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Trovati 1296 commenti di carla vercelli
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«Il poeta sa indubbiamente quello che scrive data la sua preparazione filosofica: mi piace la definizione di Dio come "idea delle idee", ridotta a muffa e inoltre nei versi trovo molta forza coinvolgente in quel "Contemporanei!" urlo invocativo lanciato a una folla, ad una massa, ormai allo sbando. Per finire, il dipinto di Lucian Freud dà l'ultimo ritocco a un gioiellino di poesia da leggere e rileggere! Complimentissimi!» |
Inserito il 01/12/2016 da carla vercelli alla poesia "Quesiti Indisponenti" di Willy Zini |
«"Non posso scrivere di croci diverse"...già il titolo è molto molto incisivo e così come i versi seguenti. Io li interpreto così: personalmente non credo a una poesia che non sia autobiografica. Per esempio mi fanno sinceramente irritare tutte quelle poesie nella categoria "donne" dedicate a donne violentate, quando chi le scrive ha una storia differente. Sono pienamente d'accordo con la poetessa: "non posso scrivere di croci diverse..." "io porto la mia". Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 29/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Non posso scrivere di croci diverse" di Rosetta Sacchi |
«Molto bella questa figura dell'angelo ebbro e disperato... mi evoca un groviglio di sensazioni e poesie lette. Complimenti!» |
Inserito il 29/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Angelo 1" di santo aiello |
«In realtà Monet, che era un attento osservatore del cambiamento e della trasformazione (i mutamenti della luce per esempio: basti pensare ai suoi cicli sulla cattedrale di Rouen o a quelli dei pagliai), inserendo due volte la stessa figura della dama con il fanciullo, ha il sogno, nella sua famosa tela "Campo di papaveri", di fissare il movimento di una tranquilla passeggiata della moglie Camille col figlio Jean... Questo sogno si è pienamente realizzato perché sembra davvero di attraversarlo quel campo in discesa e di sentire sul viso tutta l'aria fresca di un giorno di primavera inoltrata, come sottolinea l'ottima poesia. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 29/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Campo di papaveri" di Salvo Scamporrino |
«Una delle più belle e coinvolgenti poesie che abbia mai letto. Un incredibile equilibrio tra passione, romanticismo, inquietudine, senso della quotidianità che sovrasta lo stesso amore. Metafore splendide e e abilità stratosferica nello scrivere e nel comunicare vissuti ed emozioni. Complimenti!» |
Inserito il 29/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Piccolo fiore d'infinito " di Gianpiero De Tomi |
«L'autismo è una malattia psicologica che taglia del tutto i ponti con la realtà circostante. I bimbi vivono in un mondo tutto loro senza parlare, senza nessuna relazione con il mondo esterno. Anche solo abbracciarli può diventare per loro un'enorme fonte di sofferenza, data la grande dose di paura accumulata, senza un motivo spiegabile (le cause dell'autismo sono ancora in parte sconosciute). Alcuni riescono, tramite anche le moderne forme di comunicazione, per esempio il computer, a relazionarsi, in qualche modo, con le persone che hanno vicino. La poesia del bambino è struggente, così come emozionanti e significativi sono i versi della poetessa: non importa quanto la barca sia incagliata, l'importante è che tu sia al centro! Bellissima!» |
Inserito il 28/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Saperti centro" di Rita Stanzione |
«"Forse volgendomi indietro/ vedrò sollevare polvere ancestrale/ sollevarmi nel compimento dell'eterno, senza avvedermene..." Reputo questi tre versi grande poesia. Si arriva ad un punto della vita in cui si guarda inevitabilmente indietro, c'è qualcosa nel nostro passato di inesorabilmente, ma solo apparentemente, incompiuto... fa parte di un disegno che forse non riusciremo mai e poi mai a decifrare. E quel tramonto che si dilegua è lì a rimembrarci lo scorrere del tempo, invenzione puramente umana, ma che si manifesta nella grandiosità di un crepuscolo, per trovare, prima che sia troppo tardi, una dimensione più consona ai nostri talvolta insulsi affanni. Molti sinceri complimenti al poeta: non è affatto una poesia di poche pretese!» |
Inserito il 28/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Là, dove il tramonto si dilegua" di Umberto De Vita |
«Visitare Parigi è andare alla ricerca della bellezza. A volte è una bellezza lussuosa che pecca di ostentazione, basti pensare ai suoi grandi spazi, agli archi di trionfo... Altre volte è una bellezza cosmetica che vuole apparire: i negozi, gli atelier di moda... Il più delle volte è una bellezza armoniosa che rallegra: le rues laterali, i bistrot, il quartiere latino... Poi se si è in dolce compagnia questa percezione di bellezza e allegria è notevolmente accentuata. L'ho gradita e apprezzata tantissimo, complimenti!» |
Inserito il 25/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Parigi e noi" di Andrea Sossi |
«"...orgasmo è cibarmi del profumo dell'anima tra la seta del pensiero..." bellissima questa pienezza dell'essere riassunta nei tre versi... facilmente, dolcemente condivisibile soprattutto per una donna. Complimenti, molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 24/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Bisbiglio di sapone" di Rosanna Peruzzi |
«Epoché...la sospensione del giudizio proclamata dagli scettici, data l'intrinseca inconoscibilità della realtà. E allora cosa ci rimane da conoscere, o meglio da "esperire"? Ma tutto quello che la nostra magnifica poetessa è riuscita ad assemblare nei suoi versi... Suoni onomatopeici per la Sostanza che canta e conta... Ultime due strofe più chiusa veramente splendide e sussurrate come quel fruscio dal Sommo. Complimentissimi!» |
Inserito il 24/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Epoché" di Lia |
«Molto erotica... il comportamento della mantide religiosa che divora il maschio dopo l'accoppiamento e che, come precisato in nota, è anche un comportamento mitologico, di alcuni dei dell'Olimpo. Solo che in genere sono gli dei maschi ad avere un ruolo attivo nel sesso, mentre la mantide, nel suo piccolo, è assolutamente una dominatrice... Trovo che se una donna non si è comportata da mantide nella sua vita, in alcune occasioni, si è persa qualcosa... Molto piaciuta ed apprezzata, non meno di altre poesie, dell'ottima poetessa!» |
Inserito il 23/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Come una mantide" di Rosetta Sacchi |
«Quanto amore filiale pudico ed emozionante in questa bellissima poesia che attraverso una splendida descrizione dei luoghi amati e frequentati rievoca la figura del padre ormai scomparso. "Il mio amore era più grande della tua pudicizia..." un verso che tratteggia tutto un complesso, affabile, profondo, tenero rapporto padre- figlia. I miei sentiti complimenti!» |
Inserito il 23/11/2016 da carla vercelli alla poesia "L’odore della vigna" di Marinella Fois |
«"Così si vive una stagione/ scelta tra quelle variabili, / senza nome..." splendido per me questo passaggio. Ognuno sceglie la sua stagione da vivere, ma ci sono inevitabilmente delle incognite che sbiadiscono il proprio tempo, non lo definiscono, a volte... I concetti, le teorizzazioni si disperdono... rimane l'esperire, l'esperienza, il percepire... che è comunque e sempre un vedere oltre la semplice sensazione. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 21/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Una stagione" di Cristiano De Marchi |
«Il re delle Solanacee poetizzato dall'autore. Il pomodoro, chiamato originariamente dai francesi "pomme d'amour", tanto era lo stupore per la sua fragranza quasi afrodisiaca, o forse a volerlo assimilare al famoso pomo del giudizio di Paride... "Emana una luce propria, /sua maestà benigna..." scriveva Neruda nella sua "Ode al pomodoro", luce che si sposa però al sale, all'olio, al prezzemolo, ect... e così lo celebra e storicizza la poesia sopra in un'ode altrettanto bella e gustosa. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 21/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Ode al pomodoro" di rob ponzani |
«"Passi misurati e cadenzati..." forse è questo il segreto per non farsi "inghiottire dalla nebbia" e bearsi della "morbida luce del tramonto" in aspettativa di decifrare il meraviglioso enigmatico "linguaggio delle stelle". Minuziosa, elegantissima poesia naturale e intima in un crescendo di stati d'animo in salita, come la vita, appunto. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 21/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Questa vita" di Umberto De Vita |
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«Essere innamorati genera un investimento delle proprie energie sull'altro che può depauperare le proprie, se si vivono contemporaneamente dei conflitti all'interno di se stessi. Il monastero qui diventa simbolo di ascesi e liberazione da questa sorta di scissione schizofrenica verso una quiete almeno transitoria in attesa di un rinnovamento del proprio essere per tornare ad amare di nuovo e più consapevolmente. Così io ho sentito la poesia. Testo molto bello ed interessante che denota un'intensa ricerca interiore, complimenti!» |
Inserito il 20/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Mi persi in un monastero" di Merlino |
«Mi soffermo sull'ultima strofa e sulla nota: Epicuro è sempre ritenuto colui che predicava il piacere fisico, in realtà quello che auspicava era l'assenza di tensione raggiunta con l'atarassia, una condizione di particolare serenità raggiunta dall'uomo saggio, molto simile all'imperturbabilità stoica. (Io sono un'epicurea convinta che gode delle piccole cose quotidiane che la vita mi riserva). L'assenza di tensione sta per esempio nel non desiderare ciò che non si ha, come è successo a Caino, citato dal poeta, il quale uccise il fratello Abele perché gli sembrava privilegiato da Dio rispetto a lui. Ed ecco che la prima parte della poesia si ricollega alla seconda. Molto piaciuta ed apprezzata anche per le rime baciate che non sono facili!» |
Inserito il 19/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Fuga dal paradiso" di moreno marzoli |
«Un canto d'amore la stessa poesia che scova la speranza in quella musica celestiale e in quelle luci dei pianeti, "tutti". Tutto l'universo in sinfonia e sintonia con il proprio sentire. Meravigliosamente elegante e significativa!» |
Inserito il 19/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Un canto nella notte" di Doraforino |
«Forse il poeta Terracciano si riferisce all'inflazione di troppe poesie sull'amore che popolano i siti di poesia dove ci sono apprendisti poeti come noi. Ma l'amore ha varie sfaccettature, come ci insegnavano già i Greci che usavano quattro parole diverse per la parola amore: eros, philia, storge, agape. Già basterebbe occuparsi di questi vari tipi d'amore e il continente poesia sarebbe più approfondito per turisti della poesia quali noi siamo. Poi ci sono anche altri argomenti, altre città, per seguire la similitudine proposta dal poeta, che ognuno sceglie di visitare o no a seconda della propria sensibilità, delle proprie letture, esperienze, delle proprie conoscenze. Io personalmente sarei per l'abolizione delle categorie. Riflessioni.» |
Inserito il 18/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Il continente della poesia" di Antonio Terracciano |
«Ormai viviamo in una società che va ben oltre il consumismo... le differenze tra i troppo ricchi e i troppo poveri stanno diventando enormi, non esistono più le classi medie trainanti l'economia... Detto questo credo che il Natale arriverà comunque per tutti, poveri e ricchi e la bellezza di quella nascita si farà sentire nei puri di cuore e di buona volontà a qualsiasi ceto appartengano... Mai perdere la speranza di un mondo migliore che proprio il Natale annuncia. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 17/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Le luci di un natale che non verrà" di Merlino |
«Fantastica, ludica, immaginativa... "avere sempre un dubbio da comprendere, una nuvola..." Trovo che sia il più bell'insegnamento che un padre può impartire al proprio figlio: continuare sempre ad esercitare l'immaginazione in contrasto alla "perfetta ragione", quell'immaginazione che i bambini hanno e che li rende leggeri ma intuitivi, profondi, disponibili al cambiamento e all'imprevedibilità. Non c'è cosa più seria e significativa che continuare a giocare per tutta la vita. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 15/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Etica e subbuteo" di Giovanni Perri |
«La vita umana è una vita in penombra, sempre... qualsiasi credo uno abbia, se si creda al caso o in Dio, se si sia atei, agnostici o si abbia una fervente fede. L'inconsistenza delle ombre ci riporta comunque alla terra, che pare offrirci più sostegno, ma siamo destinati anche a vedere oltre quello che ci circonda. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 15/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Casualità o inconsistenza?" di Francesco Rossi |
«Poesia molto forte e satura di immagini e metafore che evocano un'atmosfera d'amore romantico- decadente a me personalmente molto cara. L'ultima strofa in particolare la trovo stupenda!
Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 15/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Elegia maledetta" di Merlino |
«Non ho parole per dire quanto mi piace come scrive la poetessa. Ogni poesia è una scoperta, un attimo sospeso tra realtà e sogno, un itinerario che scardina sapientemente anche le regole della punteggiatura e ne fa poesia! Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 13/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Vagabondo di maree" di Rita Stanzione |
«Mi pare una storia d'amore che inizia come "due cuori solitari", ma poi si rafforza quotidianamente su quella "altra sponda" come scrive molto bene il poeta, in quel "noi", che fino ad un attimo prima sembrava impensabile, fatto di passione, ma anche di stima, affetto e comprensione reciproca. Una poesia molto "solida" e bella!» |
Inserito il 13/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Due cuori solitari" di Umberto De Vita |
«"appesa a un momento di acino dolce..." Già questo passaggio vale tutta la poesia che è estremamente bella tutta, compreso" il soffio flebile del mughetto", ma questo, a parer mio, sembra il cardine, dell'espressione di questo momento di "vento d'ombre". Come se si volesse cercare un appiglio più sicuro per non far sprofondare ancora di più la propria vita verso il basso. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 11/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Vento d’ombre" di Rosanna Peruzzi |
«Sembrerebbe, a prima vista, un percorso di redenzione all'ultimo minuto nel senso tutta la vita sperimento e/o subisco le più crude meschinità e poi alla fine la fede mi salverà...ma la nota in cui si cita il filosofo danese mi porta piuttosto a pensare ad una profonda crisi esistenziale vissuta quotidianamente. La vita religiosa è l'ultimo livello di un percorso dapprima estetico e poi etico; sempre, però, i tre sentieri profondamente intrecciati nel proprio cammino, dove appunto la scelta ai bivi è libero arbitrio, ma anche tormento. Molto piaciuta ed apprezzata per il contenuto e anche per la forma che rivaluta le rime!» |
Inserito il 10/11/2016 da carla vercelli alla poesia "La rotta e i bastimenti" di Merlino |
«Il momento dell'alba, simbolo di nuova vita, fissato in un incantevole miscuglio di colori, immagini e metafore. Molto piaciuta ed apprezzata!» |
Inserito il 10/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Germogli di luce" di Franca Donà astrofelia |
«Decisamente una gran bella poesia d'Eros e non solo... quell'oltre mi fa pensare all'Agape, all'Amore universale... Sottigliezze meravigliosamente poetiche dei versi che impreziosiscono la narrazione. (Poi sul modo di scrivere d'Eros e non stare sul pornografico, talvolta, non sarei d'accordo basti pensare a Verlaine o a D'Annunzio che andavano giù molto pesantemente...). Complimenti a Lia!» |
Inserito il 07/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Infinitudine e oltre" di Lia |
«Il fascino dell'ombra, cioè del negativo, è indiscusso su chiunque... Ma se c'è un'ombra vuol dire che esiste anche una luce che quest'ombra crea... Sta a noi non soggiornare troppo nelle parti recondite dell'anima e proseguire il cammino verso spiragli di luce intensa. Molto bella la parte descrittiva iniziale della poesia e quella conclusiva di riflessione.» |
Inserito il 07/11/2016 da carla vercelli alla poesia "Dove ci conduce un’ombra" di Umberto De Vita |
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