«Io invece ho trovato la soluzione: quando ho il telecomando in mano facciolo zapping e ogni volta che inizia un programma giro canale e... guardo la pubblicità! Scherzi a parte, a volte davvero gli spot pubblicitari sono migliori di certi programmi, non a caso alcuni sono stati girati da grandi registi. Comunque penso che la tv sia un surrogato di vita da consumarsi a piccole dosi e sotto lo stretto controllo della nostra intelligenza. Salvo certi programmi per bambini, i telegiornali (comunque da decodificare) e i documentari. Grazie, cara Rosy, per averci fatto riflettere anche oggi sul nostro modo di vivere!» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Famo sciopero" di Rosy Marchettini |
«Difendere l'innocenza, la buona fede di un sentimento nato nella sincerità e scivolato nell'inganno è non volersi arrendere ad una realtà che ha disatteso i nostri sogni. Credevamo di aver scovato un brillante nella sabbia e invece era un volgare fondo di bottiglia...» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Inganno" di Dalassa |
«Quante ferite devono piangere gli occhi... Ed ad ogni lacrima un frammento di vita se ne va, fino a lasciare il nulla, il vuoto... Allora, quando non ci sono più lacrime, gli occhi si chiudono, perché non vale la pena continuare a vivere... Condivido molto, purtroppo, queste tue parole così malinconiche e tristi.» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Vita mia" di Antonella Avolio |
«Perdere un amore è qualcosa di talmente devastante che non riuscirei a sopravvivere. Non riuscirei nemmeno a pensarci, nemmeno a sognarlo, nemmeno a parlarne. Morirei e basta, anche se continuassi a mangiare, a lavorare, a parlare con la gente, a guidare, a leggere libri, a scrivere poesie... Sarei qualcun altro, non io, perché sarei morta. Forse, in questo momento, è una morta, che sta scrivendo questo commento...» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sei stato il mio uomo " di Grazia Longo |
«I sensi: noi comunichiamo anche, o forse soprattutto, con il corpo, con quel linguaggio non verbale che spesso è molto più eloquente della parola. Anche la nostra anima, quando vuole parlare con noi, lo fa attraverso sensazioni e percezioni che dobbiamo saper interpretare, senza toccarle e senza ascoltarne la voce.» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Kinesthetic" di Antonella Scamarda |
«Coppietta di dispettosi monelli, che hanno voglia di giocare coi bambini, che finalmente sono tornati a giocare nel giardino della scuola, durante l'intervallo di un giorno di mensa. Hai perfettamente descritto ciò che è accaduto a me l'altro giorno. Tra poco fiorirà l'immenso rododendro del giardino accanto e capiremo che è arrivata davvero la primavera.» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il sole nella pozzanghera" di Angela |
«E' una sensazione che spesso ci coglie, quando abbiamo la percezione di non appartenere più al nostro passato: i familiari non ci sono più, il nostro stesso ieri si è perso nella nebbia e le persone che incontriamo non ci conoscono, né a noi interessa scoprire chi sono loro. Siamo involucri vuoti che vivono in un presente a- temporale, senza spessore. Forse appunto questa, è la morte.» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il regno dei morti" di Antonio Terracciano |
«"Mi cercai in ciò che forse avrei voluto..." Conosco uomini che invece non vogliono cercarsi, per non farsi trovare nemmeno da se stessi. Camminano, come involucri senz'anima, con gli occhi tristi di un pierrot senza lacrime. Non hanno meta perché non ricordano da dove vengono e continuano a cambiare maschera perché il mondo non li possa identificare. Conosco uomini che preferiscono apparire ciò che non sono, perché hanno paura perfino di se stessi...» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Semplicemente Un Uomo" di Antonella Bonaffini |
«Insaponare, strofinare, sciacquare, asciugare! Presto, presto, prima che lo specchio si corroda irrimediabilmente!» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Disordine" di Aldo Bilato |
«Ne so qualcosa anch'io, di "giostrine" che girano a vuoto e poi si fermano, malinconicamente, nelle sere intirizzite di un quartiere di periferia... Ancora oggi, quando ne vedo una, mi allontano, prima che la malinconia mi attanagli il cuore...» |
Inserito il 04/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'ultimo giro di giostra" di You Don’t Know Me |
«Tante donne portano un velo nero, ma invisibile, anche nella cultura occidentale, così apparentemente democratica ed evoluta. L'ipocrisia che domina i rapporti tra i sessi, purtroppo, condiziona ancora pesantemente la libertà e l'emancipazione delle donne, alle quali si concede di fare carriera, di portare i tacchi a spillo, ma sono ancora considerate come merce di consumo. » |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "All'ombra degli aquiloni" di Sergio Melchiorre |
«"I mè fioeu" diremmo noi milanesi... Perché, in tutte le salse, sono proprio come tu li descrivi, con tanta passione e amore! Ho pianto, perché io che non ne ho, ho perso l'occasione per vivere questi momenti di così "folle possessione"... Per fortuna mi sono in parte riscattata dedicandomi ai figli degli altri, che, anche per me, come una mamma, restano piccoli piccoli, come quando li ho visti arrivare il primo giorno di scuola, con il grembiulino e la cartella più grande di loro. Oggi che sono quarantenni, li guardo con immenso orgoglio o infinita pena e mi coccolo i loro figli, raccontando loro di quando i loro genitori erano bambini...» |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Li Fiji" di Rosy Marchettini |
«Ti invidio, amico poeta, perché tu riesci ancora a pregare Dio, speri ancora che possa dare una rispostaai tanti perché, implori ancora il suo intervento perché sia concessa una tregua, al dilagare del Male in questo mondo... Grazie, per la tua fede.» |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Terremoto" di Claudio Giussani |
«Bastasse il rispetto... Invece continuiamo a sentirci "razza eletta", superiore. Io penso anche alle tante donne dell'Est, che si occupano dei nostri genitori, moderne schiave del nostro mondo occidentale... Ne conosco molte, compresa Elisabetta, che per tre anni ha curato mia mamma amandola più di una figlia. Ora è ancora qui, presso un'altra famiglia, ma per me resterà per sempre mia sorella. La diversità dovrebbe sempre essere un arricchimento, non un motivo di contrasti e di odio, d'indifferenza e di supraffazione!» |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sei solo straniero" di Rossella Gallucci |
«Raccontare le nostre tradizioni per non perdere il filo della nostra storia, quella fatta di usi e costumi che altrimenti si perderebbero nell'oblio di questo tempo tiranno, che tutto cancella inesorabilmente. Grazie, per questo prezioso ricamo!» |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le Fatine del tombolo" di Fabrizio Diotallevi |
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«E' proprio così. Mi hanno scorticata e seppellita viva. Avrei potuto sopravvivere per rancore, per vendetta, per odio. Invece mi sono seduta e ho aspettato di vedere le mie ferite cicatrizzarsi e poi sbiadire... fino a scomparire. Ora sono di nuovo integra, ho cancellato il male, ho dimenticato l'orrore di quella lapidazione. Non ho perdonato: semplicemente non è mai accaduto. Non so dove mi porterà questo nuovo cammino. Anche se mi dovesse far incontrare di nuovo la stessa persona, sarà come fosse la prima volta...» |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mirando dentro de mi" di Arelys Agostini |
«La clessidra senza sabbia... E' vuoto di tempo, di sentimento, di respiro. Riuscirà quel raggio di sole, freccia che trafigge il tramonto della nostra vita, ad illuminare ancora il nostro cammino, almeno nell'ultimo tratto di strada?» |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un ultimo volto" di Francesco Fabris Manini |
«Zenit e Nadir... Estate e inverno... Luce e ombra... Lo specchio riflette sempre il contrario del mondo reale. Io proietto sempre l'opposto alla realtà che osserva... Due rette parallele che viaggiano in due direzioni opposte, per essere sicure di non incontrarsi davvero mai, nemmeno se fossero stravolte le regole della geometria. Io sono il tutto e il niente, ma non so se sono speranza o resa incondizionata.» |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tra Le Pietre E Le Righe " di Antonella Bonaffini |
«Mi sorprende e mi consola, constatare che a volte, le situazioni possano essere ribaltabili. Di solito è la donna, a sentirsi vittima di un amore "fasullo". La verità è che si tratta di una situazione intercambiabile, nella quale uno dei due protagonisti soffre davvero, mentre l'altro gioca soltanto... In pratica potremmo dividere il mondo in sue emisferi: bugiardi contro sinceri...» |
Inserito il 03/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fingevi, o non hai capito veramente" di Aldo Bilato |
«Ultimo canto di strega... o forse di fata caduta in disgrazia, che può soltanto farsi amare da nostra Signora Morte... Struggenti, questi tuoi amari versi che mi hanno prondamente colpita!» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La falce del buio" di Giorgia Spurio |
«Pieghe degli occhi come rughe di saggezza degli anni, come zampette che fanno strizzar le pupille al sole, come riflesso di quello stesso sorriso, nel quale si specchiano quando sono felici. Che soavità!» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Brillanti di lacrima" di Claudio Giussani |
«Levar le braccia al sole... verso Dio, verso un amore, verso madre Terra, verso se stessi, per dimostrare di non voler mollare... la presa che ci tiene ancorati ai nostri sogni.» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Credere, perché?" di Carlo Fracassi |
«Ma perché noi donne non riusciamo mai a chiudere la porta definitivamente, buttando le chiavi in un tombino? Siamo così esperte, nel vivisezionare l'agonia di un amore e poi ci lasciamo sedurre dal fascino del rimpianto, della speranza, aggrappandoci ad un filo di seta, pur di non tagliare quel rapporto sbagliato. Dovremmo essere più... uomini, per imparare a soffrire di meno. Mi perdonino gli amici di sesso maschile! Ovviamente ci sono alcune eccezioni!» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dissonanti melodie" di Carmelita Morreale |
«Follia è l'altra parola per dire amore, perché è totalmente fuori dal controllo della ragione, della logica, del buon senso. E anche quando l'amore finisce, resta comunque, sempre, la follia, che commette l'assassinio della ragione gettandola in un pozzo.» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "So già" di Gabriella Cantoni |
«E' una meraviglia scoprire come la musicalità delle varie lingue vesta le sensazioni e i sentimenti con abiti ogni volta diversi, ma sempre densi di passione, di ardore, di fascino!» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Escribiré para ti" di Rita Minniti |
«Perverse alleanze, a volte, s'impossessano della nostra quiete. Sembra che si siano messe d'accordo: le interferenze della nostra mente, con il disordine esterno della vita quotidiana. Si scontrano, queste due energie, per impedirci di pensare, scompigliando l'ordine delle nostre parole. Alcune fuggono via, mescolandosi al traffico stradale; a stento riusciamo a trattener le altre, nella speranza di ritrovar silenzio.» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Orde di frastuoni" di Giorgio Lavino |
«Donna angelicata che scivola nei pensieri come un soffio di vita, di energia pulita, di trasparente cristallo, di fruscio di seta, carezza di vellluto... per colui che la sa amare!» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fior di luna" di Moreno il Duca |
«E' una sensazione spesso condivisa, quella di rintanarsi in un guscio, facendosi piccoli piccoli, piegandosi in posizione fetale come quando sguazzavamo, protetti e nutriti, nell'oceano amniotico di nostramadre. Ma madre Terra ci ha ripudiati, ci ha abbandonati... Così noi non possiamo far altro che sognare quell'ancestrale grembo... e ritornar embrione.» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ho paura" di Kiaraluna |
«Questo è il mondo meraviglioso in cui viviamo, che a volte ci permette di farsi osservare nel suo aspetto migliore, quando non è occupato a ribellarsi alle ferite dell'uomo. Tu lo descrivi, angelo innamorato di Dio e intanto, noi forse... incominciamo a credere in Lui...» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Di neve vestita" di Daniela Pacelli |
«Quegli occhi sono ancora pieni d'amore, come la prima volta, unici a resistere, opponendosi al tempo, che imperterrito ed imperturbabile continua a camminare in avanti, senza sognarsi di provare ad indietreggiare di un solo passo...» |
Inserito il 02/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "E il tempo scorre" di Danielinagranata |
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