«Un testo di partecipazione gioiosa ai misteri della natura e della vita, attraverso i suoi incontaminati splendori, come s'addice a una Poetessa e Pittrice che ce li decanta in opere dolci di rarefatta bellezza ed eminente maestria. Jeannine, così spesso seguace della rimembrante malinconia, ora m'appare statuaria e stentorea, malgrado il sussurro sommesso, a dire tutta la sua Joie de Vivre en revanche sulle pene della giovinezza e degli amor perduti, in altre occasioni pur incantevolmente espressi. Il brano dona quel persistente senso di letizia e benessere di cui, oggi più che mai, si prova un immenso bisogno. Grazie, Jeannine...» |
Inserito il 03/07/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Comme le vent" di Jeannine Gérard |
«Questa mano, dopo aver aperto una finestra sull'aurorale Infinito, nulla più lascia che sia come prima... E' di una bellezza sconvolgente.
M'era già capitato d'innamorarmi di qualche testo dei miei Autori preferiti: Foscolo, Leopardi, Baudelaire, Prévert... ed ora Jeannine, che sembra collocarsi su quella scia.» |
Inserito il 05/05/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Elle tranche l'Infini" di Jeannine Gérard |
«Un motto circa la mia città, forse escogitato da un'azienda del turismo per incrementare i flussi, raccomanda a tutti vivamente di non allontanarsi dal mondo senza averle prima fatto visita. Ora sono io a metterci la faccia, con egual risolutezza, per questa magnifica e intensa poesia di Jeannine. Leggetela prima d'ogni altra meta. Venite e godevetela per quanto è profonda e suggestiva...» |
Inserito il 15/04/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "La seule parole" di Jeannine Gérard |
«Uno dei tuoi soliti, piccoli capolavori... cosa potrei ribattere? Nulla. Da un certo pdv è assolutamente vera, anche se non si vorrebbe... Le Donne cmq sono esseri umani proprio come Noi... E allora perché criminalizzarle? In fondo Tu non lo fai, anzi... l'ode risulta molto spiritosa. Del resto neanche noi siamo così speciali ed immuni da pecche, a volte macroscopiche, quindi... Ammettiamo che se non ci fossero la Vita sarebbe peggio? E allora?! Ok, vale lo sfogo, ciaouzz...» |
Inserito il 01/04/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Misogino " di Pino Penny |
«Il ritorno delle belle giornate ci coinvolge tutti. Ma questa bella poesia ci fa rivivere una primavera assolutamente da favola, eppure tutta natura, fin nel respiro, nel suono, nei colori e nei pensieri, che si riempiono di rinnovata meraviglia e del senso del sacro. Perché la primavera è davvero un miracolo della Creazione, di cui restiamo ogni volta intimamente compresi e riconoscenti.» |
Inserito il 06/03/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Retour du printemps" di Jeannine Gérard |
«Il testo procede terso e sereno come un ruscello d'altura. Poi quello scroscio di bellezza e d'emozione dell'ultima strofa... e lì è il sublime della Poesia. Ah, Jeannine!» |
Inserito il 01/03/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "L'aube se déshabille" di Jeannine Gérard |
«Una sintesi onnicomprensiva dei danni sia fisici che morali indotti da quella che può considerarsi una malattia. Il problema è che le vittime designate sono dei piccolini indifesi che spesso tacciono in quanto coinvolti in un gioco psicologico veramente atroce dal parte del pedofilo stesso e poi della famiglia e della società nel suo complesso. Ottima resa stilistica ed emotiva. Un bravo all'Autore.» |
Inserito il 26/02/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Il gatto si morde la coda " di Pino Penny |
«Piccolo tuo capolavoro alla stregua di tantissimi altri. Ecco il msg che non ho saputo renderti in francese... Ma in realtà meritavi ben altro: un applauso a scena aperta. Per questi versi così ben evocativi di un momento dell'anima fra i più delicati e commoventi.» |
Inserito il 25/02/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Ma nuit, son nom" di Jeannine Gérard |
«M'è piaciuta più che discretamente, per quant'è vero che mi piace moltissimo il più che anticonformistico Autore.» |
Inserito il 20/02/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Vietato l'assolo per violoncello " di Pino Penny |
«Dell'Estro de' Poetici estimator sereno / attento al Tuo valùta ogni fulgor baleno / Il responso comunque torna a darTi ristoro / Questa scrittura invero è un "capopòlavoro"! Grazie, Jeannine!» |
Inserito il 05/02/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Mémoire " di Jeannine Gérard |
«Ed ecco la scaturigine da cui principia la storia di Jeannine, poetessa gentile e appassionata, che si confessa nei suoi versi meravigliosi, vibranti d'umanità e d'arte.
Incantato osservo e gioisco come innanzi a uno spettacolo della natura, che s'imprima nell'anima, quasi a curarla delle sue ferite, per quanto benefico...» |
Inserito il 06/01/2012 da Ferny Max Curzio alla poesia "Raconte- moi " di Jeannine Gérard |
«Dallo scrigno del suo cuore ancora una gemma di passione dalla dolce pescatrice di perle Jeannine.» |
Inserito il 09/10/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Déshéritée!" di Jeannine Gérard |
«O Vita, perché non lasciarmi andare fra le stelle, dov'è ora Lui? Che fare senza Lui, di una vita senza gioia? Eppure, potessi tornare a sorridere... fatti avanti Gioia, se esisti realmente! Il messaggio è forte e chiaro. Stavolta Jeannine non si batte il petto per il dolore, né grida solo al vento la sua disperazione. Ora apre uno spiraglio alla speranza, che vi sia ancora una possibilità per Lei, e aggiungerei per tutti... di risollevarsi da una sofferenza atroce, tornando a sorridere. Chissà, la Vita ha mille sorprese e la speranza non deve morire, mai! Ottima composizione, delicata insieme e struggente, d'una bellezza classica e non di meno accattivante.» |
Inserito il 18/09/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Rhabdomancienne! " di Jeannine Gérard |
«Meravigliosa ed elegante l'elegia del fato crudele che ci deprivò, ahimé, degli affetti più cari... Cosa aggiungere? Nulla, solo se l'Autore sia Lei però, Jeannine, capace di farne un'estasiante danza di note d'amore e di splendore, così calde e suggestive. Altrimenti, si sa, diverrebbe un atroce gioco al massacro con sé medesimi, forsanche insostenibile, per le complicazioni e i pesanti danni, sia sul piano psicoaffettivo, che estetico. Con i migliori apprezzamenti, perché è brava davvero.» |
Inserito il 10/09/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Cruel est le sort! " di Jeannine Gérard |
«Paesaggi della natura e dell'anima. Sempre atto d'amore, pur nella consapevolezza del rimpianto di idilli perduti. Ché la vita cambia e ci consuma, ahimé, ma i ricordi non stancano, per quanto dolorosa la differenza fra l'oggi e l'ieri. Unico rifugio l'illusione, allo svolto d'un sentiero, sul solitario cammino... che l'altro ritorni... il sogno resta e ci dà vita ancora. Così come Jannine coi suoi splendidi versi fa sognare e illudere anche noi, che la bellezza e l'amore mai abbiano a morire. Grazie, dolce e raffinata poetessa dei ricordi del cuore.» |
Inserito il 03/08/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Sans issue " di Jeannine Gérard |
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«La descrizione scorre fluida, dall'incidente che schianta una vita al grido della madre, che non si capacita ed al capezzale del figlio vede come una Madonna il suo Cristo morto in croce... Il testo non risplende solo di nitore formale ma vibra altresì d'accenti d'umanità profonda ed intima commozione. Come non riconoscere, d'altra parte, il "brand" del talento magistrale di un'autrice sempre attiva con testimonianze della più pura e seducente poesia? Lei è anche mamma e sembra unirsi alla sventurata madre del racconto, tale l'immedesimazione suggerita dalle cronache ahimé d'ogni giorno... "Perché... perché?" l'urlo di dolore, che squarcia l'etere invocando l'intervento della Provvidenza.» |
Inserito il 25/07/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Le cri d'une mère " di Jeannine Gérard |
«Dire che ci si possa innamorare di un'Artista anche solo per la magìa di versi belli come questi... forse non è un andar troppo lontano dalla verità.» |
Inserito il 08/07/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Joies éphémères" di Jeannine Gérard |
«Ne sono coinvolto. E' rimpianto ed è messaggio di vita. Positivo, nonostante il dolore passato. Ma è sempre così. Forse che la vita non postula già al suo nascere che poi se ne andrà, con gli amori e le storie, le sue gioie e le sue pene? E' bello, soprattutto in francese, condividere il testimonio dell'Autrice, così sofferto e lucido, incoraggiante e fiero, di ben scelte parole...» |
Inserito il 22/06/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Amertume " di Jeannine Gérard |
«Nella pregnanza dei significati - altro che patate! - persino le licenze poetiche sembrano volute, a mascherare sliding doors, come quell'"umettendo" al posto di "umettando"/"omettendo"... e non è che una delle originalità, cui si aggiunga il mix del larvato umorismo accanto alla dolcezza del trasporto d'amore... Pino sfiora la sua Poesia come una creatura, evocatrice di sensi e d'esperienze godute e amate intensamente, di cui si serbi lo struggente, possessivo ricordo... E lei lo ricambia facendosi liberatoria da incertezze e dolori. Il verso è simbolistico e suggestivo insieme. Ci aiuta e ci salva. Ridà 1 senso alla vita. E non solo per sé scrive il Poeta. Così io lo leggo il ns. Pino, e mi piace sempre di più.» |
Inserito il 12/06/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "L'Uomo, che sussurrava alle patate " di Pino Penny |
«Mamma mia, che bellezza! W l'Amore, con l'A maiusc., che vince le inibizioni. Emozione e libido ci sono tutte, mentre l'intimità e la perizia tecnica aumentano con l'età alla faccia di qualsiasi controindicazione. Il dialetto poi rende ruspante e godibile la lettura, soprattutto nel senso di quella "leggerezza", che giova all'umore e alla salute. Raga, qui si vince il timore della vecchiaia, c'è poco da fare... è una vera panacea. Grazie al ns. Autore, che su tale versante pare molto bene impostato.» |
Inserito il 06/06/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Damme 'nu vaso " di Pino Penny |
«E' commovente la gioia di quest'uomo nel sentirsi vivo dei suoi indomabili desideri, delle sue fantasie spesso intenzionalmente impudiche, ma schiette e travolgenti oltre qualsiasi perbenismo di maniera. Non ne ha bisogno per essere felice, anzi. E mi piace così. Pino è Autore, che si fa amare proprio perché è se stesso e controcorrente. Profondo, ironico, frizzante, anche quando l'etichetta o la convenzione glielo sconsiglierebbero... e più che mai efficace come un prorompente scroscio d'intima umana passione, sentimentale, sociale e (perché no?) erotica. Tocca ogni tasto, riuscendo a coinvolgere e talvolta stravolgere, pur di superare barriere ed imprimersi nel ns. immaginario in modo comunque indelebile.» |
Inserito il 02/06/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Senza confini" di Pino Penny |
«Il tocco delicato di Jeannine è quello della memoria, che sfuma e quasi rende impercettibile il passaggio dall'aurora adolescenziale al tramonto della senescenza. Dalla soavità fresca e ruscellante della "jouvencelle", carezzata da mille sguardi, alla triste età cui sarebbe anzi preferibile una fine precoce "senza lacrime" ad un lacrimevole prosieguo accidentato. È questa la chiusa, epica, e come darle torto, se "è dunque ciò, la vita?"... Ah, l'eterna giovinezza del cuore! La ns. JiGé, ancor avida di vita, non può che opporsi al suo oscuramento, almeno in poesia. E lo fa con la grazia di sempre in un documento di sintesi ed efficacia impareggiabili.» |
Inserito il 17/05/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Jouvencelle " di Jeannine Gérard |
«Si tratta di un collage di sensazioni, affioranti come flash dalle righe, che dicon molto più del testo elegante e succinto. Tuttavia solo a chi sappia captarle, per una sorta d'affinità elettiva... Qui c'è la voglia giovane, di dare e trovare la propria anima, amando ed essendo amata, pur su un sostrato già di disincanto. Ancora spera e s'affida alle parole, per comunicare emozioni oltre il vento... Cui par quasi chiedere di serbarle la forza del mare, perché l'umida natura di questo la coinvolga totalmente, ora o mai. Il simbolismo è potente. L'amore non può che dilagare e trionfare, oramai. Stile essenziale e a un tempo ricco di vibrazioni affascinanti.» |
Inserito il 13/05/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Nel vento, parole " di Anna Elvira Cuomo |
«Un percorso l'Amore ove si è sempre giovani e sempre vecchi, perché l'amore non ha età. Scorre come fiume nelle ns. fragili vene, ora calmo, ora tumultuoso, ma sempre necessario, perché è la sostanza stessa della vita. Jeannine lo vive il suo fiume, come lo ha sempre vissuto e continuerà fino all'ultimo respiro ad alimentarsi di questa sua forza di vita, l'Amore è il suo credo e la sua passione. La sua poesia. Bellissima poesia. Come quest'ultima ancora, tutta da ammirare e farsene emozionare.» |
Inserito il 30/04/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Pour toi " di Jeannine Gérard |
«Non v'è giorno che possa durare per sempre. E passo dopo passo si continua il cammino col cuore gonfio di tristezza... Ma questa poesia, con la musica che le fa da sfondo, è di una delicatezza estrema e m'avvince e cattura l'anima come forse nessun'altra della ns. dolcissima francesina di Marsiglia.» |
Inserito il 24/04/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Il n'y a pas de jours durables " di Jeannine Gérard |
«La vena ironica di questo Autore si manifesta nel più improvviso e insindacabile dei modi. Trascorre dal serio al faceto, dal dramma alla battuta d'effetto, dal sentimentale al salace ed al polemico, quasi senza soluzione di continuità. Il suo leit motiv è nella ribellione, ché piuttosto che rilasciarsi ai miti elegiaci della natura matrigna e/o delle perdute chances di gioia di vita, lotta come un eroe garibaldino per il riscatto del suol natìo, che identificasi completamente con l'invitta dimensione dei suoi superstiti bei ricordi ed affetti. Grande Pino, da godere in ogni sua scrittura o moto dell'anima, per quanto vivace e a volte estremo.» |
Inserito il 10/04/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "La Pittrice" di Pino Penny |
«Jeannine si rifà di Primavera... e quanto le dona! Carinissimo poi quell'uccellino che canterà il tempo in cui è la Natura stessa a concelebrare il suo risveglio in mezzo a tutte le creature.» |
Inserito il 21/03/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Joie de vivre " di Jeannine Gérard |
«Tanto calore per chi non ci apprezza è sprecato... Aureolato di fiaba un vagheggiar dolce e assorto.» |
Inserito il 28/02/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Désarmante indifférence" di Jeannine Gérard |
«Un prequel primaverile, che confonde ed esalta aspetti del paesaggio naturale con quello emozionale dell'Autrice, passando dai colori alle sensazioni, dai campi e dalla strada alla pioggia battente, fino all'ira del mare sui suoi scogli...
Così, poco a poco, decantano i grumi dei pensieri, delle angosce e del dolore, sedimentati dall'inverno e dall'orfanezza di carissimi affetti.
Incantevole ed efficace la descrizione, che musicalmente ci culla con quella ben nota perfezione da cesello, che ognora illumina la scrittura della ns. Jeannine.» |
Inserito il 26/02/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Finalement je me purifie " di Jeannine Gérard |
«Nella forma un po' classica e un po' eterodossa che ti mette sempre più che discretamente in evidenza, giusto perché non ti si possa più dimenticare... ma quel che convince e penetra come un fluido balsamico e rigeneratore è la scoperta, di un nuovo autore, con la ricchezza umana ed emozionale del messaggio, che tu riesci a rimbalzare dentro noi, intatto e sublime o "subliminale"... Non fa una grinza il tuo testo, perché, ed è questo che davvero conta, va diritto al cuore. Grazie, è stato bello leggerti.» |
Inserito il 22/02/2011 da Ferny Max Curzio alla poesia "Il professore dell’amore" di Mario Bugli |
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