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Trovati 6538 commenti di Nemesis Marina Perozzi

Commento n° 748
«Queste stesse parole "Di te non mi fido" mi sono state sputate addosso non più tardi di qualche giorno fa. Cinque dita sul viso come uno schiaffo. L'ennesima e definitiva dichiarazione di "disamore". Sono tornata al mio silenzio. Aspetterò una risposta diversa... o forse mi stancherò e rivolgerò le mie attenzioni altrove.»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ditenonmifido" di You Don’t Know Me  

Commento n° 747
«E' la nostalgia del nido, che fa tornare la rondine sui suoi passi, ma a volte lo trova ormai vuoto, abbandonato. Così "l'agognato soggiorno" resta soltanto un sogno frantumato e alla rondine non resta altro che riprendere il volo...»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Rondine" di Silvia De Angelis  

Commento n° 746
«Osservo e ascolto rapita, nel silenzio delle navate, le ore scandite, il rombo del mare. In sottofondo, appena percepita, l'invocazione dell'anima, che non riesce ad aver ragione di tanto assordante silenzio dell'amore.»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'orologio della cattedrale" di Rasimaco  

Commento n° 745
«Tutto ormai sembra perduto, affogato in una gelida palude, ingoiato da un buco nero. Nulla a cui possa aggrapparsi quest'anima tormentata. Eppure, in un improvviso guizzo d'orgogliosa forza, alza la testa per affermar la sua certezza: "Solo da te un giorno tornerò"!»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Triste" di Hachico  

Commento n° 744
«E' un'epoca non molto lontana, eppure distante anni luce, quella dei giovani anni, in qui l'amore è come brezza leggera che sfiora i capelli e non ci si cura del domani, coi suoi affanni...»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Era solo ieri... tanto tempo fa'" di Veleno  

Commento n° 743
«Si aggira, Amore, pronto a scoccar la freccia. A volte a tradimento, a volte come un benefico medicamento per una malattia non tanto rara, ma difficile da guarire.»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Quell'amore che cresce" di Angela  

Commento n° 742
«"Mi basta guardarti per amare la vita..." E' qui, l'essenza del tuo scrivere. Si ama la vita quando si è innamorati e il nostro sentimento è sicuroi. Non ci possono essere dubbi. E' questa, la vita: addentare il prelibato frutto e saziarsi...»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Brividi da ...bacio" di Moreno il Duca  

Commento n° 741
«Facciamo conoscere tutte le sfumature della nostra bella lingua, con le sue variabili regionali! Mi rifiuto di chiamarli dialetti, perché essi sono l'espressione autentica dei sentimenti del popolo. Che musicalità avrebbero, questi tuoi versi, in lingua italiana? Mi inchino, profondamente invidiosa, alla tua capacità di usare questo linguaggio nobile e antico!»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sa ventana" di Cuccu Anna Maria  

Commento n° 740
«Mi fa venire in mente quando i bambini, con gli occhioni sgranati e lo sguardo già perso nel regno delle fate, ti dicono: "Dai, racconta!" C'è tutta la voglia di cose buone, di pane burro e marmellata, di torta della nonna, di zucchero filato... per addolcire una vita troppo spesso amara come il fiele. Allora è importante avere almeno un angelo custode che esaudisca questo nostro desiderio: un amico.»
Inserito il 19/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Leggimi una poesia" di Lina Maria Cino  

Commento n° 739
«Forse siamo noi donne, ad essere criptate, a non voler, inconsciamente, svelarci del tutto, perché vorremmo che sia qualcun altro a sbucciarci, a trovare il tesoro nascosto... Vorremmo un cavaliere pronto a combattere per conquistare la "turris eburnea" in cui abbiamo imprigionato i nostri segreti più intimi... e poi scegliamo la sicurezza di un amore tranquillo, posato, programmato, preventivato, prevedibile, disinfettato, vaccinato dai virus dell'insana follia... Continuiamo a vivere nella penombra, sognando l'accecante bagliore del sole...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "No ordinary love" di Barbara Golini  

Commento n° 738
«Il passato non deve essere una presenza inquietante, né un'onda devastante che tutto travolge. Non è un chiodo nella croce di Gesù. Non si può rinnegare, né cancellare, perché è su di esso che si fondano la nostra odierna consapevolezza e i nostri capelli grigi. Perché non tentare di costruire una diga, per arginare l'emoraggia di sogni e riportarli verso riva? Qualcuno di essi si potrebbe recuperare.»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il passato" di Sergio Melchiorre  

Commento n° 737
«Scrivere, poetare è desiderio di comunicare. Ma forse ci sono momenti in cui si vorrebbe comunicare con il silenzio, o lanciando al cielo parole e versi come schegge impazzite, senza un vero destinatario. E allora penso ad una sedia a dondolo, che mi possa cullare sulla riva salmastra del mare, il filo di fumo leggero, aromatico del mio tabacco preferito; penso al tramonto di una giornata come le altre, ma che mi regalerà una notte di tregua, per riflettere, per pensare...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Oltre la ...poesia" di Moreno il Duca  

Commento n° 736
«E i sorrisi più disarmanti sono quelli dei bambni, che non dovrebbero conoscere altra espressione se non quella della gioia. Quei sorrisi bucati, che sfoderano nel cambio dei denti da latte e non puoi fare a meno di sorridere anche tu, trasformando una giornata malinconica, di malumore in un'improvvisa festa di primavera. E poi il sorriso dei vecchi, altrettanto sdentati, che t'incoraggiano a non disperare...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sorrisi" di Daniela Pacelli  

Commento n° 735
«Noi stessi... Siamo i giudici più implacabili, pronti a scoraggiare qualsiasi frullo d'ali che il nostro cuore manifesti di possedere. "Specchio specchio delle mie brame..." Sussurriamo con un tuffo al cuore... e già sappiamo di non esser più la bellissima del reame. Eppure l'anima nostra è ancora adolescente, in grado di offrire seduzione e baci di zucchero e miele... L'occhio di quell'uomo vuole la sua parte? Peggio per lui, non sa cosa si perde... Ma mentre scrivo, anche l'occhio mio corre verso lo specchio e si ritrae schifato...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ti Dico Addio" di Rosy Marchettini  

Commento n° 734
«... Perché la Musica e l'Arte si donano, non si vendono... Da brividi, questi tuoi rarefatti versi di oggi, così pregni di nostalgia... Andiamoli a cercare, questi "artisti di strada", perché siamo noi, i mendicanti di emozioni...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fisarmonica" di Silvia De Angelis  

Commento n° 733
«Quando apro gli occhi, nel buio della notte, la sento ancora, la mano della mamma, che mi accarezza per farmi addormentare, che mi percuote lasciandomi le cinque dita sulla faccia, che mi asciuga le lacrime e mi soffia il naso, che mi afferra per non farmi cadere, che guida la mia stessa mano, per insegnarmi a scrivere... E' quella mano, a cui penso ancora e non trovo pace...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La mano che ascolta" di Clara Gismondi  

Commento n° 732
«Che cosa significa differenza? Essere diversi dalla maggioranza? Un uomo bianco in una popolazione di colore? Un bimbo sano in un reparto di pediatria? Un uomo onesto in una società di delinquenti? Il concetto di differenza è relativo. Ognuno di noi è differente, cioè unico, rispetto a tutti gli altri esseri umani, perciò così, dovrebbe essere considerata: come riconoscimento di quelle peculiarità che ci rendono "pezzi unici", inimitabili. Invece viene presa a pretesto per emarginare, isolare, schiacciare, giudicare, appunto... Che paura fa, la diversità, vero?»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Disuguaglianze" di Berta Biagini  

Commento n° 731
«Chissà se, grattando, sbucciando, raspando, strofinando, scorticando... la ruvida corteccia del pregiudizio, di cui tutti, chi più chi meno, siamo avvolti, alla fine verrà fuori un essere umano degno di appartenere alla razza animale...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il Pregiudizio" di Antonella Bonaffini  

Commento n° 730
«"Occhi stuprati dal fango..." Visione infernale per descrivere l'orrore, la rabbia, la disperata voglia di gridare "Basta!". Amare la propria terra, il proprio paese, vederli sciogliersi così e sapere che non si può incolpare soltanto la fatalità... Penso alla prima volta in cui, bambina, ho sgranato gli occhi e ancora non capivo... Il suo nome: Vajont...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nati sotto un segno di terra" di Carmelita Morreale  

Commento n° 729
«L'ho appena rivista, la mia città... così dolente, sporca, abbruttita dall'alcool, dalla droga, dalla violenza, dall'indifferenza e dalla ribellione della "gente per bene". Ho respirato il suo dolore, il suo lamento, dal 31 piano del suo grattacielo... Tutti stanno cercando di scappare, perché non la riconoscono più com'era allora. L'ho abbracciata forte forte, dal 31 piano del suo grattacielo e, per la prima volta in tanti anni, Ho pianto anch'io con lei, mentre le confessavo che l'amo ancora come quando ero bambina e da lei avrei voluto tornare...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Notte" di Francesco Fabris Manini  

Commento n° 728
«Forti, appassionati, dolorosi versi di denuncia, questi tuoi di oggi! Il ruolo della poesia dovrebbe proprio essere anche quello di far riflettere seriamente sui molti mali che affliggono la nostra società contemporanea, sempre più votata al disprezzo per la vita, allo scempio del patrimonio artistico, allo sfruttamento intesivo e dissennato del territorio, all'abbandono dei più umili. Facciamo sentire anche noi la nostra voce: ferma, decisa, senza indulgenze!»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La collina di Maierato" di Angela  

Commento n° 727
«La passione femminile: così carnalmente fantasiosa; ghirlanda di aromatici doni, dapprima soltanto assaggiati, per divenir mordaci... Raffinatissimo, il tuo erotismo, pervaso di sublime sentimento, spalmato come miele sugli amanti...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Terra di latte e miele " di Lena Orfeo  

Commento n° 726
«Quante volte sono fuggita anch'io... Ma non sono mai riuscita a ricominciare. Ogni volta sono dovuta tornare sui miei passi, per raccattare i cocci e affrontare di nuovo questa vita, quest'ambiente, questa gente, mentre il mio cuore celava sempre soltanto quell'unico grande amore...»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un giorno me ne andrò" di Hachico  

Commento n° 725
«Intensa, passionale, sensuale, intrigante. "Big bang", nascita di nuova galassia, sulle ceneri di antiche ferite... Amore che non conosce limiti spazio temporali. Sinonimo dietro cui si cela la divinità.»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "E poi... ancora noi" di Carmelita Morreale  

Commento n° 724
«Questo nostro mondo è popolato da tante solitudini, che camminano una accanto all'altra senza nemmeno sfiorarsi, né guardarsi negli occhi. Basterebbe allungare una mano, per stringere quella di chi ci sta camminando affianco. Il brivido dell'emozione stabilirà il contatto... E l'amore amico si propagherà con effetto domino.»
Inserito il 18/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ti conosco solo da un ora" di Claudio Giussani  

Commento n° 723
«Ormai il sentiero è perso, i colori sbiaditi, la speranza se n'è andata. Non resta che quell'oleandro, coi suoi fiori variopinti, profumati. E mai veleno fu più dolce e inebriante... La morte ci coglierà con un sorriso in volto, lontano, primitivo, come lo era allora... perché nessuno possa leggerci in volto il segno della resa.»
Inserito il 17/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Oleandro di contrabbando" di Lina Sirianni  

Commento n° 722
«Andare incontro al proprio tragico destino... Non si può scegliere diversamente, ma prima della resa, viene concesso un pianto, per non render vano il sacrificio. Così gocce di giada a ricordar la fine. Drammatica e profondamente sentita!»
Inserito il 17/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Uccelli di fuoco" di Cuccu Anna Maria  

Commento n° 721
«La ricerca è una sfida continua, soprattutto per affermare la propria dignità di fronte ad un mondo votato all'effimero, ai grandi discorsi, alle lotte di potere. L'unico potere a cui aspira il ricercatore, è quello di veder sorridere il mondo... Ma si sa: se tutti guarissero dai loro mali, saremmo in troppi, da sfamare, su questo pianeta, perciò meglio render la vita difficile a chi potrebbe allungare la nostra. Così si mantiene l'equillibrio dell'economia!»
Inserito il 17/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il Ricercatore" di Rosy Marchettini  

Commento n° 720
«Quanto intenso è stato quest'amore, avvolto nella nebbia e nell'ovatta che attutiva i segnali provenienti da una realtà che forse era portatrice di sinistri presagi... Eppure quel sentimento non vuol morire e ogni anno torna all'appuntamento coi ricordi, le nostalgie, i rimpianti. Malinconia all'ennesima potenza.»
Inserito il 17/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ogni primavera" di Kiaraluna  

Commento n° 719
«Il temporale, per fortuna dura lo spazio di lampi di luce e qualche tuono, ma può danneggiare irreparabilmente anche alberi secolari, dalle radici profondamente ancorate alla terra che li nutre. Fa' capolino, sole, nella mia vita e illumina coi tuoi raggi le stille che ancora gocciolano dalle mie gote. Tornerò a risplendere alla tua luce. Rombo di tuono sempre più lontano...»
Inserito il 17/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Gocce di pensieri" di Daniela Pacelli  

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