| «E' proprio quella terribile sensazione di camminare scalzi, lasciando impronte di sangue, mentre i nostri piedi si coprono di piaghe e di ferite profonde, lancinanti. E' quel dolore sordo, che preme sullo stomaco e ci impedisce di respirare... Allora, l'unico rifugio resta la follia, che anestetizza ogni sentimento e ci impedisce di osservare l'orogio, col suo tic... tac... implacabile metronomo del tempo che passa...» |
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Inserito il 13/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Innominabile" di Berta Biagini |
| «... e anche di farsi trasportare, di farsi cullare, di farsi cantare la ninna nanna, di farsi accarezzare... di giocare a rimpiattino, di ballare tra le nuvole, di ascoltare le melodie del mare e della foresta, annusare i profumi del bosco e del giardino... compiere improvvise impennate, lanciarsi un fulminee picchiate... Vivere!» |
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Inserito il 13/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ali di libertà" di You Don’t Know Me |
| «Ma nella partitura musicale esiste anche l'espressione "ad libitum". Significa che è concessa una coda, a scelta e a piacere dell'esecutore, che può essere ripetuta all'infinito, al termine della composizione. Perché, dunque, nella fase finale della nostra vita, non approfittare di questa opportunità e concederci un'improvvisazione a sorpresa, una libertà di scelta?» |
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Inserito il 13/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Come in vetrina" di Rasimaco |
| «Quanti significati profondi può avere una mano tesa... Anche l'animale impaurito, ferito, diffidente, di fronte al palmo della mano aperta e distesa si "arrende", ci annusa e... si avvicina. Torniamo all'era primitiva, quando l'uomo, che non sapeva parlare, conosceva molto profondamente il linguaggio del corpo, per combattere, per difendersi, per amare...» |
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Inserito il 13/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sono Qui Per Te" di Rosy Marchettini |
| «E' vero, il foglio non parla, tuttavia contribuisce ad ancorare ogni parola scritta, che altrimenti volerebbe via come una miriade di palloncini colorati, destinati a posarsi chissa dove, incontrando chissa chi, atterrando chissà quando...» |
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Inserito il 12/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Cuore di poeta " di Moreno il Duca |
| «Tra gli scolari delle mie due classi, c'è quel famoso 30 di "stranieri" che fa tanto paura ai benpensanti. Bambini provenienti da tutto i mondo e praticanti religioni differenti... Che gioia provo, ogni giorno, quando parliamo senza ipocriti pruriti, dei rispettivi riti, col sorriso sulle labbra e nel cuore, perché ognuno di loro sa di essere amato per ciò che è: un essere umano, come tutte le creature di Dio, Allah, Budda, Geova...» |
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Inserito il 12/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sotto Lo Stesso Nostro Sole" di Rosy Marchettini |
| «"Un domani ancora da rivestire", ma senza i panni usati dell'oggi, o quelli fuori moda di ieri... Bisogna inventarsi nuovo vestiario, mai indossato prima, cucito su misura proprio per noi, del nostro colore preferito, che ci protegga dai rigori dell'inverno e ci rinfreschi dal sole rovente dell'estate... Nel frattempo, la nostra anima, nuda, trema dal freddo, senza riparo.» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Vestire il domani" di Clara Gismondi |
| «E' un gesto di libertà, quella libertà permessa soltanto ai re, che vanno alla ricerca del giardino dell'erba voglio, rinunciando alla greve terra, per scegliere il regno del vento...» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'ultimo Guanche" di Nadia Mazzocco |
| «Ricordo che da bambina, il mio papà mi portava sempre alla stazione, per vedere i treni. Io mi perdevo in fantasticherie, osservando la gente salire, scendere da quei vagoni che partivano per l'ignoto o arrivavano da chissà dove... Gli sguardi che s'incrociavano, i baci, gli abbracci, le mani che si agitavano per salutare... Io, la tua fantasia, l'ho vissuta davvero... e ancora oggi mi si riempieno gli occhi di lacrime di nostalgia... Grazie...» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il treno delle parole" di Midesa |
| «Che splendida metafora, questo teatro della mente, colto nel momento più delicato, quello del dopo spettacolo, quando le luci si spengono, il pubblico se ne va e tutto ripiomba nel silenzio... La commedia è finita. Si smontano le scene, ci si lava via il trucco sfatto... Ma l'angoscia svanisce alla luce della luna, custode dei nostri sogni...» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il cuore tace al canto rauco della tua voce" di poetapercaso |
| «E' proprio così, che accade... Così raccontano i genitori dei miei scolari adottati... e quello sguardo smarrito di paura, di terrore di essere nuovamente abbandonati, rimane a lungo, nei loro bambini, che bambini non sono più...» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Occhi imploranti" di Rossella Gallucci |
| «Chissà perché ci si ostina a voler parlare ai sordi, quando potrebbero esserci ascoltatori in grado di comprendere il nostro linguaggio. Ma il cuore difficilmente comunica con la ragione... Fa di testa sua e continua a sanguinare, infischiandosene delle prediche e delle morali che quella vecchia brontolona si ostina a propinare!» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Su ramo appollaiata" di Lina Sirianni |
| «E' così, che ci si sente: accartocciati, sbriciolati, polverizzati, dispersi nel vento... Senza più voce, se non quella di un'eco lontana che vola via...» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Solitudine" di Danielinagranata |
| «I ricordi hanno lunghe radici, che non vogliono staccarsi da noi, come un cordone ombelicale attraverso il quale si nutrono dei nostri sentimenti e tolgono linfa vitale. Per fortuna c'è il vento, anche se solo un alito, che ci aiuta a volare via, verso "un epilogo nuovo" della nostra vita.» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "I nodi del cuore" di Daniela Pacelli |
| «Fino all'ultimo suo attimo di vita, mia madre mi ha guardato così, continuando a vedermi bambina di allora, dalla quale non avrebbe mai voluto staccarsi. Strano "difetto di vista" quello dei nostri genitori...» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'amore di una mamma" di Berta Biagini |
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| «La prudenza appartiene ai cuori tiepidi, un po' avari, che non vogliono scottarsi col fuoco della passione travolgente, non vogliono bagnarsi sotto gli acquazzoni più violenti, non vogliono rischiare per timore di farsi male... Onore, invece, ai cuori impavidi, che non temono il dolore, non indietreggiano di fronte all'incognita del rischio, sperando che oltre la porta ci sia il tesoro tanto desiderato.» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nella pioggia" di Moreno il Duca |
| «Pazzi sono coloro che vedono ciò che gli altri non vedono. Veggenti, sensitivi dei cuori altrui e delle umane sofferenze. Spugne che assorbono il respiro di dolore dell'Universo. Potere immenso racchiuso in fragili creature a rischio d'estinzione... e, se quel momento avverrà, addio pazzi e addio mondo... Dopo di loro, il nulla.» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Son pazza " di Rosy Marchettini |
| «Eppure, chissà perché, si vorrebbe continuare a bussare, pur sapendo che quella porta non si aprirà più. Ci si accuccia, davanti a quella porta, nella speranza che uno spiraglio di luce faccia breccia da una fessura. Luna moribonda in cerca di un cielo, che si ostina a volere quelle stelle, che luce non potranno darle mai più.» |
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Inserito il 11/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Inconciliabili" di Antonella Bonaffini |
| «È un passaggio del testimone, una consapevolezza quasi di padre, il quale, con rammarico, si rende conto che l'infanzia è passata... le bambine di ieri sono improvvisamente diventate donne.» |
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Inserito il 10/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le spose nude" di Hariseldom |
| «E' vero. Le donne si chiudono in un guscio e implodono. La clessidra del tempo deve far scorrere la sua sabbia molte e molte volte ancora, prima che si apra una fessura nel guscio e, finalmente, si ritrovi la voglia di comunicare.» |
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Inserito il 10/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Silenzi" di Delice1 |
| «Le parole che fanno più male, sono quelle che fanno innamorare... salvo poi rendersi conto che sono state soltanto un bell'eseercizio di stile, da riciclare alla prima occasione, con un nuovo amore...» |
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Inserito il 10/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fili di vetro" di Maria Grazia Vai |
| «Quando anche l'angelo tace, l'anima abbandonata si ribella al suo custode, sentendosi tradita. Mentre i suoi occhi sono inariditi e non hanno più lacrime, sale prepotente la voglia di gridargli non "Dove sei?" ma, forse "Dov'eri?"» |
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Inserito il 10/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dove sei?" di Antonella Scamarda |
«C'ero anch'io... E quando lo racconto ai miei scolari, mi guardano come se stessi parlando di fantascianza... Ne abbiamo rivisto qualcuno insieme, ma, mentre a me si riempivano gli occhi di lacrimoni, loro, annoiati, pensavano ai loro video giochi.
Mi sono resa conto che ogni generazione ha i suoi miti, ma il mio me lo tengo stretto: non me lo toglierà nessuno!» |
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Inserito il 10/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Carosello" di Felice Di Giandomenico |
| «Terribile, cruda, definitiva condanna a morte. Un'amputazione che trancia di netto, senza pietà né ripensamenti. Quanto sanno essere crudeli con se stesse, le donne...» |
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Inserito il 10/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Di Rosso Vestita" di Antonella Bonaffini |
| «L'anima di Arlecchino, diPulcinella, di Rosaura e Colombina... Il canovaccio della Commedia dell'Arte, che si recita a soggetto... La vita. Fiocco rosso!» |
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Inserito il 10/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sono Donna, sono Uomo" di Rosy Marchettini |
«Quando l'angelo silenziosamente tace, è solo in attesa, in ascolto.
E' sceso fino agli Inferi, si è sporcato, lordato di fango e di sterco, si è fatto strappare le piume, l'hanno deriso e schernito, per la sua ostinazione nel chiedere che gli fosse affidata proprio quell'anima che l'ha rinnegato... come potrebbe non esistere?
Ora se ne sta seduto, sul bordo del precipizio e aspetta.
Basterà guardarlo con i suoi stessi occhi, per vederlo tornare.» |
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Inserito il 09/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Se è vero che ci sei" di Gabry Salvatore |
| «... E tuttavia soffio vitale, che non vuol morire... Nella preistoria umana, in seguito alla scoperta del fuoco, un custode era incaricato di mantenere in vita la brace dalla quale generare la fiamma... Ecco. Noi siamo i sacerdoti, custodi dei sentimenti: nonostante le burrasche e le intemperie, il soffio di vita non può morire...» |
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Inserito il 09/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Soffio" di Anima fragile |
| «Quante volte ci nascondiamo dietro la maschera buffa e sorridente di un pagliaccio, per nascondere le nostre pene, tenendocii tutto dentro, a macerare di solitudine... E soprattutto coi bambini e gli anziani, che sono le creature più fragili del genere umano... Ma quando vedo il sorriso sul viso di uno di loro, mentre mostro il mio naso rosso e la bocca infarinata... anche e mie lacrime si trasformano in stelle...» |
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Inserito il 09/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ridi pagliaccio" di Midesa |
| «La fame è come una iena maculata: tenace cacciatrice, rapinatrice di prede altrui, instancabile, impietosa divoratrice di vita e dispensatrice di morte... Mi piace pensare al coraggioso licaone, che solitario osa sfidarla, giurandole... di mangiarla!» |
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Inserito il 09/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fame" di Carmelita Morreale |
| «i ricordi di scuola, nella foto di gruppo con la maestra e i compagni... Le conservo tutte anch'io, le mie foto scolastiche e il ricordo della mia maestra, delle mie compagne (sezioni rigorosamente femminili) non mi ha mai abbandonato... Manfredi Delfina, la mia maestra... Gian Battista Perasso la mia scuola... forse non è questo, il significato della poesia, ma a una vecchia maestra farebbe piacere sapere di essere rimasta nel cuore dei suoi ex scolari... Fiocco rosso!» |
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Inserito il 09/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Scuola elementare giovanni pascoli" di Pino Tota |
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