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Trovati 1907 commenti di Enrico Baiocchi

Commento n° 1787
«Piena di nostalgia questa lirica, per quel mare, quelle genti, quelle tradizioni incise nelle vene, per quella terra piena di profumi e sogni di un futuro che non dimentichi il passato, perché è nella nostra storia il vero tesoro da custodire in quello scrigno avvolto da un cordone ombellicale mai tagliato. Ha il sapore di un poema nonostante i pochi versi.»
Inserito il 07/01/2015 da Enrico Baiocchi alla poesia "Elegia sicana" di Rasimaco  

Commento n° 1786
«Un fermo immagine che dona l'esatta sensazione dell'ansia, del desiderio sospeso che sta per concretizzarsi, la voglia quasi di interrompere la moviola per godere fino in fondo quel bacio che invitante fa capolino nel silenzio che precede l'esplosione della passione. Versi che trattengono il fiato con un pizzico di masochismo prima di lasciarsi andare al piacere.»
Inserito il 04/01/2015 da Enrico Baiocchi alla poesia "E mi insegni a guardare" di Antonio Biancolillo  

Commento n° 1785
«Ancora un inno alla vita, di questa autrice, un chiedere un perdono quasi immeritato, in quell'embolo nel sangue che fatica a sciogliersi per irrorare il nostro cuore, forse arido, forse ancora in attesa di quelle ali per raggiungere quel fiore.
Così ho voluto leggere questa lirica, un dono d'amore estremo. E mi è piaciuta.
»
Inserito il 01/01/2015 da Enrico Baiocchi alla poesia "Dolce pensiero" di Patrizia Ensoli  

Commento n° 1784
«Uno splendido sonetto dove l'autore estrinseca la sua rabbia per il malcostume e le ruberie dei politici ma dove esplode la sua voglia di ribellione, il suo urlo a svegliarsi rivolto "ar popolaccio" che continua a subire rassegnato, chino, anziché rialzarsi e frantumare quei ginocchi per fermare definitivamente quei ladroni. L'ilarità intrinseca nel vernacolo nulla toglie alla realtà e drammaticità del testo, anzi, ove fosse possibile, ne accentua lo sconforto. Mi è molto piaciuta.»
Inserito il 12/12/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Sciopero generale" di Benito Ciarlo  

Commento n° 1783
«Una lirica colma di passione, versi in cui ci si appaga a confessare il proprio amore, dove l'attesa palpita nelle vene e ci si innalza in un volo nell'infinito, restando nel desiderio continuo di una vicinanza per poter offrire tutto di se stessi.»
Inserito il 06/12/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Tienimi dentro te" di Nicolina Macari  

Commento n° 1782
«Come in tante liriche del nostro valente autore, anche questa ci lascia una morale. Indipendentemente dalla attività svolta, troppo spesso dimentichiamo i nostri doveri verso i figli e la famiglia, specialmente gli uomini pensano che sia sufficiente "portare i soldi a casa" (quando fortunatamente possono). Uno spaccato della vita reale condito a puntino dal destino, espresso in piacevolissimo vernacolo e quindi ancor più umano.»
Inserito il 03/12/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Guardia e ladro uniti dal destino" di sergio garbellini  

Commento n° 1781
«E sono tele che spesso, purtroppo, rimangono sfilacciate, senza un orlo di rifinitura, ma nella cui trama si raccolgono le tante lacrime ed i pochi sorrisi, fino a comporre il ritratto della persona amata, e restano come sindone, amara consolazione di un amore perduto.
Versi che ho profondamente condiviso, (particolarmente vero: "ingoio il mio respiro
e vado fuori ad urlare") perchè, come dice l'autrice, solo chi ha vissuto sulla propria pelle simili tragedie può comprenderne a fondo il significato. Splendida nell'infinita tristezza.
»
Inserito il 01/12/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Quando il mio Ulisse tornò dall’ultima sua guerra" di Nadia Mazzocco  

Commento n° 1780
«Una lirica particolare, senza i fronzoli e le illusioni di un canto d'amore, ma non per questo meno dolce, un concentrato di poche emozioni che hanno segnato il tempo, che hanno lasciato il segno, pur senza esplodere, che l'autrice raccoglie e tiene strette, quasi nascoste, perché soltanto sue, eventi, che per quanto tristi non sono riusciti ad spegnere l'entusiasmo e per questo sono diventate gioie, rare ma preziose. Secondo me un'autentica interpretazione del tema.»
Inserito il 30/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Affetti" di Patrizia Ensoli  

Commento n° 1779
«Domande che schiudono orizzonti, paure che rendono insicuri i passi, sogni sotterrati nelle illusioni, ma nell'ultima strofa voglio leggere la speranza che tutto deve ancora definirsi, che in fondo siamo noi a decidere il destino. Una profonda introspezione che ho molto apprezzato nella forma e nelle metafore.»
Inserito il 30/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Alla memoria" di Rita Minniti  

Commento n° 1778
«Come uno stanco pescatore ripetiamo la nostra routine quotidiana, alzarsi nella notte, prendere il largo su una barca che va da sola, gettare le reti mentre si è in compagnia del silenzio, e all'alba del nuovo giorno si torna al molo con le reti vuote ed i buchi da rammendare, sperando che domani sia diverso, che magari solo un piccolo pesce, ci parli, anche solo per richiederci la libertà. Un pensiero espresso in pochi versi che apprezzo molto e condivido.»
Inserito il 29/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Al buio" di Rasimaco  

Commento n° 1777
«Efficace la metafora della vita raffigurata come un vecchio cilindro, dove non c'è più spazio per trucchi, ma dove dovrebbe esserci ancora posto per magie, come quelle favole che l'orecchio reclama al mare, che possano ancora distruggere l'indifferenza che regna sovrana, e lasciare impronte pure sul manto nevoso dei sogni. Un bel passeggiare nel tempo.»
Inserito il 28/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Senza dolore" di Patrizia Ensoli  

Commento n° 1776
«la rivendicazione della donna per un ruolo che le spetta come essere umano, non come fonte di piacere incondizionato, non come un gioco privo di autonomia e libertà, ma come fiume in corsa che ha diritto alla propria foce senza argini o vincoli, vincendo per sempre quelle paure che tarpano le ali. Un grido di ribellione e di speranza in un futuro dove quella saliva rossa timorosa abbia finalmente la sua esplosione e quel corpo torni libero a danzare.»
Inserito il 25/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Eva" di Patrizia Ensoli  

Commento n° 1775
«versi piacevoli e passionali descritti e metaforizzati attraverso immagini di eventi oggetti e fenomeni naturali, ma non condivido la categoria scelta, l'avrei vista più in amore.»
Inserito il 22/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Sognami" di carla composto  

Commento n° 1774
«Non so, forse non la interpreto correttamente, ma il mare di questi versi mi porta tristezza, lo sento come un pianto, dirompente, straziante e irrefrenabile, e quando finalmente si quieta e si prosciuga lascia solo il bruciore del sale. Forse più paura che realtà. Mi piace moltissimo, ma così l'ho letta.»
Inserito il 20/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Il Mare Dentro" di Jibi  

Commento n° 1773
«Immagini reali e intrise di nostalgia, quel brancolare senza meta "come soldati dispersi", senza patria e senza gloria, senza una luce dal cielo, solo con la certezza del vuoto in quegli spazi che la perdita di persone care riserva al cuore, ma che non asciuga le lacrime. Forse solo la speranza di un nuovo incontro.»
Inserito il 20/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "L'ultimo commiato" di Nadia Mazzocco  

Commento n° 1772
«E' un separarsi totalmente dall'anima vivendo in un corpo etereo, diventato quasi estraneo, ove i ricordi sembrano essersi cancellati nella memoria e le emozioni accantonate in un semplice diario, e rimane solo il velo fluttuante dell'anima, impossibile da afferrare e delimitare in uno spazio definito. Versi introspettivi molto particolari.»
Inserito il 20/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Soul (anima)" di Jibi  

Commento n° 1771
«Arriva un momento nella vita che si tirano le somme, si stendono bilanci, e rimangono soltanto due possibilità: continuare a subire passivamente, magari compiangersi delle proprie sconfitte, trovare scusanti, colpe e giustificazioni della mancata ribellione, oppure aprire gli occhi, scoprire gli specchi velati per vedere una nuova immagine riflessa, interrogarsi e rispondersi che, sì, è possibile rinascere, è ancora possibile volare, il cielo è di tutti.»
Inserito il 10/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Spore morte" di Anna62  

Commento n° 1770
«Un intimo abbandono, fisico e spirituale, spogliata di armature e maschere, che purtroppo non servono ad ingannare noi stessi, nella nostra fragilità, nella incertezza di aver intrapreso la giusta via, trovandola così irta, piena di spine, ostacoli e vetri rotti, e ci si pone nell'attesa che finalmente una cometa ci guidi nella ricerca di quella verità assoluta, in cui nonostante tutto crediamo e che desideriamo pur avendo per compagna solo la nostra solitudine.»
Inserito il 04/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Consolatio" di Nadia Mazzocco  

Commento n° 1769
«Sembra quasi un voler accettare una sfida, un dire "io ci sono ancora", la vestizione di un altare, più per gli altri che per i nostri cari, un appuntamento a cui non si può mancare come le feste di paese, o come dice l'autrice, un campanello che ci chiama e ci incatena al ricordo di chi non c'è più. Ma forse, tutto sommato, anche il voler, a tutti costi, credere che sotto quel marmo ci sia ancora chi ci ha amato, intatto, con il suo sorriso e la mano tesa.»
Inserito il 02/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Ricorrenza" di Anna62  

Commento n° 1768
«Nonostante il tema, leggo versi che giustificano e quasi inneggiano alla regina nera, in quei visi dal tempo non vissuti, come di bambini, sepolti ma non cancellati, da quella giustizia della natura incorruttibile e che opera senza calcoli, e che reclamano ancora il nostro amore. Così l'ho letta ed apprezzata moltissimo.»
Inserito il 02/11/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Novembre" di Patrizia Ensoli  

Commento n° 1767
«Nell'epoca della globalizzazione, della facile conoscenza, trionfa ancora l'ignoranza, l'incapacità di saper vedere nell'altro le affinità anziché le differenze, l'arroccarsi in pregiudizi culturali, etnici o soltanto fisici, giustificando così l'aggressività nei confronti di coloro che non rispondono ai nostri canoni di normalità. Una lirica che ben trasmette le assurdità della nostra società "civile".»
Inserito il 10/10/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Sentinelle" di Narade  

Commento n° 1766
«Pur apprezzando la piacevole stesura, questa volta non condivido affatto le motivazioni addotte nelle ultime quattro quartine del testo, esclusa la chiusura, né nella nota, è un tipo di donne che a parer mio è comunque da condannare, non è la crisi congiunturale, ma il desiderio di soddisfare il consumismo, di gestire e gratificare il proprio corpo, condito dalla totale mancanza di sentimento verso il proprio compagno, è come giustificare un rapinatore di banche per motivi di sopravvivenza, le ritengo semplicemente prostitute indipendenti, ed il terreno umano a cui affidarsi non mi sembra proprio c'entri molto.»
Inserito il 07/10/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Le DONNE e il mestiere più antico" di sergio garbellini  

Commento n° 1765
«Mi domando spesso, quando leggo con emozione, liriche piene di ricordi, scritte da autori che, come me, hanno probabilmente più anni alle spalle che davanti, quanto in effetti siano cambiati quei luoghi che vivono nella nostra memoria, o quanto invece sia cambiato il nostro modo di osservarli, di recepirne l'essenza, e mi convinco sempre di più che siamo noi ad essere incapaci di aggiornare il nostro "sistema operativo", perché consideriamo quasi sempre il nostro passato migliore del futuro, (al di là dell'ineluttabile), e purtroppo, la società che stiamo lasciando ai nostri figli, fa di tutto per avallare questa convinzione. Lirica molto coinvolgente e condivisa, oltre che ben stilata.»
Inserito il 02/10/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Una rimpatriata con il cuore in gola" di sergio garbellini  

Commento n° 1764
«E' come una tortura senza fine, il tumulto continuo dell'onda che s'infrange sugli scogli ed ogni andata porta via un granello che non restituirà al ritorno, fino a levigarne ed annullarne l'anima. E' un sentirsi prigioniero di un tormento dal quale, in fondo, non si vuole uscire, un cordone ombellicale che non si vuol tagliare perché unisce l'anima al passato cogli occchi del futuro, e nel mezzo un presente che non si vorrebbe vivere. Taglienti e struggenti, quasi crudeli, questi versi che dissolvono la mente ancor prima del corpo, coinvolgendo il lettore nelle angoscie dell'autrice.»
Inserito il 29/09/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Quemándome por dentro" di Nadia Mazzocco  

Commento n° 1763
«L'amore è fatto di piccolissime cose, di gesti semplici ma indelebili, una carezza, un sorriso, uno sguardo, un fiore ed i silenzi che raccontano la felicità, e non credo che quel miraggio costruito a fatica possa mai tramontare, ci saranno delle eclissi momentanee ma poi tornerà a splendere con tutta la sua forza nella nostra anima, sarà quella la nostra forza per continuare... nonostante tutto. Una lirica che da il senso profondo di cosa voglia dire donarsi.»
Inserito il 25/09/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Senza sapere" di Rasimaco  

Commento n° 1762
«Non basta la frenesia della vita, non bastano le angosce del futuro ignoto, forse neanche la solitudine riesce a far tacere quella voce che ci ricorda che l'amore esiste comunque, che non affievolisce il desiderio di varcare quella porta dove si ritrova il proprio approdo in un porto sicuro e protettivo, dove si può finalmente lasciarsi cullare dai propri affetti.»
Inserito il 19/09/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "A sera" di Anna62  

Commento n° 1761
«E già, chi è nato e vissuto a Roma difficilmente riesce a farne a meno, in questo tour l'autore è riuscito a dare già un'idea di ciò che offre la città eterna, quella vista dal terrazzo del "cuppolone" è qualcosa che ti strega e ti possiede per sempre, il cuore franco e generoso della città penetra nell'anima, sì, probabilmente sono di parte ma condivido in toto questi versi caldi, melodiosi nonostante la malinconia e la nostalgia cantata dall'autore.»
Inserito il 19/09/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "ROMA, ROMA, scrigno dei miei ricordi" di sergio garbellini  

Commento n° 1760
«Mi fa pensare a: "a livella" di Totò, la signora nera che riallinea tutti sullo stesso piano, chi ha goduto e sorriso e chi ha pianto e sofferto, senza alcuna compensazione, ma con un unico finale.»
Inserito il 17/09/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "I figli del destino" di India  

Commento n° 1759
«Versi che emanano il profumo dei sentimenti, il grande desiderio di una condivisione assoluta, la consapevolezza che il più è fatto, il voler entrare nelle emozioni, facendosi carico dei sogni e delle incertezze dell'altro, e cancellare finalmente dall'orizzonte le nebbie della inquieta solitudine, per continuare insieme quella strada in fondo alla quale coglieranno quel giglio, la purezza di un amore. Versi che emozionano.»
Inserito il 12/09/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "È tardi" di Manola Gini  

Commento n° 1758
«Leggendo questa lirica mi tornano alla mente i menestrelli, i trovatori, les chansonniers, che con la loro sensibilità, con parole semplici e colme di melodia riuscivano a raccontare l'amore e la vita reale nella maniera più diretta, efficace e comprensibile, lasciando negli astanti quel subbuglio di emozioni, dolcezza, malinconia e tristezza che stupiva. Inventata o reale riflette comunque il cammino della nostra esistenza.»
Inserito il 12/09/2014 da Enrico Baiocchi alla poesia "Il nostro grande (drammatico) amore" di sergio garbellini  

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