«Non è privilegio di tutti, saper "provare il dolce e anche il salato" della vita. A volte davvero si continua a correre e nella penombra del sottobosco, rischiando di non riconoscere l'ombra amica di uno scoiattolo e confondendola con quella di un drago, che ci incenerirà con le sue fiamme.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nel bosco" di Hachico |
«E' un attimo, solo il tempo di un "tic"... e prima che arrivi il "tac" la devastazione di ieri torna in tutto il suo dolore... e mi sbrana ancora...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ricordi" di Triste |
«Splendida, incantevole esplosione di sentimento, fresco e cristallino come un ruscello di montagna. E la lingua immediata della gente semplice rende ancora più preziosi questi tuoi versi, che fanno bene al cuore!» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Core 'nnammurat'" di Shelly Nicole Del Santo |
«"Così mi rifletto in falsi specchi in frantumi..." Vecchie fotografie in biancoe nero, un filmino muto Super 8... tutto il tempo che se n'è andato, con i nostri sogni e le nostre illusioni... Ci guardiamo allo specchio e ci rendiamo conto che non siamo sopravissuti, siamo stati travolti dal flusso di quel fiume in piena che è il tempo. Scorre, scorre, con coloro che abbiamo perso nel frattempo e con altri che ci hanno abbandonato per seguire un'altra corrente... Condivisa in pieno, cara Rita, condivisa...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Agli occhi sfoglio fotografie" di Rita Minniti |
«Sì, trovare la forza di uscire da quella stanza, chiudendosi la porta alle spalle, per andare alla ricerca dei sassolini che Pollicino ha seminato... Troveremo così la strada che ci riporti a casa... Mai smettere di cercare, anche quando la stanchezza sembra avere il sopravvento...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sono ancora innamorato" di Giorgio Lavino |
«Mai come in questo momento abbiamo bisogno di ricordarci tutti il significato di questa parola, spesso usata a sproposito, o sbandierata con l'intento dell'inganno... Quando penso alla libertà, mi viene in mente la mia vecchia maestra che, quando ci raccontava la storia di Giovan Battista Perasso, a cui era intitolata la nostra scuola, aveva le lacrime agli occhi... Si narra che, nel 1746 iniziò la rivolta popolare contro gli austriaci nel quartiere popolare genovese di Portoria grazie a Giovan Battista, che lanciò un sasso contro le truppe occupanti. Quello fu il segnale...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mi presento: io sono la libertà!" di Carmelita Morreale |
«Aspetto che qualcuno inventi una macchina portentosa, capace di fermare il tempo all'"indicativo presente", quello della certezza, della sicurezza, dell'adesso, perché quest'attimo di felicità possa restare in sospensione senza fuggire via, né indietro né avanti, congelato qui per sempre, con me...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Già nostalgia" di Kiaraluna |
«Il buio di un'epoca... lo si vede soltanto dopo... quando è troppo tardi per impedire che il fato si compia. Il fato... Chi decide di muovere la pedina? La partita a scacchi della Storia è molto lenta e contorta Ma arriva sempre lo "Shah mat" Chi decide il momento di dare scacco al Re?» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Anni Venti" di Massimo Mangani |
«La mia città... L'ho rivista non molto tempo fa, dall'alto del 31 piano di un grattacielo... Grigia, sporca, unta, girone infernale di vite dolenti e sprecate... crocevia di culture che non riescono ad intendersi... Ho pianto e nel lasciarla di nuovo, ho scoperto di non averla mai amata tanto come ora... che non è più la stessa di allora.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La città" di Lucia Volpi |
«Mi accingo a danzare, lasciandomi andare alla melodia della "voce di seta" che sappia condurmi verso pascoli inesplorati e variopinti... Fa la ruota, la mia gonna gitana... e volo...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Violino arabo" di Barbara Golini |
«Ho letto il disamore negli occhi di un uomo. Sono morta da allora. Soltanto il mio corpo, involucro vuoto, continua a trascinarsi nel mondo in attesa del nulla.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Prisionera de tu amor" di Arelys Agostini |
«Lo dicono sempre anche a me, i mei tre gatti, quando mi vedono uscire al mattino per andare a lavorare... Ed io passo il giorno pensando al momento in cui aprirò quella porta e li vedrò venirmi incontro, quasi increduli che potessi ritornare da loro... C'era una volta un uomo, dal quale avrei voluto tornare, ma che non c'è più...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Come un gatto" di Maria Grazia Vai |
«Instancabili formichine, che continuano imperterrite a raccogliere minuscole briciole, frammenti, pagliuzze di cristalli iridescenti... Basterà per sopravvivere al duro inverno? Sì, dovrà bastare. Centellinando, senza sprecare, dovrà bastare...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dei miei ricordi ancora e ancora" di Dalassa |
«Anche il tempo avrà la sua fine, dunque, quando i cavalieri dell'Apocalisse stenderanno il velo della morte su questa terra ormai asfittica, che non ha alcuna speranza di resurrezione. E tuttavia non di punto fermo si tratta, ma di un punto e a capo, per cominciare un nuovo percorso, in forma diversa, generato dalla catarsi di pochi cuori eletti, che si sono mantenuti cristallini. Attenderemo, dunque l'ultimo granello della clessidra... Sarà soltanto un attimo... e poi...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Da profetico presagio (L'Ultimo granello)" di Massimo Mangani |
«Sento ancora lo scalpiccìo di quei piedini, dei miei, come di tutti gli altri... I piedini dei miei ragazzi, che vedevo arrivare a scuola con lo zaino sulle spalle, correndo per le scale per arrivare primi in classe, come se fosse un premio da riservare al più veloce e coraggioso... Ora sono uomini e donne stanchi, affaticati, hanno perso quel sorriso che m'incantava tanto... Una piega amara incisa sul loro volto ha segnato inesorabilmente il tempo, che passa...» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Corre il tempo!" di Berta Biagini |
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«Crepuscolo del giorno e dei sentimenti, che sembra non vogliano staccarsi da noi, indugiando nella speranza di trovare un appiglio per non morire, per non cedere alla notte, che mette il punto a capo tra il nostro ieri e il domani. Mi colpisci sempre dritta al cuore, cara Clara.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Oltre il tramonto" di Clara Gismondi |
«Spuma come trina di sposa, panna montata salata miriade di goccioline che sfidano i raggi del sole a farsi trafiggere nella scomposizione del prisma, che regala arcobaleni di caleidoscoici colori. Sento la salsedine sulla mia pelle e non vorrei più lavarmi il volto. Ti regalerò un'"ochetta" di tramontana del mio lago.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mare agitato" di Vivì |
«Fulminanti e taglienti come un rasoio, questi tuoi fendenti, che non lasciano possibilità alcuna ad un briciolo di speranza. Piove, sul cimitero del cuore. Camposanto che non è né campo, né santo.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Distanze" di Aldo Bilato |
«Le lacrime della nostalgia sono bollenti, ardenti come lava, che immediatamente si pietrifica lasciando granitico solco sulle nostre gote. Il nostro volto pietrificato vorrebbe sciogliersi di nuovo in quel pianto, ma resta la smorfia di dolore, nel gelido perenne inverno.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Oltre l'inverno" di Silvia De Angelis |
«Sensualità, ardore, provocazione, rabbia, vendetta... e tuttavia amore... Rauca la voce di chi non piangerà più, mentre sarà l'ultimo bacio, come quello di un tradimento, a far tacere il Tempo. Brividi adrenalinici, per questi versi che stringono allo stomaco, come il vapore del mondo e la sua pioggia.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'incenso tra le labbra" di Giorgia Spurio |
«Il cuore s'interroga sui sentimenti, sulle speranze e i desideri più nascosti. Scorrono, i versi, come un fresco ruscello di montagna e quelli in Inglese, particolarmente musicali e melodiosi, potrebbero ben figurare accanto ad un sonetto di Shakespeare.» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Will you be there for me? / Ci sarai li per me?" di Angela |
«Pericolosissimo, per la regina delle Amazzoni Pentesilea, farsi cogliere senza armatura, perché la vendetta degli dei l'aveva condannata ad essere violentata da chiunque l'avesse vista nuda. La leggenda vuole che Achille, che l'uccise, quando le tolse l'armatura subì il sortilegio e abusò di lei anche dopo morta. Non è il tuo caso, naturalmente, caro Moreno, perché tu affascini, seduci, circondi d'affetto e avvolgi nel miele la tua donna, prima di coglierne l'intima essenza come dono d'amore e mai di violenza!» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Amazzone " di Moreno il Duca |
«E infatti stavo postando il mio commento! Niente male: l'ho recuperato! E nei tuoi versi si percepiscono la frenetica corsa, il sudore sulle tempie, l'interminabile attesa, la concitazione dei movimenti... Sequenze di un film proiettato accelerando la sequenza dei fotogrammi. Adrenalina a mille, nelle mie vene!» |
Inserito il 27/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fanta - scienza" di Raggioluminoso |
«Mi pare di cogliere un sentore di morte, un passaggio di testimone da padre in figlio, ma che non avviene in modo naturale... Quella "neve" giunta all'improvviso... e quel fiore colto per una stella... volata in cielo? C'è un brivido che mi attraversa la schiena, ma forse è soltanto l'effetto di una serata di precoce temporale... Correggimi, se sbaglio.» |
Inserito il 26/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Generazioni" di Massimo Mangani |
«Il tormento della lontananza da chi si ama, che magari è poco lontano, addirittura nell'altra stanza brucia come un marchio di fuoco, un indelebite latuaggio che non si può dimenticare, nemmeno amputando l'arto che lo subì un giorno... Dov'è il verso poetico, che tutto trasforma in languido macerarsi del sentimento? Non esiste più, perché resta soltanto quel drammatico tormento...» |
Inserito il 26/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Non è poesia questo silenzio" di Rita Minniti |
«La solitudine diventa opprimente quando è condanna alla cella d'isolamento della mente, del cuore. Esilio dagli affetti, spesso auto inflitto, è cappio che stringe il collo, morsa che schiaccia e soffoca i sentimenti. La solitudine, tanto spesso desiderata per raccogliere i pensieri, è una terribile arma a doppio taglio, che arriva ad imbavagliare anche la stessa vita.» |
Inserito il 26/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Inevitabile compagna" di Antonella Avolio |
«Sì, è come se la persona che esce da casa al mattino non sia la stessa che rientra alla sera. Io stessa sono convinta di non esserlo, perché quando salgo in macchina alle 7. 30 alzo il volume del lettore CD quasi al massimo e quando rientro e metto in moto... Mi si spaccano i timpani e devo abbassare, abbassare, abbassare... Le parole sono come manciate di dadi lanciati per terra, come i vetrini del caleidoscopio, come le note su un pentragramma... Cambiano forma ogni volta, eppure sono sempre le stesse...» |
Inserito il 26/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il senso è variante" di Claudio Giussani |
«Sento questo soffio leggero, che accarezza le mie guance di velluto... e scorgo l'ombra di un'ombra, rannicchiata laggiù, nell'angolo più buio della mia prigione- casa. Poi una carezza... leggero gong, che propaga l'eco nell'aria rarefatta... quasi un vuoto. Meravigliosa!» |
Inserito il 26/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Semplicemente tu " di Dalassa |
«Oddio, è proprio ciò che osservo dalla mia finestra fronte lago, dalla quale osservo il mondo e i miei pensieri, protetta dalle tende da sole per evitar di fare entrare troppa luce... Nascondo il mio volto tumefatto e il mio corpo pieno di cicatrici, che gli schiaffi del tempo hanno devastato, ma spero ancora, sissignore! Spero ancora, perché non voglio ancora arrendermi al morire...» |
Inserito il 26/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sei la finestra da cui conteggio il tempo" di Antonella Borghini Anto Bee |
«Suonano come rintocchi pesanti, questi tuoi versi. Scandiscono il ritmo del corteo che ancora una volta accompagnerà una bara avvolta dal tricolore. Le bandiere dovrebbero "garrire" al vento come le rondini, non avvolgere il legno della morte. Perché non riusciamo a capirlo? Perché?» |
Inserito il 26/03/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un fiore reciso" di Carlo Fracassi |
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