«... mentre l'oscillazione di un metronomo scandisce il ritmo del tempo... e musica sia!» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Anch'ora" di MariaGiovannAìnoRusc ito |
«Hai riempito di salmastro le acque del mio lago! Che meraviglia il fondersi dolce- salato dell'acqua che vive e respira con noi!» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fili di mare" di Silvia De Angelis |
«Quante volte l'amore è lì, che ci guarda, che aspetta soltanto un cenno, un battito di ciglia... Ma noi guardiamo altrove, aspettando soltanto un cenno, un battito di ciglia da qualcun altro, che sta guardando altrove, aspettando soltanto un cenno, un battito di ciglia...» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Maschera" di Antonella Bonaffini |
«Respirare, finalmente, affidando soltanto all'eco sempre più lontana un nome... per abbandonarlo nella nebbia e non sentirlo più. Ma quanta fatica ci è costato arrivare fino a quella vetta...» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dalla vetta del monte degli addii" di Nutellina Cinzia Pallucchini |
«Ogni giorno osservo l'alba dalle mie finestre e ogni volta le acque del mio lago hanno un diverso colore... Ogni giorno mi restituiscono la serenità che placa il mio spirito dai demoni della notte.» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'alba" di Jayan Walter |
«Quanti dubbi, incertezze, ripensamenti, prima di decidersi e tagliare quel cordone, amputare, resettare... Ricominciare da capo: pronti, partenza, via! Forse, di tanto in tanto, continueremo a sentire il dolore di quell'arto fantasma, però saremo vive!» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Libera da te" di Daniela Pacelli |
«Ripenso a mia madre, a quel pudore d'altri tempi, che le impediva di mostrarsi anche di fronte a sua figlia. La vergogna, il disagio di farsi toccare, spogliare, vestire, anche da me che l'amavo... Ha ceduto, a malincuore, quando ha dovuto rassegnarsi alla definitiva decadenza del corpo e della mente... Ed io mi sentivo in colpa, quasi con la sensazione di mancarle di rispetto...» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dignità sepolta" di Berta Biagini |
«E' una terra che non è fatta per te, straniero, tuttavia già l'ami come se fosse tua... Nonostante tu sia stato messo in guardia, il mistero di ciò che non conosci già ti ha imprigionato tra le sue braccia...» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La terra dei colibrì parlanti" di Giorgia Spurio |
«La si sente, la speranza, sospirare d'amore, in attesa della luce che finalmente sconfiggerà il buio della solitudine... Hai la straordinaria dote di far udire la voce dei sentimenti, di dare loro un movimento di danza, di svelare il mondo segreto del cuore!» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mi sconvolgi" di Moreno il Duca |
«Ma chi l'ha detto, che per dimostrare la parità dei sessi, dobbiamo assomigliare a dei maschi? Oppure far la ruota come dei pavoni? Non basterebbe essere semplicemente creature di questa benedetta madre Terra, piacendo prima di tutto a noi stesse? Facile a dirsi, ma bisognerebbe imparare a ragionare con la propria testa e non con quella... della pubblicità!» |
Inserito il 24/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Femminilita'" di Rosy Marchettini |
«Io immagino di essere alla guida di un'auto che fugge sull'autostrada, verso est... Monotono, anonimo rettilineo che sembra non aver fine. Poi, laggiù all'orizzonte, un impeercettibile pallore del buio mi fa intuire quel crepuscolo dell'alba che precede l'aurora... Finalmente si affaccerà un nuovo giorno, sto arrivando al casello d'uscita...» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nel crepuscolo del mattino" di Rasimaco |
«A volte, per osservare bene, è necessario chiudere gli occhi e... tutto l'Universo è ai nostri piedi!» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Delicate visioni" di Berta Biagini |
«Come vorremmo essere macchine... Il nostro cervello un hard disk infettato da un virus, che altera e distrugge le informazioni che gelosamente custodisce. Allora è necessario riformattare, per eliminare la causa di tanto disastro. L'operazione di solito riesce e il nostro disco rigido rinasce, come tabula rasa pronta ad essere riempito di nuove informazioni... Ma intanto, insieme al malefico virus, abbiamo cancellato anche i nostri dati più preziosi...» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Rimozione" di Silvia De Angelis |
«Cercare emozioni nell'ambiguità forse non è soltanto perversione. Nasconde un disagio profondo, legato alla propria identità interiore, più che sessuale. In tutti noi c'è contemporaneamente una parte maschile e una femminile. Di solito facciamo prevalere quella che corrisponde al nostro essere uomini o donne, soffocando l'altra, che a volte, però, si ribella e provocatoriamente si fa sentire...» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tra le braccia di un trans" di Daniela Pacelli |
«Sono scivolata nel passato della mia città, Milano, per partecipare a questi funerali che tu hai raccontato con tanta eleganza e mi hanno commossa i tuoi versi così appassionati per descrivere non solo "un musicista", ma la Musica! Grazie, per il regalo che hai voluto condividere con noi!» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "27 gennaio 1901: la morte del Cigno di Busseto" di Massimiliano Zaino |
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«Conosco anch'io molto bene, purtroppo, questo stato d'animo. Ci ci sente lordati, sporcati, imbrattati di fango e sterco... E per quanto cerchiamo di lavarci, non riusciamo a ripulirci... E' qualcosa che ci pesa addosso come un macigno, soffocandoci ed impedendoci di respirare... Avremmo voglia di gridare con tutto il fiato che abbiamo in corpo, ma la voce se n'è andata... Vorremmo rispondere raccontando la nostra verità, ma non saremmo creduti... Serve la pausa di riflessione? Francamente non lo so, io stessa non so se sono ancora in pausa... Comunque serve per capire se ciò che si vuole raggiungere è vendetta, perdono o indifferenza.» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Caro amico ti scrivo" di Lina Sirianni |
«In tutte le religioni è presente una componente di violenza, giustificata con le parole "Dio lo vuole". In realtà non credo che Dio, qualunque nome abbia, sia responsabile di ciò che gli uomini compiono, in nome del loro sciagurato libero arbitrio.» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Kamikaze" di Angela Rainieri |
«Chissà se riusciremo, prima o poi, a trovarla, quest'isola... ma forse esiste dentro ognuno di noi, l'isola dei sogni. Basterebbe crederci, pensarla intensamente e... eccola lì, davanti ai nostri occhi, con tutto il suo incanto...» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'isola che non c'è" di Mavec |
«Immagino un naufrago, che va alla deriva su una zattera, sfidando il mare in tempesta. Poi, improvvisamente, la bonaccia. Ma è soltanto l'occhio del ciclone... Tra poco la furia delle onde ricomincerà, lasciando soltanto il ricordo e il rimpianto di quell'inaspettato, irripetibile, momento di serenità.» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "I tuoi occhi... gocce di mare mosso" di Moreno il Duca |
«Inizialmente tutto è un fremito: sento vibrare le ali dell'angelo che custodisce l'anima di questa donna innamorata. Poi, improvvisamente, il dubbio, forse il presagio di un gioco crudele, che inganna, illude, uccide... e le ali dell'angelo non vibrano più. Quante volte le donne hanno dovuto sopportare? E quante volte ancora dovranno morire e poi rinascere?» |
Inserito il 23/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Verita'" di Rosy Marchettini |
«Fin da bambini abbiamo imparato a costruire castelli: con le formine, con il secchiello, riempito di sabbia e rovesciato, plasmando, bagnandola, quella sabbia nella quale affondiamo i piedi. Ben lo sappiamo che l'equilibrio è precario... Basta un'ondata improvvisa e tutto crolla, svanisce. Passano gli anni: esperienza e buon senso dovrebbero averci insegnato che è preferibile cambiare gioco, ma non ci siamo ancora stancati di ricostruire tutti i castelli che il mare, dispettoso, si è divertito a far crollare...» |
Inserito il 22/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Pensieri astratti" di Nutellina Cinzia Pallucchini |
«Con quale coraggio, invece, molti uomini parlano, scrivono d'amore e poi si comportano da velenosi serpenti, ammaliando di lusinghe e avviluppando la preda nelle loro spire mortali, come veri e propri predatori, che se ne infischiano dell'anima e del corpo... In questo modo si dà soltanto un senso alla morte. Quale rispetto si può offrire, con parole blasfeme che suonano come una crudele presa in giro? Quando un predatore decide di scegliere l'amore, deve saper rinunciare ai propri artigli, per sempre...» |
Inserito il 22/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Amarsi" di Sergio Melchiorre |
«Ho creduto di poter volare anch'io. Ho provato a volare anch'io. Ho spiccato il volo... ma un colpo di fucile, secco, definitivo, mi ha abbattuta in una calda mattina di giugno. Ora le mie ali ferite non volano più, perciò si accontentano di farlo soltanto in sogno. Vola tu, che puoi, per me...» |
Inserito il 22/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sto volando con te" di Antonella Modaffari Bartoli |
«Ecco, arrivare fino all'anima, prenderla, prendersi... E l'atto banale, materiale, diventa sinfonia celestiale!» |
Inserito il 22/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Notti bianche per amore" di Danielinagranata |
«Ho recentemente rivisto la mia città: sempre più sporca, grigia, trascurata... piovra tentacolare in agonia... L'avevo lasciata trent'anni fa per andare a vivere in un paradiso. Non l'ho mai amata tanto come ora, che sta morendo...» |
Inserito il 22/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Caotica citta'" di Silvia De Angelis |
«La barbarie dei giorni nostri è fatta addirittura di bambini guerrieri, derubati della loro infanzia, del loro diritto al gioco, al sognare cosa diventeranno da grandi... Sono lì, con quelle armi più grandi e pesanti di loro, a giocare alla guerra. Imbracciano il fucile e... PUM! Lo sparo è tanto simile a quello dei cartoni animati, tanto simile...» |
Inserito il 22/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Non Ho Tempo Per Aspettare Domani" di Rosy Marchettini |
«Conosco molto bene quel tipo di sensazione... percepire una presenza che non c'è, rendersi conto di quel vuoto, quando si apre la bocca per raccontare, per confidare, per confessare e accorgersi che si sta parlando al nulla... Correre a casa eccitati per portare una bella notizia, o per rifugiarsi tra le braccia di chi ci sa comprendere e consolare, la nacessità di condividere una gioia, un dolore, un ricordo... Alzare la cornetta del telefono e immaginare di sentire la sua voce... Io vivo così, la mancanza della mia mamma...» |
Inserito il 22/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Perché perché?" di Berta Biagini |
«Le vedo, le bancarelle del mercato, quello dei miei ricordi di bambina, fatto di voci, di colori, di profumi, di genuina allegria e voglia di comunicare, nonostante la vita semplice e modesta. Ci andavo sempre, con mamma e nonna, che lavoravano in fabbrica e tiravano avanti la "baracca" sbarcando il lunario... Oggi siamo tutti più benestanti, più colti e raffinati, molti con la "puzza sotto il naso"...Abbiamo dimenticato il dialetto, per una lingua ibrida infarcita di neologismi, espressioni di moda e contaminazioni linguistiche... Io non me lo ricordo nemmeno più, il mio dialetto, non lo sento più parlare, mamma e nonna non ci sono più... So che non era questo, il tuo messaggio, Rosy, ma a me hai regalato di nuovo la mia infanzia! Grazie!» |
Inserito il 22/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Signore Belle" di Rosy Marchettini |
«Ginocchia al petto e braccia legate... la posizione di chi si rannicchia come il feto nel grembo materno... Desiderio di farsi proteggere e cullare, galleggiando, monade solitaria, nel liquido amniotico dell'universo mare...» |
Inserito il 21/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ombre A Minar Il Sole" di Antonella Bonaffini |
«... e lei, con gli occhi colmi di lacrime, lo perdonò... Quanto avrei voluto anch'io sentirmi dire queste parole, ma il sogno non s'è avverato... Perciò ora mi porto via le tue, sognando che siano le sue.» |
Inserito il 21/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Se puoi... perdonami " di Moreno il Duca |
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