui il poeta esprime il desiderio di condividere le sue rughe con la persona amata.
Tanto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 12/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Rughe" di Luciano Capaldo  

Commento n° 760
«"Forse con una donna non serve dividere corone / meglio farsi esuli insieme..."
Trovo questi versi particolarmente belli e significativi, come tutta la poesia, per esprimere la sottile armonia psicologica della mente e, soprattutto, del cuore delle donne, come scrive la poetessa, misto di "quiete e inquietudine", donne disposte sempre al sacrificio, ma perennemente "esuli" in conflitto con se stesse.
Complimenti, molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 08/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Luce di lanterne" di Anna Di Principe  

Commento n° 759
«Emana, la poesia, un grande senso di libertà, una metamorfosi nell'altro ("il tuo divenire è il mio...") auspicato ed auspicabile, fortemente voluto, un frullo d'ali liberatorio e liberante.
Da leggere e rileggere per coglierne tutte le sfumature.
»
Inserito il 08/02/2016 da carla vercelli alla poesia "(Il) Senza nome" di Francesco Falconetti  

Commento n° 758
«"Lei entrava ed usciva dal bosco, come le volpi"... Come scriveva la Merini "La volpe è una donna che ha un vicolo nel cuore..."
Poesia molto suggestiva che traccia tutto un universo, particolarmente femminile, ma estensibile anche all'altro sesso, di colpe, rinunce, rimorsi e quant'altro...
Molto piaciuta ed apprezzata!
»
Inserito il 08/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Il bosco" di santo aiello  

Commento n° 757
«"L'estate è ancora chiusa/ nelle lande inesplorate/ di suoni scordati"...trovo altamente poetici in particolare questi versi. Sembrerebbe che per vivere pienamente l'estate, tempo spensierato, solare e luminoso, bisogna fare i conti con il mistero che reca con sé, simboleggiato dal fascinoso canto dell'upupa, foriero di pensieri.
Complimenti al poeta e alle sue dettagliate descrizioni naturali!
»
Inserito il 04/02/2016 da carla vercelli alla poesia "Il canto dell’upupa" di Umberto De Vita  

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